(Adnkronos) - Ennesimo incidente sul lavoro, questa volta nel Cremonese: un operaio di 58 anni ha perso la vita mentre lavorava in una azienda del settore giardinaggio a Casalmaggiore, in provincia di Cremona. L'incidente è avvenuto poco dopo le 10 di questa mattina. Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo sarebbe finito sotto una pressa schiaccia cartone senza che nessuno potesse aiutarlo. In quel momento, infatti, sembra che non ci fossero altre persone sul posto e non è ancora noto se l'uomo abbia avuto un malore prima di cadere e rimanere schiacciato dal macchinario. I soccorritori dell'Areu 118, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sul luogo sono intervenuti anche i vigili del fuoco, i carabinieri e i tecnici dell'Ats competenti per gli infortuni sul lavoro.
(Adnkronos) - Raccogliere oltre 80 mila euro in 48 ore è un grande attestato di fiducia. Sei Ventures, startup impegnata nella valorizzazione delle aree interne italiane, ci è riuscita, superando l’obiettivo minimo della sua seconda campagna di equity crowdfunding, fissato a 50 mila euro. Il progetto è online su Wearestarting e punta ora al traguardo di 300 mila euro per aprire un nuovo innovation hub nel cuore del Veneto, a Bassano del Grappa (Vicenza). Città come Roma, Milano e Bologna, negli ultimi anni hanno visto un costante aumento della popolazione, mentre dal 2001 ad oggi, oltre 200 comuni italiani sono scomparsi. In Italia ci sono circa 4.000 centri abitati classificati come aree interne. Qui vivono oltre 13 milioni di persone spesso senza accesso a sanità, istruzione, trasporti e internet. Una condizione che costringe giovani e professionisti a emigrare verso le grandi città o all’estero. Eppure, è proprio da qui che può partire una rinascita sostenibile del Paese. E Sei Ventures è la prova di come questo sia possibile. Dopo il successo dei primi due centri in Campania, ad Avellino e Benevento, Sei Ventures rilancia il suo modello in una delle province più dinamiche del Nord Italia, portando con sé un ecosistema collaudato, fatto di co-working, progetti di innovazione con le pmi e investimenti in startup locali. "Molti dei problemi strutturali delle aree interne, primo fra tutti la fuga dei giovani, sono spesso conseguenza di un tessuto imprenditoriale fragile e poco stimolante, con servizi inadeguati per chi vuole innovare o fare impresa. Creare spazi aperti e accessibili, dove far nascere progetti e collaborazioni, è un modo concreto per innescare un cambiamento duraturo", spiega Vincenzo Vitale, ceo e co-founder di Sei Ventures. Prova tangibile della coerenza con cui Sei Ventures sta portando avanti il proprio progetto di crescita è l’acquisto, già avvenuto, di un immobile nel comune di Bassano del Grappa, destinato a diventare il terzo hub dell’azienda. L’obiettivo è replicare il modello già attivo nelle sedi campane, offrendo un punto di riferimento per imprenditori, giovani talenti e innovatori anche nel Nord-Est italiano. "Abbiamo creato - afferma Vitale - un modello che funziona, perché è pensato per rispondere ai bisogni reali delle comunità locali. In 4 anni abbiamo incubato oltre 60 startup, formato più di 600 giovani e investito direttamente in progetti imprenditoriali nati nei nostri hub. Ma soprattutto, abbiamo dimostrato che i centri minori possono essere luoghi di innovazione, non solo di tradizione". Il nome Sei è acronimo di sostenibilità, etica e innovazione: tre parole chiave che guidano ogni fase dell’insediamento sul territorio. Si parte dalla selezione dell’area, si passa all’apertura dell’hub in collaborazione con realtà locali, per arrivare infine all’applicazione di un modello operativo incentrato su open innovation, co-progettazione e sviluppo imprenditoriale. La campagna di equity crowdfunding in corso su Wearestarting servirà a far crescere l’azienda grazie anche alla realizzazione del nuovo hub di Bassano del Grappa. Tuttavia, "Sostenere Sei Ventures non deve essere un investimento visto nella mera ottica del profitto, quanto nella volontà di entrare a far parte di una community di imprenditori illuminati, uniti dalla volontà di contribuire concretamente allo sviluppo economico e sociale dei territori meno privilegiati del Paese", dice Vitale. Una scelta etica, sostenibile e ad alto impatto. Da segnalare che la società prevede di offrire ai propri investitori il beneficio fiscale al 65% almeno fino all'11 aprile 2025 e fino al raggiungimento di una raccolta di 100.000 euro.
(Adnkronos) - Si è conclusa la seconda edizione della 'Sustainability winter school', l’iniziativa promossa da Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, per offrire agli amministratori locali lombardi strumenti concreti e competenze di alto livello sui temi della sostenibilità. Un percorso formativo che ha visto la partecipazione di 35 amministratori e tecnici, con 8 incontri tra lezioni e workshop e il contributo di 11 esperti di rilievo nazionale. "La Sustainability winter school si conferma un’esperienza formativa di alto livello, capace di creare un network di competenze per affrontare con strumenti concreti le sfide della transizione ecologica -afferma il presidente di Gruppo Cap, Yuri Santagostino, che ha aperto il ciclo di incontri della seconda edizione-. Il successo di questa seconda edizione dimostra l’importanza di un dialogo continuo tra esperti, amministratori locali e aziende, per costruire un modello di sviluppo sostenibile e resiliente per i territori". La 'winter school' ha offerto 16 ore di formazione, con 4 incontri in presenza nella sede di Gruppo Cap e 4 online e ha coinvolto amministratori di Milano, Monza e Brianza, Mantova, Pavia e Brescia. Diversi i temi trattati, tra cui i cambiamenti climatici, la governance della sostenibilità nella Pubblica amministrazione, la gestione delle risorse idriche e coinvolgimento dei cittadini. Un focus particolare è stato dedicato alle strategie di mitigazione degli effetti climatici e agli strumenti tecnologici, finanziari e assicurativi per la gestione dei rischi ambientali. Oltre alle lezioni teoriche, due workshop operativi hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi e sviluppare strategie concrete per la gestione sostenibile dei territori da loro amministrati. Questi momenti di lavoro condiviso hanno favorito il dialogo e la sperimentazione di soluzioni applicabili nella pratica amministrativa. Inoltre, l’iniziativa ha ricevuto il patrocinio di Regione Lombardia, Città metropolitana di Milano, Ato Città metropolitana di Milano, Anci Lombardia, Confservizi Cispel Lombardia, Utilitalia, Accademia dei servizi pubblici, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Rete di Comuni sostenibili, Asvis-Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile e Ferpi-Federazione relazioni pubbliche italiana. Il progetto ha visto anche la collaborazione di From, Wwf, 24Ore business school, Fondazione per la sostenibilità digitale, Cmcc Centro euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici e di docenti illustri provenienti da istituzioni e organizzazioni di importanza internazionale.