Mediterraneo CinematograficaTrasformiamo passioni in progetti cinematografici indimenticabili. Fondati nel 2014, ci distinguiamo per la produzione di opere originali, dalla visione all'arte. |
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(Adnkronos) - Prima di Donald Trump, ci fu Silvio Berlusconi. Con Volodymyr Zelensky nel mirino. In molti in queste ore - a partire dai parlamentari non solo delle forze di maggioranza - stanno condividendo sui cellulari un video del 12 febbraio del 2023, due anni fa, girato a Milano. A parlare a favore di telecamere era un tonico Silvio Berlusconi, intercettato dai cronisti che gli domandavano dell'incontro tra il premier Giorgia Meloni e il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky al Consiglio europeo straordinario del 9 febbraio. Il Cavaliere non si fa pregare, risponde e fredda tutti: "Io se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato a parlare con Zelensky, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili". Un attacco a Zelensky che ricorda non poco a quanto sta avvenendo oggi, a partire dalle ultime parole di Donald Trump contro Kiev. Non solo, Berlusconi, in seconda battuta, è pronto a capovolgere la narrazione tra aggredito e aggressore, tra Kiev e Mosca, fino a quel momento sposata da tutto l'Occidente, che dallo scoppio del conflitto, ha accusato Putin per l'invasione dell'Ucraina. Il responsabile della guerra per Berlusconi è, infatti, il leader ucraino. "Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore", furono le parole dell'azzurro. Anche in questo caso, sliding doors con le accuse che arrivano dalla Casa Bianca oggi. Berlusconi poi propose pure il suo piano per la ricostruzione, chiamando in causa proprio il presidente Usa, che a quei tempi era il democratico Biden: "Il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: 'è a tua disposizione, dopo la fine della guerra, un Piano Marshall per ricostruire l'Ucraina da 9 mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi'". "Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare a un cessate il fuoco", spiegò serio. Un discorso durissimo, che ai tempi sembrò del tutto fuori dal mainstream.
(Adnkronos) - "L'analisi che facciamo all'interno della ricerca sulle società benefit parte dal registro delle imprese. Il registro di fonte camerale italiano detiene le informazioni ufficiali della vita anagrafica e amministrativa di oltre 6 milioni di imprese e un milione di bilanci depositati ogni anno. A partire da questo asset informativo abbiamo potuto esplorare il fenomeno delle società benefit. I numeri sono molto incoraggianti: riscontriamo oltre 4500 società benefit a dicembre 2024 che tutte insieme portano a un totale di 2777 addetti in tutto il territorio nazionale per un valore di produzione di 62 miliardi". Così Niccolò Stamboglis, data scientist di Infocamere, è intervenuto in occasione della presentazione dei nuovi risultati della ricerca nazionale sulle società benefit, condotta da Nativa, research department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Università di Padova, Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit, che ha analizzato per la prima volta le performance economiche delle società benefit, la loro diffusione nazionale, le loro peculiarità in termini di governance e il loro impegno verso gli stakeholder. “Parliamo di un segmento imprenditoriale in crescita che si sta affermando sul territorio italiano e che si registra di anno in anno da quando abbiamo iniziato l'osservatorio. Questi numeri sono particolarmente importanti quando guardiamo la distribuzione per classe dimensionale: c’è una forte incidenza delle società benefit tra le imprese di media e grande dimensione che stanno trainando questo fenomeno”, conclude Stamboglis.
(Adnkronos) - "La vera impresa è coinvolgere la cittadinanza anche nelle attività di messa a dimora di nuovi alberi e soprattutto, nel mantenerli in vita per il tempo necessario all’attecchimento", ha dichiarato Simone Cretella, assessore al Verde pubblico, Ambiente, Decoro e Arredo urbano del Comune di Campobasso, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, in programma a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025. L’assessore è intervenuto al panel 'Il Paesaggio e la bellezza delle città - Piantare gli Alberi è facile giusto?', che si è tenuto nella prima giornata di lavori presso la Landscape area della fiera. Diverse le iniziative messe a terra dal comune di Campobasso per contrastare la sempre più frequente siccità e le alte temperature che, soprattutto in estate, mettono a rischio il verde urbano. Una di queste è "Il giardino della rinascita -racconta l’assessore-. Abbiamo messo a disposizione alcune aree, prima dismesse e ora attrezzate e arredate per dare la possibilità ai cittadini di mettere a dimora uno o più piante in memoria di persone care scomparse. Una bella novità a Campobasso che ha trasformato un’area prima incolta in un giardino meraviglioso". Quella descritta da Cretella è solo una delle iniziative del Comune diventate "motivo di aggregazione sociale" che consentono al cittadino "di condividere con l'Amministrazione -aggiunge- la possibilità di contribuire in maniera veramente fattiva" alla cura del verde urbano.