INFORMAZIONIENEA - Agenzia Nazionale Nuove Tecnologie, Energia e Sviluppo Economico Sostenibile Energia, Acqua e Ambiente Ruolo: Addetto Ufficio Stampa Area: Communication Management Maria Ludovica Bitonti |
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(Adnkronos) - “Bisogna facilitare l’accesso delle Pmi al Cloud e accompagnare questo processo positivo per le piccole medie imprese e per tutto il sistema Paese”. Lo ha affermato Stefano Salsano, Professore Dip. Ing. Elettronica- Tor Vergata, intervenendo all’evento “Il futuro del cloud in Italia e in Europa”, organizzato da Adnkronos e Open Gate Italia a Palazzo dell’Informazione a Roma con lo scopo di proporre un confronto pubblico sulle sfide legate alle infrastrutture digitali, alla regolazione dei servizi cloud e alla competitività tecnologica europea. Nel corso dell’incontro il prof. Salsano ha illustrato i principali attori coinvolti all’interno dello scenario delle Content Delivery Network - Cdn: “si parte dal content application provider, che deve distribuire i servizi arrivando all’utente finale. Nel mezzo di questo trasferimento di informazioni, partendo dall’utente finale, troviamo l'operatore di rete, che fornisce il servizio sulla rete di accesso in fibra - spiega - Dopodiché, la rete dell'operatore porta il traffico verso un punto di scambio, il cosiddetto Internet Exchange Point. In Italia ce ne sono due: uno a Roma e uno a Milano. In questi Internet Exchange Point l'operatore scambia il traffico con altri operatori, ma soprattutto con i content application provider. Quindi, se non ci fossero le Content Delivery Network, tutti i content provider dovrebbero trovare un modo, attraverso altri operatori, di portare il loro traffico fino agli Internet Exchange Point di Roma e Milano e da lì a casa dell'utente finale”. “La Content Delivery Network facilita questo trasferimento rendendolo più efficiente. Un content application provider può utilizzare i servizi di una Content Delivery Network per risparmiare sulle risorse da mettere a disposizione per portare il suo traffico verso gli Internet Exchange Point. Vi sono diverse modalità per introdurre queste Content Delivery Network: la Cdn può essere privata - sottolinea Salsano - ossia lo stesso Cloud Application Provider si costruisce la sua Content Delivery Network per portare il traffico dalla sua origine verso gli Internet Exchange Point o viceversa ci possono essere servizi di una entità terza, una content delivery network pubblica, che offre servizi a cloud application provider che vogliono offrire traffico agli utenti finali e questo lo possono fare attraverso il supporto di una Cdn pubblica che vende servizi a più cloud application provider. Esiste una possibilità ulteriore: inserire la Content Delivery Network direttamente nelle reti degli operatori che offrono il servizio agli utenti finali. Questa è un’opportunità molto utilizzata ed efficiente. Una Cdn Off-net è una Cdn che non è all'interno della rete dell'operatore, mentre la soluzione evoluta, la Cdn On-net, è una rete in cui il traffico viene servito direttamente dalla rete dell'operatore stesso”. “Per quanto riguarda la consultazione è importante approfondire meglio e introdurre più esplicitamente il concetto degli Internet Exchange Point e quello dei diversi autonomous system e chiarire meglio i punti di interscambio tra questi attori, mappando l'architettura dell’instradamento di Internet su questo caso d'uso specifico della Cdn. Ciò che ho osservato, quindi, è che non vi è questa mappatura rispetto all'architettura di Internet e al concetto di diversi autonomous system che interagiscono e che avrebbero bisogno di una più chiara definizione dei punti di interscambio del traffico tra questi sistemi”, conclude.
(Adnkronos) - Oltre 2.500 kg di materie prime d’eccellenza, tra cui farina per le pizze fritte, pani e snack e dolci Mulino Bianco e Pavesi, e golosi Pan di Stelle: è questo il numero che racconta la forza concreta del legame tra Barilla e PizzAut, il progetto che punta a costruire opportunità di lavoro e autonomia per ragazzi autistici attraverso la gestione di ristoranti inclusivi. Un impegno che parla di qualità, cura e attenzione, ma soprattutto di futuro. Quella tra Barilla e PizzAut non è una semplice collaborazione: è una relazione viva, che si alimenta giorno dopo giorno. A distanza di un anno dall’avvio della partnership, l’Azienda rinnova e rafforza il proprio impegno con donazioni regolari di ingredienti di prima qualità, oltre ad una donazione economica. Una scelta che inaugura una fase nuova, ancora più profonda, fatta di ascolto, dialogo e progetti condivisi. (AUDIO) “Una partnership con Barilla - afferma Nico Acampora, fondatore di PizzAut - per noi significa lavorare a pieno sul concetto di inclusione, “Non si tratta infatti solo di una donazione ma è lo sviluppo di un pensiero comune su come poter costruire un mondo più inclusivo, possibilità di lavoro per le persone autistiche, oltre a occasioni di socializzazione e di crescita per tutti”. Durante l’incontro tenutosi nella giornata di ieri al ristorante PizzAut di Monza, inaugurato nel 2023 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, azienda e staff del locale hanno potuto confrontarsi direttamente, discutendo le esigenze della cucina e immaginando insieme nuovi modi per rendere questo percorso sempre più strutturato e continuo. Se il cuore di ogni pizza è la farina, PizzAut ha deciso di puntare sulla qualità Barilla, scegliendo la sua farina per la preparazione della pizza fritta. Lo stesso vale per i pani, i prodotti Mulino Bianco, Pavesi, e Pan di Stelle, ingredienti che danno vita a dessert – e persino a un gelato artigianale – che raccontano una storia di gusto e responsabilità. Intanto, all’orizzonte si intravedono nuove idee: come far sì che anche i primi piatti creati dai ragazzi di PizzAut possano presto parlare con il sapore autentico della pasta Barilla. A suggellare simbolicamente questa partnership, Barilla ha posato la propria mattonella esagonale sul celebre 'Muro dei mattoni' di PizzAut. Si tratta di una parete speciale, dove trovano spazio i nomi di chi decide di sostenere concretamente il progetto. Un gesto semplice ma potente, che racconta di un mattone aggiunto a quel muro ideale contro l’indifferenza e a favore di una società più giusta. Un tassello in più nella costruzione di un mondo in cui ciascuno possa trovare il proprio posto, mettendo al centro lavoro, autonomia e relazione. Dietro ogni pizza servita nei locali PizzAut c’è una storia di speranza e dignità. PizzAut è un progetto innovativo ideato da Nico Acampora, educatore e papà di Leo, nato per creare reali opportunità di inserimento lavorativo e inclusione sociale per i ragazzi autistici. Nel nostro Paese, sono circa 600.000 le persone con autismo, ma solo una piccola parte riesce a trovare uno spazio nel mondo del lavoro. È proprio per questo che PizzAut vuole fortemente cambiare questo paradigma. Dopo il primo ristorante aperto nel 2021 a Cassina de’ Pecchi (MI), nel 2023 è nato il secondo locale a Monza, ancora più grande e accogliente. Qui il Presidente Mattarella ha voluto essere presente, in occasione dell’inaugurazione il 2 aprile del 2023, sottolineando con la sua visita il valore straordinario di un progetto che traduce l’inclusione in gesti concreti, tra tavoli apparecchiati con cura e piatti preparati con orgoglio. La partnership con PizzAut è solo uno dei tanti tasselli del percorso che Barilla porta avanti da anni per costruire una società più inclusiva e rispettosa delle diversità. Nel Gruppo sono oggi attivi 17 Employee Resource Group in tutto il mondo, che coinvolgono circa 2.000 collaboratori in progetti di Diversity & Inclusion. Tra questi spicca “ThisAbility”, il programma dedicato a valorizzare i talenti delle persone con disabilità, premiato con il Premio Aretè 2023. Già nel 2018 Barilla aveva dato vita con Hackability, realtà no profit specializzata nel design inclusivo, a un laboratorio di co-design per rendere packaging e utensili da cucina più accessibili. Sul territorio italiano l’azienda continua a farsi sentire: a Foggia supporta le famiglie di bambini autistici con IFun, mentre gli stabilimenti di Castiglione delle Stiviere e Novara hanno donato ambulanze alla Croce Rossa rispettivamente nel 2023 e 2024, continuando una tradizione di solidarietà che comprende anche la distribuzione di prodotti alimentari. L’impegno si allarga anche allo sport e alla cultura dell’inclusione: dai WEmbrace Awards e WEmbrace Sport con Bebe Vio, al progetto 'Il Brigante in Handbike' in collaborazione con Fondazione Bullone che ha visto il giovane Salvatore Cristiano Misasi attraversare la Calabria su una handbike elettrica, superando barriere non solo fisiche ma soprattutto culturali. Con queste azioni, Barilla ribadisce il proprio obiettivo: continuare a costruire, insieme ai propri partner e alle comunità, un mondo dove nessuno resti indietro.
(Adnkronos) - Il mese scorso è stato il terzo giugno più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,46°C, 0,47°C in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020. Per l'Europa occidentale, invece, è stato il più caldo mai registrato. Due importanti ondate di calore, a metà e fine mese, hanno colpito ampie zone dell'Europa occidentale e meridionale: gran parte della regione ha registrato temperature percepite superiori a 38°C che in alcune zone del Portogallo hanno raggiunto i 48°C. E' quanto fa sapere Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Secondo Samantha Burgess, responsabile strategico per il Clima dell'Ecmwf, "giugno 2025 ha visto un'ondata di calore eccezionale colpire ampie zone dell'Europa occidentale, con gran parte della regione colpita da un forte stress termico. Questa ondata di calore è stata resa più intensa dalle temperature record della superficie del mare nel Mediterraneo occidentale. In un mondo che si riscalda, è probabile che le ondate di calore diventino più frequenti, più intense e colpiscano un numero maggiore di persone in tutta Europa". Nel dettaglio, giugno 2025 è stato di 1,30°C superiore alla media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale (è stato solo il terzo mese degli ultimi 24 con una temperatura globale inferiore di 1,5°C rispetto al livello preindustriale). Guardando al Vecchio Continente, la temperatura media per il mese scorso è stata di 18,46°C, 1,10°C in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020, rendendolo il quinto giugno più caldo mai registrato. La maggior parte dell'Europa occidentale e centrale ha registrato temperature atmosferiche superiori alla media: l'Europa occidentale nel suo complesso ha vissuto il giugno più caldo mai registrato, con una temperatura media di 20,49°C, 2,81°C in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. Ha superato di poco (di soli 0,06°C) il precedente record di giugno stabilito nel 2003 (20,43°C). Due importanti ondate di calore a metà e fine giugno 2025 hanno colpito ampie zone dell'Europa occidentale e meridionale. Gran parte della regione ha registrato temperature percepite superiori a 38°C, corrispondenti a uno 'stress da calore molto forte'. In alcune zone del Portogallo, le temperature percepite hanno raggiunto i 48°C, ovvero 'stress da calore estremo'. Guardando alla temperatura della superficie del mare, un'eccezionale ondata di calore marino si è sviluppata nel Mediterraneo occidentale a giugno, portando alla più alta Sst (sea surface temperature) giornaliera mai registrata per l'intera regione a giugno (27°C), corrispondente alla più alta anomalia giornaliera della Sst in qualsiasi mese (3,7°C sopra la media).