INFORMAZIONIAmbasciata di Germania (Ambasciata della Repubblica Federale di Germania) Ambasciate ed Enti Internazionali Ruolo: Cons. - Capo Ufficio Stampa Area: Communication Management Niklas Wagner |
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(Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lamenta che, nonostante lo scambio di prigionieri tra Kiev e Mosca, "non c'è da parte di Putin la volontà di fermare la guerra". "L'Ucraina è pronta a qualsiasi forma di diplomazia che produca risultati concreti" scrive su X, ma "è la Russia che non è pronta a nulla". "La Russia - continua - riempie ogni giorno di orrore e omicidi, sta semplicemente prolungando la guerra. Tutto ciò richiede una risposta: una risposta forte dagli Stati Uniti, dall'Europa e da chiunque nel mondo voglia la fine di questa guerra. Putin si è rifiutato ripetutamente di fermare il fuoco. Ogni giorno fornisce nuove basi per sanzioni contro la Russia. Ogni giorno dimostra che senza pressioni sulla Russia, la guerra continuerà". Oggi, scrive Zelensky su Telegram, "si entra nella terza fase dello scambio dei prigionieri". "Dobbiamo liberare un migliaio dei nostri in questi giorni. Ma il compito è riportare a casa assolutamente tutti coloro che sono attualmente detenuti in Russia. E questo è un compito congiunto per i nostri servizi segreti, per i nostri diplomatici, per tutto il nostro Stato. Chiaramente, non è un compito facile, ma deve essere portato a termine. Sono grato a chi in tutto il mondo ci sta aiutando. Ed è davvero molto importante per noi che i nostri partner – ogni leader, ogni Stato – ci sostengano in questo difficile lavoro". Ieri, informa, "altri 307 nostri soldati sono stati rimpatriati: soldati semplici e sergenti". "La maggior parte di loro proviene dalle Forze Armate ucraine. Ci sono anche membri della Guardia Nazionale e del Servizio di Guardia di Frontiera dello Stato. Di tutte queste persone, 273 sono state fatte prigioniere nella regione di Donetsk, molte già nel 2022; altre sono state catturate nei territori delle regioni di Kherson, Zaporizhia, Kharkiv e Luhansk. In totale, in questi due giorni di scambi, 697 ucraini sono tornati a casa". "Ci aspettiamo sanzioni dagli Stati Uniti, dall'Europa e da tutti i nostri partner. Solo ulteriori sanzioni contro settori chiave dell'economia russa costringeranno Mosca al cessate il fuoco" scrive su X. "Ogni notte le nostre forze lavorano per proteggere vite umane" continua Zelensky, parlando dell'attacco di ieri in cui sono rimaste ferite almeno quindici persone. E' stato, precisa, "un attacco russo su larga scala e vile con missili balistici che in alcuni casi sono stati intercettati. C'erano anche 250 droni". "Sono grato a tutti coloro che aiutano l'Ucraina con la difesa aerea. Fornirci sistemi di difesa aerea significa una vera protezione per le persone, qui e ora" scrive. Mosca ha sostenuto, invece, che nel territorio russo sono stati intercettati 159 droni di Kiev. Di questi, ha riferito il ministero della Difesa, "94 sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea russi". La Russia ha potenziato i suoi missili in modo tale da rendere più difficile il lavoro dei sistemi di difesa aerea ucraini che devono contrastare manovre evasive. "Il missile non vola in linea retta, ma esegue delle manovre", ha affermato portavoce dell'Aeronautica Militare ucraina, Yuriy Ihnat, e questo "complica l'intercettazione, ma non la rende impossibile". Ihnat ha poi spiegato che si sta attualmente lavorando con i partner per rafforzare le capacità dei sistemi di difesa del Paese.
(Adnkronos) - “La sicurezza stradale non può essere un optional: servono formazione, consapevolezza e responsabilità. A partire dalle autoscuole”. A dirlo oggi Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica) nella sala capitolare del Senato della Repubblica, durante l’iniziativa 'Neo patentati: più sicurezza! Giovani, scuole guida e assicurazioni verso l’Europa', promossa dal senatore Gianluca Cantalamessa. Nel suo intervento, Alfredo Boenzi, segretario nazionale autoscuole Unasca, ha posto l’accento sulla necessità urgente di rivedere i percorsi formativi attuali: “Non possiamo limitarci alle sei ore minime di guida previste dalla legge. Formare un conducente significa formare un cittadino responsabile: verso sé stesso, verso gli altri, verso l’ambiente. Questo impegno va riconosciuto anche dalle istituzioni”. Sulla stessa linea Andrea Onori, responsabile nazionale sicurezza stradale Unasca: “La percezione del rischio alla guida è una competenza che si costruisce con metodo, esperienza e tempo. Occorre affiancare alla tecnica una vera educazione alla sicurezza stradale, che includa simulazioni, gestione delle emergenze e consapevolezza dell’impatto sociale degli incidenti. Solo così possiamo costruire una cultura della prevenzione”. Unasca ha avanzato anche una proposta concreta: incentivi fiscali per i corsi di approfondimento sulla sicurezza rivolti ai giovani. “Una riduzione dell’iva per i corsi collegati al conseguimento della patente - spiegano Boenzi e Onori - sarebbe un segnale concreto da parte dello Stato. Oggi questi percorsi non sono incentivati, nonostante possano fare la differenza tra un guidatore distratto e uno realmente preparato”. L’appello di Unasca alle istituzioni è chiaro: la revisione del sistema formativo dei conducenti non è più rinviabile. “La vera rivoluzione culturale inizia dai banchi dell’autoscuola. E' lì che si costruisce un futuro più sicuro per tutti”.
(Adnkronos) - "Non possono esistere differenziazioni sociali nell’accesso all’energia perché esse creano rottura. Stiamo andando sulla buona strada, le grandi imprese sono molto avanzate, credo l’obiettivo si raggiungerà in tempi abbastanza brevi". Ad affermarlo è Claudio Granata, presidente di Road - Rome Advanced District – e direttore Stakeholder Relations & Services di Eni, a margine della presentazione, presso il Gazometro Ostiense di Roma, di Respiro, dispositivo indossabile di monitoraggio della qualità dell’aria. "Road è uno spazio tecnologico a disposizione delle società che aderiscono alla rete, e che desiderano focalizzarsi su alcuni temi strategici come la mobilità, ma anche una piattaforma per far dialogare tra loro pubblico e privato . In futuro vogliamo creare progetti congiunti che possano accelerare le attività di ricerca a partire dalla sicurezza degli impianti e delle persone. Tenere insieme questi due aspetti è fondamentale, non possiamo consentire ad alcuna tecnologia di poter essere, un giorno, dannosa per l’uomo", aggiunge.