(Adnkronos) - Gigi Buffon, ospite con Ilaria D'Amico a Che tempo che fa, a Fabio Fazio risponde sul celeberrimo 'gol di Muntari': il 25 febbraio 2012 il match Milan-Juventus finisce 1-1, la gara è caratterizzata dal gol segnato dal rossonero Muntari ma non concesso dall'arbitro. "Ogni tanto Galliani mi fa la domanda: ‘Era gol o non gol?’ e la mia risposta è sempre: 'Ci assomigliava molto, ma alla fine non lo era'. Lui così ride come un matto perché dopo tanti anni ci si può ridere sopra", ricorda Buffon, che proprio dopo quella partita fu intervistato dalla sua attuale moglie. "Ilaria mi intervista e mi chiede: 'Buffon, ma se lei se ne fosse accorto, avrebbe denunciato la cosa?' 'Assolutamente no'. Non me ne sono accorto ed è la veirtà, perché sfido chiunque a capire nel giro di mezzo secondo se la palla entra o no. Non me ne sono accorto, ma se me ne fossi accorto in quel momento non l’avrei detto. Apriti cielo, non l'avessi mai fatto...".
(Adnkronos) - In tema di digitalizzazione "i fondi sono importanti, ma molto spesso risultano essere molto più strategiche le risorse di cui si dispone in termini di capitale umano. Su questo aspetto bisogna fare ancora dei passi in avanti importanti”. Risponde così, all’Adnkronos, l’amministratore delegato di Engineering, Maximo Ibarra, intervistato in occasione di ‘FutureS’, l’evento organizzato da Sisal nella Galleria Doria Pamphilj a Roma, per stimolare un confronto tra istituzioni, aziende e opinion maker e discutere delle sfide e delle opportunità legate all'innovazione digitale. Al centro dell’appuntamento il tema delle infrastrutture digitali come motore di sviluppo per il sistema produttivo italiano. Un contesto, quello del nostro Paese, che mostra ancora una forte disomogeneità negli investimenti digitali, con le Pmi che affrontano ritardi significativi rispetto alle grandi imprese: “Non si tratta di progettualità, ma di quelle persone e competenze, anche di program management, che possono aiutare i Comuni nella messa a terra di questi progetti”, legati alla digitalizzazione, “Perché quando si ha un piano, il piano è importante, rilevante, ma poi bisogna implementarlo”, le parole di Ibarra. A rallentare il progresso di trasformazione tecnologica, l’inverno demografico che vive il Paese: “Mancano i giovani. Bisogna fare tre cose per poter affrontare questo tema - suggerisce l’ad di Engineering - ci vuole maggiore collaborazione tra le aziende e le università preparando insieme i percorsi formativi, dall'inizio. Un secondo aspetto, invece, è la collaborazione tra le stesse aziende, cominciando a costruire o ad implementare un network di Academy. Questo può facilitare l’incontro tra la domanda e l'offerta. Terzo - continua Ibarra - un lavoro di innovazione su quelli che sono i percorsi formativi proprio nelle scuole. Non parlo più delle università. Il tipo di formazione che oggi bisogna dare per poter sfruttare al meglio”, le nuove tecnologie, “non è soltanto digitale in senso stretto - conclude - ma è molto più ibrido e molto più ampio”.
(Adnkronos) - La comunità scientifica è da tempo a caccia di un’alternativa sostenibile alle proteine della carne e potrebbe averla trovata nella lattuga di mare. È la tesi degli esperti della Chalmers University of Technology, in Svezia. Gli esperti sono convinti che le proprietà di questo particolare tipo di alga potrebbero fargli acquisire una certa importanza nella nostra dieta. Non è tutto: i processi legati alla produzione, alla raccolta e alla raffinazione avrebbero un impatto molto ridotto sull’ambiente rispetto alla ben più inquinante filiera della carne. Lo studio è comparso su “Food Chemistry”.