INFORMAZIONIMonica BettiT-Systems Italia srl Informatica e Software Ruolo: Senior Expert Talent Management Area: Human Resource Management Monica Betti |
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(Adnkronos) - "Come la vela di Calatrava a Roma o il Ponte sullo Stretto, il Codice dei contratti pubblici, nonostante il Decreto Correttivo, rischia di essere la più grande opera incompiuta in Italia. Con oltre 400 miliardi di spesa nel 2024, il settore degli appalti non poggia ancora le sue fondamenta sul Responsabile Unico del Progetto. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, funzionari e dirigenti, al servizio dello Stato per realizzare servizi ed infrastrutture per i cittadini". E' la denuncia formulata da Daniele Ricciardi, Presidente di Assorup, l'Associazione Nazionale dei Responsabili Unici del Progetto, in apertura della conferenza stampa che si è svolta oggi presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. Nonostante un percorso partecipato con centinaia di proposte di correzione, ricostruito da Aldo Areddu del Centro Studi dell'Associazione, il correttivo si concentra su questioni sì importanti, ma parziali. Nulla c’è sulla Patente del RUP che l'Associazione guidata da Ricciardi sta richiedendo dalle prime audizioni parlamentari del 2023. "Noi crediamo che un RUP preparato giovi alla pubblica amministrazione ma anche al mercato delle imprese, riducendo oneri inutili e sprechi" ha sottolineato Gino Giuntini, Presidente del Consorzio Leonardo Servizi e Lavori, le cui parole sono state confermate anche in una nota del Presidente della Fondazione Inarcassa Andrea De Maio. La conferenza ha consentito di descrivere più nel dettaglio il progetto che Assorup ha presentato al Governo ed al Parlamento, che ha trovato l'adesione anche di Assopm il cui Presidente Marco Arcuri ha ricordato che "il Rup è un project manager quando si tratta di opere o servizi complessi ma, in ogni caso, anche per interventi di modesta entità, occorre avere adeguata professionalità". Il lavoro svolto da Assorup è stato poi commentato anche da Angelo Deiana che ha accolto con entusiasmo nella sua Confassociazioni anche la comunità dei RUP con cui creare sinergie per portare avanti le legittime richieste dei responsabili unici. In conclusione è intervenuta Adele Tramontano ricordando che "la professionalità dei RUP e dei professionisti degli appalti si basa sul possesso di competenze, che debbono abbracciare l’intero ciclo del contratto, dall’affidamento all’esecuzione. Per questo occorre cogliere le occasioni straordinarie che il PNRR sta offrendo in materia di formazione". Assorup è infatti in prima linea per supportare gli enti nell'ottenimento dei finanziamenti Performa gestiti da Formez, che possono consentire la realizzazione di percorsi formativi con un contributo fino a 100.000 euro. "Con questa conferenza stampa confermiamo la richiesta di una indagine conoscitiva sullo stato dei RUP in Italia. Quanti sono? Quanti hanno i requisiti per svolgere gli incarichi affidati? Quanti hanno ricevuto adeguata formazione? E infine quanti ottengono i doverosi incentivi che la legge riconosce dal 1994? Sono quesiti ai quali può dare risposta solo una commissione d'indagine interrogando tutti gli stakeholders nazionali e comunitari”, ha concluso Ricciardi.
(Adnkronos) - "La nostra battaglia è la valorizzazione del ceto medio del Paese. Non solo una battaglia della Cida, ma lo è sicuramente per il Paese intero. Una battaglia importante perché il ceto medio è rappresentato da tutte le persone che producono in questo Paese. Lo vediamo nelle categorie che rappresentiamo: dirigenti industriali, dirigenti del commercio, i presidi, i medici, tutti i dirigenti pubblici. Servono dei provvedimenti seri e su questo abbiamo preparato una serie di emendamenti. Vediamo che fine faranno in questa finanziaria, ma chiaramente non ci fermeremo di fronte a questo perché vogliamo essere premianti per chi lavora: la logica del merito, la logica di chi crede in questo Paese". Così, con Adnkronos/Labitalia, Stefano Cuzzilla, presidente della Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità, in occasione dell’assemblea nazionale. Ceto medio che, ricorda Cuzzilla, "secondo dati inconfutabili, fa parte di quel 5% della popolazione che sta sopra i 55 mila euro di reddito, perciò non parliamo di ricchi, ma paga quasi il 50% dell'Irpef e su questo non c'è nessun ritorno; anzi, tutte le manovre economiche, sia quelle precedenti che questa, non vedono la valorizzazione di queste persone", sottolinea Cuzzilla. Una condizione che, secondo il presidente di Cida, richiede "una riflessione importante, su questo sicuramente siamo contenti per quello che abbiamo sentito sull'Ires premiale in manovra, però non basta". "Serve un grande lavoro sul capitale umano, sulle persone, far capire la valenza e la necessità del reskilling", aggiunge ancora. Secondo Cuzzilla, infatti, è necessario essere pronti a 'cavalcare' le innovazioni e in particolare l'intelligenza artificiale, senza lasciare nessuno indietro. "Secondo diversi studi, mancano un milione e ottocentomila profili lavorativi nel digitale e su altre competenze come l'intelligenza artificiale. Dall'altra parte, si parla di due milioni di persone che potrebbero cambiare lavoro o perderlo per l'avvento dell'intelligenza artificiale. A noi preoccupano i due milioni di persone produttive in questo momento ma che, se non riconvertite, sono a rischio della perdita del posto di lavoro e il milione e ottocentomila profili sui quali non abbiamo le competenze specifiche. E quindi va fatto un lavoro importante di formazione sul capitale umano", sottolinea Cuzzilla. Ma non basta. "Va fatto un intervento importante sull'introduzione delle donne al lavoro, con la spinta decisiva sul welfare. Ma per adesso ci sono solo annunci da tutte le parti ma non vediamo fatti sostanziali", ripete Cuzzilla. Serve sostenere la crescita delle competenze, ribadisce Cuzzilla. "Poi ci lamentiamo, come dico sempre io, dei giovani che vanno all'estero, dopo che vi abbiamo investito come sistema Paese e come famiglie. Ecco, noi non abbiamo più un problema di rischio di fuga di cervelli ma abbiamo anche una fuga delle persone normali. Questo non ce lo possiamo permettere in un Paese in cui abbiamo bisogno di giovani e di competenze", avverte. E gli obiettivi di Cida per il 2025 sono chiari. "Innanzitutto, stare vicino a tutte le nostre federazioni associate nel rinnovo dei contratti collettivi di lavoro, far capire il valore di essi. Sicuramente un'attenzione forte sarà data a un potenziamento del welfare. E nello stesso tempo cercheremo di far capire al legislatore sempre l'importanza del ceto medio di questo Paese. E lo faremo con le nostre persone, con le nostre commissioni, con i nostri gruppi di lavoro, cercando di portare le competenze giuste laddove il legislatore deve prendere provvedimenti nelle varie situazioni", sottolinea. "Faremo capire -insiste Cuzzilla- l'importanza dei nostri medici, dei nostri presidi, ma faremo capire anche l'importanza della sanità integrativa, della previdenza integrativa, cercando di aprire dei tavoli per aiutare questo paese anche nell'equity, nel capitale. Se riusciamo a sostenere queste cose e a valorizzare una sinergia forte tra pubblico e privato, potremmo uscire da questo impasse", sottolinea Cuzzilla. Tutto questo, spiega Cuzzilla, in un momento in cui "il nostro governo è un governo, a differenza dell'Europa, più stabile ma deve dare delle risposte, al ceto medio, alla classe produttiva". "E su questo noi saremo pronti a dare sostegno con informazioni e aiuto, anche nei gruppi di lavoro che possono dare competenze e far capire qual è la direzione giusta per una politica industriale che manca in questo Paese e una valorizzazione delle risorse", conclude.
(Adnkronos) - “Il suolo è una grande ricchezza del nostro territorio, in quanto la Lombardia è la più importante regione agricola d'Italia. Il suolo è un bene da salvaguardare. L'agricoltura si sta impegnando molto in termini di tecnologia e ricerca ed è anche estremamente collaborativa sui temi che stiamo affrontando, con grande ansia, relativi alla qualità dell'aria”. Lo dichiara Giorgio Maione, assessore all'Ambiente e Clima Regione Lombardia, a margine dell’incontro organizzato a Milano da Syngenta per lanciare InterraScan, la tecnologia innovativa per conoscere e valorizzare i terreni agricoli. “Abbiamo sempre più bisogno di una agricoltura che investa in tecnologia e creda nella ricerca, in quanto riteniamo che sia il modo migliore per fare agricoltura di qualità, che rispetti il suolo, ma che sappia favorire la crescita economica, perché un'agricoltura di precisione è un’agricoltura più efficiente, capace di creare reddito e occupazione”, conclude.