(Adnkronos) - "Questa legislatura ha scelto di rimettere al centro la sanità pubblica e di valorizzare chi, ogni giorno, tiene in vita il nostro Servizio sanitario nazionale". Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, presidente della Commissione Affari sociali della Camera, intervenendo oggi alla cerimonia inaugurale del 79esimo Congresso nazionale Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva), ICare 2025. "La maggioranza e il Governo, grazie soprattuto al lavoro del ministro Schillaci, sin dai primi provvedimenti della legislatura hanno messo al centro la valorizzazione dei professionisti sanitari con incrementi delle indennità e fondi per valorizzare il personale di corsia e dei pronto soccorso, azioni contro le aggressioni agli operatori sanitari; tutti investimenti confermati anche nell'ultima legge di Bilancio", ha sottolineato Cappellacci. Al centro dell'intervento il tema più atteso dalla platea, quello della riforma della responsabilità professionale sanitaria: "La definizione 'scudo penale' non è esatta: non si tratta di immunità, ma di una norma di equilibrio che tutela il diritto del paziente e restituisce serenità al medico", ha chiarito Cappellacci. "Così - ha rimarcato - si riduce la medicina difensiva, che oggi costa al Paese circa 9 miliardi l'anno tra esami inutili e contenziosi infondati. Proteggere chi cura non significa indebolire i diritti del paziente, ma permettere che il medico curi con coscienza e non per paura del tribunale".
(Adnkronos) - "Innovazione e formazione devono camminare insieme: formare i lavoratori alle nuove tecnologie, anche all’intelligenza artificiale, significa renderli protagonisti dei processi produttivi e promuovere anche la partecipazione". Lo ha dichiarato la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola, intervenendo oggi al Global Welfare Summit, in corso a Roma. “Oggi il nostro Paese non ha un problema di quantità di lavoro: gli occupati hanno raggiunto livelli mai registrati nella storia repubblicana. Il vero nodo è la qualità del lavoro, che significa applicazione corretta dei contratti riconosciuti, ma anche investimenti in formazione e competenze. La produttività, infatti, non cresce per decreto: cresce se si investe nelle persone, se si rafforzano le competenze dei lavoratori e delle lavoratrici, consentendo alle imprese di innovare e competere”. "E' necessario rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, che contengono tutele e diritti fondamentali per la crescita della produttività e dei salari". “In Italia la copertura dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative raggiunge circa il 90-95%. È per questo motivo che, come abbiamo più volte ribadito, riteniamo non necessario introdurre un salario minimo legale: esiste già una rete contrattuale ampia ed efficace. La priorità, piuttosto, è riportare all’interno di questa copertura le categorie che oggi ne restano escluse, rafforzando così il ruolo della contrattazione collettiva". “Rimettere al centro la cultura della contrattazione – ha proseguito Fumarola – significa riconoscere pienamente il valore dei corpi intermedi e delle organizzazioni sindacali e professionali. In questa direzione, è fondamentale proseguire il lavoro avviato dal Cnel, volto alla riorganizzazione dei contratti e, soprattutto, alla loro valutazione nel merito. Dei circa mille contratti depositati, solo 250 possono essere considerati di qualità, sottoscritti da soggetti realmente rappresentativi. Il resto rappresenta una forma di dumping contrattuale che danneggia sia i lavoratori che le imprese". “Per noi la partecipazione non è uno slogan, ma un impegno concreto. Abbiamo creduto in un progetto di legge, la legge 76, frutto di una nostra proposta di iniziativa popolare sostenuta da oltre 400mila firme. Oggi, tuttavia, siamo preoccupati: nella manovra di bilancio del Governo non compare il rifinanziamento della legge 76, e questo rischia di compromettere la possibilità di consolidare strumenti efficaci per la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese". "In un tempo complesso come quello che stiamo vivendo - aggiunge la leader della Cisl -serve un diverso approccio culturale: ciascuno deve poter fare la propria parte e contribuire al bene comune. Incentivare la partecipazione e sostenere la contrattazione significa rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità del lavoro nel nostro Paese".
(Adnkronos) - "Dove c'è mobilità c'è sviluppo, spesso questo aspetto si dimentica". Lo dichiara Diego Cattoni, amministratore delegato Autostrade del Brennero, in occasione dell’evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’."In Italia abbiamo circa 6mila km di autostrade, lo stesso numero di 50 anni pur in presenza di quantità di merci e persone che si spostano in maniera esponenziale" con "gran parte dell'export che transita proprio su Auto Brennero", aggiunge spiegando che "abbiamo tre società di trasporto merci su rotaia, questo rappresenta un piano di investimento importante, soprattutto sull'intermodalità: gomma-ferro-acqua-aria.