INFORMAZIONI![]() Mario VinziaSDA Bocconi School of Management Business School ed Enti di Formazione Italiana Ruolo: SDA Fellow di Corporate Finance and Real Estate Area: Finance, Administration and Control Mario Vinzia |
INFORMAZIONI![]() Mario VinziaSDA Bocconi School of Management Business School ed Enti di Formazione Italiana Ruolo: SDA Fellow di Corporate Finance and Real Estate Area: Finance, Administration and Control Mario Vinzia |
(Adnkronos) - Zlatan Ibrahimovic 'snobbato' da IShowSpeed. L'ex attaccante svedese, oggi dirigente del Milan, è stato protagonista di un siparietto diventato virale sui social con lo youtuber americano, con cui in passato aveva girato alcuni video. Speed si trova al momento in compagnia di Paul Pogba, ex centrocampista della Juventus che, dopo aver scontato una squalifica per doping, ha firmato per il Monaco. È stato proprio Pogba a videochiamare Ibrahimovic e passargli Speed, ma a quel punto Zlatan ha cominciato a inveire contro lo youtuber: "Ti ho mandato un video su Instagram, ma non lo hai nemmeno aperto", ha detto l'ex attaccante, mentre Speed cercava di calmarlo prendendo il telefono per controllare. "Sei diventato arrogante", ha continuato Ibra, scatenando le risate di Pogba, "non l'ho visto, non l'ho visto, non sapevo mi avessi scritto", ha provato a giustificarsi lo youtuber. "Devo tirargli uno schiaffo?", ha chiesto Pogba a Ibrahimovic, "no ci penserò io", ha replicato lo svedese. "Non sapevo mi avessi scritto, giuro", ha ripetuto Speed imbarazzato. Una giustificazione che non è servita: "Non hai nemmeno risposto quando ti ho chiesto se ti piaceva o no", ha continuato l'ex attaccante, scatenando, una volta di più, le risate di Pogba e la reazione, questa volta spaventata, di Speed: "Ti rispondo, ora ti rispondo", ha detto lo youtuber prendendo il telefono.
(Adnkronos) - Promuovere la regolarità contributiva, normativa ed economica nei rapporti di lavoro gestiti dalle imprese impegnate nella filiera degli appalti e subappalti edili attraverso l’individuazione di metodi innovativi e strumenti sussidiari ai controlli ispettivi, che possano garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e la crescita del tessuto imprenditoriale. E' questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato oggi, a Roma, in occasione del summit sulla sicurezza 'Lavoro sicuro: sfide, innovazioni e prospettive per la prevenzione' in corso presso la sede dell'Inail, tra la Fondazione studi consulenti del lavoro e l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance). Un’intesa che mira a rafforzare la cultura della legalità e a diffondere l’utilizzo dell’asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro dedicata al comparto dell’edilizia (Asse.Co. Edilizia) quale strumento volontario di verifica e premiante delle imprese virtuose. L’Asse.Co. Edilizia costituisce un’opportunità per rafforzare gli imprescindibili strumenti di controllo previsti dalla normativa vigente, come il Durc e la verifica di congruità, ed è pensata per favorire un sistema imprenditoriale sano, valorizzando le aziende che scelgono di certificare la regolarità dei propri rapporti di lavoro. “L’Asse.Co. - dichiara il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca - continua ad avere un riconoscimento sempre più ampio come strumento di presidio della legalità. Accogliamo con grande favore che anche l’Ance si unisca al nostro impegno con cui, da oltre dieci anni, contribuiamo a rafforzare la responsabilità sociale d’impresa e lo sviluppo di un mercato del lavoro trasparente. La diffusione dell’Asse.Co. Edilizia rappresenta una scelta strategica per accompagnare le imprese del comparto edile in un percorso di crescita sostenibile, tutelando al tempo stesso i lavoratori e il corretto funzionamento della filiera produttiva”. “Questo protocollo - sottolinea la presidente Ance, Federica Brancaccio - rappresenta un ulteriore passo avanti per la trasparenza delle nostre imprese e la diffusione della cultura della legalità, principi che guidano l’azione associativa, forte di un sistema bilaterale unico nel panorama delle relazioni industriali italiane, che sta facendo grandi progressi su questi temi. Con l’Asse.Co. vogliamo fornire inoltre a tutti gli operatori uno strumento in più che li possa aiutare a gestire con semplicità e chiarezza gli adempimenti che riguardano la regolarità e la tutela dei lavoratori. Da molti anni l'Ance ha intrapreso un percorso di diffondere il più possibile la cultura della sicurezza e della regolarità e della responsabilità sociale. Per noi il rapporto con i consulenti del lavoro è centrale perché di fatto ogni impresa ha un consulente del lavoro. Questo protocollo è un ulteriore passo in avanti per diffondere al cultura della qualificazione della sicurezza e della legalità. Ovviamente è un modello volontario di asseverazione che dà alcune indicazioni più specifiche molto importanti magari per un'impresa che deve sceglierne un'altra e quindi valutarne la capacità di essere regolare, sana e virtuosa". Nel corso dell'evento è stato presentato il rapporto della Fondazione studi consulenti del lavoro 'La dimensione territoriale della sicurezza sul lavoro: i numeri del 2024', che analizza le disomogeneità territoriali degli infortuni sul lavoro, con un focus sui casi avvenuti esternamente all’ambiente lavorativo. Dal rapporto emerge che le grandi città italiane diventano terreno critico per la sicurezza dei lavoratori. Roma e Milano sono infatti maglia nera per gli infortuni in itinere. Nel 2024, a Roma quasi un incidente sul lavoro su tre (28,6%) è avvenuto durante il tragitto casa-lavoro, il tasso più alto a livello nazionale. Milano segue con un’incidenza del 24,6%, mentre Firenze e Genova si attestano al 23,4%, e Torino al 23,1%. All’estremo opposto, Bolzano, Crotone e Benevento registrano le incidenze più basse, rispettivamente 7,3%, 8,7% e 9,7%. A livello regionale, il Lazio rappresenta un caso emblematico per la crescita degli incidenti in itinere: nel 2024 il 25,9% degli infortuni totali e il 33,3% delle morti sul lavoro sono legati agli spostamenti casa-lavoro. Elevate anche le incidenze in Liguria (20,8%), Piemonte (19%) e Lombardia (19%), mentre Trentino-Alto Adige (8,6%) e Molise (11,4%) mostrano i livelli più contenuti. Fuori dalle aziende, dunque, il quadro è preoccupante. Gli incidenti in itinere sono tornati a crescere, con un +3,1% nelle denunce dei casi occorsi ai lavoratori e un +10,2% nei casi mortali (303 decessi, pari al 25,5% del totale) tra 2023 e 2024. Una tendenza che prosegue anche nel primo trimestre 2025: mentre gli infortuni complessivi calano del 2,3% e i decessi in occasione di lavoro del 2,7%, i morti in itinere registrano un’impennata del +51,3%. Secondo il rapporto, le cause sono da ricercare in fattori esterni al controllo diretto delle aziende: l’ampliamento dei bacini di pendolarità, la crescente distanza tra casa e lavoro e la fragilità dei sistemi di trasporto pubblico, che spingono milioni di lavoratori a utilizzare il mezzo privato, con conseguente maggiore esposizione al rischio. Di contro, gli infortuni nei luoghi o in occasione di lavoro sono diminuiti del 9,9% tra il 2019 e il 2024 e la loro incidenza ogni 10.000 occupati è passata da 199 a 173. Anche la componente mortale evidenzia una flessione, con un calo dei decessi dei lavoratori nello svolgimento dell’attività lavorativa da 902 a 886 (-1,8%). "Oggi - spiega Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro - siamo qui per la sigla del protocollo d’intesa con l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) per rafforzare la cultura della legalità e a diffondere l’utilizzo dell’asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro dedicata al comparto dell’edilizia (Asse.Co. Edilizia) quale strumento volontario di verifica e premiante delle imprese virtuose. Ribadisco quindi la piena adesione a un movimento virtuoso che porti a contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro". "Dopo tanti anni - prosegue - abbiamo una proattività normativa che produce effetti e questo dà più stimolo, per chi opera all'interno delle aziende, per fronteggiare un fenomeno da debellare e che non può lasciare indifferenti nessuno". "La materia della sicurezza dovrebbe essere sottratta alla polemica politica; noi siamo tecnici e ne siamo molto lontani, ma è normale che quando si utilizza un tema per fare polemica politica ognuno la utilizza a modo a volte stropicciando i numeri", avverte. "Riteniamo - sottolinea Fabrizio D'Ascenzo, presidente dell'Inail - che il contributo dei consulenti del lavoro è fondamentale per portare avanti le nostre iniziative. Sono essenziali per poter raggiungere quelli che devono essere i nostri destinatari privilegiati, in particolare per quanto concerne i bandi Isi. Nel tempo abbiamo fatto sforzi consistenti per aumentare il budget dei bandi reso disponibile per le aziende proprio per effettuare investimenti in sicurezza. Però è importante anche curare il rapporto e la comunicazione e soprattutto far sì che le pmi possano essere messe in condizione di poter entrare in contatto con queste iniziative e usufruire di queste possibilità che mettiamo a disposizione. In questo senso i consulenti del lavoro hanno un rapporto diretto con le aziende e sono essenziali nel fare da messaggeri delle nostre iniziative affinché vengano sfruttate. Per il futuro ci aspettiamo un supporto da parte dei consulenti, l'accordo è triennale, e dal lato nostro cercheremo di essere più precisi nella possibilità di semplificare i meccanismi e di migliorare la qualità delle procedure per l'accesso". "Per i bandi Isi - ricorda Marcello Fiori, direttore dell'Inail - siamo passati da 60 milioni di euro, a disposizione del 2010, a oltre 1 miliardo e 200 milioni. L'obiettivo dell'Inail è quello di far crescere il sistema produttivo italiano in modo tale che le imprese possano produrre e creare ricchezza in sicurezza. Mi pare positivamente che i tavoli aperti a Palazzo Chigi vadano in questa direzione". "Oltre ai bandi Isi - precisa - noi mettiamo a disposizione uno strumento diretto al sistema dell'azienda, +23, con la possibilità di applicare l'oscillazione della tariffa applicata in base all'andamento infortunistico degli ultimi due anni dell'azienda, una sorta di bonus malus che premia le aziende virtuose, e l'applicazione di una riduzione della tariffa nel caso si usino tecnologie per la sicurezza. E' importante far conoscere alle imprese l'accesso agli strumenti messi in campo dall'Inail, attraverso incontri sul territorio con le associazioni di categoria e gli ordini professionali". "Il ruolo dell'Ispettorato non è solo quello di fare ispezioni, ma è anche quello di contribuire alla cultura della salute e sicurezza". A dirlo Danilo Papa, direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro, intervenendo al summit sulla sicurezza 'Lavoro sicuro: sfide, innovazioni e prospettive per la prevenzione'. "Le violazioni riscontrate - spiega - sono sempre le stesse: la sorveglianza sanitaria, la formazione, l'informazione, la caduta dall'alto e la valutazione dei rischi. Rispetto a questo quadro si innesta la 'patente a crediti' che è uno strumento importantissimo ed è una vera rivoluzione e non solo perché dalla sua introduzione si è fatta una selezione degli operatori sul mercato. Una settimana fa è stato fatto un passo importante perché abbiamo dato attuazione ad altre norme del decreto 132 dell'articolo 27 che riguardano da un lato la visualizzazione della patente e dall'altro l'implementazione dei crediti".
(Adnkronos) - Il Gruppo Agsm Aim acquisisce, tramite la propria società controllata Agsm Aim Power, 22 impianti fotovoltaici distribuiti in varie regioni italiane e incrementa la potenza complessiva dei propri asset energetici di oltre 85 MWp. L’acquisizione rappresenta la prima operazione straordinaria di M&A dalla nascita del Gruppo Agsm Aim avvenuta nel 2021 e il primo passo nell’attuazione del nuovo Piano Industriale 2025-2030 presentato nelle scorse settimane, che prevede 508 milioni di euro di investimenti in impianti di produzione da fonti rinnovabili. L’investimento - fa sapere l'azienda in una nota - è strategico per la crescita del Gruppo e darà un importante contributo allo sviluppo di un sistema energetico più pulito, diffuso e sostenibile. Grazie a questa acquisizione, entro il prossimo triennio la potenza installata da fonti rinnovabili passerà da 45% a 56% del totale degli impianti di Agsm Aim. Infatti, con il Piano Industriale 2025-2030, Agsm Aim punta ad accrescere significativamente la potenza installata del proprio parco impianti, passando dagli attuali 348 MW a 710 MW entro il 2030, con una forte accelerazione sul solare, la cui quota salirà dal 5% al 33% del totale, superando le fonti eolica e idroelettrica. I nuovi impianti, acquisiti dalla società rodigina Aiem Green, player attivo nel settore fotovoltaico e da Blu Holding Srl, includono sia parchi già in costruzione sia progetti pronti a partire in Veneto, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio e Campania. Il portafoglio comprende impianti a terra, soluzioni agrifotovoltaiche avanzate e impianti pensati per le Comunità Energetiche Rinnovabili. La produzione annua attesa stimata è di oltre 137.000 MWh di energia, in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 50mila famiglie, evitando l’immissione in atmosfera di circa 32mila tonnellate di CO2e ogni anno. “L’acquisizione segna l’avvio concreto del Piano Industriale e conferma la visione di lungo periodo con cui il Gruppo Agsm Aim guarda alle sfide della transizione energetica. Sviluppare nuovi impianti da fonti rinnovabili significa non solo rafforzare la nostra capacità produttiva, ma contribuire attivamente alla costruzione di un modello energetico più sostenibile, a beneficio sia delle persone che abitano nei nostri territori storici sia dell’intero sistema Paese”, ha commentato Federico Testa, presidente di Agsm Aim. “Questa operazione segna l’inizio di un percorso ambizioso che punta a trasformare profondamente il nostro mix energetico. L’acquisizione di questi impianti fotovoltaici ci consente di accelerare da subito verso uno degli obiettivi chiave del Piano Industriale: raggiungere entro il 2030 il 70% di potenza elettrica installata da fonti rinnovabili, superando la media nazionale attesa del 68% e migliorando sensibilmente l’attuale punto di partenza del 45%. È il segnale concreto che stiamo trasformando la visione strategica in azione, rafforzando il nostro ruolo di attore nazionale nella transizione energetica e ambientale”, ha dichiarato Alessandro Russo, consigliere delegato di Agsm Aim.