(Adnkronos) - "Questa è la Lazio mica stiamo a parlà di Cicciolina". Claudio Lotito, presidente della Lazio, non ha nessuna intenzione di perdonare e assumere di nuovo Juan Bernabè. Il celeberrimo falconiere, salito alla ribalta dopo un intervento per l'impianto di una protesi al pene, è stato silurato dalla società capitolina: la Lazio è rimasta "allibita" dopo la pubblicazione di foto esplicite post-operatorie da parte del falconiere che, per anni, ha fatto volare l'aquila Olympia allo stadio Olimpico. "Se fai il falconiere e porti l'aquila non vai a dire in giro che devi eiaculare 2 volte al giorno altrimenti non fai il rappresentante della Lazio ma del casino! Perdono? Cosa devi perdonare? Se ammazzi una persona poi chiedi il perdono? Bernabé va nelle scuole con bambini di 9 e 10 anni, ha fatto un danno alla Lazio", ha detto Lotito a La Zanzara su Radio24. "Questo ha fatto un danno! La Lazio è una società quotata in borsa e io sono un socio di maggioranza ma ci sono una serie di organismi preposti al controllo. Se facessi una violazione delle norme sportive non ci sarebbe perdono. C’è un provvedimento preso dal collegio del codice etico che obbliga ad intervenire immediatamente", ha aggiunto il presidente. "Il perdono? Non c'entra nulla! Ci sono delle regole e devono valere per tutti a partire dal sottoscritto. Nella vita se fai il falconiere ti devi dedicare all'aquila e non fare l’attore in giro. Si troverà un altro posto dove stare, ognuno risponde delle proprie azioni. Non sono io che posso decidere. La curva ha fatto un comunicato pesantissimo, quei tifosi sono anche genitori", ha proseguito. "Se" Bernabè "non ha capacità di intendere e volere allora deve essere internato. Non è un caso fortuito, è voluto e aggravato dalle interviste. Non è un dipendente -ha continuato Lotito- ma un fornitore, in qualche occasione passata sono stato indulgente ma non avevo avuto intimazioni da parte degli organismi preposti. In questo caso mi hanno comunicato in modo inequivocabile quello che avrei dovuto fare nei suoi confronti e così ho fatto". Lotito ha letto in diretta il contratto stipulato con il falconiere: "Art. 6: Dichiara di conoscere il contenuto del codice etico adottato dalla Lazio…si impegna pertanto ad osservare i principi etico-comportamentali e non tenere condotte che possono comportare il coinvolgimento da parte di fatti penalmente rilevanti…". Poi ha continuato snocciolando "il rispetto delle previsioni contenute nel codice etico e nel modello 231 è un elemento essenziale dell’organizzazione generale della Lazio e rappresenta un presupposto della volontà di quest’ultima di sottoscrivere il presente contratto". E ancora: "L'inosservanza, anche parziale da parte di un suo dirigente, collaboratore o tesserato…costituisce grave inadempimento degli obblighi contrattuali e legittima la SS Lazio Spa a risolvere il contratto in essere con effetto immediato". E l'aquila? "Ci sono mille falconieri diversi non è un problema, con Lotito il risultato è garantito". Lotito ha puntato il dito anche contro il chirurgo che ha eseguito l'intervento: "Antonini? Voleva farsi pubblicità e ora vuole essere risarcito, è lui che deve risarcire me! È responsabile, secondo me gli ha fatto pure l’operazione gratis per farsi pubblicità. Io risarcire lui? Semmai il contrario. Mi dicono che sono arrivate una marea di richieste di fare quella stessa operazione, questa è la Lazio mica stiamo a parlà de Cicciolina! Sono 20 anni che cerco di sdoganare una serie di situazioni di carattere politico, calcio didascalico e moralizzatore".
(Adnkronos) - “Il panorama imprenditoriale italiano sta vivendo una trasformazione significativa, con sempre più aziende che investono in sostenibilità e responsabilità sociale. Nel quinquennio 2018-2022, più di 1 azienda su 3 ha effettuato eco-investimenti. Il sistema imprenditoriale italiano deve costruire aziende che non siano solo leader di mercato, ma anche leader di cambiamento, capaci di ispirare la nuova generazione di imprenditori a intraprendere un percorso simile”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia è Matteo De Fusto, amministratore delegato di Lartotecnica, azienda veronese nel settore degli ausili sanitari, che promuove una visione di imprenditoria etica, sostenibile e innovativa. “Essere un’azienda etica - sottolinea De Fusto - significa mettere le persone e il pianeta al centro di ogni decisione. Non si tratta solo di rispettare normative o adottare pratiche ecologiche, ma di costruire una cultura aziendale che valorizzi il bene comune. Secondo i dati, già nel 2021, le aziende in Italia hanno destinato circa 2,16 miliardi di euro a progetti legati alla responsabilità sociale d'impres e alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance, segnando un aumento del 22% rispetto al 2019. Le imprese devono impegnarsi a migliorare la qualità della vita, promuovere l’inclusività e contribuire al benessere globale”. Lartotecnica ha adottato iniziative significative che riflettono questo approccio, tra cui progetti umanitari in Venezuela e Ucraina, dove ha donato ausili sanitari e sostenuto il dialogo per l’abbattimento delle barriere architettoniche. “Un’impresa non vive in una bolla; ogni nostro successo è il risultato di un sistema di relazioni, e per questo abbiamo il dovere di restituire alla comunità, contribuendo a risolvere problemi reali. Un’azienda deve creare valore, non solo per i propri clienti, ma anche per la comunità in cui opera. Ogni progetto che realizziamo, ogni scelta che prendiamo, deve riflettere il nostro impegno verso un futuro migliore”, aggiunge De Fusto. La crescita di Lartotecnica è stata in linea con questi valori, con un fatturato previsto di 5 milioni di euro per il 2024, rispetto ai 2,8 milioni del 2019. “Unire innovazione, etica e sostenibilità è la sfida più grande, ma è ciò che permetterà alle aziende italiane di essere leader non solo di mercato, ma anche di cambiamento. E' necessario nel 2025 far coesistere innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e impegno sociale”, conclude De Fusto. Il supporto pubblico attraverso incentivi come il credito d’imposta per ricerca e sviluppo e i fondi europei per la transizione ecologica sta favorendo sempre più le imprese che investono in Csr e sostenibilità, dimostrando che il futuro imprenditoriale italiano è legato alla responsabilità sociale e alla protezione dell’ambiente.
(Adnkronos) - Aumentare la consapevolezza dei consumatori relativamente ai temi dell’alimentazione sostenibile, dell’importanza delle filiere sostenibili e circolari, della corretta informazione, della sicurezza alimentare e della lotta agli sprechi. Fare leva sul cambiamento prima individuale e poi collettivo per contribuire alla promozione di modelli di produzione e consumo socialmente, economicamente e ambientalmente sostenibili: questi gli obiettivi della seconda edizione di “Nutrizione sostenibile e lotta agli sprechi”, il progetto di Cittadinanzattiva lanciato oggi in un evento dedicato nel contesto della fiera “MARCA 2025” a Bologna e realizzato in collaborazione con il Centro di Ricerca EngageMinds HUB dell'Università Cattolica e il supporto non condizionato dell'Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile. La seconda edizione del progetto prevede, sulla falsariga dell’esperienza pilota realizzata in Puglia, una consultazione civica nazionale (alla quale è possibile partecipare da oggi attraverso l’apposito link) per definire in un report pubblico il punto di vista dei consumatori riguardo le principali criticità, difficoltà e gap informativi sul tema. A seguire, saranno predisposte attività di formazione dedicate ai referenti nazionali delle associazioni. Il terzo passo è il lancio di una campagna informativa online incentrata sulla promozione del concetto di nutrizione sostenibile, della valorizzazione delle filiere sostenibili e sul favorire il consumo responsabile e la lotta agli sprechi. “Le attività connesse al sistema alimentare dalla fornitura delle materie prime, passando per la trasformazione, l’imballaggio e la logistica, fino ad arrivare alla grande distribuzione, generano impatti consistenti e di varia natura su diversi ambiti dello sviluppo sostenibile”, dichiara Tiziana Toto, responsabile Politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva che aggiunge: “In questo contesto il consumatore può svolgere un ruolo centrale e può scegliere in maniera consapevole, se adeguatamente informato, contribuendo ad orientare il mercato verso modelli produttivi più sostenibili”. Il progetto trova radicamento nel Green Deal europeo e nelle relative strategie di attuazione, nel caso specifico la strategia “Farm to fork”, oltre che nell’Agenda 2030 dell’ONU (goal 12 - consumo e produzione responsabili). Maggiori informazioni su https://www.cittadinanzattiva.it/progetti/15841-nutrizione-sostenibile-e-lotta-agli-sprechi.html