(Adnkronos) - Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha rassegnato le dimissioni oggi pomeriggio. La decisione del primo cittadino fa seguito alla denuncia, fatta il giorno prima, poco dopo mezzanotte, dal consigliere Ernesto Ioppoli, il quale aveva reso noto che ieri sera, nel corso di una riunione, Voce lo aveva aggredito con calci e pugni. Motivo del contendere, la realizzazione delle case popolari nel quartiere Tufolo–Farina che l’amministrazione comunale della città pitagorica intende portare avanti, nonostante la contrarietà dei residenti. Pur essendo un esponente della maggioranza, Ioppoli, residente nello stesso quartiere, aveva espresso la propria contrarietà al progetto, e da lì sarebbe scaturita una violenta lite. "Non è mia intenzione alimentare polemiche dopo quanto accaduto ieri sera né cercare giustificazioni di sorta", dichiara Voce in una nota, in cui esprime "pubblicamente le mie più sincere scuse al consigliere Ioppoli e alla città". "Ma quando solo le parole non bastano - aggiunge - occorre il gesto. Ritengo doveroso compiere un passo indietro per senso di responsabilità istituzionale. Le istituzioni devono essere sempre esempio di equilibrio e rispetto, valori che oggi intendo riaffermare presentando le mie dimissioni". Voce, nel concludere la nota, auspica che "questo gesto restituisca un clima di serenità politico-amministrativa di cui la città in questo delicato momento ha bisogno".
(Adnkronos) - “Ringrazio il presidente Brunetta per l’averci ospitato al Cnel, che è punto di partenza importante che avrà sviluppi altrettanto importanti. I vari presidenti dei Consigli regionali intervenuti hanno posto in essere istanze fondamentali e non banali da cui partire nell’agenda dei lavori da svolgere d’ora in poi. Questo incontro è nato in maniera casuale ma convergente, partendo dalle relazioni annuali che da qualche anno a questa parte ci segnalano punti di criticità: inverno demografico; aumento della speranza di vita e intelligenza artificiale. L’unico modo per avere una rappresentanza reale su questi temi è avere una convergenza tra i consigli regionali e il Cnel, come sta iniziando a capitare già da oggi in maniera pratica e attiva”. Così Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio, intervenuto oggi a Roma all’incontro interistituzionale tra Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e Cnel, che segna l’inizio di una collaborazione su alcune tematiche specifiche come salute, imprese e lavoro. “Il protocollo investirà in mondo della formazione, che ha necessità di avere una politica che dia risposte immediate a bisogni che mutano in continuazione. Cercare di connettere queste due dimensioni di rappresentanza economica e sociale con le assemblee legislative significa costruire una sinergia stabile per una progettazione basata su evidenze condivise. In un tempo in cui i processi economici e sociali cambiano a velocità altissima, i temi della salute, dell’impresa e del lavoro sono tutti uniti e comunicanti tra loro: la salute dei cittadini può garantire sostenibilità alle imprese, che a loro volte possono contribuire al sostentamento del sistema sanitario. Infine il lavoro, che è il collante che tiene tutto unito: senza lavoro non ci sono crescita, dignità, sviluppo e futuro”, ha specificato il presidente del Consiglio regionale del Lazio. I primi passi, secondo Aurigemma, “vanno stilati subito tramite un programma, partendo dalle assemblee regionali, dove la politica incontra i problemi reali delle comunità rappresentate e governate". "Per questo, uno Stato che ascolta le Regioni che sanno dialogare tra loro - ha detto - è uno Stato all’altezza dell’Italia che vogliamo ricostruire. Nel campo della salute, le Regioni hanno competenze cruciali. Dobbiamo porre un freno ai cosiddetti ‘viaggi della speranza’, che danneggiano sia la salute dei pazienti, sia le casse delle varie Regioni. La prima tappa da organizzare va centrata su questa tematica. Dobbiamo creare un Drg che sia uguale a livello nazionale, così come dobbiamo investire in formazione a livello di Intelligenza Artificiale, rendendo questa storica innovazione una possibilità per le nostre imprese. La connessione che va creata può colmare il gap che sussiste tra il mondo della formazione universitaria e quello delle imprese. Non basta più parlare di incentivi, ma creare un ambiente che premi innovazione, sostenibilità e qualità del lavoro. Dobbiamo produrre una norma per regolamentare il problema delle gare al ribasso, che portano spesso le imprese a tagliare su salari o, peggio ancora, sui dispositivi di sicurezza. Il protocollo che oggi firmiamo deve essere una convergenza tra l’attività di analisi e quella legislativa. Va creata una rete che possa mettere in contatto le diverse realtà del nostro Paese. Il primo tavolo che verrà costituito è quello della salute”, ha concluso il presidente del Consiglio regionale del Lazio.
(Adnkronos) - "L'Italia è il primo paese al mondo, attraverso il consorzio Biorepack, ad occuparsi del riciclo organico degli imballaggi compostabili. Questo avviene perché l'Italia è in Europa il Paese che raccoglie di più e meglio la frazione organica dei rifiuti organici". Così Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il rifiuto organico rappresenta il 40% dei rifiuti che noi produciamo ogni giorno, è la parte più grossa ed è anche quella più difficile da raccogliere. Quindi bisogna trovare il modo di aiutare i cittadini a raccoglierla. Ed essendo il Paese che da ormai 30 anni fa la raccolta della frazione organica, anche se è diventata obbligatoria dal 2022, l'Italia si è inventata dei materiali che si comportano come la plastica quando li adoperi, ma si comportano come la frazione organica quando li metti negli impianti di trattamento della frazione organica. In questo modo poi producono energie e compost", spiega Versari. Il sacchetto prima, "poi sono arrivate le buste della spesa, piatti, posate, bicchieri". Quindi, conclude: "C'è chi fa la raccolta, c'è chi produce gli imballaggi e ci sono quelli che li riciclano e quindi noi chiudiamo il cerchio, lavorando con i Comuni e mettendo a loro disposizione le risorse della responsabilità estesa dei produttori".