(Adnkronos) - 'Ab ingestis'. E' una formula utilizzata in gergo medico, e in queste ultime ore è salita alla ribalta delle cronache, da quando ieri sera nel consueto aggiornamento sulle condizioni di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio, è stato segnalato che il Pontefice ha avuto una crisi di broncospasmo che ha determinato un episodio di vomito con inalazione e peggioramento del quadro respiratorio. Ma cosa significa? "Il problema" evidenziato per il Papa "è che c'è stata un'inalazione del contenuto del tratto gastroenterico, e in particolare dello stomaco e dell'esofago, che in questo caso è stata collegata a un episodio di vomito e quindi il successivo respiro ne ha fatto inalare il contenuto". Il pericolo è che possa svilupparsi la cosiddetta "polmonite 'ab ingestis'", ma "inalazione non vuol dire automaticamente polmonite", puntualizza all'Adnkronos Salute Francesco Blasi, ordinario di malattie dell'apparato respiratorio all'università degli Studi di Milano e direttore della Pneumologia del Policlinico del capoluogo lombardo. "Il Pontefice è stato broncoaspirato, è stato trattato con la ventilazione" meccanica non invasiva "per superare il broncospasmo e per rimigliorare la ventilazione del polmone profondo, con una pressione positiva in modo da spingere l'aria, l'ossigeno, all'interno del polmone. E normalmente la polmonite, se si presenta, avviene tra le 24 e le 48 ore dopo l'inalazione". Ecco perché, chiarisce dunque l'esperto, è questo il lasso di tempo a cui si è fatto riferimento come orizzonte entro il quale il quadro del Papa dopo la crisi di ieri potrà meglio definirsi. "La polmonite 'ab ingestis', illustra l'esperto, "è una polmonite che deriva appunto dall'inalazione del contenuto del tratto gastroenterico. Nel contenuto gastrico ci sono una parte di enzimi, che si chiamano enzimi proteolitici, che servono a digerire e sono dannosi per il tessuto polmonare. In più il contenuto dello stomaco è acido e quindi si ha un'inalazione di acido, anche questo irritativo e dannoso". Quando si inala questo materiale, poi, "potenzialmente si inalano anche dei batteri che si trovano al livello della bocca, delle gengive, eccetera. Si chiamano batteri anaerobi, perché vivono anche in assenza di ossigeno o con bassa tensione di ossigeno. Questi particolari batteri necessitano di un approccio terapeutico con antibiotici particolari". Nelle prossime ore andrà dunque compreso se si è innescato un ulteriore problema, "in un soggetto - ricorda Blasi - con patologie respiratorie croniche, come le bronchiectasie e la bronchite asmatiforme", un polmone (il destro) sottoposto all'asportazione di una sua parte in età giovanile, "e la nota polmonite bilaterale". Quindi, conclude l'esperto, "il rischio è che ci sia un peggioramento della polmonite o l'esordio di una nuova polmonite su una polmonite che apparentemente stava regredendo".
(Adnkronos) - “Riteniamo che l’intelligenza artificiale sia un tema che, come patronato, dobbiamo impegnarci ad affrontare sia negli aspetti positivi sia nelle criticità. Ci siamo resi conto che c’è molta attenzione e conoscenza generica dei nostri intervistati. Ci siamo resi conto che c’è molta attenzione e conoscenza generica tra i nostri intervistati, ma in realtà conoscono poco le applicazioni e una grossa parte non la utilizza per quanto riguarda la pubblica amministrazione”. Queste le parole di Mauro Soldini, membro del collegio di presidenza di Inca Cgil, che ha spiegato all’Adnkronos cosa è emerso dall’indagine demoscopica su intelligenza artificiale e diritti di cittadinanza in Italia promossa da Inca e realizzata dall'Osservatorio Futura con Fondazione Di Vittorio partendo dalla domanda 'Se gli italiani hanno poca dimestichezza con le pratiche digitali della pubblica amministrazione, si fideranno dell’intelligenza artificiale per tutelare i propri diritti e vedersi garantite prestazioni come indennità, pensioni o sussidi?'. ( VIDEO ) La nuova indagine ha coinvolto un campione di 6.000 persone maggiorenni, sufficientemente rappresentativo della popolazione residente in Italia, estratto in maniera casuale da un panel costituito da oltre 150.000 individui. “L’Italia - spiega Soldini è molto lontana dalla cosiddetta uguaglianza digitale. Ci sono molti problemi per quanto riguarda sia l’ambito dell’utilizzo degli strumenti, sia del possesso dei device e della rete internet per poter usufruire di questi servizi. La cartina al tornasole l’abbiamo avuta durante il lockdown quando si è ulteriormente allargata la forbice tra chi aveva conoscenza e mezzi e chi non li aveva”. Ma come i patronati cambiano di fronte ad intelligenza artificiale e nuove tecnologie? Soldini risponde così: “Il ruolo del patronato non cambia, è sempre quello si supporto e sostegno alle persone. A cambiare sono le necessità e i problemi. Noi abbiamo come punto di riferimento l’articolo tre della Costituzione che dice che lo Stato deve superare gli ostacoli che si frappongono tra i cittadini e i loro diritti. Il nostro patronato si è dotato delle capacità, delle competenze e anche della conoscenza digitale che lo rende in grado di essere al fianco delle persone”.
(Adnkronos) - "La vera impresa è coinvolgere la cittadinanza anche nelle attività di messa a dimora di nuovi alberi e soprattutto, nel mantenerli in vita per il tempo necessario all’attecchimento", ha dichiarato Simone Cretella, assessore al Verde pubblico, Ambiente, Decoro e Arredo urbano del Comune di Campobasso, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, in programma a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025. L’assessore è intervenuto al panel 'Il Paesaggio e la bellezza delle città - Piantare gli Alberi è facile giusto?', che si è tenuto nella prima giornata di lavori presso la Landscape area della fiera. Diverse le iniziative messe a terra dal comune di Campobasso per contrastare la sempre più frequente siccità e le alte temperature che, soprattutto in estate, mettono a rischio il verde urbano. Una di queste è "Il giardino della rinascita -racconta l’assessore-. Abbiamo messo a disposizione alcune aree, prima dismesse e ora attrezzate e arredate per dare la possibilità ai cittadini di mettere a dimora uno o più piante in memoria di persone care scomparse. Una bella novità a Campobasso che ha trasformato un’area prima incolta in un giardino meraviglioso". Quella descritta da Cretella è solo una delle iniziative del Comune diventate "motivo di aggregazione sociale" che consentono al cittadino "di condividere con l'Amministrazione -aggiunge- la possibilità di contribuire in maniera veramente fattiva" alla cura del verde urbano.