INFORMAZIONI![]() Marco AllieviZurich Italia - Zurich Insurance Group Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Head of Corporate Life & Pension Italy Area: Finance, Administration and Control Marco Allievi |
INFORMAZIONI![]() Marco AllieviZurich Italia - Zurich Insurance Group Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Head of Corporate Life & Pension Italy Area: Finance, Administration and Control Marco Allievi |
(Adnkronos) - “Intesa Sanpaolo ha identificato l’economia circolare come un tema strategico oramai da una decina d’anni, quando ancora nessuno parlava di economia circolare. Riteniamo che sia un tassello fondamentale nella strategia di sostenibilità complessiva del gruppo, è infatti uno dei quattro pilastri del nostro piano d’impresa che si concluderà quest’anno e del quale confermiamo l’importanza. L’economia circolare è infatti essenziale per lo sviluppo di un sistema economico in grado di utilizzare le risorse in modo efficiente e senza sprechi, grazie anche ad una ruolo attivo del sistema finanziario di cui Intesa Sanpaolo è principale esponente nel nostro Paese”. Lo afferma Paola Angeletti, chief sustainability officer Intesa Sanpaolo, all’evento che ha presentato scenari, prospettive e storie di successo del Circular Economy Lab, partnership tra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center. “Abbiamo stipulato anche delle partnership importanti, proprio per sviluppare competenze che potessimo poi mettere al servizio dei nostri clienti e del Paese Una delle partnership - spiega Angeletti - è quella siglata con la Ellen MacArthur Foundation, la principale fondazione a livello mondiale sui temi di economia circolare. Obiettivo della sinergia è lo sviluppo di un framework, anche concettuale, utile all’analisi dei business model delle nostre imprese clienti e per sviluppare strumenti al servizio della nostra clientela. L’altra partnership importante che abbiamo deciso di sviluppare è quella con Fondazione Cariplo e Cariplo Factory che, insieme all’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, mettono a terra sul territorio progetti per aiutare le imprese a modificare ed evolvere il loro modello di business, individuando le azioni per migliorare la circolarità dell’operatività, utilizzando le risorse in modo più efficiente, riducendo i costi, ma anche facendo quindi un servizio a beneficio del nostro pianeta”.
(Adnkronos) - La creazione di valore per Coricelli passa dalla sostenibilità, diventata un asset fondamentale della propria visione d’impresa. Con il suo modello di business sostenibile Coricelli si è imposta nel settore oleario come esempio virtuoso di trasparenza, solidità e crescita arrivando ad un risultato straordinario nel 2024: fatturato record di 415 milioni di euro, con un incremento del 25 % rispetto all’anno precedente. In crescita anche i volumi di vendita con oltre 62 milioni di litri venduti (+3,7 rispetto all’anno precedente). La rendicontazione delle performance finanziarie insieme alle informazioni in ambito Environment, Social & Governance (Esg) sono raccontate, per il terzo anno, nel Report Integrato 2024 che comprende anche il Bilancio di Esercizio. Anche questa edizione è stata redatta su base volontaria, non raggiungendo i criteri dimensionali per l’obbligatorietà, in conformità agli European Sustainability Reporting Standards (Esrs) per offrire una visione completa, misurabile e trasparente dell’operato aziendale. L’azienda olearia fondata a Spoleto (PG) nel 1939, presente sul mercato nazionale e internazionale con i brand Pietro Coricelli e Olio Cirio (acquisito nel 2009) è guidata dal 2018 da Chiara Coricelli, presidente e ad dell’impresa di famiglia. Sotto la sua guida l’azienda ha registrato di anno in anno risultati in costante crescita puntando su innovazione e sostenibilità, senza perdere di vista l’eredità che si tramanda da tre generazioni. A contribuire al traguardo significativo raggiunto nel 2024 è il risultato ottenuto sul mercato italiano dove, nonostante il comparto olio evo presenta volumi in leggero calo rispetto all’anno precedente, Pietro Coricelli è cresciuta del 22% raggiungendo così una quota di mercato del 13,4% sul canale It Iper e Super* e la leadership nel segmento 100% italiano. Un ulteriore asset strategico dello sviluppo di Coricelli è l’export, che pesa per il 36% delle vendite. I principali mercati sono Stati Uniti, Messico, Giappone, Belgio dove l’olio Coricelli è apprezzato per la sua qualità premium; nel mirino il potenziamento di Canada, Uk, Russia, Brasile. “Negli ultimi anni la nostra progettualità è stata focalizzata sulla valorizzazione dell’olio extravergine di oliva 100% italiano. Abbiamo investito in innovazione e in sostenibilità per far rinascere le filiere olearie italiane. La nostra visione e le nostre azioni hanno trovato casa anche quest’anno nel Report Integrato, diventato uno strumento potentissimo per misurare il nostro impatto, analizzare il nostro operato, trasferire all’esterno con trasparenza il nostro modello di business. Un documento che racchiude il valore della nostra identità. Gli sforzi importanti realizzati ci premiano anche nei numeri e ci confermano che siamo sulla strada giusta per proseguire il nostro ambizioso progetto di sviluppo sostenibile”, commenta Chiara Coricelli, presidente e ad di Pietro Coricelli Spa. La scelta delle informazioni da rendicontare è stata effettuata attraverso un processo di valutazione fondato sul principio della doppia materialità. L’analisi dell’engagement interno ed esterno ha permesso all’azienda di prendere in considerazione gli impatti significativi, attuali o potenziali, sulla società e sull’ambiente generati dalle proprie attività e da quelle della propria catena di valore. Tra gli interventi più significati emersi dal Report Integrato 2024 si evidenzia il continuo impegno sul fronte ambiente attraverso investimenti in impianti ad alta efficienza energetica, nella promozione dell’economia circolare e nella valorizzazione della filiera olearia sostenibile, favorendo pratiche produttive responsabili e attente alla tutela del territorio. Il tutto si traduce in un miglior uso delle risorse energetiche, che, nel caso del metano per tonnellata di olio prodotta scende del 81% verso l’anno precedente e nell’uso di plastica, attraverso la transizione a packaging sostenibili, con riduzioni che arrivano fino al fino -38% di film termo retraibile. L’adozione di buone pratiche per il recupero e riciclo dei materiali di consumo hanno permesso di arrivare al 68% di vetro riciclato e all’83% di carta/cartone riciclato. Sul fronte relativo all’attenzione verso le persone si segnala il Contributo Nido dedicato alle neo mamme e ai neo papà per favorire la parità di genere permettendo loro di affrontare con maggiore serenità le spese di asilo nido. Aumenta anche il tempo dedicato alla formazione del personale con 2.300 ore erogate. Tra le Best Practice si segnala il progetto Filiera Olearia Sostenibile, partito nel 2021 con il primo accordo nazionale di filiera e arricchito nel novembre 2024 con una nuova iniziativa per la valorizzazione dell’olio certificato Dop Umbria. Coricelli ha siglato, infatti, un nuovo accordo di filiera di lunga durata con l’Organizzazione di Produttori Aprol Umbria, espressione di Coldiretti, per portare sugli scaffali della grande distribuzione italiana un’eccellenza locale. Solo nel 2024 alle oltre 310.000 bottiglie di olio evo immesse sul mercato con la firma degli agricoltori italiani si sommano più di 3.000 bottiglie di Dop Umbria, prodotte con la garanzia di prezzi minimi e condizioni di pagamento vantaggiose per gli olivicoltori favorendo, pertanto, una maggiore programmazione delle attività agricole e una distribuzione più equa del valore lungo la filiera. “Migliorare non è solo una scelta ma anche una responsabilità. Continueremo ad accogliere la sfida della sostenibilità su tutti i fronti, a piccoli passi, in modo sempre concreto e trasparente. I nostri progetti prevedono, inoltre, nuovi investimenti in innovazione ed energia rinnovabile per rendere il nostro stabilimento di Spoleto sempre più green e altamente tecnologico”, conclude Chiara Coricelli.
(Adnkronos) - In Italia 5100 chilometri di litorale, pari al 95,7% della costa monitorata, rientrano nella classe di qualità eccellente. Altri 152 km - il 2,8% del totale - sono in qualità 'buona', mentre solo 31 km (0,6%) rientrano nella classe 'sufficiente' e 35 km (0,7%) in quella 'scarsa'. È quanto emerge dalle attività di monitoraggio condotte ogni anno da Snpa - Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, composto dall’Ispra e dalle Arpa/Appa. "In base ai dati raccolti nell’ultimo quadriennio, la stragrande maggioranza delle acque di balneazione costiere italiane raggiunge il livello più alto previsto dal sistema di classificazione europeo - sottolinea Snpa in una nota - Tutte le regioni presentano una qualità delle acque di balneazione costiere complessivamente molto alta, con percentuali di costa in classe 'eccellente' o 'buona' sempre superiori al 90% (le differenze su questi valori sono attribuibili anche alle specifiche caratteristiche territoriali di ciascuna regione)". Le percentuali più elevate di costa 'eccellente' si trovano in Puglia (99,7%), Friuli-Venezia Giulia (99,6%), Sardegna (98,7%). In termini assoluti, le regioni con più chilometri di costa di qualità 'eccellente' sono Sardegna (1.391 km), Puglia (880 km), Calabria (621 km). Si conferma in crescita la qualità delle acque di balneazione italiane. Nel 2023 era 'eccellente' il 95,5%, nel 2024 il 95,6%, quest’anno il 95,7%. Quella di qualità 'scarsa' era lo 0,8% sia nel 2023 che nel 2024 ed è risultata lo 0,7% quest’anno. I dati offerti dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente non conteggiano le coste della Sicilia, dove il monitoraggio è effettuato dal sistema sanitario regionale. Ottimi risultati anche per laghi e fiumi balneabili presenti in 11 regioni/province autonome italiane (per un totale di 675 km): in classe 'eccellente' il 90% (pari a 607 km), 'buona' il 3,7% (25 km), sufficiente lo 0,7% (5 km), scarsa 0,5% (3 km). Le analisi dei laboratori delle Agenzie ambientali si basano su due parametri microbiologici, le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali. Nel corso della stagione balneare 2024 (da aprile a settembre), i tecnici del Snpa hanno prelevato oltre 22mila campioni di acqua di mare e circa 2mila campioni di acque di fiumi e laghi, per un totale di più di 24mila campioni. I punti in cui il Snpa svolge il monitoraggio sono 4.028 in mare e 371 in laghi e fiumi.