INFORMAZIONIInterlogica srl Consulenza Ruolo: Marketing & Communication Specialist/Responsabile Marketing e Comunicazione Area: Marketing Management Pamela Adeola Adediwura |
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(Adnkronos) - Milano Cortina, ma non solo. Il binomio che racchiude la fusione tra metropoli e montagna, scelta vincente dell'Italia per le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali, ha altri territori tutti da scoprire. Immersi tra il candore della neve e panorami mozzafiato. Le due location principali dei Giochi saranno affiancate, tra 470 giorni, da luoghi iconici che permetteranno alla rassegna di coprire nel complesso 22.000 chilometri quadrati. Una cosa mai vista. È questo il punto di partenza, che tratteggia in parte uno dei leitmotiv di Milano Cortina 2026: l'inclusività. I prossimi Giochi invernali coinvolgeranno tre regioni, la Lombardia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige, per una diffusione da record in termini di suolo. A mettere in cornice le Olimpiadi ci saranno anche Bormio, Livigno, la Val di Fiemme e la sempreverde Anterselva, casa delle gare di biathlon. A poco più di un anno di distanza dal grande evento, l'Adnkronos ha osservato da vicino il "work in progress", con lente d'ingrandimento su Bormio e Livigno. Le altre host venue della Lombardia piazzate sulla mappa dei Giochi. Nel corso delle Olimpiadi invernali del 2026, gli occhi del mondo sportivo saranno puntati anche sui venti affilati di Bormio, gemma della Valtellina. Una località incastonata nel cuore delle Alpi, a 1225 metri d'altitudine. Perfetta per accogliere alcune delle più attese gare a cinque cerchi, durante Milano Cortina 2026 Bormio ospiterà in primis le gare di sci alpino, che si divideranno in discipline veloci (discesa libera e super-G), tecniche (slalom, slalom gigante) e miste (combinata alpina). La grande novità sarà lo sci alpinismo, per la prima volta alle Olimpiadi: si assegneranno qui le medaglie per le gare sprint (maschile e femminile) e la staffetta mista. La poesia sta tutta nella mitica pista Stelvio, capace di scaldare il cuore degli appassionati già in tante mitiche tappe di Coppa del Mondo. Con un percorso di 3.186 metri, un dislivello di 987 metri e una pendenza massima del 63%. Qui sarà di casa la discesa libera maschile, che - con le dovute differenze di contesto - è un po' come la finale dei 100 metri. La gara della vita, che trasforma gli atleti in eroi capaci di oltrepassare i confini del tempo. A Bormio tutto si sta muovendo in ottica green e i lavori procedono senza sosta. Grande attenzione è per la Ski Arena, su cui ad oggi sono concentrati gli sforzi maggiori. Poi c'è il tema della viabilità, con potenziamento di ciclabili, parcheggi in ingresso al paese e la realizzazione di una passerella sul Frodolfo per migliorare i collegamenti ciclopedonali. Il Pentagono, il centro sportivo locale, diventerà un'arena multifunzionale che avrà la modernità come stella polare. "Per noi, essere parte di un evento del genere è un qualcosa di mai visto" ha spiegato Samantha Antonioli, assessore a Bormio con delega in materie di sport, turismo, Olimpiadi e grandi eventi. "Parliamo di un paese che conta poco più di 4mila abitanti, proprio per questo è una sfida avvincente in termini di crescita. Le Olimpiadi saranno orientate al rispetto dell'ambiente ed è bello far parte del gioco. Stiamo cercando di fare il massimo per arrivare al meglio al grande appuntamento". Sulle nevi di Livigno, a 1.816 metri di altitudine, si assegneranno 26 medaglie. Il "Piccolo Tibet", altro gioiello delle Alpi a due passi dalla Svizzera, sarà teatro - con i suoi due versanti - delle competizioni di freestyle e snowboard. Il Livigno Snowpark, in allestimento presso la ski-area Mottolino, vedrà battagliare i fuoriclasse di half pipe, slopestyle, big air, snowboard cross, ski cross e parallel giant slalom. Nella zona di Carosello 3000, fari puntati invece sul Livigno Aerials & Moguls Park. Un fiore all'occhiello dei luoghi olimpici, che vedrà le sfide nelle discipline di moguls (freestyle) e aerials (salti). Verranno fuori da qui tante cartoline dei Giochi. La curiosità è che, sempre in scia al concetto di sostenibilità, Livigno non vedrà la costruzione di un villaggio olimpico. Tante strutture già presenti sul territorio saranno in questo senso riadattate, sistemate e messe a norma per ospitare gli atleti delle varie nazionali. "Vogliamo portare lo spirito olimpico in montagna e l'entusiasmo non ci manca" ha spiegato all'Adnkronos il sindaco di Livigno Remo Galli. "Il cronoprogramma procede bene, rincorriamo un po' sulla viabilità ma su alcuni punti siamo anche in anticipo. Ci teniamo a far bene per l'Italia e siamo ottimisti. Organizzare Olimpiadi così diffuse è sfidante, ma tutti insieme stiamo realizzando l'impresa. È bello coinvolgere tante zone e unire più persone". Eccolo, il manifesto dello spirito olimpico. (di Michele Antonelli)
(Adnkronos) - In tema di digitalizzazione "i fondi sono importanti, ma molto spesso risultano essere molto più strategiche le risorse di cui si dispone in termini di capitale umano. Su questo aspetto bisogna fare ancora dei passi in avanti importanti”. Risponde così, all’Adnkronos, l’amministratore delegato di Engineering, Maximo Ibarra, intervistato in occasione di ‘FutureS’, l’evento organizzato da Sisal nella Galleria Doria Pamphilj a Roma, per stimolare un confronto tra istituzioni, aziende e opinion maker e discutere delle sfide e delle opportunità legate all'innovazione digitale. Al centro dell’appuntamento il tema delle infrastrutture digitali come motore di sviluppo per il sistema produttivo italiano. Un contesto, quello del nostro Paese, che mostra ancora una forte disomogeneità negli investimenti digitali, con le Pmi che affrontano ritardi significativi rispetto alle grandi imprese: “Non si tratta di progettualità, ma di quelle persone e competenze, anche di program management, che possono aiutare i Comuni nella messa a terra di questi progetti”, legati alla digitalizzazione, “Perché quando si ha un piano, il piano è importante, rilevante, ma poi bisogna implementarlo”, le parole di Ibarra. A rallentare il progresso di trasformazione tecnologica, l’inverno demografico che vive il Paese: “Mancano i giovani. Bisogna fare tre cose per poter affrontare questo tema - suggerisce l’ad di Engineering - ci vuole maggiore collaborazione tra le aziende e le università preparando insieme i percorsi formativi, dall'inizio. Un secondo aspetto, invece, è la collaborazione tra le stesse aziende, cominciando a costruire o ad implementare un network di Academy. Questo può facilitare l’incontro tra la domanda e l'offerta. Terzo - continua Ibarra - un lavoro di innovazione su quelli che sono i percorsi formativi proprio nelle scuole. Non parlo più delle università. Il tipo di formazione che oggi bisogna dare per poter sfruttare al meglio”, le nuove tecnologie, “non è soltanto digitale in senso stretto - conclude - ma è molto più ibrido e molto più ampio”.