INFORMAZIONISabrina Bergnach |
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(Adnkronos) - Ospedale di Cortina al servizio di Olimpiadi e Paralimpiadi. Gvm Care & Research - gruppo che opera nella sanità, ricerca, industria biomedicale, benessere termale e servizi alle imprese - mette a disposizione del territorio di Cortina e per le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali un'assistenza sanitaria strategica e d'eccellenza maturata in oltre cinquant'anni di storia. Il gruppo, fondato nel 1973 da Ettore Sansavini, gestisce dal 2019 l'ospedale Cortina, una struttura polispecialistica accreditata con il Servizio sanitario nazionale. In occasione dell'evento 'La Salute in Alta Quota. Il modello ospedale Cortina verso le Olimpiadi 2026', che si è tenuto all'Hotel de la Poste a Cortina, Gvm ha condiviso con istituzioni, professionisti e comunità locale il ruolo strategico della sanità in montagna anche per i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali 2026. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, esponenti del mondo sportivo e professionisti della salute presenti, tra cui lo stesso Ettore Sansavini, Gianluca Lorenzi, sindaco di Cortina, Stefano Longo, presidente di Fondazione Cortina, e Flavio Menardi, atleta Fisip appartenente alla squadra di para-bob. Il complesso ospedaliero di Cortina è composto dai padiglioni Codivilla e Putti. Il primo è al centro di un importante progetto di riqualificazione e ampliamento da parte del gruppo che punta renderlo un ospedale moderno, tecnologico e orientato anche alla prevenzione e ai percorsi di longevity. Durante i Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina 2026, il Codivilla sarà dedicato alla famiglia olimpica e verrà gestito dalla Ulss 1 Dolomiti, rivolgendosi quindi esclusivamente agli atleti, staff e delegazioni. Al termine dei Giochi tornerà in gestione a Gvm Care & Research e a disposizione del territorio, di residenti e turisti. Il padiglione Putti, invece, pienamente operativo, ospita il Punto di primo intervento, la diagnostica per immagini, l'area di Ortopedia e traumatologia, la riabilitazione motoria e, dal 2025, una nuova sala operatoria accreditata dedicata sia alle urgenze sia agli interventi programmati (protesi, artroscopie, protocolli Fast Track). "Il nostro modello - ha dichiarato il presidente Sansavini - racchiude in sé gli oltre 50 anni di esperienza che ci consentono di erogare prestazioni e cure specialistiche d'eccellenza in alta montagna, a Cortina. Con tecnologie e servizi d'avanguardia, l'ospedale Cortina è uno dei poli di eccellenza non solo a livello italiano, ma anche a livello internazionale, e si prepara al meglio per garantire efficienza e tempestività in occasione di un grande evento sportivo come le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali. La struttura è al servizio del territorio, dei turisti e degli sportivi tutto l'anno ed è concepita per prestare un'assistenza sanitaria strategica e di alto livello durante le gare olimpiche e oltre". Con il padiglione Putti pienamente operativo e il Codivilla fondamentale per i Giochi Olimpici e Paralimpici, l'ospedale di Cortina - si legge in una nota - rappresenta un esempio di sanità territoriale in evoluzione, capace di rispondere ai bisogni quotidiani di un territorio in alta quota e alle sfide di un evento globale che prevede l'accoglienza, i servizi e l'assistenza sanitaria per circa 3.000 atleti, per le decine di migliaia di visitatori previsti e per il territorio. "Ringrazio Ettore Sansavini per il suo grande impegno di voler riqualificare lo storico ospedale di Cortina, il Codivilla, dando un'assistenza sanitaria durante le Olimpiadi e Paralimpiadi", ha affermato in un videomessaggio Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026. "Tutto ciò - ha aggiunto - è molto importante, perché si tratta di un asset che abbiamo inserito in quelli che sono i nuovi servizi per la grande comunità delle Olimpiadi: non solo i tecnici e gli atleti, ma anche le delegazioni, i tifosi, gli stakeholder, gli sponsor, le federazioni, i dirigenti, i media, una moltitudine di persone che si sentono ancora più felici di partecipare sapendo che c'è anche l'attenzione a questa esigenza fondamentale in un luogo in cui si ospiteranno i Giochi Olimpici". Per il sindaco di Cortina "la sanità è un punto di riferimento per la collettività di Cortina, ma anche per tutto il Cadore, sia durante i Giochi Olimpici e Paralimpici, sia soprattutto nel periodo successivo - ha precisato Lorenzi - Avere finalmente una struttura adeguata non solo per un primo soccorso, che è fondamentale, dà serenità a tutta la collettività per una maggiore sicurezza e tutela della salute". In questi anni "molti piccoli ospedali di provincia sono stati chiusi e il rischio che accadesse anche al Codivilla era forte - ha evidenziato Longo - Questo partenariato pubblico-privato ha invece invertito la rotta e rappresenta, a mio avviso, una strategia virtuosa anche per il futuro. Una località come Cortina - ha concluso il presidente della Fondazione Cortina - ha bisogno di un centro sanitario di alto livello, in grado di rispondere alle esigenze della comunità, degli atleti e dei visitatori: un elemento essenziale per rafforzare l'attrattività del territorio, sostenere l'hub sportivo che abbiamo costruito e rendere Cortina un luogo sicuro e accogliente non solo per allenarsi, ma anche per vivere e frequentare la montagna".
(Adnkronos) - "L’Europa è sicuramente in una fase di difficoltà, lo riscontriamo giorno per giorno, ora per ora, però sappiamo anche che non basta criticarla: bisogna cercare di farla ripartire con le idee dei Paesi fondatori". Lo ha affermato Giorgio Fossa, presidente della Luiss, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo. Fossa ha sottolineato che, oltre a indicare cosa fare, "bisogna anche dire qual è la strada per farlo", richiamando in questo ruolo la responsabilità del sistema universitario. "Le università, non solo la Luiss ma anche la Luiss, sono a disposizione per formare sempre più i giovani che porteranno al cambiamento dell’Europa verso l’Europa che tutti vogliamo e desideriamo". Il presidente ha evidenziato come, valorizzando il pensiero accademico, emergeranno giovani capaci di guidare non solo il futuro del continente, ma anche di interpretare un mondo "sempre più interconnesso". Fossa ha concluso con un appello diretto agli studenti: "Devono tornare a credere prima di tutto in loro stessi per portare il cambiamento e migliorare il mondo che hanno trovato, lasciandolo ai loro figli meglio di come lo hanno ricevuto".
(Adnkronos) - "Il valore più grande di Return è ciò che resta: aver creato una comunità ampia, omogenea e collaudata che prima non esisteva". Lo afferma Andrea Prota, presidente della Fondazione Return, nel corso del meeting finale del progetto, finanziato dal PNRR nell’ambito del programma NextGenerationEU, e in corso a Napoli. Tre giorni dedicati alla scienza del multi-rischio per comunità e territori resilienti in un clima che cambia, che hanno riunito ricercatori, istituzioni e imprese attorno ai risultati maturati in tre anni di lavoro. Per Prota, l’elemento centrale del progetto è la contaminazione tra discipline: “Abbiamo messo insieme chi studia i rischi naturali, ambientali e antropici e chi lavora nelle scienze sociali, economiche e umane. Questo approccio integrato è fondamentale per arrivare ai cittadini: capire come percepiscono i rischi, coinvolgerli nella coprogettazione e nelle azioni di mitigazione e adattamento climatico necessarie per ridurre impatti e rischi legati a fenomeni che cambiano rapidamente”. Il presidente sottolinea i risultati concreti: “Li distinguerei in due categorie: metodologie e tecnologie per supportare le decisioni di chi tutela i cittadini, e strumenti per valutare la situazione dei rischi e l’efficacia delle azioni messe in campo”. Tra questi, Return Ville, la città virtuale sviluppata dal progetto: “Abbiamo creato Return Land, un simulatore per mostrare scenari e interventi. Con il Dipartimento della Protezione Civile, nostro partner fin dall’inizio, porteremo questi strumenti a Regioni, Comuni, enti locali e imprese”. Prota evidenzia anche l’approccio multirischio come elemento distintivo: “Solo così possiamo avvicinarci alla complessità reale dei problemi”. E cita la Return Academy: “In aula hanno lavorato ingegneri, architetti, giuristi e filosofi, che hanno appreso direttamente dai ricercatori cosa emergeva dal progetto. Porteranno queste competenze nel loro lavoro quotidiano, pubblico o privato”. Ampio spazio è dedicato ai giovani: “Abbiamo superato i target previsti per RTDA, dottorati e assegni di ricerca, con una partecipazione femminile spontanea superiore al 40%. Il nostro obiettivo è dare continuità a queste professionalità, evitando che restino nel precariato”. Infine, il presidente sottolinea il rapporto con l’Anci: “All’inizio dell’anno nuovo ospiteremo un incontro a Napoli con i sindaci per chiudere il cerchio e penso che potremo anche sottoscrivere un accordo affinché i Comuni possano beneficiare pienamente dei risultati di Return".