INFORMAZIONIMirko Dall'AgnolaMirko Dall'Agnola |
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(Adnkronos) - L'82esima edizione dei Golden Globes dà il via alla stagione dei premi con il trionfo di 'Emilia Perez' di Jacques Audiard. Su 10 nomination si porta a casa la statuetta per Miglior film commedia o musicale, Miglior film straniero, battendo così 'Vermiglio' di Maura Delpero - che continua la sua corsa verso gli Oscar - ma anche quella per Miglior attrice non protagonista a Zoe Saldaña, alla sua prima nomination. L’attrice, nel ricevere il premio, si è rivolta a Isabella Rossellini, candidata nella sua stessa categoria per ‘Conclave’: “Una volta ho pranzato a casa tua e ho capito di aver realizzato tutto”. A ‘Emilia Perez’ anche il riconoscimento per la Miglior canzone originale, ‘El Mal’, nel film interpretata da Saldaña. Nella serata dei premi conferiti ai migliori film e alle migliori serie tv dalla stampa estera, che si è tenuta al Beverly Hilton di Los Angeles e condotta dalla comica Nikki Glaser, il trionfo e la rinascita di Demi Moore, premiata come Miglior attrice in un film commedia o musicale per l’horror body femminista 'The Substance'. Protagonista della serata anche 'The Brutalist', che ha vinto 3 statuette: Miglior film drammatico, Miglior regista a Brady Corbert e Miglior attore protagonista drammatico ad Adrien Brody. A vincere anche Sebastian Stan, premiato come Miglior attore in un film commedia o musicale per 'A Different Man', in cui interpreta un aspirante attore affetto da neurofibromatosi. Fernanda Torres ha vinto come Miglior attrice drammatica per 'Io sono ancora qui' di Walter Salles. L'attrice brasiliana ha avuto la meglio su Angelina Jolie candidata per 'Maria', Nicole Kidman per 'Babygirl', Tilda Swinton per 'La stanza accanto', Pamela Anderson per 'The Last Showgirl' e Kate Winslet per 'Lee'. Tra i premiati anche 'Conclave' per la Miglior sceneggiatura di Peter Straughan, Kieran Culkin come Miglior attore non protagonista per 'A Real Pain', 'Challengers' di Luca Guadagnino per la Miglior colonna sonora firmata da Trent Reznor & Atticus Ross, 'Flow' come Miglior film d'animazione' e 'Wicked' con protagoniste Ariana Grande e Cynthia Erivo come Miglior risultato al cinema e al box office. Tra le serie tv, 'Shogun' ha dominato l'82esima edizione dei Golden Globes con quattro statuette: Miglior serie drammatica, Miglior attore protagonista a Hiroyuki Sanada, Miglior attrice protagonista a Anna Sawai e Miglior attore non protagonista a Tadanobu Asano. La Miglior serie commedia o musicale è Hacks', mentre Miglior miniserie o film tv è 'Baby Reindeer' di Richard Gadd, che ha ricevuto anche un premio per la Miglior attrice non protagonista a Jessica Gunning. Assente della serata l'attore Jeremy Allen White, che non ha potuto ritirare la statuetta come Miglior attore in una serie commedia o musicale per 'The Bear', in quanto è sul set del biopic su Bruce Springsteen. Tra i vincitori anche Jodie Foster per 'True Detective: Night Country', Colin Farrell per 'The Penguin', Jean Smart per 'Hacks' e Ali Wong come Miglior stand-up comedian. Non solo premi ma anche momenti esilaranti, come quello che ha visto protagonista Elton John, che ha annunciato il vincitore della Miglior canzone originale. "Si è parlato molto della perdita della mia vista...sono felice di essere qui con Rihanna". Accanto a lui, però, c'era Brandi Carlile. “Trent'anni fa un produttore mi ha detto che ero un'attrice ‘da popcorn’" ha detto Demi Moore in lacrime nel ricevere il Golden Globe. "All'epoca ho pensato di non poter ambire alla vittoria di un premio, di poter fare solo film di successo e incassare un sacco di soldi senza mai essere premiata per il mio lavoro. Così mi sono rassegnata, ho pensato che la mia carriera fosse finita. Poi è arrivata tra le mie mani la sceneggiatura di ‘The Substance’, audace e fuori dagli schermi: l’universo mi stava dicendo ‘tu non hai finito’” (VIDEO). Nel film interpreta un'attrice di Hollywood licenziata dalla trasmissione di aerobica, che conduceva con successo da anni, proprio il giorno del suo cinquantesimo compleanno perché il suo capo, interpretato da Dennis Quaid, è alla ricerca di un volto giovane. In preda alla disperazione, assume un farmaco che le promette di creare una versione di lei giovane e perfetta, interpretata da Margaret Qualley. “Grazie alla regista Coralie Fargeat di aver avuto il coraggio di offrirmi questo ruolo e a Margaret (Qualley, ndr.) per essere stata accanto a me”, conclude l’attrice. Nel frattempo le sue figlie - Rumer Willis, Scout LaRue Willis, Tallulah Belle Willis, nate dal matrimonio con l'attore Bruce Willis - hanno esultato per la vittoria di mamma Demi, come mostra un video pubblicato in condivisione sui loro profili Instagram. "La nostra ignoranza, il nostro disagio e i nostri pregiudizi nei confronti della disabilità devono finire" dice Sebastian Stan dal palco dell'82ma edizione dei Golden Globes, che lo ha premiato con una statuetta al Miglior attore in un film commedia o musicale per 'A Different Man'. "Dobbiamo normalizzarla e incoraggiare l'accettazione. Un modo in cui possiamo farlo è continuare a sostenere storie inclusive. Questo non è stato un film facile da realizzare. E nemmeno 'The Apprentice' (in cui interpreta l'ascesa di un giovane Donald Trump, ndr. ), l'altro film a cui ho avuto la fortuna di partecipare e di cui sono orgoglioso. Sono argomenti complessi da raccontare, ma necessari e non possiamo avere paura di raccontarli o distogliere lo sguardo".
(Adnkronos) - "Il numero delle celebrazioni è in lieve calo, ma la nostra realtà racconta una storia diversa. Nel B2C, presso Atelier Signore abbiamo osservato un andamento stabile per numero di vendite, ma con un aumento dello scontrino medio. Il fenomeno è legato a un cambiamento nelle abitudini delle spose, che oggi scelgono più di un abito per i diversi momenti del matrimonio, puntando su look distintivi e personalizzati. L’aumento di spesa è dovuto anche al fatto che si investe, oltre che sulla scelta di più di un look, sulla qualità dei tessuti e della manifattura". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Gino Signore, ceo di Maison Signore e Atelier Signore, gruppo che opera da 40 anni con grande successo nel settore del wedding e della moda sposa made in Italy. “Per quanto riguarda il B2B - precisa Signore - la leggera flessione registrata nel 2023 è stata motivata probabilmente dall’esigenza dei nostri buyer di smaltire i magazzini accumulati durante gli anni di pandemia, quando i matrimoni erano stati sospesi. Già i primi mesi del 2024, tuttavia, hanno segnato una decisa ripresa, con una crescita significativa delle vendite sia per il nostro brand che per i rivenditori. Questo trend positivo evidenzia la rinnovata fiducia dei buyer e l’interesse verso le nostre collezioni, che continuano a distinguersi per qualità ed originalità”. Maison Signore guarda dunque al futuro con ottimismo, continuando a innovare per rispondere alle nuove esigenze delle spose e dei mercati internazionali. "Malgrado la generale diminuzione dei matrimoni in Italia - afferma Gino Signore - crediamo fermamente che il mondo bridal rappresenti ancora un settore vitale e ricco di opportunità. L’aumento delle seconde nozze e delle unioni civili è un chiaro segnale che l’amore trova nuove forme di celebrazione, aprendo la strada ad un pubblico più ampio e diversificato. Inoltre, il numero stabile di matrimoni con almeno uno sposo o con entrambi i coniugi stranieri conferma che l’Italia continua ad essere una destinazione da sogno per il wedding internazionale, un mercato che rappresenta una grande occasione per la nostra industria”. Maison Signore è infatti già da tempo impegnata in un ambizioso processo di internazionalizzazione, volto a portare la tradizione sartoriale e lo stile unico che connota le sue produzioni in mercati globali, dove il Made in Italy è sinonimo di qualità, eleganza e autenticità. “Puntiamo - aggiunge Gino Signore - a innovare nella tradizione e a guidare il cambiamento nel mondo del bridal. E' con questa visione che il Gruppo Signore ha deciso di investire nei prossimi anni nel progetto Helena, pensato per interpretare i sogni e le esigenze di un pubblico giovane e internazionale. La collezione Helena combina il know-how sartoriale e l’anima Made in Italy con una visione fresca e dinamica, riuscendo a dialogare in modo autentico con i millennials grazie ad abiti modulabili e versatili”. “Helena - spiega Camilla Elena Signore, ideatrice e direttrice creativa del marchio, entrata come terza generazione in azienda - non è solo una collezione, ma un nuovo concetto nel mondo bridal, capace di intercettare tendenze e rispondere alle esigenze delle nuove generazioni. La sposa Helena vive il matrimonio come un vero party glamour, caratterizzato da cambi di outfit sorprendenti, che trasformano le atmosfere e creano momenti indimenticabili. Helena non si ferma all’abito. E' un percorso completo e dinamico verso il look perfetto, che abbraccia ogni aspetto della bellezza totale: dalla cura della pelle al make-up, dal grooming agli accessori più di tendenza. Helena vuole essere un guardaroba di pezzi unici, modulabili e abbinabili tra loro, che permettono alla sposa di esprimere al massimo la propria personalità, rompendo le convenzioni e riscrivendo le regole. È una celebrazione della libertà e dello stile, pensata per una generazione che vive il matrimonio come un’esperienza da personalizzare, da vivere e da ricordare”. L’azienda, leader nella produzione artigianale di abiti da sposa, vanta numeri da record, con oltre duemila metri quadrati di showroom tra i vari atelier. Le sue collezioni nascono dalla produzione di più di duecento modelli diversi di abiti realizzati ogni anno dai laboratori interni delle sedi in Campania e in Puglia e distribuiti in Italia e nel mondo con tre flagship store in Campania, più di settanta rivenditori in Italia e altrettanti nel mondo, tra cui il tempio del bridal mondiale: Kleinfeld a New York. Maison Signore è da sempre impegnata nella tutela e nella promozione del Made in Italy. Ogni abito è corredato da un certificato di garanzia digitale personalizzato, che racconta la storia dell’abito acquistato, le caratteristiche, le ore di lavorazione, lo stile e ne garantisce l’originalità.
(Adnkronos) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati. In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore. Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica. Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera. T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi. Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.