INFORMAZIONI![]() Marco AllieviZurich Italia - Zurich Insurance Group Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Head of Corporate Life & Pension Italy Area: Finance, Administration and Control Marco Allievi |
INFORMAZIONI![]() Marco AllieviZurich Italia - Zurich Insurance Group Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Head of Corporate Life & Pension Italy Area: Finance, Administration and Control Marco Allievi |
(Adnkronos) - Interrogando i motori di ricerca, c'è l'imbarazzo della scelta: una lunga lista di siti web e post social che propongono interventi di chirurgia plastica ed estetica in Turchia, rispondendo diretti alle prime domande che si farebbe un aspirante cliente dall'estero: prezzi (aggiornati al 2025, con raffronto delle fasce di costo rispetto ad altri Paesi), sicurezza 'garantita', pacchetti viaggio, migliori cliniche di Istanbul, migliori chirurghi plastici, guide al 'turismo sanitario' dei trattamenti estetici in queste mete. "Il fenomeno degli interventi all'estero è in crescita, interessa principalmente proprio la Turchia e in secondo luogo l'Albania. Ed essendo sempre più numerose le persone attratte, sono in crescita anche le complicanze che stiamo registrando, per un fatto matematico", conferma all'Adnkronos Salute Giuseppe Giudice, professore ordinario di Chirurgia plastica all'università degli Studi di Bari, direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia plastica e Centro grandi ustionati del Policlinico di Bari, e referente del Registro delle complicanze da interventi di chirurgia estetica all'estero della Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica). Un registro nato proprio per monitorare e per "raccogliere in modo scientifico dati finora mai misurati". In un paio d'anni è stato impostato e avviato il lavoro, e ora cominciano ad emergere i primi risultati, a delinearsi alcuni trend. "Gli interventi che maggiormente vengono eseguiti all'estero? Sono le mastoplastiche additive e riduttive, le rinoplastiche, le lipoaspirazioni e le addominoplastiche", elenca Giudice. La Sicpre ha anche lavorato alla sensibilizzazione dei pazienti sui rischi. In estate è stato lanciato un video. Il messaggio: "Un intervento di chirurgia estetica non è una vacanza. Scegliere di farsi operare all'estero può sembrare conveniente", si scandiva nella clip, ma significa per esempio "controlli post-operatori difficili o assenti, nessuna assistenza in caso di complicanze". Parole che oggi risuonano attuali. L'esperto, sulla base delle informazioni preliminari che stanno emergendo dal registro, spiega: "Sono episodi numerosi quelli che censiamo, e possono essere più o meno gravi. In generale, le complicanze possono verificarsi ovunque e per qualsiasi tipo di intervento, anche se poi ha maggiore enfasi quando succede per un intervento di estetica che, almeno sulla carta, viene visto come 'non indispensabile'. E fra le situazioni osservate ci sono anche quelle più estreme". Come testimonia l'ultimo caso di cronaca, la morte dell'imprenditrice 56enne Milena Mancini a Istanbul dopo un intervento estetico in una clinica privata turca. "Sicuramente all'estero la questione complicanze può diventare più difficile da gestire - evidenzia Giudice - Le più frequenti che vengono segnalate? Ho visto pazienti che presentavano necrosi cutanee a livello mammario o a livello dell'addome con decorsi molto lunghi ed esiti cicatriziali deturpanti. Non situazioni pericolose per la vita, ma per guarire necessitano di più interventi anche chirurgici e azioni correttive da parte di noi specialisti italiani". Le conseguenze "possono essere anche più serie. Di recente è capitato per esempio che una paziente rientrata dall'estero dopo una lipoaspirazione ha avuto una sepsi ed è finita in rianimazione, ha rischiato la vita". Ci può essere insomma un coefficiente di rischio aggiuntivo per chi va a operarsi all'estero. "Le pazienti possono presentare un problema una volta dimesse, 5-7-10 giorni dopo l'operazione, e magari lo stesso medico che le ha sottoposte all'intervento chirurgico dice loro di rivolgersi ai nostri ospedali. Già qui si ha un primo problema - ragiona Giudice - Il carico di queste complicanze, poi, finisce per ricadere sul nostro sistema sanitario nazionale che si trova a coprire le spese" degli interventi correttivi, "gestire l'occupazione di posti letto e delle sale operatorie" che riduce lo spazio per i pazienti trattati in Italia. "Un altro lato negativo delle complicanze per chi viene operato all'estero è che molte volte le pazienti vengono mandate via in tempi brevissimi e affrontano viaggi aerei, rientrano in un'altra nazione. Quindi non vengono attentamente monitorate né seguite nell'immediato post operatorio. Anzi facilmente vengono scaricate, mandate al pronto soccorso. Quando invece l'ideale sarebbe riconoscere e trattare subito le complicanze che possono anche fisiologicamente insorgere e che ci auguriamo tutti restino una percentuale molto minima". Il problema, continua lo specialista, "non è la complicanza in sé, non è neanche l'intervento. Ci possono essere chirurghi buoni e meno buoni ovunque, come ovunque possono esserci strutture adeguate e meno adeguate. E' la scelta dei pazienti che è cruciale. Talvolta ci si fa attrarre dal low cost. E in questo momento, oltre a italiani che offrono prezzi ridotti perché operano in condizioni non adeguate, c'è il tema di nazioni come la Turchia e l'Albania che hanno già in partenza costi più bassi dei nostri". Il rischio, però, è che certe pubblicità allettanti poi si rivelino ingannevoli. "Il problema - conclude Giudice - resta voler fare per forza determinati tipi di interventi estetici, non strettamente necessari, e volerli fare subito e al costo minore. Scelte che rischiano di essere sconsiderate e di portare verso strutture e soprattutto professionisti non idonei".
(Adnkronos) - La vincitrice del concorso 'Un talento per la scarpa' è italiana (lo scorso anno dalla Grecia) e per la prima volta arriva da Avezzano. Si chiama Laura Bartolomeo, ha 20 anni, è studentessa del Liceo artistico Bellisario nella cittadina in provincia di L’Aquila. Il suo lavoro è stato giudicato il migliore sul tema 'Back to creativity. Ritorno alla manifattura artigianale creativa', nell’iniziativa promossa da Sammauroindustria, associazione pubblico privato, che riunisce primarie aziende del settore calzaturiero del distretto di San Mauro Pascoli: CBR Tacstile, Pollini, Sergio Rossi, insieme alla scuola del Cercal che coordina il concorso (dell’associazione fanno parte anche il Comune di San Mauro Pascoli e l’azienda RR Holding). Un concorso dall’edizione speciale che quest’anno festeggia il traguardo dei 25 anni. La serata di premiazione è in programma venerdì 24 ottobre a Villa Torlonia a San Mauro Pascoli alle ore 17. Nell’occasione, sempre a Villa Torlonia (Foyer del Teatro), saranno esposti i lavori partecipanti a cura di Maria Cristina Savani. Vincitrice e segnalati della 25esima edizione di Un Talento per la scarpa sono stato presentati questa mattina (20 ottobre) dal Sindaco di San Mauro Pascoli Moris Guidi, dal Presidente e dal Direttore di Sammauroindustria, Daniele Gasperini e Miro Gori, e dalla Direttrice del Cercal Serena Musolesi. Dopo il successo di un giovane dalla Grecia dello scorso anno, il Talento 2025 arriva dall’Italia e più precisamente da Avezzano. Laura Bartolomeo ha 20 anni e il suo elaborato si è imposto sulla cinquantina di lavori che hanno partecipato. Questa la motivazione: “La ricerca approfondita dell’antica tecnica artigianale della filigrana si unisce ad un design contemporaneo e seducente creando un sandalo di forte impatto estetico”. La sua collezione avrà l’opportunità di tradursi in un prototipo di calzatura in una delle imprese associate (CBR Tacstile, Pollini, Sergio Rossi), oltre a un premio di mille euro. La giuria ha segnalato anche altri nove lavori meritevoli di menzione per la loro qualità. Al secondo posto ex aequo due ragazze: Federica Peternelj di Chieti con questa motivazione: “Una nuova interpretazione del ricamo a tombolo per una collezione dai toni vibranti, rispettando l'antica tecnica artigianale da un lato e sviluppando il tema con la modellazione 3D dall'altro”; Michela Maldini di Cesena con questa motivazione: “Una nuova progettualità artigianale che prende ispirazione da molteplici lavorazioni di manifattura di pregio per una collezione eterogenea”. Al quarto Francesca Catani di Rimini, quinto posto per la messicana Lopez Gomez Fernanda Lizarazu di Guanajuato. La sesta piazza è un ex aequo per cinque: Moreno Hernandez Veronica di Leon Guanajuato (Messico); Angelica Fabbozzi di Giugliano in Campania (Napoli); Luana Mao di Celano (L’Aquila); Verdin Linan Milagros Enid di Guanajuato (Messico); Castillo Meza Gabriela Alejandra Guanajuato (Messico). Segnalata anche una scuola che si è distinta per la quantità e qualità degli elaborati: Universidad La Salle Bajio di Leon Messico. Questa la motivazione: “La costanza e la qualità dei numerosi progetti inviati manifesta un continuo interesse per il concorso, la scuola e il distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli”. La premiazione dei vincitori è in programma venerdì 24 ottobre a Villa Torlonia alle ore 17.00 alla presenza di Francesca Lucchi, consigliera delegata del Presidente Regione Emilia-Romagna, il sindaco di San Mauro Pascoli Moris Guidi, e il Presidente e il Direttore di Sammauroindustria Daniele Gasperini e Miro Gori. Nel corso della serata sarà svelato il vincitore di “Un Talento per il Tacco”, dedicato al tacco d’alta moda. Il riconoscimento è promosso da CBR Tacstile, socio di Sammauroindustria, azienda del distretto della scarpa di San Mauro Pascoli specializzata nel tacco d’alta moda. Al termine dell’evento buffet offerto da Emmefood. Nel Foyer del Teatro a Villa Torlonia saranno esposti i lavori partecipanti a cura di Maria Cristina Savani.
(Adnkronos) - "Se c'è un mercato che è fortemente in salute è proprio quello della second hand, il mercato dell'usato. Da 11 anni collaboriamo con Bva Doxa per un osservatorio sulla second hand che ogni anno ci fa scoprire un mondo che è in continua espansione ed evoluzione. Solo l'anno scorso, nel 2024, ben il 63% degli italiani si sono dati alla second hand per comprare o per vendere. Il settore ha rappresentato ben 27 miliardi di giro d'affari". Così Giuseppe Pasceri, Ceo Subito.it, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. Tra l'altro "questi 27 miliardi per la prima volta hanno visto l'online superare l'offline. Siamo passati dal 30% circa dell'online nel 2014 fino al 54% dell'online sull'offline". "Se poi pensiamo alle motivazioni che spingono gli italiani a fare questa scelta, sicuramente in primis c'è il risparmio ma è molto interessante vedere come la riduzione degli sprechi diventi un fattore motivante di primissimo piano e poi c'è il guadagno, che è comunque visto come un aspetto importante", aggiunge.