INFORMAZIONIMichele PanerioKuehne+Nagel Trasporti, Infrastrutture e Logistica Ruolo: Direttore finanziario Area: Finance, Administration and Control Michele Panerio |
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(Adnkronos) - Francis Kaufmann, accusato del duplice omicidio della sua compagna Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda trovate senza vita il 7 giugno scorso a Villa Pamphili, ha aggredito oggi pomeriggio nel carcere a Rebibbia gli agenti della Polizia Penitenziaria. Al termine dell’ora d’aria, spiega l'Osapp, "ha improvvisamente dato in escandescenze, rifiutandosi di rientrare nella propria cella. Nonostante i ripetuti inviti alla calma da parte del personale, l’uomo ha iniziato a urlare frasi minacciose, tentando di scatenare lo scontro fisico e colpendo più volte gli agenti intervenuti. Solo grazie al tempestivo e professionale intervento della Polizia Penitenziaria, coadiuvata dal personale sanitario e di sorveglianza, la situazione è stata riportata alla calma dopo momenti di estrema tensione. Alcuni agenti hanno riportato contusioni e ferite, con prognosi fino a cinque giorni". "L’episodio di oggi - dichiara il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci - è l’ennesima dimostrazione di come nelle carceri italiane la sicurezza del personale sia quotidianamente messa a rischio da soggetti con gravi disturbi comportamentali e da un sistema penitenziario ormai al collasso. È inaccettabile che le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria debbano affrontare, spesso da soli e senza mezzi adeguati, situazioni di tale pericolo. Chiediamo interventi immediati da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per garantire condizioni di lavoro sicure e rispettose del sacrificio dei nostri operatori". L’Osapp sottolinea inoltre che, nel carcere di Roma Rebibbia Nuovo Complesso, "a fronte di una capienza regolamentare di 1.080 posti, risultano oggi presenti ben 1.630 detenuti, con un sovraffollamento che aggrava ulteriormente le condizioni di sicurezza e di lavoro del personale. Il sindacato rinnova quindi l’appello affinché si ponga fine all’indifferenza istituzionale e si avvii un serio piano di intervento volto a tutelare concretamente la sicurezza, la salute e la dignità del personale penitenziario".
(Adnkronos) - In merito alle dichiarazioni secondo cui la Manovra fiscale introdurrebbe presunti 'favori ai più ricchi', Federmanager invita a riportare il dibattito su basi oggettive. Ridurre le imposte su chi lavora e contribuisce in modo significativo non significa penalizzare altri, ma riconoscere il ruolo di chi sostiene la crescita, la spesa pubblica e il welfare del Paese. "La questione - dichiara Valter Quercioli, presidente di Federmanager - non va letta in termini di contrapposizione sociale tra chi ha di più e chi ha di meno ma come la necessità di riequilibrare un sistema che oggi grava in modo eccessivamente squilibrato su chi contribuisce di più. Il principio di progressività resta e deve restare fondamentale: il punto è renderlo equo e sostenibile, così da rafforzare la solidarietà e non indebolirla". La misura più discussa - la riduzione dal 35% al 33% dell’aliquota Irpef per i redditi tra 28mila e 50mila euro fino a 200mila euro complessivi – è un intervento mirato che si inserisce in una logica di riequilibrio. In Italia, infatti, l’aliquota massima del 43% scatta già a partire dai 50mila euro lordi, molto prima rispetto ad altri Paesi europei. Oggi solo il 27,41% dei cittadini, circa 11,6 milioni di contribuenti, versa quasi l’80% di tutta l’Irpef, mentre il 43,15% non dichiara alcun reddito (fonte: Osservatorio Itinerari previdenziali - Cida). La fascia sopra i 55mila euro - che comprende professionisti qualificati, quadri e dirigenti - rappresenta appena il 5,8% dei dichiaranti, ma contribuisce per oltre il 42% del gettito Irpef. "Sono dati - continua Quercioli - che parlano da soli . Non parliamo di una categoria privilegiata, ma di lavoratrici e lavoratori altamente qualificati che, insieme agli altri contribuenti onesti, garantiscono la tenuta del sistema Paese. Sostenere il ceto produttivo non significa accentuare le disuguaglianze, ma preservare le condizioni che consentono allo Stato di redistribuire risorse, investire in sanità, scuola e previdenza". Federmanager sottolinea che le disuguaglianze restano una delle ferite più gravi e profonde del Paese, e che vanno affrontate con coraggio, responsabilità e politiche di lungo periodo. Dietro ogni statistica ci sono persone e famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, e il disagio di chi vive con redditi bassi merita rispetto, ascolto e risposte concrete. "Non possiamo illuderci - osserva Quercioli - di combattere le disuguaglianze solo con la leva fiscale. La vera risposta è rilanciare il lavoro di qualità e l’industria, che è il comparto con i salari medi più elevati e la maggiore capacità di creare valore, innovazione e benessere diffuso. Ogni politica che ambisce a ridurre le distanze sociali deve partire dal lavoro stabile, dalla formazione continua e dal riconoscimento del merito in tutti i ruoli, perché solo una società che valorizza tutte le sue competenze può essere davvero giusta. Solo una politica industriale che rimetta al centro la produttività e le competenze potrà dare risposte durature al tema salariale". Federmanager ribadisce che una politica fiscale equa deve essere alleata del lavoro, non ostacolarlo, e che la lotta all’evasione e all’economia sommersa è una priorità imprescindibile per la giustizia sociale. "Il Paese - sottolinea - ha bisogno di fiducia, responsabilità e coesione. La sfida non è tra chi ha di più e chi ha di meno, ma tra chi vuole costruire un’Italia più equa e giusta e chi preferisce avvantaggiarsi delle pieghe del sistema Paese. Serve una fiscalità che premi chi produce valore, crea occupazione e contribuisce al bene comune, perché solo insieme potremo garantire dignità e futuro al lavoro di tutti".
(Adnkronos) - “A differenza degli anni scorsi, quest'anno abbiamo affrontato il tema del rottame, perché un'indagine Ispra ci dice che da circa un milione di tonnellate di rottami d'auto noi riusciremo a recuperare circa una tonnellata d'oro”. A spiegarlo è Omar Antonio Cescut, amministratore delegato dell’Unità circular economy di Btt, all’edizione 2025 di Ecomondo a Rimini, la fiera dedicata alla sostenibilità e all’economia circolare. Dati che portano con sé “un valore economico importante, pari a circa 100 milioni di euro recuperati dalla quantità di rottami che oggi l'Italia produce. La nostra tecnologia recupera il valore prezioso nello scarto dell'automotive - La transizione ecologica ed energetica sono una priorità per questo Paese soprattutto nel momento in cui queste permettono di recuperare e risparmiare i metalli preziosi e le materie prime che noi non abbiamo, non avendo miniere. La circolarità permette di innescare un circolo virtuoso per essere sempre più indipendenti e autonomi”.