INFORMAZIONIAssicurazioni Generali spa Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Responsabile Comunicazione Esterna e Ufficio Stampa Business Assicurativo Area: Communication Management Manuela Bottega |
INFORMAZIONIAssicurazioni Generali spa Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Responsabile Comunicazione Esterna e Ufficio Stampa Business Assicurativo Area: Communication Management Manuela Bottega |
(Adnkronos) - Jannik Sinner in finale a Wimbledon 2025 contro Carlos Alcaraz. In semifinale l'azzurro, numero 1 del mondo, batte Novak Djokovic oggi 11 luglio per 6-3, 6-3, 6-4 in 1h55'. Alcaraz, numero 2 del mondo e e detentore del titolo, nella prima semifinale ha battuto lo statunitense Taylor Fritz in 4 set. Sinner, alla prima finale della carriera sull'erba di Wimbledon domina la sfida dettando legge sin dall'avvio con un break immediato che indirizza il primo set. La seconda frazione segue un copione simile, con Djokovic incapace di tenere testa al numero 1 del mondo. Il serbo, che chiede l'intervento del fisioterapista, ha un sussulto in avvio di terzo set: strappa il servizio a Sinner e sale 3-0. L'altoatesino non si scompone: recupera, aggancia il 3-3 e mette la freccia con un altro break. Djokovic alza bandiera bianca, il numero 1 del mondo chiude 6-4 - dopo aver sprecato 2 match point sul 5-3 - facendo calare il sipario sul match impreziosito da 35 vincenti e solo 16 errori gratuiti. Sinner mette a referto 12 ace con il 74% di prime e concede solo 2 palle break all'avversario in tutto il pomeriggio: perfetto o quasi. Sinner diventa il quinto giocatore - dopo Djokovic, Roger Federer, Rafa Nadal e Andy Murray - ad aver raggiunto la finale in tutti i tornei dello Slam. "Sono in buona compagnia, è fantastico", dice l'azzurro. "Sto crescendo su ogni superficie, è importante continuare a lavorare. Cinque anni fa non riuscivo a muovermi su questa superficie, ora riesco a farlo molto meglio". Sinner e Alcaraz si affronteranno a un mese dalla finale del Roland Garros, vinta dall'iberico in 5 set. Lo spagnolo conduce 8-4 nei confronti diretti e quest'anno ha battuto l'azzurro anche nella finale degli Internazionali d'Italia. "Cosa dovete aspettarvi domenica? Non saprei, non si può mai sapere, avete visto l'ultima finale... E' un grande onore condividere il campo con lui, ci stimoliamo a vicenda, è uno dei giocatori che guardo con ammirazione. Faremo del nostro meglio, speriamo sia un bel match da giocare per noi e da guardare per il pubblico", dice Sinner. Domenica pomeriggio la finale alle 17 italiane.
(Adnkronos) - Il lavoro irregolare è un fenomeno allarmante che coinvolge in Italia un numero enorme di persone: 2,5 milioni di lavoratori non regolari nel 2022 (pari al 9,7% degli occupati). In termini di unità di lavoro (Ula o Full time equivalent) si tratta invece di quasi 3 milioni di unità nel 2022 con un tasso di irregolarità, calcolato come incidenza percentuale delle Ula non regolari sul totale, pari al 12,5% (sceso dal 12,9% del 2021). Il lavoro sommerso e irregolare è oggi sempre più concentrato nei servizi non solo rispetto all’incidenza sulle unità di lavoro di ciascun settore, ma anche in termini di volume di occupazione irregolare. Il 79,5% del lavoro nero o irregolare nel 2022 è infatti concentrato nei servizi. Sono alcuni dei dati diffusi oggi da Assolavoro. In questo scenario, i fenomeni di carattere interpositorio rappresentano la seconda patologia che l'Inl riscontra tra le violazioni più rilevanti nel mercato del lavoro. Nonostante le modifiche normative intervenute negli anni, infatti, è la seconda tipologia di illecito più importante dopo i fenomeni di lavoro nero che impegna le attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro. In un anno vengono 'scovati' 100-110mila lavoratori in nero; la somministrazione illecita arriva a 80mila. In questo scenario le agenzie per il lavoro giocano un ruolo importante come baluardo contro il lavoro irregolare, stante la correlazione tra tasso di legalità e tasso di penetrazione del lavoro tramite agenzia: la somministrazione di lavoro è infatti maggiormente presente nei territori con tassi di irregolarità inferiori. Al crescere del tasso di irregolarità del mercato del lavoro regionale (es. Calabria, Campania, Sicilia) si registrano livelli inferiori di ricorso allo strumento della somministrazione di lavoro; considerazione opposta vale per quelle regioni dove l’irregolarità risulta più contenuta (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia) e che si configurano come aree del Paese in cui le agenzie per il lavoro operano maggiormente.
(Adnkronos) - L’88% degli italiani ritiene importante integrare fonti rinnovabili nei propri sistemi di riscaldamento domestico. Un dato che conferma la crescente attenzione verso tecnologie capaci di coniugare rispetto ambientale, risparmio e comfort abitativo. Sono i dati della recente indagine Bva Doxa per Ariston, condotta su un campione rappresentativo di cittadini italiani tra i 25 e i 64 anni; analizzando le percezioni e le preferenze degli italiani riguardo agli impianti di riscaldamento. Secondo lo studio, in particolare, il 58% degli intervistati individua nelle pompe di calore e nei sistemi ibridi le soluzioni ideali, in sostituzione delle caldaie tradizionali, mentre il 68% identifica l’efficienza energetica come il criterio principale nella scelta di un nuovo impianto. Ulteriormente, il 37% si orienta verso i sistemi ibridi, apprezzandone la versatilità, mentre un aggiuntivo 21% predilige pompe di calore autonome. Scelte che dimostrano come il tema della sostenibilità sia ormai radicato nella nostra quotidianità, anche grazie a una forte fiducia nella tecnologia: l’86% reputa questi impianti affidabili, e il 77% è convinto che garantiscano un comfort superiore rispetto ai sistemi convenzionali. Ma l’interesse non si ferma al solo aspetto ambientale. L’innovazione è sempre più vista come un’opportunità di valorizzazione economica del proprio immobile: l’85% del campione riconosce che l’adozione di un impianto innovativo può accrescere il valore della casa. Un investimento consapevole, dunque, che riflette una nuova sensibilità verso l’efficienza energetica come leva concreta di risparmio e miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, permangono alcune barriere: il costo iniziale elevato è percepito come ostacolo dal 66% degli italiani, seguito dalla difficoltà di installazione (32%) e dalla scarsa conoscenza degli incentivi disponibili (30%).