(Adnkronos) - “La legge tutela gli italiani - che intendono procedere con un lascito solidale - occorre avere fiducia in essa, nei professionisti che la applicano e nelle organizzazioni che si intende beneficiare. Infatti, la legge prevede la quota disponibile e la quota di legittima, quindi riserva una quota del proprio patrimonio ai parenti più stretti, quali il coniuge e i figli, o in assenza di figli e del coniuge anche agli ascendenti, e individua una quota disponibile che varia nel suo ammontare a seconda del numero di parenti stretti di cui si dispone nell'ambito familiare. Questa quota disponibile può essere liberamente lasciata a chiunque si voglia beneficiare. In particolare, può essere oggetto di un lascito solidale”. A dirlo all’Adnkronos Flavia Fiocchi, consigliere nazionale del Notariato con delega al Notariato per il Sociale, nel corso dell’incontro "Lascito Solidale – La bellezza che resta", organizzato dal Comitato Testamento Solidale a Roma, in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, durante il quale sono stati presentati i risultati della ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale sotto la direzione dell’Istituto Walden Lab e in collaborazione con Vita, che ha rilevato e analizzato dati su volumi, tipologie e tendenze della raccolta fondi da lasciti testamentari nel nostro Paese. “Si ritiene che si possa devolvere solo quando si è ricchi, ma in realtà una piccola goccia crea tante gocce, che insieme formano l'oceano. Di conseguenza, anche una piccola somma, devoluta a un’Organizzazione Non Profit, alla Ricerca o all'assistenza dei disabili, è importante. Il lascito solidale, infatti, non è assolutamente appannaggio per ricchi, ma è per tutti - conclude Fiocchi - è un lascito che direttamente viene fatto a beneficio delle Associazioni No Profit, ma indirettamente è anche fatto ai propri familiari, a chi rimane, in quanto diventa una devoluzione della cultura del lascito”.
(Adnkronos) - "Ogni rivoluzione capitalistica, nella storia dell’umanità, ha infranto schemi, trasformato comportamenti sociali, generato opportunità e insieme nuove diseguaglianze. E’ sempre spettato alla politica il compito di impedire che profitti e potere si fondessero in un dominio incontrollabile. Quando questo non è accaduto, la storia ha conosciuto guerre e conflitti. Tutti speravamo che la stagione della società digitale fosse diversa. Che la rivoluzione capitalistica più dirompente di sempre, quella alimentata dall’intelligenza artificiale, aprisse spazi di libertà e non nuove forme di oppressione. E invece oggi vediamo le tecnologie più raffinate piegate a logiche di dominio, a strategie militari, a manipolazioni di massa. Se l'Ia diventa strumento di armi e propaganda, non stiamo parlando di progresso: stiamo assistendo a una deriva che può minacciare la sopravvivenza stessa dell’umanità". Così Francesco Boccia, ideatore e fondatore di Digithon, intervenendo all'apertura della decima edizione della maratona digitale, in programma da oggi fino al 13 settembre a Bisceglie in Puglia, con 100 startup in gara. Secondo Boccia "il compito della politica è chiaro e non rinviabile: fermare questa deriva, costruendo regole globali, condivise, capaci di orientare l’innovazione verso la pace, la giustizia sociale, la sostenibilità. Perché una tecnologia così potente non può trasformarsi nell’ennesima arma nelle mani di pochi", sottolinea. Per Boccia stiamo vivendo un crocevia fondamentale. "Oggi la democrazia ha una responsabilità storica: impedire che l’intelligenza artificiale diventi la strada verso la fine del mondo, e trasformarla invece nella via di una speranza nuova, umana e universale", conclude.
(Adnkronos) - "Il Meeting è una storia che non va interrotta". Ad affermarlo in una nota è Barbara Marinali, Presidente di Acea, spiegando le ragioni della partecipazione del Gruppo per il secondo anno consecutivo alla manifestazione. "È un luogo di incontro e di confronto importante con istituzioni, concorrenti, imprese, ma anche con i nostri consumatori e con le famiglie". Acea, ha spiegato Marinali, punta a farsi conoscere non più soltanto come un operatore locale, ma come una realtà nazionale e internazionale attiva nelle infrastrutture e nei servizi di pubblica utilità, con competenze e professionalità riconosciute. La Presidente ha illustrato i principali progetti in corso: "Il raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera, con una gara da oltre 1,4 miliardi, metterà in sicurezza l’approvvigionamento idrico della Capitale per i prossimi cento anni. E il termovalorizzatore di Roma, ormai prossimo all’avvio, è un intervento indispensabile dal punto di vista della sicurezza ambientale". Accanto alle grandi opere, Acea porta al Meeting anche la propria storia con la mostra Heritage, che celebra i 116 anni di vita del Gruppo. Abbiamo voluto condividere con i visitatori la nostra tradizione e l’innovazione, grazie anche alla robotica con il nostro umanoide Albert e il cane robot Teddy, che piacciono a grandi e bambini", ha concluso Marinali.