INFORMAZIONI![]() Michele ArdoniSocial Network e/o Indirizzi IM: ● ![]() Michele ArdoniChi è: Mi occupo di sviluppo internazionale nel settore del Retail o della distribuzione. |
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(Adnkronos) - In Italia l'emicrania è un problema di salute per più di 6 milioni di persone e colpisce le donne 3 volte in più degli uomini. Tuttavia, nonostante questa grande diffusione, la malattia è ancora sottovalutata da parte della popolazione. Infatti, 1 paziente su 10 si sente incompreso da parenti, amici e colleghi rispetto alla propria malattia. A queste persone è dedicato 'Una vita a metà', il nuovo docufilm che racconta come si vive con mal di testa invalidanti e con un forte impatto sulla vita lavorativa e relazionale. Il cuore del documentario sono le testimonianze di chi, nonostante l'emicrania, vuole continuare a inseguire i propri sogni e a realizzare nuovi progetti di vita. La pellicola viene presentata oggi in anteprima, in occasione della Mostra internazionale d'arte cinematografica al Lido di Venezia, alla Villa powered by Giffoni Hub: un luogo dove il cinema dialoga con la cultura, realizzato da Giffoni Innovation Hub in collaborazione con Giornate degli autori. E' stata scritta da Donatella Romani, diretta da Roberto Amato e prodotta da Telomero Produzioni. Fra le diverse testimonianze raccolte - spiega una nota - vi sono quelle di Saverio Raimondo (standupper di successo), Matteo Sartori (atleta olimpico di canottaggio delle Fiamme gialle) e Monica Guerzoni (giornalista del 'Corriere della Sera'). Il docufilm vede anche la partecipazione di Francesca Cavallin, che accompagna lo storytelling con la sua sensibilità, e che conosce l'emicrania da molto vicino. La pellicola è realizzata con il contributo non condizionante di AbbVie S.r.l, con la collaborazione di Fondazione Cirna Ets - Alleanza cefalalgici Al.Ce. e gode del patrocinio di Fondazione Onda Ets (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) e delle società scientifiche Sin (Società italiana di neurologia), Aic (Associazione italiana per la lotta contro le cefalee) e Sisc (Società italiana per lo studio delle cefalee). "L'emicrania non deve essere considerata come un malessere passeggero o una semplice scusa utilizzata per non andare a scuola o a lavoro - afferma Piero Barbanti, Irccs San Raffaele Roma, ordinario di Neurologia Università San Raffaele Roma e membro del direttivo della International Headache Society - Si tratta in realtà di una vera malattia neurologica contraddistinta da forti e ricorrenti attacchi di cefalea. Questi possono essere accompagnati da altri sintomi più o meno gravi e ricorrenti, come la nausea, la sensibilità alterata alla luce, ai suoni e agli odori. Secondo le autorità sanitarie internazionali, è la seconda patologia più diffusa e invalidante a livello mondiale. Quando diventa cronica può davvero rendere difficile e doloroso svolgere le normali attività quotidiane, anche quelle lavorative. Oggi dobbiamo motivare il paziente e fargli comprendere che disponiamo di farmaci specifici per l'emicrania, che fino a 10 anni fa non esistevano, grazie ai quali possiamo restituire loro una qualità della vita sicuramente migliore". "Oggi l'emicrania può essere curata attraverso terapie d'attacco o preventive - prosegue Cristina Tassorelli, ordinario di Neurologia Università degli Studi di Pavia, Irccs C. Mondino Pavia - Le prime prevedono la somministrazione di farmaci al bisogno, per 'spegnere' il dolore e gli altri sintomi una volta che l'attacco si è già scatenato. La terapia preventiva, invece, serve a prevenire gli attacchi alla radice e si è dovuta avvalere per molti anni di farmaci orali approvati per altre patologie. Più di recente, le infiltrazioni di tossina botulinica si sono dimostrate efficaci nel modulare la trasmissione del dolore nell'emicrania cronica. Gli ultimi anni, poi, stanno vedendo lo sviluppo di nuovi farmaci specifici per l'emicrania, sia episodica che cronica, che agiscono sui mediatori nervosi coinvolti nella trasmissione del dolore, segnando l'alba di una nuova epoca nella ricerca in questo settore. Tra questi, si annoverano i trattamenti anti-Cgrp quali gli anticorpi monoclonali e, più di recente, la classe dei gepanti". "Almeno tutti una volta abbiamo sofferto di un 'normale' mal di testa - sottolinea Alessandra Sorrentino, presidente Al.Ce. - Il problema è che per alcuni l'emicrania rappresenta un'esperienza diversa, una ladra di tempo e di vita. Il dolore può essere così intenso e invalidante da assomigliare a una lama conficcata nel cervello. Ti costringe a rimanere chiuso in casa al buio e in silenzio, anche per un paio di giorni, mentre di notte è molto difficile riuscire a dormire. Tutto ciò porta a continue rinunce e a costanti riadattamenti delle proprie abitudini quotidiane, ma anche a tante incomprensioni: a scuola, al lavoro, in famiglia e tra gli amici. Spero che il docufilm possa sensibilizzare molte persone a non sottovalutare la patologia. Al momento, infatti, non tutti riescono a immaginare fino a che punto l'emicrania sia in grado di condizionarti la vita". "L'alleanza medico paziente è cruciale per la gestione corretta dell'emicrania - evidenzia Simona Guerzoni, responsabile Centro cefalee e abuso di farmaci Policlinico di Modena - Spesso arrivano pazienti che per anni hanno abusato di farmaci con un pericoloso fai da te, che hanno perso la fiducia, a cui dobbiamo restituire una vita di qualità. Oggi tutto questo è possibile grazie all'innovazione terapeutica. Nel dialogo medico-paziente l'obiettivo di una vita libera dall'emicrania deve essere chiaro fin dal primo colloquio, per ottenere i migliori risultati". "Negli ultimi anni abbiamo compiuto importanti progressi nella comprensione dell'emicrania, ma l'assenza di un biomarcatore oggettivo a supporto della diagnosi rappresenta ancora un limite cruciale. La sua identificazione potrebbe segnare un punto di svolta: da un lato darebbe finalmente voce e legittimità a pazienti che troppo spesso si sentono ignorati o non creduti, e dall'altro potrebbe migliorare l'appropriatezza nell'uso delle terapie disponibili", auspica Simona Sacco, ordinaria di Neurologia Università degli Studi dell'Aquila, direttrice Uoc Neurologia e Stroke Unit Avezzano-Sulmona-L'Aquila. "Conoscere i protagonisti di 'Una vita a metà' è stata un'esperienza di grande forza ed emozione - commentano Romani e Amato - Le loro storie toccano profondamente e sono un esempio di come sia possibile trovare un equilibrio fra il buio della malattia e la luce della vita. Tanti ricordi dolorosi, ma anche tante risate e amore nelle parole di chi fin da bambino ha dovuto imparare a riadattarsi e a superare lo stigma di chi ancora pensa che l'emicrania sia 'solo' un banale mal di testa. E noi speriamo davvero che dopo aver visto 'Una vita a metà' moltissime persone possano cambiare idea". "Sostenere la realizzazione di questo docufilm per noi significa aumentare la consapevolezza sull'impatto dell'emicrania nella quotidianità di chi ne soffre, contribuendo a trasferire l'informazione corretta attraverso un linguaggio fruibile a tutti che parte proprio dal vissuto dei pazienti e dall’esperienza dei clinici - conclude Irma Cordella, Corporate Affairs Director di AbbVie Italia - Ci piacciono i progetti innovativi che, come in questo caso, ci portano a esplorare e a misurarci con contesti narrativi nuovi, consentendoci di raggiungere il grande pubblico restando fedeli alla nostra mission di avere un impatto significativo sulla vita delle persone".
(Adnkronos) - Cento startup, cinque minuti per convincere, tre giorni di maratona e un solo vincitore: Digithon 2025 è pronta a ripartire. Dall’11 al 13 settembre, le Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie tornano ad ospitare la maratona tech più grande d’Italia, in un’edizione speciale che celebra dieci anni di sfide, visioni e innovazione, con al centro l’intelligenza artificiale, forza trainante della trasformazione globale. Grandi ospiti per un’edizione che segna un nuovo inizio: la nascita della Fondazione con cui Digithon si evolve e si trasforma in un distretto permanente dell’innovazione, con l’obiettivo di trasformare il Mezzogiorno in un hub strategico per il Sud Europa. Sul palco insieme all’ideatore e fondatore Francesco Boccia e alla presidente Letizia D’Amato si alterneranno il presidente della Camera Dei Deputati Lorenzo Fontana, in collegamento il Cardinale Matteo Maria Zuppi, il presidente della Siae Salvatore Nastasi, la direttrice Rai Fiction Maria Pia Ammirati, la giornalista Rai e inviata di guerra Lucia Goracci con Corrado Formigli, il presidente di Unipol Assicurazioni S.p.A Carlo Cimbri, la cantante Sarah Toscano, l’attore Nicolas Maupas, e tanti altri ancora. Non una semplice competizione, ma un luogo in cui le idee si misurano attraverso pitch dinamici e incisivi. In scena, la gara tra le startup più innovative, il confronto diretto con il mondo aziendale, sessioni formative e interventi di rilievo da parte di rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditoria. L’edizione 2025 prenderà il via giovedì 11 settembre alle Vecchie Segherie Mastrototaro, che dalle ore 10, ospiteranno la sfida tra le startup: centinaia di inventors finalisti, selezionati tra oltre 300 progetti arrivati da tutta Italia grazie alla call for ideas, si contenderanno il titolo. L’apertura ufficiale sarà affidata a Francesco Boccia e Letizia D’Amato, mentre timonieri della maratona saranno Giuseppe Mastrodonato, cto e cofounder Digithon, ed Ennio De Iapinis, lawyer e cofounder Digithon. Nel corso della giornata non mancheranno momenti di approfondimento e dibattiti con esperti di innovazione e nomi di primo piano delle aziende a partire dalle 12 con il panel a cura di Marianna Ronzoni, responsabile valutazione e crescita startup Intesa Sanpaolo innovation center. Numerosi i confronti con figure di spicco del panorama aziendale anche nel pomeriggio: alle ore 16, Salvatore Nastasi, presidente della Siae, in dialogo con Francesco Boccia, parlerà di 'AI e nuove sfide sul copyright', analizzando opportunità e rischi dell’Intelligenza Artificiale nel mondo della creatività. Alle 17.30, Tiziana Loporchio, talent acquisition and university relations group director di Fincons Group approfondirà i 'Ponti Digitali: dove l’innovazione incontra il talento'. In chiusura, spazio ai Digithon beer&code con 'Da caos a controllo: guidare progetti Tech al successo (e come l'Ia può diventare il tuo copilota)', il primo boot camp a cura di AuLab con Giancarlo Valente, Cto di AuLab, presso la Terrazza delle Vecchie Segherie. Anche la seconda giornata di competition, venerdì mattina dalle 10, sarà scandita da una serie di interventi di rilievo e momenti di riflessione sul futuro dell’innovazione: alle 10.30 Francesco Boccia insieme al Cardinale Matteo Maria Zuppi in collegamento con le Vecchie Segherie, affronteranno il tema centrale di questa edizione in 'Intelligenza Artificiale: restiamo umani', un dialogo che intreccia tecnologia, etica e visione sociale. Alle 12, il panel 'Digithon: 10 anni di idee' celebrerà il decennale della maratona digitale con alcuni dei suoi partner storici: si confronteranno Mario Aprile, presidente di Confindustria Bari-Bat, Alessandra Modenese, direttrice regionale Basilicata, Puglia e Molise Intesa Sanpaolo, Michele Ruta, Politecnico di Bari, moderati da Raffaele Barberio. Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, spazio alla contaminazione tra arte e tecnologia con 'Dall’osso all’intelligenza artificiale', il panel del musicista, artista concettuale e inventore Alex Braga. A seguire il talk del Gruppo Fs Italiane, a cura di Stefano D’Albora, group innovation head di Ferrovie dello Stato Italiane, Angela Nocita, responsabile innovation factory-Fs Group, Giulia Santopaolo, responsabile innovation governance-Fs Group, con la partecipazione di Raffaele Barberio. Per concludere, il secondo appuntamento con Digithon beer & code dedicato a 'Agentic applications in pratica con il vibe coding. Costruire applicazioni agentiche con CrewAI e il paradigma multi-agente', con Giancarlo Valente di AuLab. L'ultimo giorno di maratona, sabato 13 settembre, si aprirà alle ore 10 con i pitch finali dei progetti ancora in gara, pronti a conquistare l’attenzione del Comitato scientifico. Alle 10.30 Giuseppe Perrone, Partner, technology consulting ai&data leader di EY Italy & blockchain leader di Ey emeia, Carlo Rosini, ceo Postel Spa, società del Gruppo Poste Italiane, Mario Ettorre, chief information security officer presso Invitalia - S.p.A, e Davide Longo, department of computer engineering, modeling, electronics, and systems engineering - university of Calabria, con la partecipazione di Pier Luigi Pisa, giornalista de La Repubblica, saranno protagonisti di 'Ai: rivoluzione o evoluzione? focus su physical e sovereign Ai'. Alle 12 con Philip Morris manufacturing & technology Bologna, si parlerà di 'Partnership pubblico-privato per l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie: casi e iniziative di successo', insieme ad Euclide Della Vista, ceo Mediafa e presidente Its Academy Lazio Digital e Antonio Sacchetti, presidente della piccola industria di Confindustria Bari-Bat. Alle 18.30 uno dei momenti più attesi dell’intera manifestazione, aspettando la proclamazione del vincitore di Digithon 2025: l’annuncio dei riconoscimenti delle aziende, con l’assegnazione di borse di studio, grant economici e percorsi di accelerazione per un montepremi complessivo di oltre 50.000 euro. Dalle 19.30, Piazza Castello diventerà il cuore pulsante dell’evento: Francesco Boccia e Letizia D’Amato apriranno la serata, seguiti da Barbara Gallavotti, giornalista, scrittrice, divulgatrice scientifica e conduttrice Rai3, con il suo intervento 'Il Futuro è già qui', un viaggio tra le intelligenze umane e quelle artificiali. Quindi a salire sul palco sarà il presidente della Camera Dei Deputati, Lorenzo Fontana, intervistato da Myrta Merlino su 'L’Intelligenza artificiale al servizio della Repubblica'. Merlino si confronterà poi con Carlo Cimbri, presidente di Unipol Assicurazioni S.p.a., per riflettere su come 'Innovare al tempo della trasformazione'. Barbara Carfagna, giornalista Rai, parlerà di 'Agentic Ai: il ruolo dell'intelligenza artificiale per la ricostruzione dei territori colpiti da guerra e cambiamenti climatici', mentre Lucia Goracci e Corrado Formigli affronteranno il tema 'Verità sotto assedio: il ruolo dell’informazione in un mondo in guerra'. Spazio alla musica con 'Talento nella giungla dei social', dove la giovane artista Sarah Toscano dialogherà con Paolo Giordano e regalerà una performance live per accendere la piazza. A seguire, Maria Pia Ammirati, direttrice Rai Fiction, e l’attore Nicolas Maupas intervistati da Nunzia De Girolamo, esploreranno il mondo de 'Le serie Tv e le nuove frontiere delle piattaforme'. E ancora i 'Digithon Heroes: quelli che ce l’hanno fatta', le startup più innovative per cui Digithon è stato un vero e proprio volano verso il successo. Subito dopo le conclusioni affidate a Mario Aprile e Francesco Boccia, l’atteso verdetto con la proclamazione dei vincitori di Digithon 2025 decretati dal comitato scientifico insieme alle votazioni on-line: per loro un assegno di 10.000 euro offerto da Confindustria Bari e Bat. A determinare il vincitore assoluto di Digithon 2025 oltre ai giudizi del comitato scientifico, come sempre contribuirà anche il voto social: per supportare e far vincere la propria startup preferita, infatti, si potrà votare online attraverso la pagina web www.digithon.it dove è consultabile l’elenco completo dei progetti in gara; il portale è oggi il principale punto di riferimento in rete in continua espansione che conta oltre 2400 startup. Tra i partner di Digithon i nomi delle più importanti imprese italiane, le over the top, i grandi investitori e alcuni tra i principali operatori finanziari del nostro Paese: Confindustria Bari e Bat, Intesa Sanpaolo, EY, Enel, Poste italiane, Siae – società italiana degli autori ed editori, GoBeyond, Telenorba, Google, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincons Group, Philip Morris Italia, Aifi, Aulab, Bitdrome, Aws, Binp, B4i - Bocconi for Innovation, Mint, Maldarizzi, Zest. Partner istituzionali: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università del Salento, Invitalia, Esa Bic Brindisi, Distretto produttivo dell’informatica.
(Adnkronos) - Save the Children, la Cooperazione Italiana e Ferrero insieme per migliorare le condizioni di vita dei minori che vivono nelle comunita’ di coltivatori di cacao in Costa d’Avorio. Il progetto - che coinvolge istituzioni, mondo aziendale e società civile - si svilupperà nella regione dell'Haut Sassandra e nel distretto delle Montagnes creando le condizioni per proteggere i bambini, dando loro accesso all’istruzione e ai servizi sanitari di base, migliorando la registrazione delle nascite, assicurando i mezzi di sussistenza e la nutrizione, supportando le comunità e l’imprenditoria femminile e contrastando il fenomeno del lavoro minorile. L’intervento, che durerà complessivamente fino al 2030, si innesta e rappresenta l’ampliamento di un programma dell’Organizzazione, avviato fin dal 2017 con il sostegno di Ferrero, che continuerà a finanziare l’iniziativa in un’ottica di partenariato pubblico-privato. L’iniziativa si avvarrà dei fondi della Cooperazione italiana, in seguito all’esito della selezione di una procedura comparativa gestita dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Con la dotazione prevista dal bando dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e al rinnovato sostegno di Ferrero, l’intervento può contare su un finanziamento totale di quasi 20 milioni di euro, di cui oltre 8 milioni e 800mila euro provengono dalla Cooperazione Italiana, 8 milioni sono stanziati da Ferrero e la restante parte garantita da un co-finanziamento di Save the Children. L’ innovazione del progetto, spiegano i promotori, consiste nel lavorare con un approccio integrato e di sistema, sia sul campo, mettendo in connessione comunità, famiglie, fornitori e governi locali, sia a livello di sostenibilità economica attraverso finanziamenti privati ed istituzionali che possono abilitare un cambiamento strutturale e di lungo termine. Lavorare nella filiera del cacao, con partner del mondo corporate e i supplier sul territorio, coinvolti direttamente nel processo fin dalla definizione degli interventi, proseguono, crea una potente contaminazione di conoscenze e competenze tra settore pubblico e privato, che moltiplica l'impatto ben oltre l'investimento iniziale e trasforma gradualmente le buone pratiche in politiche pubbliche. In questo modo, inoltre, le misure di protezione dell'infanzia vengono integrate all'interno delle operazioni della supply chain, garantendo che gli interventi raggiungano i bambini più vulnerabili, promuovano la sostenibilità a lungo termine e possano essere replicati su scala. Infine, l’intervento si basa su indicatori di performance e sistemi di valutazione per garantire risultati concreti e duraturi. “Da sempre crediamo nell’importanza della collaborazione tra istituzioni pubbliche, sia a livello nazionale sia internazionale, società civile e settore privato, che valorizzi l’esperienza e le competenze di ognuno di questi attori. Il vero cambiamento non nasce da azioni isolate, ma da alleanze trasformative e durature. Ecco perché, come Save the Children, pensiamo che questa partnership dia significato alla parola investimento: investire nel lungo periodo con azioni trasversali, coinvolgendo più attori per risultati duraturi - spiega Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children - questo progetto dimostra come uno sviluppo socioeconomico sostenibile in un paese come la Costa d’Avorio sia possibile, grazie alle competenze sulla supply chain di un’azienda come Ferrero, alla strategia della cooperazione italiana, che con i finanziamenti adeguati e l’impegno dell’Italia può creare condizioni abilitanti per lo sviluppo, e un’organizzazione come Save the Children da sempre presente sul territorio con competenza e professionalità. Più attori, che insieme possono raggiungere un risultato superiore alla somma delle sue parti, diventando reali agenti di cambiamento.” “In Ferrero, il rispetto e la promozione dei diritti umani sono fondamentali. Questi principi cardine sono integrati nelle nostre pratiche di sourcing a supporto delle persone e delle comunità che fanno parte della nostra filiera - aggiunge Isabel Hochgesand, Global Chief Procurement Officer di Ferrero - questa nuova fase della collaborazione con Save the Children e la Cooperazione Italiana rappresenta un passo importante verso un ecosistema del cacao più sostenibile. Lavorando insieme lungo l’intera filiera del cacao, miriamo a costruire una supply chain trasparente, inclusiva e duratura, capace di generare un impatto concreto sia per le comunità che per il nostro business”.