(Adnkronos) - Nuovo sopralluogo dei carabinieri a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, alle porte della Capitale, dove giovedì sera, alle 22.17, un ordigno rudimentale è esploso davanti casa del giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci, distruggendo la sua auto. Gli investigatori sono alla ricerca di telecamere, anche nelle zone limitrofe, che possano aver immortalato gli spostamenti di chi ha posizionato il materiale esplosivo tra due vasi esterni all'abitazione del giornalista che poi ha fatto esplodere accendendo la miccia. Un passante avrebbe visto la sera dell'attentato un uomo incappucciato nelle vicinanze e non è escluso l'autore abbia studiato gli spostamenti del giornalista e il percorso seguito per rientrare a casa. Sempre nei dintorni dell'abitazione è stata ritrovata un'auto, una 500, risultata rubata e anche su questo gli investigatori sono al lavoro. Analisi, intanto, sono in corso da parte gli esperti del Ris sui reperti dell'ordigno, composto da un chilogrammo di esplosivo. Nell’inchiesta, coordinata dal pm della Dda Carlo Villani che ha delegato le indagini ai carabinieri dei nuclei investigativi di Roma e Frascati, si procede per i reati di danneggiamento e violazione della legge sulle armi in relazioni all'ordigno esploso, entrambi aggravati dal metodo mafioso. Un'indagine che non tralascia al momento alcuna pista alla luce del lavoro d'inchiesta su più fronti portato avanti dal giornalista da anni. Ieri lo stesso Ranucci, al termine dell'audizione in procura davanti al pm titolare del fascicolo e al procuratore capo Francesco Lo Voi, ha spiegato di aver “delineato con i magistrati un contesto. Ci sono quattro-cinque tracce importanti - ha detto lasciando piazzale Clodio - che però per coincidenza alla fine riconducono sempre agli stessi ambiti”. Un attentato che il giornalista, per il quale è stato innalzato il livello di sicurezza, ha definito "un salto di qualità" dopo le minacce già ricevute dal 2021. “Quattro in particolare quelle più pesanti”, ha spiegato ieri il cronista. Fatti sempre denunciati.
(Adnkronos) - "Il salario minimo per legge a 9 euro non va bene perché sono un imposizione al basso verso una possibile trattativa. Questa demagogia del salario minimo è un boomerang incredibile in Italia, non possiamo massacrare la contrattazione con un limite di legge. Quello che vogliamo ancora fare è potenziare la contrattazione collettiva, dare forza a una gamba fondamentale. E incentivare i rinnovi contrattuali". Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, intervenendo alla tavola rotonda 'Il benessere del lavoratore: dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro' in corso a Roma. "C'è sì un problema di salario in Italia, e questo governo sta facendo tanto, un intervento di 10 miliardi all'anno, 40 in totale, per il taglio del cuneo fiscale". "Il tema della sicurezza sul lavoro è purtroppo caldo, tante sono le morti, tanti gli incidenti. Noi abbiamo messo in campo la patente a punti, risorse con tanti ispettori in più. E poi il grande confronto con le parti sociali che crediamo sia fondamentale. Anche Inail ha messo in campo tanto dal punto di vista dell'innovazione, ma credo che serve uno scatto di tutti i soggetti che sono al tavolo per arrivare a un cambio culturale. Sull'ultimo decreto allo studio non entro in merito perchè è in fase di costruzione e dire delle cose potrebbe essere sbagliato".
(Adnkronos) - "Sono fiducioso che ci sia una reale e consistente inversione di tendenza o quantomeno un incremento di attenzione da parte dei nostri governanti sul tema dei rischi naturali, ambientali ed antropici ed in particolare sul cosiddetto dissesto idrogeologico". Così Domenico Calcaterra, responsabile scientifico Fondazione Return (collegamento), intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "La nostra fondazione è un ecosistema che da tre anni si occupa in maniera continuativa, nell'ambito delle misure finanziate dal Pnrr, di rischi - spiega - Partiamo dalla trattazione delle singole tipologie di pericolosità, gli esempi sono quelli classici per il nostro paese che purtroppo risente degli effetti della quasi totalità delle pericolosità naturali ed antropiche, pensiamo a frane, alluvioni, terremoti, eruzioni, il degrado ambientale nelle sue varie forme, ad esempio l'inquinamento, per creare dei modelli, tenendo ben presente quanto sta accadendo sotto i nostri occhi e quello che potrebbe nei prossimi anni e nei prossimi decenni accadere in termini di cambiamento climatico". "Il nostro obiettivo è quello di fornire al Paese degli strumenti che, aggiornati allo stato dell'arte, possano servire a migliorare la gestione dei rischi intervenendo con delle soluzioni più adeguate, più efficaci", conclude.