INFORMAZIONIUniversità degli Studi di Genova Università Ruolo: Laurea in Scienze Internazionali Diplomatiche Area: Altro Manjola Qerimaj |
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(Adnkronos) - Un gol di Athekame al 93' salva il Milan dal ko casalingo con il Pisa nell'anticipo del venerdì sera dell'ottava giornata di Serie A, disputato allo stadio 'Giuseppe Meazza'. A San Siro finisce 2-2 con i rossoneri che aprono le marcature con Leao al 7' ma subiscono la rimonta dei nerazzurri con Cuadrado su rigore al 60' e Nzola all'86', prima del pareggio in extremis del terzino svizzero. I ragazzi di Allegri frenano in classifica dove mancano l'allungo pur restando in vetta con 17 punti, due in più di Napoli e Inter che si sfideranno domani al Maradona e della Roma, impegnata domenica in trasferta con il Sassuolo. I toscani salgono invece a quota 4 e sono in 17/a posizione insieme a Parma e Lecce. Sin dalle prime battute è chiaro lo sviluppo del match con i padroni di casa che fanno la partita e gli ospiti che puntano sulle ripartenze. I toscani si fanno pericolosi al 4' con una verticalizzazione rapida per Meister che tenta di sterzare sul mancino con il tacco, il rimpallo lo sfavorisce e perde l'attimo per il tiro in porta. Al 7' i rossoneri sbloccano la partita. Leao parte da sinistra, si accentra e da fuori area calcia sul palo lontano superando Semper per l'1-0. Al 10' destro dalla distanza di Ricci ma la palla finisce larga. Al quarto d'ora manovra interessante del Pisa sulla sinistra, sull'asse Tramoni-Bonfanti, cross in mezzo all'area allontanato dalla difesa rossonera. Al 19' palla respinta lateralmente su situazione da corner dalla difesa del Milan, Bonfanti calcia al volo di prima intenzione e manda di poco alto. Al 23' Saelemaekers serve Leao dall'interno dell'area, conclusione pericolosa ma che trova la deviazione di Canestrelli e palla in corner. Poco dopo schema da palla inattiva per i padroni di casa con Modric che serve Bartesaghi che calcia di sinistro ma la conclusione è centrale. Risposta di Akinsanmiro con un tiro da fuori area: il suo destro termina alto. Al 32' Aebischer trattiene Leao e diventa il primo ammonito dell'incontro. Al 40' opportunità per Fofana, il francese va al tiro dal limite dell'area ma non riesce ad angolare e Semper riesce a bloccare il suo tiro. Al 43' anche Modric va a calciare dalla distanza ma non colpisce bene col destro e manda alto. (segue) In avvio di ripresa Pisa vicino al pari dopo nemmeno un minuto: destro da fuori area di Tramoni lasciato solo e palla di poco alta. Al 12' Cuadrado va alla conclusione da fuori e De Winter la tocca con il braccio: nessun dubbio per l'arbitro Zufferli che assegna il rigore. Lo stesso colombiano si incarica della conclusione, con un destro incrociato spiazza Maignan e riporta il match in partita al 15'. Il Milan prova subito a reagire con Saelamekers che si procura bene lo spazio per il mancino dal limite, ma la conclusione è sbilenca e finisce larga. Al 20' Milan a un passo dal 2-1. Gran giocata di Fofana che, col tacco, fa tunnel e manda in porta Leao: conclusione violenta col destro, ma la traversa gli nega il gol. Al 25' doppia occasione per il Milan. Prima il colpo di testa di Gabbia su cross da corner, poi sulla respinta calcia Saelemaekers da quasi 40 metri e serve un miracolo di Semper per evitare la rete. Al 35' Nkunku, da poco entrato al posto di Gimenez, viene servito con ampio spazio da Leao in area, incrocia col mancino ma Canestrelli in scivolata respinge la conclusione. Al 41' si ribalta la situazione a San Siro: lancio in verticale per Nzola che scatta in posizione regolare e davanti a Maignan non sbaglia, per il gol che vale il 2-1. Al 45' ci prova Leao con una girata in area ma la conclusione è debole e facile preda di Semper. Al 48' il Milan trova il pari. Sugli sviluppi di un corner, la palla arriva sui piedi di Athekame che conclude dalla distanza col destro: strana traiettoria che sbatte sul palo e finisce in rete.
(Adnkronos) - “Al Global welfare summit abbiamo presentato il secondo rapporto dell'Osservatorio italian welfare che ha condotto una fotografia e un'analisi multidimensionale del welfare italiano. E' stata condotta su un campione rappresentativo di 9 milioni di lavoratori tra cui 1,7 milioni di liberi professionisti e la restante parte da lavoratori dipendenti. Quello che è emerso è che bisogna lavorare sulla introduzione nei contratti collettivi nazionali dei servizi di supporto ai caregiver e alla genitorialità che sono ancora poco diffusi e riguardano il 3,7% dei lavoratori dipendenti delle piccole imprese”. A dirlo Stefano Castrignanò, presidente Osservatorio italian welfare, partecipando alla seconda edizione del Global welfare summit. “Bisogna lavorare - suggerisce - per introdurre nei contratti collettivi le coperture per i grandi rischi e infine valorizzare il ruolo dei fondi pensione che possono giocare un ruolo fondamentale anche nella crescita economica dell'Italia oltre a svolgere una funzione di universalismo nella protezione sociale del Paese”. “Questo - sostiene - si può fare con tre ricette da effettuare contemporaneamente: iscrizione obbligatoria, introduzione delle coperture accessorie che devono diventare obbligatorie e investimento fisso e strutturale in strumenti dell'economia reale”.
(Adnkronos) - "Il 92% degli intervistati, su un campione di 2000 persone, dice che la salute delle persone e quella del pianeta sono assolutamente interconnesse tra di loro. E tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 mette al primo posto la salute e il benessere. Questo che cosa significa? Che la sostenibilità è entrata nella sfera del benessere quotidiano, cioè nel modo in cui mangiamo, ci muoviamo, lavoriamo, respiriamo". Così Paola Aragno, vicepresidente Eikon Sc intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i dati di una ricerca di Eikon Sc per la Social Sustainability Week. "La sostenibilità non significa ridurre solamente le emissioni ma significa vivere meglio. L'economia circolare diventa strategica se ha una funzione anche sociale, per cui rigenera non solo le risorse ma la salute, le competenze, i valori", osserva. "Se andiamo a guardare anche ai giovani, cioè a quelli che saranno i nostri protagonisti della sostenibilità, della transizione, il 65% si sente coinvolto negli obiettivi dell'Agenda 2030 e il 70% dice che si sentirebbe più motivato a lavorare in un'azienda che tiene conto ed è molto attenta alla sostenibilità. Per cui i giovani vogliono delle aziende coerenti, a 360 gradi, capaci di unire impatto ambientale, ma anche benessere", conclude.