(Adnkronos) - Per quasi la metà dei proprietari di pet in Italia (45%), andare in vacanza significa lasciare il proprio cane a casa. E in un caso su tre (30%), il motivo è chiaro: organizzare un viaggio insieme al proprio animale domestico è ancora troppo complicato. Tra i principali ostacoli segnalati, spiccano la difficoltà nel visitare attrazioni una volta giunti a destinazione (37%), la complessità degli spostamenti con mezzi pubblici come treni, aerei e navi (34%) e la scarsa disponibilità di strutture ricettive davvero pet-friendly (29%). Eppure, il desiderio di partire insieme c’è: il 65% dei pet parent italiani afferma che avere informazioni chiare e dettagliate sui servizi offerti dalle strutture ricettive per gli animali, e sui relativi costi, aumenterebbe la propensione a viaggiare con il proprio cane. È quanto emerge da una ricerca realizzata da SWG per Mars, che ha indagato le abitudini e le difficoltà di chi viaggia con animali in Italia. E' per questo che, attraverso il brand Cesar, Mars – tra i leader globali nella cura, negli snack e nell’alimentazione per gli animali domestici – annuncia l’espansione in Europa della sua partnership con Tripadvisor, la più grande piattaforma di viaggio al mondo, con Italia e Regno Unito come capofila. La collaborazione mira a colmare il divario nel settore dei viaggi pet-friendly utilizzando strumenti digitali per rendere più facile la ricerca di luoghi che accolgano i cani e la pianificazione dei viaggi, tramite un nuovo hub digitale, ospitato su Tripadvisor e accessibile da web e mobile, che include: guide regionali che presentano destinazioni ed esperienze realmente pet-friendly in alcune delle principali mete di viaggio in Italia; un Trip Builder supportato dall’intelligenza artificiale che consente agli utenti di creare itinerari pet-friendly in pochi minuti, guidati dalle recensioni e dai consigli dei viaggiatori. Per il 24% dei proprietari di cani italiani, andare in vacanza con il proprio animale rappresenta una vera e propria occasione per stare bene; per il 17% è addirittura un gesto irrinunciabile, e per un altro 17% un modo per condividere momenti di divertimento. Per chi sceglie di partire con il proprio cane, le mete preferite sono quelle stanziali e rilassanti: il 44% sceglie il mare, il 31% zone immerse nella natura come la montagna o la campagna, mentre il 27% opta per viaggi culturali. Anche nella scelta dell’alloggio, la praticità conta: il 30% si affida a strutture ricettive pet-friendly e un altro 21% preferisce case in affitto, considerate più comode per accogliere gli animali. Organizzare tutto, però, richiede impegno: la metà dei proprietari di cani cerca attivamente strutture che accolgano gli animali (49%), mentre l’87% consulta le recensioni online per fare scelte consapevoli. E se molti partono, altri ancora rinunciano. Il 45% dei pet parent sceglie di lasciare il cane a casa, affidandolo a familiari (21%), a persone di fiducia (16%) o a strutture dedicate (8%), mentre il 4% smette del tutto di viaggiare per mancanza di alternative. Servizi più accessibili, informazioni chiare e soluzioni di trasporto più semplici farebbero la differenza. In particolare: la possibilità di affidare temporaneamente l’animale durante la visita alle attrazioni (68%), contare su assistenza veterinaria in caso di emergenza (67%), disporre di indicazioni dettagliate su trasporti, accesso e spazi dedicati (66%) o poter portare con sé il proprio cane senza doverlo imbarcare in stiva (66%). "In Mars comprendiamo l’importanza crescente che gli animali ricoprono nella vita delle persone e le sfide che i pet parent affrontano quando viaggiano. La nostra partnership con Tripadvisor ci consente di offrire soluzioni digitali pratiche e immediate per rendere più semplice stare insieme ai propri animali anche lontano da casa", afferma Sara Giordano, marketing director Mars Pet Nutrition South Europe. "Questa iniziativa è assolutamente coerente cone il nostro programma globale Better cities for pets, che promuove in tutto il mondo città e spazi più pet-friendly". "Riconosciamo l’esigenza di esperienze di viaggio inclusive per i pet, e siamo entusiasti di collaborare con Mars per offrire ai pet parent migliori opzioni e raccomandazioni", afferma Christine Maguire, global vice president of sales & partnerships, Tripadvisor. "Questa partnership rende più semplice viaggiare con i propri animali da compagnia e sostiene al tempo stesso la crescita delle attività pet-friendly".
(Adnkronos) - La fine di giugno si avvicina, le temperature si alzano, le località balneari iniziano ad affollarsi. E, come ogni anno, inizia il periodo in cui, tradizionalmente, i lavoratori dipendenti utilizzano le proprie ferie. Ma come si maturano le ferie? E quanti giorni spettano a ogni singolo lavoratore? Per rispondere a queste e ad altre domande sulla normativa di una materia 'calda' in questi giorni la Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha stilato la guida operativa 'Ferie: un diritto irrinunciabile' che contiene riepiloghi e tabelle per la corretta gestione dell’istituto. Innanzitutto la guida chiarisce che "la durata minima delle ferie prevista dalla legge è di quattro settimane per un anno di servizio (art. 10 D.lgs. 66/2003) equivalenti, nel caso di fruizione di un periodo consecutivo, a 28 giorni di calendario. I contratti collettivi (nazionali, territoriali, ed aziendali) possono prevedere una durata minima superiore, i criteri di calcolo dei giorni (di calendario o lavorativi) o le regole da seguire in caso di concomitanza dei giorni festivi. I contratti collettivi stabiliscono la durata delle ferie generalmente in base alla qualifica contrattuale e all’anzianità di servizio del lavoratore. Le ferie possono essere espresse in settimane, giorni di calendario, oppure in giorni lavorativi". Come chiarisce la guida dei professionisti il periodo di ferie "va goduto per almeno due settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell'anno di maturazione e, per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione". Le ferie sono un diritto irrinunciabile. "La fruizione delle ferie è un diritto irrinunciabile; qualsiasi patto contrario, sia esso contenuto in un contratto collettivo che in un contratto individuale, è nullo e da ciò ne consegue l’automatica sostituzione della clausola nulla con la disposizione attributiva del diritto stesso. Le ferie non godute non possono essere sostituite dalla relativa indennità, salvi i casi tassativamente indicati dalla legge", si legge ancora nella guida. Come si maturano le ferie? "I giorni di ferie spettanti -spiega la guida- si calcolano considerando due variabili: la maturazione del diritto al momento del godimento delle ferie; la durata stabilita dai contratti collettivi o, in alcuni casi particolari, dalla legge. La maturazione delle ferie è collegata all’effettiva prestazione di lavoro. Esse, infatti, maturano, durante un periodo di dodici mesi stabilito dalla legge, in presenza della prestazione lavorativa o di un’assenza che, dalla legge o dai contratti collettivi, è equiparata al servizio effettivo (Cass. SU 12 novembre 2001 n. 140209). Le ferie maturano anche durante il periodo di prova (Corte costituzionale 22 dicembre 1980 n. 189)". E i consulenti del lavoro chiariscono che "il dipendente che non lavora per l’intero periodo di maturazione – come di frequente accade nei contratti a tempo determinato o in caso di assunzione o cessazione in corso d’anno – ha diritto ad un numero di giorni di ferie proporzionale al servizio effettivamente prestato. Le modalità di conteggio dei mesi e delle frazioni di mese lavorate vengono stabilite dai contratti collettivi. Generalmente ogni mese di servizio dà diritto ad un dodicesimo del periodo annuale di ferie spettanti e le frazioni di mese di almeno 15 giorni valgono come mese intero". La disciplina delle ferie ha subito negli ultimi anni diversi ritocchi, necessari per adeguarsi al quadro normativo comunitario. Ritocchi che hanno costretto le aziende a seguire la materia con molta più attenzione.
(Adnkronos) - “Gli italiani hanno una percezione distorta della filiera degli oli minerali usati: pensano che siano in parte bruciati, in parte smaltiti impropriamente o raccolti in modo spontaneo dalle officine, ma la realtà è un’altra. L’Italia è un’eccellenza in Europa: raccoglie e rigenera la quasi totalità (98%) dell’olio usato mentre la media dell’Unione si ferma intorno al 60%. Al centro di questo sistema c’è il modello consortile del Conou, che organizza in modo efficiente tutta la filiera. È un peccato che i cittadini non conoscano questi risultati: la consapevolezza dell’efficacia dell’economia circolare italiana può rafforzarne il successo, anche grazie al ruolo attivo dei cittadini”. Queste le parole di Riccardo Piunti, presidente Conou, in occasione dell’Ecoforum 2025, organizzato a Roma da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.