(Adnkronos) - Gabriele Piraino non poteva farsi regalo di compleanno più bello. È un giovane tennista, è arrivato alle Atp Finals da Palermo e ieri ha compiuto 22 anni. Oggi, per festeggiare, si è 'concesso’ un allenamento niente male insieme a Jannik Sinner. Già, perché Gabriele è uno sparring mancino, chiamato dall’Atp a Torino per far allenare Ben Shelton. In vista del match di domani contro l’americano, l’ultimo del gruppo Bjorn Borg, anche il numero uno azzurro ha sfruttato il suo ‘tiro mancino’ per prepararsi alla sfida. La qualificazione alle semifinali è certa, ma la vetta del ranking è ancora in ballo e ogni sfida mette in palio punti pesanti. “Giocare con Jannik - racconta all’Adnkronos dal cuore della Inalpi Arena – equivale a realizzare un sogno. È stato emozionante, anche perché non mi è mai capitato di allenarmi davanti a tutta questa gente. Avevo un po’ d’ansia, ma per fortuna conoscevo coach Vagnozzi. L’ho incontrato già qualche volta e rompere il ghiaccio con una faccia conosciuta è stato più semplice”. Gabriele ci incontra poco dopo l’allenamento ed è provato, ma felice: “Se devo essere onesto, la sua presenza si sente. Jannik è il numero uno, emana una certa aura” spiega con un sorriso. “Ma è davvero simpatico, umile, disponibile. Mi ha salutato, mi ha chiesto come va e come mi sto trovando qui a Torino. Attenzioni che fanno capire come sia un numero uno in tutto. È un punto di riferimento per l’Italia, ma non solo”. L’allenamento è stato duro: “Rispondere senza pause al suo servizio non è proprio semplice, diciamo così. Jannik è un martello, è ormai noto per riuscire a imporre ai match un ritmo incredibile”. Curiosità: a osservare la loro sessione (con altro per la testa) c’era anche Lorenzo Musetti, che negli stessi momenti stava pranzando nell’area dedicata ai campioni della Inalpi Arena, sopraelevata rispetto al 'Sebastopoli': “Non me ne sono nemmeno accorto – dice Gabriele – e non potevo perdere concentrazione. Se tutto va bene, però stasera andrò a vederlo contro Alcaraz”. Torino, per il 22enne siciliano, non è una novità: “È la seconda volta che vengo qui, già mi avevano chiamato nel 2022. Torno un po' più grande, più maturo, anche con occhi diversi. Di sicuro, più pronto e preparato. So già dove guardare, cosa rubare con gli occhi dai migliori”. Anche perché, accompagnare i maestri nel loro percorso a Torino non è cosa da tutti. “È andata benissimo. Anzi, ho questa fortuna di essere mancino e ho seguito Shelton in tutte le sue sessioni. Sostituisco lui durante gli allenamenti e il giorno prima delle partite, nei riscaldamenti”. Il suo racconto passa per aneddoti: “Qualcuno lo avevo già visto, con Auger-Aliassime avevo per esempio scambiato nel 2022. La loro routine è serrata. Arrivano per gli allenamenti, le partite, si fermano per firmare qualche autografo e poi tornano in albergo a riposare. A un certo punto della giornata, spariscono”. La dura vita dei maestri. Gabriele oggi si è allenato con Sinner, ma dall’inizio del torneo ha lavorato anche con Sonego (che in questi giorni si sta allenando al Circolo della Stampa di via Agnelli, a due passi dall’Arena, nella speranza di un’eventuale convocazione in Coppa Davis), Bublik e Auger-Aliassime. “Guardandoli, anche nell’atteggiamento, capisci che non sono qui per caso. Tutti servono, per esempio, in una maniera incredibile”. Una delle caratteristiche del tennis moderno. Il racconto di Gabriele avanza e a un certo punto ecco gli occhi lucidi: “La settimana di Torino è un sogno ed è chiaro che chiunque faccia questo sport speri, un giorno, di essere qui tra i migliori. Io guardo un passo alla volta e intanto penso alla top 100”. Per arrivarci e restarci, in maniera stabile. Poi, chissà (di Michele Antonelli, inviato a Torino)
(Adnkronos) - “L’istituto non è soltanto l'ente che garantisce la coesione sociale, ma vuole aprirsi alla collettività con uno sguardo ai giovani e soprattutto a quelle che sono le tensioni, le aspirazioni dei ragazzi, gli aspetti culturali, sportivi e sociali. Oggi vogliamo celebrare questo anniversario, ma non è soltanto l'apertura di palazzo Wedekind, che è a servizio della comunità nazionale, lo è stato e lo sarà sempre di più, ma anche un'occasione per incentrare l'attenzione agli aspetti culturali a cui l'Inps sta guardando con grande attenzione. L’evento odierno ha un valore simbolico per noi, significa anche un'apertura di questo palazzo e di tutte le realtà dell'Inps che possiede in Italia, una grande opportunità per l’istituto nazionale della previdenza sociale, ma soprattutto a servizio degli italiani”. Così Antonio Di Matteo, consigliere d’amministrazione dell’Inps, all’incontro organizzato a Roma, ‘Palazzo Wedekind: 100 anni di futuro. Un’eredità che guarda avanti’, che celebra l’anniversario dell’acquisizione del Palazzo da parte di Inps.
(Adnkronos) - A2a estende l’orizzonte territoriale del Piano Strategico oltre i confini nazionali, puntando a una maggiore diversificazione geografica. Nell'aggiornamento del piano strategico al 2035 si prevede l'espansione in nuovi Paesi selezionati in base al potenziale di mercato e a criteri di rendimento e velocità di sviluppo, per ridurre il rischio di esecuzione e massimizzare il ritorno. ''Le iniziative di espansione -si sottolinea-saranno selezionate come alternative a progetti in Italia e a parità di investimento. I progetti saranno focalizzati sui settori chiave delle filiere Waste-to-Energy e Power, sfruttando le competenze distintive di A2A nel recupero di energia da rifiuti e nella generazione e valutando l’integrazione delle attività a monte e a valle. Questo approccio multi-filiera permetterà un percorso di crescita sostenibile all’interno dei Paesi selezionati. La strategia del Gruppo si basa su un modello di "anchoring platform", con un’internazionalizzazione che avverrà attraverso acquisizioni o partnership nelle filiere prioritizzate, seguita da uno sviluppo organico a step successivi per consolidare la presenza nel medio-lungo termine''.