INFORMAZIONIJoakim LundquistLundquist srl Comunicazione e Marketing Ruolo: Amministratore Delegato, Head of Lundquist Area: Top Management Joakim Lundquist |
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(Adnkronos) - Dopo lo stop al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, si apre un nuovo round del braccio di ferro tra governo e Corte dei Conti. Durante l'audizione sulla manovra di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, i rappresentanti della magistratura contabile hanno bocciato la rottamazione, misura di punta della Lega, che secondo la Corte rischierebbe di "ridurre la compliance fiscale" e di trasformare l'erario in un "finanziatore dei contribuenti morosi". La rottamazione, infatti, solleverebbe "un problema di equità", poiché favorirebbe "chi è stato inadempiente rispetto ai contribuenti che hanno pagato regolarmente", si legge nel documento consegnato alle commissioni. Un parere che ha suscitato critiche da parte delle forze di maggioranza, seppure con toni e accenti differenti. Andrea Crippa, esponente della Lega, attacca senza mezzi termini: "La Corte dei conti vive su Marte. Non si spiegano altrimenti i rilievi senza senso a una pace fiscale che non solo è necessaria, ma è anche doverosa per ridare ossigeno a milioni di cittadini, imprenditori e professionisti onesti". Il deputato del Carroccio sottolinea come la nuova rateizzazione delle cartelle "escluda gli evasori che non presentano la dichiarazione dei redditi e girano con la Porsche". E assicura: la Lega "non si farà intimidire da chi è lontano dai bisogni dei cittadini. Uno Stato degno di questo nome ha il dovere di aiutare chi ha dichiarato i suoi redditi e non è però riuscito a pagare tutto il dovuto al Fisco perché in difficoltà economica o a causa della pandemia. Giù le mani dalla pace fiscale". Gli fa eco il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: "La rottamazione non è un 'finanziamento ai contribuenti morosi', ma uno strumento per riattivare l'economia e sostenere chi, pur avendo effettuato le dichiarazioni richieste, non è riuscito a versare quanto dovuto. Lo Stato non sarà la banca di nessuno". Interpellato dall'Adnkronos, il portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, precisa che il suo partito è "d'accordo sul fatto che non si debba abusare della rottamazione, ma - puntualizza - quella prevista in manovra completa la norma già esistente e si inserisce in modo coerente con la riforma fiscale". "La logica - aggiunge Nevi - è quella di un nuovo patto con chi non è riuscito a pagare e non sarebbe comunque in grado di farlo". Sulla stessa linea, ma con tono più prudente, il presidente Fdi della Commissione Finanze di Montecitorio, Marco Osnato, commenta così con l'Adnkronos l'audizione dei rappresentanti della Corte dei conti: "Che la rottamazione aiuti chi è in ritardo con i pagamenti è lapalissiano, ma è eccessivo definire l'erario come il 'finanziatore' dei contribuenti morosi, anche perché sono previsti interessi al 4%. Detto questo - chiosa - ne prendiamo atto". Con l'audizione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si è chiuso intanto il ciclo di oltre ottanta audizioni sulla manovra in commissione Bilancio del Senato. Il presidente Nicola Calandini ha nominato i quattro relatori (i senatori Guido Quintino Liris, Dario Damiani, Claudio Borghi e Mario Borghese) fissando a venerdì 14 novembre il termine per la presentazione degli emendamenti. Martedì scorso, lo stato maggiore di Forza Italia si è riunito per fare il punto sulla legge di bilancio, annunciando una serie di emendamenti "migliorativi" su temi cari al partito azzurro: "Casa e difesa della proprietà privata, sicurezza e forze dell'ordine, riduzione della tassazione sulle attività produttive, con riferimento al tema dei dividendi, delle compensazioni dei crediti e dell'Irap". D'altra parte il ministro Giorgetti ha assicurato che da parte del Mef c'è "la massima collaborazione delle strutture tecniche a fornire il supporto utile alla valutazione delle eventuali proposte emendative che saranno tempestivamente presentate", pur invitando i partiti a "valutare attentamente" gli effetti finanziari degli emendamenti.
(Adnkronos) - Julio Velasco, allenatore della squadra italiana femminile di pallavolo campione del mondo e considerato tra i più grandi allenatori della storia della pallavolo mondiale, terrà un discorso in occasione dell’evento di chiusura del corso di formazione della Lum school of management per dirigenti della pubblica amministrazione dal titolo 'Competenze manageriali per sviluppare la pa'. All’incontro, che si terrà domani, giovedì 6 novembre dalle ore 9.30, presso la sala 2 della Fiera del Levante di Bari, prenderanno parte il Rettore della Lum Antonello Garzoni, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Ciro Giuseppe Imperio, direttore del dipartimento personale e organizzazione della Regione Puglia, Benedetto Giovanni Pacifico, dirigente sezione organizzazione e formazione personale della Regione Puglia, Angelo Rosa, professore associato in organizzazione aziendale alla Lum e Elio Sannicandro, direttore generale Asset.
(Adnkronos) - “Negli ultimi anni in Europa, con il Green deal e con la transizione energetica, abbiamo assistito a una deriva a causa di un processo di deindustrializzazione del continente. Nel settore dell'automotive, ad esempio, 13 milioni di occupati, tra diretti e indiretti, sono a rischio. Il tema del secolo è quello di coniugare il giusto fabbisogno di sostenibilità ambientale con la competitività. Un continente come l'Europa, con 400 milioni di abitanti, non può vivere di servizi, di intelligenza artificiale e di grandi tecnologie da sviluppare, ha bisogno di lavorare e produrre”. E' l’analisi di Giuseppe Ricci, industrial transformation chief operating officer Eni, durante la conferenza ‘Europa e industria unite per la competitività’, organizzata da Sdgs Leaders a Roma, per lanciare il Summit 2025 e presentare la ‘Dichiarazione competitività 2026’, in collaborazione con Storyfactory. Un documento che vede le principali imprese italiane e i rappresentanti delle istituzioni europee unite per tradurre in azione le linee indicate dal Rapporto Draghi sulla necessità di rilanciare la competitività dell’Europa. “L'industrializzazione sostenibile e il mantenimento della competitività delle imprese è fondamentale”, sottolinea Ricci che poi spiega la strategia di Eni per la transizione energetica e la decarbonizzazione: “Comprende un mix di soluzioni, coltivando la neutralità tecnologica per poter mantenere competitività durante il percorso di miglioramento della sostenibilità e decarbonizzazione fino al net-zero. Un compito difficilissimo - ammette - soprattutto in settori fortemente in trasformazione, ma l'abbiamo potuto fare cercando dei modelli che fossero in grado di coniugare continuamente la sostenibilità ambientale con quella economica”. “Non bisogna tralasciare la sostenibilità sociale”, avverte esprimendo ancora preoccupazione per il settore dell’automotive, un esempio di come lo scenario internazionale potrebbe cambiare se “migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia o milioni di persone perdono il lavoro”. In quel caso, per Ricci “il green deal ‘va a farsi benedire’ insieme alla stabilità sociale del Paese”.