INFORMAZIONIAssociazione Aziende di Comunicazione - ASSOCOM Ordini e Associazioni Ruolo: Consiglio Direttivo Area: (responsabile) Top Management Marzia Curone |
INFORMAZIONIAssociazione Aziende di Comunicazione - ASSOCOM Ordini e Associazioni Ruolo: Consiglio Direttivo Area: (responsabile) Top Management Marzia Curone |
(Adnkronos) - Un discorso di oltre un'ora e un quarto, interrotto a tratti dalle urla provenienti dai banchi dell'estrema destra e applaudito alla fine dagli eurodeputati, per una trentina di secondi in tutto. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha passato le 'forche caudine' del suo quinto discorso sullo stato dell'Unione a Strasburgo, il più complicato della sua carriera da presidente, toccando molti punti delicati, con l'occhio rivolto soprattutto a recuperare consensi nella parte sinistra della sua maggioranza. Diversi passaggi erano rivolti espressamente ai Socialisti, come quello sulla crisi degli alloggi, un problema "sociale" che "lacera" il tessuto delle società europee, e quello sulla guerra "brutale" in corso nella Striscia di Gaza, dove la "carestia", vale a dire la fame, viene usata come "arma di guerra", cosa che deve essere "fermata". Gli eurodeputati S&D ieri si sono presentati in Aula vestiti di rosso, in segno di opposizione alla guerra condotta da Israele. Von der Leyen non ha certo definito quello in corso a Gaza un "genocidio", né ci si aspettava che lo facesse (è la presidente della Commissione, è del Ppe ed è tedesca), ma ha sensibilmente corretto la linea tenuta finora sulla guerra che Israele conduce in risposta ai massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023, annunciando che la Commissione proporrà "sanzioni" contro i "ministri estremisti" dello Stato ebraico e contro i "coloni violenti" che attaccano i palestinesi in Cisgiordania, minando nei fatti la praticabilità della "soluzione a due Stati", che l'Ue continua a propugnare. Inoltre, ha aggiunto von der Leyen, la Commissione proporrà una sospensione "parziale" dell'accordo di associazione Ue-Israele, pur sapendo che sarà difficile trovare una maggioranza in Consiglio. Ma l'Ue, ha sostenuto, "non si può permettere" di restare "paralizzata" dall'incapacità di decidere, davanti a quello che succede a Gaza, e ogni istituzione Ue dovrà "prendersi le sue responsabilità". Per parte sua, la Commissione farà quello che può, sospendendo i pagamenti relativi al sostegno bilaterale allo Stato ebraico, salvaguardando quelli destinati alla "società civile". Altri passaggi del discorso erano rivolti soprattutto ai Verdi, come quando ha detto che il "futuro" dell'automobile è "l'elettrico": anche se ha precisato che occorre rispettare la "neutralità tecnologica", è chiaro che la Commissione ha scelto di privilegiare l'auto elettrica, per decarbonizzare il settore dei trasporti su gomma. Ha anche ribadito che l'Ue deve "mantenere la rotta" sugli obiettivi ecologici e climatici del Green Deal. Inoltre, è stata attaccata da destra, specie dai compatrioti dell'AfD, che hanno urlato più volte durante il suo discorso. Per lei, una specie di medaglia e un utile regalo, visto che paga le conseguenze del fatto che il Ppe viene spesso sospettato o accusato di 'intelligenza' con le destre, con la cosiddetta "maggioranza Venezuela" che, come ha notato il copresidente dell'Ecr Nicola Procaccini, emerge di quando in quando in Parlamento. Quello che è mancato a von der Leyen, forse, è il linguaggio del corpo. La presidente, che ha vissuto un'estate complicata dopo aver siglato l'accordo sui dazi con Donald Trump che le ha attirato parecchie critiche (non tutte giustificate), ha dato a molti l'impressione di essere un po' stanca, cosa che ha anche ammesso nella replica finale. Stanchezza a parte, reale o apparente, von der Leyen ha invocato "l'unità" delle forze europeiste, assicurando che cercherà di "rafforzare" la maggioranza, l'unica ai suoi occhi in grado di produrre "risultati" per gli europei. Per tutta risposta, subito dopo la fine del suo discorso, il presidente del gruppo del Ppe Manfred Weber e la capogruppo dei Socialisti e Democratici Iratxe Garcia Perez, i due architravi della maggioranza, si sono attaccati reciprocamente, accusandosi l'uno con l'altra di essere il responsabile delle difficoltà che vive la 'maggioranza Ursula'. Insomma, per ricompattare la maggioranza von der Leyen dovrà lavorare molto. La capogruppo di Renew Valérie Hayer, dal canto suo, ha notato che l'Europa sta "perdendo gli europei", perché appare "debole", per "scelta", di fronte agli Usa, alla Cina e anche "sul clima". Ha anche definito "patetico" lo "spettacolo delle nostre divisioni", invitando la presidente a lavorare per ricucire i legami della sua maggioranza. Sull'Ucraina von der Leyen, oltre a confermare che l'Ue lavora al diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, ha annunciato che proporrà un prestito a Kiev utilizzando i "saldi di cassa" associati ai beni russi, che verrà rimborsato solo quando Mosca avrà pagato le riparazioni di guerra al Paese che ha invaso su larga scala nel febbraio 2022. Ha poi definito "non facili da digerire" le immagini del vertice di Anchorage tra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump, ricordando gli sforzi della coalizione dei volonterosi per aiutare l'Ucraina ad ottenere una pace "giusta e duratura". Ha anche annunciato che ospiterà un summit dedicato agli sforzi per riportare in Ucraina i bambini rapiti dai russi. Inoltre, in un passaggio espressamente apprezzato da Volodymyr Zelensky, ha detto che anticiperà 6 mld di euro dai fondi Era per aiutare la produzione di droni, forgiando un'alleanza in questo settore con Kiev. La presidente ha dedicato ampi passaggi alla difesa, parlando non a caso in francese, assicurando che l'Europa "difenderà ogni centimetro quadrato del suo territorio", una formula spesso usata dai vertici della Nato, anche se l'Ue, a differenza dell'Alleanza atlantica, non dispone di alcun esercito. Perché l'Unione, ha ricordato la presidente, "è fondamentalmente un progetto di pace", e quindi non si trova "a suo agio" quando constata, come ha fatto von der Leyen, che deve "lottare" per la sua "indipendenza". Ha espresso la massima "solidarietà" alla Polonia, dopo l'abbattimento di una decina di droni russi Shahed nello spazio aereo del Paese del fronte est. Von der Leyen ha poi parlato della competività dell'Ue, tema oggetto del rapporto Draghi e del rapporto Letta, entrambi espressamente citati nel discorso (la settimana prossima sarà passato un anno dalla presentazione del primo). Ha annunciato l'ennesima "roadmap" per la competitività dell'Ue, con orizzonte 2028, oltre ad una serie di iniziative volte a irrobustire l'infrastruttura energetica dell'Ue, in particolare le reti, cruciali in vista dell'elettrificazione che comporterà il Green Deal. Sull'auto, oltre a dire che il futuro è elettrico e made in Eu, ha annunciato che la Commissione cercherà di collaborare con l'industria perché produca modelli "piccoli" e "abbordabili". Sull'intelligenza artificiale, settore di punta (anche militarmente) nel quale l'Ue è sostanzialmente assente dalla gara a due tra Usa e Cina, ha detto che l'Unione investe "massicciamente" nelle "gigafactory", senza dare cifre. In materia di commercio, ha difeso l'accordo siglato con gli Usa, definendolo "il migliore possibile" e anche "il migliore", considerate tutte le eccezioni strappate dall'Ue, tra quelli che l'Amministrazione Trump ha siglato. Ha anche citato espressamente gli accordi con il Messico, con il Mercosur e con l'India (quest'ultimo dovrebbe essere finalizzato entro fine anno) come esempi della strategia di diversificazione che la Commissione ha intrapreso dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Di fronte alla necessità di placare i malumori delle sinistre, esasperate dalla politica dei 'due forni' praticata da Manfred Weber, von der Leyen ha toccato temi propizi ad attirarle le ire dell'estrema destra. Da "medico di formazione", la presidente ha ammonito che il mondo è "sull'orlo", se non "all'inizio" di una nuova "crisi sanitaria globale", visti i danni che la "disinformazione" sui vaccini (parola che non ha pronunciato) sta facendo ovunque, favorendo la diffusione di malattie pericolose, come il morbillo e la poliomielite. In Aula, ha sfidato apertamente l'estrema destra: "Voi che urlate, ora fate attenzione", li ha apostrofati, annunciando la creazione di un Centro per la resilienza democratica. Davanti alle nuove proteste da destra, ha irriso i nazionalisti (in particolare quelli dell'AfD), rinfacciando loro la "paura" che provano di fronte a questo nuovo "strumento". La popolare Roberta Metsola, che ha presieduto la seduta con mano ferma, ha minacciato Christine Anderson, dell'AfD, di espellerla, se non avesse smesso di "urlare". Von der Leyen, per nulla intimorita dalle urla dell'estrema destra, ha assicurato che il "rispetto dello Stato di diritto" è e resterà un "must" per l'assegnazione dei fondi Ue, ancora di più nel prossimo Mff 2028-34, la cui definizione assorbirà le istituzioni dell'Ue nei prossimi mesi. E ha promesso che l'Unione, per contrastare la disinformazione, sosterrà l'informazione "indipendente". Parlando in tedesco, anche qui non a caso, ha toccato il tema delle migrazioni, sostenendo tra l'altro che serve "un nuovo regime sanzionatorio che prenda di mira i trafficanti di esseri umani". Dopo aver detto che è favorevole a dare al Parlamento Europeo l'iniziativa legislativa, prerogativa esclusiva della Commissione nell'architettura istituzionale Ue, ha ribadito che sarebbe il caso di "liberarsi dai vincoli dell'unanimità", specialmente in politica estera. Von der Leyen, che è tedesca ma è nata a Ixelles, un Comune di Bruxelles, ha concluso il suo lungo discorso ribadendo il proprio impegno europeista: "Ottanta anni fa - ha detto - il nostro continente era un inferno in terra. Quarant'anni fa il nostro continente era diviso da un muro. Ma, in ogni occasione, gli europei hanno deciso di lottare per un futuro migliore. Per ricomporre se stessi e per rendere il tutto più forte: questo è ciò per cui mi batterò ogni singolo giorno. Lunga vita all'Europa".
(Adnkronos) - Pelletteria e accessori moda 'protagonisti' a Milano. Al via, fino al 9 settembre, 'Mipel' presso i Padiglioni 1 e 3 di Fiera Milano-Rho, in concomitanza con Micam Milano. Promosso e organizzato da Assopellettieri con il supporto del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) e di Agenzia Ice, e con il Patrocinio del Comune di Milano, l’evento si conferma come il punto di riferimento internazionale per il settore della pelletteria e dell’accessorio moda. La manifestazione, giunta alla sua 128esima edizione, ha anticipato eccezionalmente le date rompendo la tradizionale sovrapposizione con gli altri saloni del fashion system (Milano Fashion&Jewels, Lineapelle e TheOne Milano). Una decisione straordinaria, resa necessaria dai lavori che interesseranno il polo fieristico in vista delle Olimpiadi invernali 2026. Con oltre 60 anni di storia, Mipel rappresenta un crocevia di tendenze, ispirazioni e opportunità di business, con un pubblico altamente qualificato e oltre 200 brand che presentano in questi giorni le collezioni primavera-estate 2026, tra nomi storici e realtà emergenti, equamente suddivisi tra italiani e internazionali. Per sostenere ulteriormente la manifestazione e offrire maggiori occasioni di business alle aziende espositrici, anche in questa edizione Mipel conta sul supporto di Agenzia ICE attraverso attività di comunicazione dedicate e in particolare del progetto di incoming di buyer internazionali. Grazie a questa iniziativa, 23 operatori professionali selezionati provenienti da 10 Paesi prendono parte alla fiera, contribuendo a rafforzarne la dimensione internazionale. Accanto all’ampia offerta espositiva, la fiera è arricchita da progetti e aree speciali pensate per valo-rizzare il settore e offrire ai visitatori un percorso immersivo, capace di coniugare tradizione, innovazione e intrattenimento. Tra le varie iniziative tornano i momenti Drink & Deals, occasioni informali di networking pensate per favorire lo scambio di idee e opportunità di business in un’atmosfera conviviale. Deejay set, gustosi popcorn e cocktail in lattina personalizzati Linea Daria – lo studio creativo che ha fatto della comunicazione irriverente il suo marchio di fabbrica – rendono la visita ancora più dinamica e coinvolgente. Dopo il grande successo dell’edizione di febbraio, Mipel Factory torna protagonista nel Padiglione 3 come vero e proprio laboratorio interattivo, dove l’eccellenza artigianale dialoga con le più avanzate innovazioni tecnologiche. Realizzato in collaborazione con Arsutoria e con alcune delle aziende leader nelle tecnologie e forniture per la pelletteria, Mipel Factory permette ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva: assistere dal vivo ad alcune fasi del processo di creazione di piccoli og-getti di pelletteria, realizzati con macchinari di ultima generazione dotati di sistemi di visione automatica e intelligenza artificiale. Inoltre, è possibile personalizzare un esclusivo accessorio in pelle con il logo Mipel e le proprie iniziali, per portare a casa un ricordo unico. Tra le conferme - sempre nel Padiglione 3 - l’Area Trend, che offre una panoramica sulle tendenze chiave della stagione SS2026 attraverso una selezione di borse e accesso-ri che ne rappresentano a pieno l’essenza. Torna anche The Italian Startup Project, iniziativa realizzata in collaborazione con Ice-Agenzia e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), che pone sotto i riflettori una selezione di promettenti giovani brand italiani che si sono distinti per creatività, visione contemporanea e capacità di realizzare prodotti in grado di rispondere alle esigenze del mercato. Infine, anche Showcase Milano, lo spazio in cui il design incontra la ricerca e l’artigianato si fonde con l’innovazione è, ancora una volta, al centro dell’attenzione con una selezione di aziende di moda e design scelte per il loro approccio creativo e la forte identità stilistica. Mipel continua poi a rafforzare il proprio posizionamento globale grazie a una serie di iniziative che uniscono il fisico al digitale; anche per l’edizione di settembre è stato confermato Mipel Livestrea-ming, il format di live shopping che vede streamer internazionali impegnati a presentare e vendere in diretta, sui propri canali social, i prodotti di una selezione di brand presenti in fiera. Una formula che si rivolge in particolare ai mercati asiatici, dove questa modalità è già molto diffusa e che offre agli espositori un’importante opportunità di visibilità e di business. La vocazione internazionale della manifestazione si esprime anche attraverso la partnership con Viamadeinitaly, la piattaforma digitale che mette in connessione oltre 24.000 buyer con i produttori italiani di eccellenza. Grazie a questa collaborazione, le aziende italiane presenti a Mipel possono beneficiare di una vetrina esclusiva e di strumenti digitali all’avanguardia. Un supporto concreto che amplifica le occasioni di contatto e favorisce i percorsi di internazionalizzazione e digitalizzazione. Per finire, un altro segnale dell’apertura al mondo arriva da The Eastern Edge, l’area all’interno del Padiglione 3 e in una sezione del Padiglione 5 dedicata alle realtà provenienti da mercati emergenti come India, Cina e Pakistan, che insieme agli espositori di oltre 18 Paesi contribuiscono a rendere la fiera un osservatorio privilegiato sulle tendenze e le evoluzioni globali del settore. “Mipel è un momento strategico per l’intera filiera della pelletteria. In una fase complessa per il comparto, è fondamentale mantenere saldi i punti di riferimento e continuare a creare spazi di apertura, confronto e opportunità di business, soprattutto a sostegno delle piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura del settore. La manifestazione si conferma un appuntamento imprescindibile per valorizzare l’artigianalità, sostenere l’innovazione e promuovere la competitività delle nostre aziende sui mercati internazionali”, dichiara Claudia Sequi, presidente di Mipel e Assopellettieri.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.