(Adnkronos) - Sono almeno 7 le vittime dell'incidente aereo di un cargo Ups nello Stato americano del Kentucky. Il velivolo è precipitato martedì all'aeroporto internazionale di Louisville ed è esploso in una palla di fuoco poco dopo il decollo. A perdere la vita tutti e tre i membri dell'equipaggio oltre a 4 persone a terra. Ma non è chiaro quanti lavoratori o clienti fossero presenti al momento dell'incidente. Undici persone a terra sono rimaste ferite. Le fiamme, divampate poco prima del tramonto, hanno innescato una serie di incendi in un'area industriale adiacente all'aeroporto, obbligando le autorità a sospendere le operazioni aeroportuali per l'intera notte. Il governatore del Kentucky, Andy Beshear, ha avvertito che il numero delle vittime potrebbe aumentare. La causa dell'incidente non è stata chiarita. Secondo la Federal aviation administration (Faa) statunitense, l'aereo McDonnell Douglas MD-11 è decollato dall'aeroporto internazionale Muhammad Ali di Louisville intorno alle 17:15 (ora locale, le 22:15). Le immagini mostrano l'aereo schiantarsi pochi istanti dopo e trasformarsi in un'enorme palla di fuoco. La polizia ha dichiarato che l'aereo è precipitato a circa cinque chilometri a sud dell'aeroporto. Una questione cruciale che gli investigatori esamineranno riguarda il motivo per cui un motore sembra essersi separato dall'aereo prima dell'incidente, secondo quanto riferito da una persona informata sulla questione, facendo riferimento ai filmati che mostravano detriti sul campo di volo. La causa dell'incendio rimane sconosciuta. L'esperto di sicurezza aerea e pilota statunitense John Cox ha sottolineato la necessità per gli investigatori di determinare perché l'aereo, dotato di tre motori, non sia riuscito a restare in volo dopo l'incendio di uno di essi. Cox ha affermato: "È un incendio troppo grande per un normale e tipico incendio di motore. È molto, troppo grande", ha aggiunto: "Quell'aereo avrebbe dovuto volare con due motori. Quindi ora dobbiamo esaminare cosa ha causato il suo mancato volo", ha aggiunto.
(Adnkronos) - Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone ha nominato Natale Forlani, presidente dell’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. Rinnovato anche il consiglio di amministrazione dell’Istituto con la nomina di Fabrizio Antolini, in rappresentanza del ministero del Lavoro, di Fiorella Lunardon, in rappresentanza del ministero del Lavoro d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Giovanni Bocchieri, in rappresentanza della Conferenza delle regioni e delle province autonome e Sandra D’agostino in rappresentanza dei ricercatori e dei tecnologi dell’Inapp. Presidente e consiglio di amministrazione dureranno in carica 4 anni. Per Natale Forlani, che svolgerà il suo incarico a titolo gratuito, si tratta di una conferma in quanto era stato nominato al vertice dell’Istituto nell’aprile del 2024. Esperto di relazioni industriali, mercato occupazionale e organizzazione del lavoro, è stato tra gli estensori con Marco Biagi del Libro bianco sul lavoro. Dopo aver ricoperto il ruolo di Segretario confederale nazionale della Cisl, Forlani è stato presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro spa, in seguito direttore generale della D.G. Immigrazione e Politiche di Integrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, nonché membro del collegio dei sindaci dell’Inps.
(Adnkronos) - L’Italia brilla nella gestione del riciclo, ma resta ancora un Paese a due velocità nella gestione dei rifiuti. È il quadro tracciato da Stefano Besseghini, presidente di Arera, intervenuto oggi al convegno 'Il consolidamento della regolazione del ciclo dei rifiuti: i nuovi provvedimenti di Arera', in occasione della giornata inaugurale di Ecomondo a Rimini. “La cosa vera - ha dichiarato Besseghini - è che nella gestione del riciclo, in particolare di certe materie, l’Italia brilla. Brilla forse un po’ per necessità, perché storicamente, essendo un Paese povero di materie prime, ha sviluppato nel tempo cicli industriali di eccellenza”. Secondo il presidente dell’Autorità, il sistema nazionale può contare su un patrimonio consolidato di impianti, logistica e capacità di gestione economica del rifiuto, che si sta estendendo anche al settore dei rifiuti urbani. “La crescita del biometano e l’utilizzo energetico dei rifiuti - ha aggiunto - dimostrano che siamo in grado di individuare spazi di miglioramento e di avanzare in modo significativo”. Resta però aperta una sfida cruciale: quella delle disuguaglianze territoriali. “Abbiamo un vero e unico problema - ha sottolineato Besseghini - ovvero la grande differenza tra aree del Paese che smaltiscono in discarica meno del 5% dei rifiuti e altre che sono ancora sopra il 70%. È una disparità su cui bisogna lavorare molto, perché il percorso verso un sistema circolare deve essere omogeneo e inclusivo”. Il convegno è stato anche l’occasione per fare il punto sul percorso di regolazione del ciclo dei rifiuti, avviato da Arera negli ultimi anni. “Il settore dei rifiuti - ha ricordato il presidente - è relativamente nuovo alla regolazione, ma in pochi anni ha compiuto passi in avanti importanti, grazie al contributo degli operatori e delle associazioni di categoria. L’attività regolatoria conclusa prima dell’estate ha delineato lo scenario per i prossimi anni, ma il lavoro non è finito: serve continuare il confronto per dare concretezza e sostanza a un processo che porterà benefici reali ai cittadini”.