(Adnkronos) - Federica Brignone punta Milano Cortina 2026. La sciatrice azzurra continua il recupero dopo il grave infortunio subito al ginocchio i mesi scorsi, con l'obiettivo di tornare in pista per le Olimpiadi invernali che si terranno il prossimo febbraio in Italia. Su Instagram Brignone ha pubblicato un post in cui mostra i suoi miglioramenti, condividendo un video dei suoi esercizi in palestra: "97 giorni dopo e 3 mesi di full rehab in quel del J Medical. La strada è ancora lunga, ma il lavoro va avanti!", ha scritto nella didascalia, incassando i like e i commenti di incoraggiamento dei tifosi azzurri. Nelle scorse settimane Brignone è stata nominata portabandiera della spedizione italiana alle Olimpiadi di Milano Cortina, una decisione che la motiva ancora di più: "È un sogno, ma nella mia carriera non manca niente. Sono andata ben oltre quello che sognavo da bambina. Ciò che sogno di queste Olimpiadi non è tanto il risultato sportivo, ma il farle in casa, come non successo in passato. È proprio la possibilità di vivere questa esperienza di un’Olimpiade diversa. Arrivarci dopo dieci stagioni ad alto livello mi piacerebbe, soprattutto per rappresentare il mio Paese", aveva detto Brignone all'evento 'Slalom tra Campioni'.
(Adnkronos) - “Di fronte alla notizia della decisione di Trump di introdurre dazi del 30% sulle esportazioni dell'Ue verso gli Usa, non possiamo che essere preoccupati e allarmati. Attendiamo di capire nella pratica come potranno essere applicati dall’1 agosto, ma ci sentiamo di ripetere, come già detto in altre occasioni, che l’Europa deve evitare di arrivare allo scontro di dazi contro dazi che non gioverebbe a nessuno. Fermezza, calma e diplomazia credo siano le risposte migliori all’ ennesimo attacco della presidenza Usa a tutto il sistema produttivo europeo che sarebbe pesantemente colpito dall’applicazione della misura, compreso il settore del legno-arredo che ha, proprio negli Usa, il secondo mercato di export. L’Europa tutta e il nostro Governo devono aver ben presente che non difendere le nostre imprese adesso potrebbe avere come conseguenza la desertificazione industriale del Vecchio Continente”. Così Claudio Feltrin presidente di FederlegnoArredo.
(Adnkronos) - "Questo festival ci porta a parlare e ad approfondire i temi della sostenibilità ambientale e lo facciamo con grande piacere, guardando soprattutto all’aspetto delle norme europee che, talvolta, per ottimizzare la sostenibilità sacrificano quella economica e quella sociale. In questo contesto, il trasporto intermodale, cioè il trasporto dell’ultimo miglio, attraverso un sistema di rottura di carico - che prevede il passaggio della merce da un deposito ad un camion e poi dal camion ad una banchina portuale o ferroviaria - significa sicuramente valorizzare il trasporto, rendendolo meno caro e più sicuro”. Lo ha detto Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di Alis, l’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. L’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile oggi non si occupa solo di trasporto, come spiega Di Caterina: “Attraverso una serie di attività legate ai servizi, abbiamo voluto fare un focus molto importante sulla digitalizzazione e sull’intelligenza artificiale, ambiti fortemente interessati dai contributi del Pnrr per la costruzione della piattaforma logistica nazionale che” grazie ad un importante e strategico utilizzo dei dati “offrirà informazioni che serviranno ad avere una maggiore capacità di conoscenza dei ‘tappi di bottiglia’, ossia le difficoltà di trasporto inutili e i nodi da evitare, piuttosto che quelli da utilizzare”. “Siamo di fronte ad un’epoca di trasformazione totale dove, al di là degli scenari mondiali legati ai dazi da una parte e alle guerre dall’altra, i mercati sono sempre pronti ad adeguarsi alle difficoltà - conclude - ma occorre che ci sia la capacità di alimentare gli sforzi reciproci”.