(Adnkronos) - Jannik Sinner è volato agli ottavi del Roland Garros 2025. Il tennista azzurro oggi, sabato 31 maggio, ha battuto il ceco Jiri Lehecka in tre set dopo un match dominato dall'inizio alla fine. In conferenza stampa però il numero uno del mondo ha parlato anche di temi che non riguardano strettamente il campo, ma l'organizzazione dello Slam francese. In questi giorni infatti, a Parigi, sta montando la polemica circa l'assenza di match femminili programmati nella sessione serale del Roland Garros, con molte giocatrici che l'hanno vista come una mancaza di rispetto e considerazione, oltre che un brutto segnale per l'intero movimento". "Ho sentito che alcune giocatrici se ne sono lamentate, ma non siamo noi a stabilire il calendario. Noi pensiamo soltanto a giocare e non abbiamo potere sull'ordine di gioco", ha risposto Sinner a domanda diretta, "abbiamo lo stesso numero di partite maschili e femminili sui campi più importanti, lo stesso montepremi. Per quanto riguarda il calendario serale, non sono io a stabilirlo. Quindi non posso dare un'opinione, non voglio commentare o entrare nei dettagli. Penso che al momento ci sono tante cose in parità in questo torneo ed è una cosa bella da vedere. Quindi forse le cose potrebbero cambiare in futuro. Non lo so." "Gli incontri maschili si giocano al meglio delle cinque partite, quelli femminili al meglio delle tre. Se vogliono giocare le partite Wta di sera, devono giocare almeno due partite. Perché se qualcuno ha una giornata no e qualcun altro una giornata molto buona, la partita finisce in meno di un'ora. Quindi potrebbero giocare, potenzialmente, un paio di partite femminili di sera", ha continuato Sinner, "per gli uomini invece mettere due partite in quello slot è impossibile. Perché può durare a lungo. Oppure si potrebbe fare iniziando alle 18, ma si finirebbe troppo tardi".
(Adnkronos) - L’artigianalità sta lentamente scomparendo creando grossi problemi anche al nostro famoso Made in Italy. E' questo il grido di allarme che è stato lanciato durante la presentazione del libro di Maurizio Carucci 'Il saper fare italiano' edito da Over. Il dibattito avvenuto presso il Dida (Design campus) dell’Università di Firenze con la presenta di Giuliano Sanna, Nhrg, Maurizio Carucci, giornalista, Debora Giorgi, presidente del corso di laurea Tessile e Moda, Davide Turrini professore associato, ha sollevato uno dei problemi che sta facendo soffrire, in questo momento, una delle nostre eccellenze: il Made in Italy. Le cifre parlano chiaro. Secondo uno Studio di Altagamma Unioncamere nella moda il fabbisogno è di 75.000 unità e la stima di occupati nel 2028 è di 483.000 unità. Le imprese del mondo della moda mostrano difficoltà nel reperire il personale ricercato nel 50% dei casi, soprattutto per la mancanza di candidati. Sarti, ricamatori, orlatori, tagliatori artigianali, modellisti, prototipisti sono i profili maggiormente ricercati e le aziende della moda senza questi profili di alta artigianalità rischiano di non essere in grado di produrre. Ma la sparizione dell’artigianalità porta anche altre conseguenze come la perdita del patrimonio culturale immateriale, l’impoverimento dei centri storici, La conclusione è che in un’epoca in cui i consumatori cercano più prodotti unici, sostenibili e di qualità, l’artigianato può rappresentare una risorsa strategica per il futuro economico e culturale del paese, ma servono politiche mirate, una nuova mentalità imprenditoriale e un rinnovato rispetto per chi lavoro con le mani e il cuore.
(Adnkronos) - “La collaborazione con Fondazione UNA è particolarmente importante per Federparchi perché consente di unire due mondi con obiettivi simili e paralleli, che hanno la capacità di ingaggiare soggetti differenti. Siamo entrambi soci di Iucn, l'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, di cui Federparchi è responsabile per la gestione del segretariato del Comitato italiano. Questo ci consente di avere anche una dimensione europea e internazionale, di sviluppare progetti, come stiamo facendo, che abbiano un respiro non solo locale, non solo nazionale, ma anche internazionale”. Così Corrado Teofili, responsabile conservazione, biodiversità rapporti Europarc Federation di Federparchi, in occasione dell’evento ‘Il ritorno del barbagianni a Pianosa. Un progetto di Fondazione UNA e Federparchi’, organizzato presso la sede dell’Ente parco arcipelago toscano nell'ambito della settimana europea dei parchi. Un progetto nato dalla collaborazione "tra Federparchi, le associazioni italiana delle aree protette e la Fondazione UNA, rispetto al barbagianni, una specie molto importante - illustra Teofili - soprattutto perché rappresenta un indicatore preciso dello stato di salute della comunità alla quale questa specie appartiene, sia dal punto di vista degli ambienti che frequenta per riprodursi - conclude - sia dal punto di vista degli ambienti che frequenta per alimentarsi”.