(Adnkronos) - Via alla "resistenza" per fronteggiare Donald Trump. E' l'appello del Washington Post dopo la vittoria del candidato repubblicano delle elezioni americane 2024 contro Kamala Harris. L'ex presidente torna alla Casa Bianca e per il quotidiano "un movimento con elementi fascisti sarà presto al potere nel Paese. Siate allarmati, e iniziate ad agire di conseguenza. Accogliere Donald Trump sarebbe un errore immenso. La storia è piena di esempi di leader e partiti autocratici che arrivano al potere in modo legittimo, anche con una vittoria alle elezioni, ma adottano comunque in seguito, una volta insediati, politiche orribili", scrive il columnist Perry Bacon, sollecitando "un'altra resistenza per affrontarlo sin da ora". "Dobbiamo resistere, ancora", sottolinea il quotidiano che, per controversa decisione del suo editore, Jeff Bezos non ha il suo endorsement a uno dei candidati. "Giornalisti, attivisti, esponenti del mondo no profit, funzionari moderati e l'americano medio devono tornare alla postura che hanno mantenuto fra il 2017 e il 2020, seguendo con attenzione ogni azione del Presidente e della sua amministrazione per essere pronti a contestarla in modo aggressivo", scrive ancora. "La priorità è quella di assicurarci che le persone minacciate direttamente da Trump come gli immigrati che hanno vissuto anni negli Usa e non hanno fatto nulla di sbagliato non siano trattati in modo disumano". "Trump e i suoi consiglieri renderanno molto più difficile probabilmente abortire, aderire a un sindacato, partecipare a una protesta o ricevere sussidi per americani con basso reddito. Renderanno la vita negli Stati Uniti molto meno confortevole per gli immigrati irregolari e i transgender", si sottolinea, denunciando che questa nuova presidenza Trump "sarà probabilmente ancora più estrema, radicale e crudele nei confronti dei nemici ideologici e politici, in questo secondo mandato di quanto non lo sia stata nel primo". I toni del quotidiano non coincidono con quelli usati dal proprietario del giornale. Bezos si è congratulato con Trump parlando di "straordinario ritorno politico e vittoria decisiva". Su 'X', Bezos ha scritto che ''nessuna nazione ha opportunità di grandi'' e ha ''augurato a Donald Trump tutto il successo nel guidare e unire l'America che tutti amiamo". Bezos è stato criticato per essersi rifiutato di fare endorsement presidenziali tramite il Washington Post. L'imprenditore miliardario, che ha acquisito il giornale nel 2013, ha parlato di tentativo di combattere la percezione di parzialità dei media e ripristinare la fiducia dei lettori.
(Adnkronos) - Quali sono le principali ragioni per cui i contratti derivati swap (contratto con il quale le due controparti decidono di scambiarsi somme di denaro in base alle specifiche del contratto stesso che determinano la classificazione per tipologie dei contratti swap) vengono dichiarati nulli dai tribunali italiani? A fare il punto con Adnkronos/Labitalia l’avvocato Marco Dalla Zanna, esperto del settore, in collaborazione con Antares Como, società di servizi per le aziende associata ad Assoconsult, che offre consulenza ad ampio raggio nella gestione dei rapporti bancari e nella gestione dei crediti con professionisti qualificati, per l’accertamento di frequenti anomalie o violazioni contrattuali o normative in tema di gestione dei rapporti di conto corrente affidati. “Le normative - spiega - che regolamentano la negoziazione dei contratti derivati swap e delle quali l’intermediario è tenuto alla osservanza, sia nella fase precontrattuale di illustrazione e offerta del contratto come in quella di stipula e successiva esecuzione dello stesso, sono particolarmente rigorose, specie dopo il recepimento della direttiva Mifid nell’ordinamento interno. La violazione o inosservanza di esse comportano la nullità del contratto o la sua risoluzione per inadempimento”. “Nella valutazione circa la opportunità di affrontare un contenzioso - osserva - occorre superare le difficoltà del cliente nella comprensione del contratto che ha stipulato, spesso presentato come una sorta di assicurazione contro il rischio di innalzamento dei tassi più che come uno strumento finanziario negoziato over the counter. Accertata poi l’esistenza delle violazioni normative e comportamentali dell’intermediario, occorre valutarne l’entità per la scelta tra la domanda di nullità, che comporta il diritto al rimborso di tutti i differenziali negativi pagati, o quella di risoluzione del contratto per inadempimento che limita il diritto al solo risarcimento del danno”. “In questo - sottolinea - l’attività di Antares, società di servizi per le aziende associata ad Assoconsult riguarda, preliminarmente, la verifica del contratto di apertura del conto, il più delle volte non in possesso del cliente, per analizzare il rispetto delle clausole pattizie. Viene poi acquisita la documentazione contabile, ossia gli estratti conto mensili o trimestrali e sviluppata la rielaborazione del conto diretta a quantificare gli indebiti. Il più delle volte il cliente è in possesso solo degli ultimi dieci anni di estratti conto e la banca rifiuta di fornire quelli precedenti. Le anomalie più spesso e quasi sempre riscontrate riguardano l’addebito di interessi composti, ossia anatocistici, del tasso di interesse debitore, di commissioni di massimo scoperto e spese di chiusura periodica del conto, non correttamente pattuiti. E’ possibile ottenere il rimborso di tutti gli addebiti illegittimi a decorrere dalla apertura del conto, a condizione di poterne fornire prova con gli estratti conto”. “L’evoluzione delle normative, come la Mifid - ricorda - ha influenzato la gestione dei contratti derivati swap da parte delle banche italiane. Mifid è stata recepita in Italia nel mese di novembre del 2007 e ha precisato molti degli obblighi della banca innalzando le tutele nei confronti degli investitori. Nonostante ciò, nella prassi, le banche hanno impiegato molto tempo a recepirne i precetti e quindi il contenzioso è rimasto sostanzialmente immutato anche per i contratti stipulati negli anni successivi. Solo nella negoziazione dei contratti derivati più recenti le tutele per gli investitori sono divenute effettive e il contenzioso legale in questa materia è diminuito rispetto al passato, essendo le banche diventate più attente nel rispetto della normativa di specie”.
(Adnkronos) - Il tasso di materiali non compostabili nell’umido è pari al 7,1%. Ciò causa in media una rimozione del 21,9% dei rifiuti conferiti agli impianti di trattamento. E' quanto emerge dalle analisi condotte dal Centro Studi Cic, numeri dai quali emerge la necessità di uno strumento strategico per diffondere le buone pratiche di raccolta e riciclo del rifiuto organico e degli imballaggi in bioplastica biodegradabile e compostabile. E' l'obiettivo dell’Osservatorio Bioriciclo, voluto dal Consorzio Italiano Compostatori e dal Consorzio Biorepack, presentato oggi a Ecomondo, la fiera di riferimento per il settore della green e circular economy. L’urgenza di un organismo che rafforzi la transizione all’economia circolare nell’ambito della raccolta dei rifiuti organici è tutta nei numeri. La raccolta differenziata dell’umido e degli imballaggi compostabili è obbligatoria in Italia da più di due anni e nel resto della Ue da gennaio scorso. Tuttavia, ancora oggi, all’interno dei rifiuti organici conferiti agli impianti di trattamento sono presenti importanti quantità di materiali non compostabili, che possono compromettere in maniera tangibile l'efficienza e la sostenibilità dell’intero sistema di gestione dei rifiuti organici: si tratta in particolare di plastica tradizionale, vetro e metalli. Secondo recenti analisi condotte dal Centro Studi Cic la percentuale media degli MNC in ingresso negli impianti è del 7,1% del totale, superiore quindi al limite obbligatorio del 5% previsto dai Criteri Ambientali Minimi del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Una quantità ancor più preoccupante se si considera che essa causa uno scarto medio nazionale di materia durante le fasi di trattamento pari al 21,9%, riducendo sensibilmente la quantità di compost prodotto alla fine del processo nonché la percentuale di effettivo riciclo, vero obiettivo da porsi sia come Comuni che come operatori del trattamento. Attraverso l'Osservatorio Bioriciclo, i due Consorzi fondatori intendono creare un punto di riferimento in grado di fornire informazioni utili, chiare ed efficaci per migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata dell’umido e al tempo stesso per il corretto conferimento, insieme al resto dei rifiuti organici, di sacchetti, piatti, bicchieri e altri manufatti in bioplastica compostabile: questi ultimi infatti non creano problemi di riciclabilità dell’organico, anzi sono stati concepiti proprio per agevolare la corretta raccolta da parte dei cittadini. Inoltre rappresentano attualmente poco più dell’1% in peso secco su oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica gestiti annualmente in Italia. “L’Osservatorio si propone di fornire informazioni su eventi, normative, approfondimenti scientifici e novità del settore - spiega Lella Miccolis, presidente del CIC - generando consapevolezza e diffondendo nuove prospettive che puntano sempre più a un’economia circolare e a una transizione verde. In linea con gli obiettivi dell'Unione Europea, l'Osservatorio si impegnerà nel fornire chiarimenti e risposte a dubbi e domande, contribuendo attivamente a migliorare la gestione dei rifiuti organici”. Per raggiungere l’obiettivo di ridurre i materiali non compostabili sotto al 5%, una delle priorità è quella di sensibilizzare la cittadinanza. “Le attività di informazione ed educazione produrranno benefici altissimi, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Agevoleranno infatti la produzione di compost di qualità ed eviteranno che, durante il trattamento organico, si producano scarti di materia che devono poi essere inceneriti o smaltiti in discarica”, spiega Marco Versari, presidente di Biorepack. “Proprio per questo, il nostro Consorzio già da tempo ha avviato un’intensa campagna di comunicazione multicanale, per aiutare i cittadini a fare chiarezza non solo sul corretto conferimento dei manufatti in bioplastica compostabile ma più in generale di tutta la frazione organica dei rifiuti, che ricordiamo rappresenta tra il 30 e il 40% di tutti i rifiuti separati nelle case italiane”.