(Adnkronos) - “Abbiamo presentato un piano che prevede una crescita fino a un milione e duecentomila clienti. Vogliamo offrire sempre migliori servizi di qualità nel nostro territorio, dove giochiamo in casa, nella città di Verone e di Vicenza, ma vogliamo crescere in tutta la dimensione del nord-est e anche avere l'orgoglio di raccontare una storia che è una storia nazionale”. Lo ha detto Alessandro Russo, consigliere delegato di Magis, ex Agsm Aim, oggi a Verona, alla presentazione ufficiale del nuovo brand. Agsm Aim cambia, infatti, nome e diventa Magis, una parola che in latino significa “di più”, ma anche “oltre”, “verso il meglio”, e parla di progresso, ambizione e trasformazione. L’evento è coinciso con la festa di Natale del Gruppo, che ha riunito oltre settecento collaboratrici e collaboratori. Un progetto ambizioso: “Abbiamo un tasso di crescita che ci porterà ad arrivare a 250 milioni di euro di Ebitda a fine piano - spiega Russo - Quest'anno ce l'abbiamo fatta a rispettare gli obiettivi del piano, quindi siamo particolarmente contenti e adesso inizia un percorso nuovo sul quale dovremo metterci tutti la testa perché sarà molto importante il 2026 per centrare tutti gli obiettivi”. Magis vuole rivolgersi ai cittadini: “Ai cittadini di Verona e di Vicenza dico che la nostra azienda non è soltanto un fornitore di energia, ma è un'azienda che sostiene una comunità perché dà lavoro a diverse famiglie, a diverse imprese. Aiuta attraverso le sponsorizzazioni e attraverso le erogazioni liberali la comunità a crescere non lasciando indietro nessuno e soprattutto dico che noi siamo un'azienda, forse l'unica in Italia per dimensioni, ad essere al 100% pubblica quindi tutta la ricchezza che generiamo la riversiamo poi sui comuni che la usano per fare attività sociale”. L’attività, però, non si limita ai territori di Verona e Vicenza: “A tutti gli altri cittadini dico che questo modello lo vogliamo esportare. Vogliamo costruire un modello in cui la vendita di energia sia una forza di comunità, una forza di stare insieme”, conclude Russo.
(Adnkronos) - "L’Europa è sicuramente in una fase di difficoltà, lo riscontriamo giorno per giorno, ora per ora, però sappiamo anche che non basta criticarla: bisogna cercare di farla ripartire con le idee dei Paesi fondatori". Lo ha affermato Giorgio Fossa, presidente della Luiss, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo. Fossa ha sottolineato che, oltre a indicare cosa fare, "bisogna anche dire qual è la strada per farlo", richiamando in questo ruolo la responsabilità del sistema universitario. "Le università, non solo la Luiss ma anche la Luiss, sono a disposizione per formare sempre più i giovani che porteranno al cambiamento dell’Europa verso l’Europa che tutti vogliamo e desideriamo". Il presidente ha evidenziato come, valorizzando il pensiero accademico, emergeranno giovani capaci di guidare non solo il futuro del continente, ma anche di interpretare un mondo "sempre più interconnesso". Fossa ha concluso con un appello diretto agli studenti: "Devono tornare a credere prima di tutto in loro stessi per portare il cambiamento e migliorare il mondo che hanno trovato, lasciandolo ai loro figli meglio di come lo hanno ricevuto".
(Adnkronos) - “Come accade per tutti i materiali, anche la plastica sta affrontando una necessaria metamorfosi. Non c’è infatti alcun materiale che oggi possa ignorare la necessità di ridurre il suo impatto” sull’ecosistema. Per raggiungere questo obiettivo disponiamo di “due strategie fondamentali: la prima è la circolarità, la seconda è la capacità di avere un progetto per il fine vita della materia. In questo contesto, il design ha un ruolo molto importante perché può accompagnare i prodotti anche nella relazione con l'utilizzatore” e promuovere “questa operazione”. Con queste parole Frida Doveil, curatrice della mostra Oltreplastica, è intervenuta in occasione dell’evento inaugurale dell’esposizione, realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, e con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. L’esposizione nasce per rendere evidenti tutte le possibilità che il design ha oggi a disposizione per compiere scelte responsabili quando utilizza la plastica. “La mostra si occupa verticalmente del tema della plastica. Questo materiale è infatti stato un alleato potentissimo dell'innovazione nel secolo scorso, da alcuni chiamato proprio ‘il secolo della plastica’ - aggiunge la curatrice, spiegando come l’arrivo del composto di sintesi “ha spinto verso il miglioramento delle performance anche di altri materiali. Oggi però, accanto alla performance funzionale, dobbiamo guardare anche alla performance ambientale. La plastica sta facendo questa operazione, ma forse è meno visibile rispetto ad altri materiali, anche perchè si tende a pensare che la plastica vada sostituita. Invece, a dover essere sostituita è l’idea che abbiamo di questo materiale. La mostra, con il neologismo ‘Oltreplastica’, vuole suggerire l'idea di questo cambio culturale: dobbiamo vedere la plastica per quello che è già diventata e per l'opportunità che ci dà di fare plastica in una maniera sostenibile e consapevole”. L’esposizione ha un ruolo importante anche nel promuovere una riflessione sul tema della sostituzione dei materiali: “Ogni nuovo materiale entra in campo imitandone un altro - conclude - presentandosi come una proposta migliore o in sostituzione di un materiale precedente. Qui, ad Oltreplastica, vogliamo invece guardare ai materiali in un'ottica diversa, ossia concentrandoci su ciò che ci può aiutare a usare quello che è plastico in una maniera alternativa. Collaborano dunque, in questo universo, anche forme della materia che non hanno a che fare con i polimeri - magari originate dal legno o dai batteri o, ancora, dai funghi - le cui prestazioni però sono simili a quelle dei polimeri. Questo è molto interessante”.