(Adnkronos) - Affondo di Matteo Renzi in aula al Senato nella dichiarazione di voto sulla manovra. Il leader di Italia Viva critica duramente la cosiddetta norma "anti-Renzi" contenuta nella legge di bilancio, ovvero il divieto di percepire compensi per incarichi da Paesi extra Ue. "Avremmo voluto Giorgia Meloni oggi qui in Aula ma ha preferito scappare dal Parlamento", dice Renzi. "Da un mese la presidente del Consiglio ha dato mandato ai suoi uffici di studiare una norma contro di me - scandisce - Avete fatto una norma sovietica per cui il totale importo di quello che uno guadagna viene passato allo Stato. Quando ci sarà un governo di centrosinistra che lo farà contro di voi non potrete gridare allo scandalo. Berlusconi avrebbe detto che non si fanno le norme per rancore e invidia. La norma non è contro di me, è una norma contro la dignità del Parlamento". "Sulla norma 'anti' il senatore Renzi non ha tutti i torti, per usare un eufemismo", afferma il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo. Una reazione, quella della Lega, ben presto commentata dal senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva. "Romeo ha sostanzialmente messo in mora il Governo - dice Borghi - Non solo è finita la ricreazione, ma evidentemente dalle parti dell'antica Lega nord è finita la pazienza. Ora si capisce ancora di più l’assenza di oggi di Giorgia Meloni". In Aula va in scena anche un botta e risposta tra Renzi e Ignazio La Russa che il leader di Italia Viva chiama "camerata" e invita al "rispetto delle opposizioni", poi un lungo sfogo tra Transatlantico e buvette del Senato con i cronisti sulla norma anti-Renzi, la norma ad personam che per l'ex premier costituisce "un precedente gravissimo", infilata nella manovra "notte tempo" in commissione per colpire "un dirigente dell'opposizione". "Sarò pure antipatico - argomenta - e avrò pure il 2 per cento nei sondaggi, ma sono un dirigente dell'opposizione. A me personalmente non importa: farò una conferenza in meno. Sono stato assolto da tutto e sono felice. Ma questo è un precedente gravissimo perché se Schlein va a Chigi, se volesse, potrebbe colpire un parlamentare dell'opposizione". E Renzi non ha dubbi su chi sia il 'mandante' della norma: "L'hanno voluta le sorelle Meloni per colpirmi. Sono state Giorgia e Arianna. Perché? Perché io quando faccio campagna elettorale posso arrivare, come alle europee, quasi al 4 per cento e sono voti che valgono doppio perché sono tolti al centrodestra". Ma nella maggioranza, riferisce Renzi, molti gli avrebbero espresso solidarietà e avanzato critiche sulla norma. "Anche dirigenti di Fdi, anche agli auguri al Quirinale. Chi? Nomi non ne faccio". E aggiunge: "Me ne andrei all'estero ma resto qui per dare fastidio...". L'ex premier è un fiume in piena. "La mia linea è quella del 'Cavaliere nero' di Gigi Proietti. Per me il 2025 è l'anno di Proietti, al 'Cavaliere nero' non gli devi cacà er c...", dice Renzi che come stella polare per l'anno che verrà cita la barzelletta sul 'Cavaliere nero', scritta e interpretata da Proietti. E rievoca Silvio Berlusconi, che chiama 'Zio Silvio', con il quale, rivela, ha sempre mantenuto negli anni, fino alla sua scomparsa, un rapporto di simpatia. "Mi manca Berlusconi? Manca a loro del centrodestra - sorride il senatore di Rignano - perché zio Silvio oggi si sarebbe alzato in Aula. Infatti io ho indicato il suo scranno e ho detto: 'Se lì ci fosse stato Berlusconi, avrebbe detto che non si fanno le norme per rancore e invidia'. A me Berlusconi mi ha mandato a casa sul referendum, ma Berlusconi era Berlusconi, aveva un rapporto di umana simpatia con le persone, anche se faceva qualche gaffe di troppo...".
(Adnkronos) - "Ringrazio di cuore il Ministro Tajani per questo incontro che sancisce l’avvio di un progetto di collaborazione tra Ministero degli Esteri e Fondazione Bracco per la promozione della lingua e della cultura scientifica nelle nostre scuole italiane all’estero. E ringrazio, in particolare, l’Ufficio V della Direzione Generale per la diplomazia pubblica del Ministero per l’aiuto concreto che ci sta dando. Il nostro obiettivo è diffondere la cultura scientifica e la parità di genere nelle scuole italiane all'estero. È bello che il lancio di questo progetto rivolto a studenti e studentesse giovanissimi avvenga nell’ambito della seconda edizione della Conferenza Nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese che il Ministro ha voluto organizzare a Milano per rafforzare il rapporto diretto tra la nostra rete diplomatica e le aziende. Con queste dichiarazioni la presidente della Fondazione Bracco, Diana Bracco è intervenuta a margine della firma dell’accordo con il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani grazie al quale il "progettoDiventerò nel mondo", ideato dalla Fondazione per sostenere la formazione di giovani studenti, varcherà i confini italiani ed arriverà nel 2025 nelle scuole italiane statali di Zurigo, Parigi, Barcellona, Madrid, Atene, Istanbul, Addis Abeba e, a seguire, in più di 40 scuole paritarie diffuse nei cinque continenti. La dottoressa Bracco, poi, spiega: "Il Gruppo Bracco è leader globale nel settore dell'imaging diagnostico e conosce bene l'importanza di fare Sistema per avere successo all'estero. Il “ProgettoDiventerò nel mondo” di Fondazione Bracco amplifica l’impegno per la formazione dei giovani con anche l'obiettivo di stimolare la riflessione sull’importanza delle materie STEM e favorire i percorsi scientifici al femminile".
(Adnkronos) - In collaborazione con TgPoste.it Poste Italiane è al primo posto per la sostenibilità in Europa nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale. Il gruppo - si sottolinea in una nota - consolida la propria leadership nella sostenibilità e conferma la presenza nel Dow Jones Sustainability Index World, e nel più selettivo Dow Jones Sustainability Index Europe, per la sesta volta consecutiva. Poste Italiane ha raggiunto un punteggio totale pari a 90, su una media del settore di 44 punti; ha inoltre, confermato il primo posto nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale, con il più alto punteggio in assoluto nella dimensione sociale (98 punti) e una crescita rispetto al 2023 di 18 punti nella dimensione ambientale. Il riconoscimento arriva dall’agenzia di Rating S&P Global sui risultati del Corporate Sustainability Assessment (CSA). Standard&Poor’s Global confronta i risultati delle politiche di sostenibilità delle aziende di più di 60 settori. Il Dow Jones Sustainability World Index traccia la performance del top 10% delle 2.500 maggiori aziende quotate all’interno del S&P Global Broad Market Index; mentre Il Dow Jones Sustainability Europe Index traccia la performance del top 20% delle 600 maggiori organizzazioni del continente europeo. L’ingresso negli indici Dow Jones Sustainability Index World e Europe e la leadership nella classifica mondiale del settore assicurativo di S&P Global si inseriscono tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dal Gruppo Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità. A questo risultato si aggiungono l’ottenimento della medaglia di platino ricevuta da EcoVadis, il primo posto in tutte e tre le dimensioni dell’ESG Quality score di ISS, il mantenimento della valutazione di “AA” nel rating MSCI e la conferma del posizionamento nella categoria advanced ottenuto da parte di Moody’s, oltre all’inclusione di Poste Italiane all’interno dei più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali, come l’ESG-Identity Corporate Index, Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100, FTSE4Good e Stoxx Global ESG Leaders. Poste Italiane, inoltre, ha mantenuto il proprio primato tra i leader della sostenibilità nell’ambito dell'indice MIB ESG lanciato nel 2021 da Euronext e Borsa Italiana, dimostrando l'impegno continuo verso una gestione responsabile e sostenibile.