(Adnkronos) - Piazza del Duomo gremita di gente, persone bloccate, flussi non incanalati e vie di fuga impedite dalla folla. E' quanto accaduto nel pomeriggio di oggi, sabato 6 dicembre, a Milano in occasione della tradizionale accensione dell'Albero di Natale, quest'anno dedicato ai giochi Milano-Cortina. Molte persone sono rimaste a lungo bloccate in veri e propri ingorghi. La galleria Vittorio Emanuele II- che già da questa mattina presentava un aumentato flusso di persone - era diventata impraticabile anche camminando rasente ai lati. Al centro della piazza è stato allestito, oltre all'Albero di Natale dedicato a Milano-Cortina, anche il maxischermo per seguire la Prima della Scala di domani sera: un ulteriore ostacolo alla fluidità della circolazione. Alcune persone dal vivo si sono lamentate perché "mancava l'aria", altre, parlando con l'Adnkronos, hanno denunciato "una situazione totalmente fuori controllo". Inutile provare ad attraversare le vie che portano da Piazza del Duomo a piazza della Scala come via Ugo Foscolo, via San Raffaele e via Silvio Pellico: erano tutte bloccate da un fiume di persone. Un muro di gente anche tra piazza dei mercanti e via Giuseppe Mengoni. Sui social qualcuno denuncia inoltre una "situazione davvero pericolosa" e non manca chi suggerisce: "Possibile non aver imparato niente da quanto successo in Piazza San Carlo a Torino?"
(Adnkronos) - "Il filo conduttore delle startup è ambientale e tecnologico. L’obiettivo ambientale deve permeare le nostre azioni, perché significa essere più moderni, raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, ma gli obiettivi di decarbonizzazione per un Paese come l'Italia sono anche opportunità, perché è un'opportunità di qualificazione. Noi siamo importanti nel mondo, essendo il quarto Paese esportatore, avendo un terzo del nostro prodotto interno lordo, quindi della nostra ricchezza italiana, legato all'esportazione. Perché facciamo i prodotti migliori, non perché facciamo i prodotti che costano meno. E questo, automaticamente, è l'innovazione, la tecnologia, la genialità di questo Paese". E' quanto ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, in occasione della cerimonia di premiazione delle migliori startup italiane che hanno partecipato al bando '7 idee per cambiare l’Italia', promosso da L’Espresso. Il ministro, durante l’evento ospitato presso la sala della Protomoteca in Campidoglio, ha poi commentato la questione controversa del costo energetico delle nuove tecnologie: “Questo aspetto non è risolvibile da un giorno all'altro. Noi siamo, purtroppo, un Paese che dipende ancora tanto dai combustibili fossili, anche se devo dire che dopo tre anni di governo noi abbiamo raggiunto un punto di equilibrio importante, che è quello di avere metà rinnovabile e metà da gas, di non avere più la produzione da carbone, tolto una piccola quantità in Sardegna, e di avere le rinnovabili che hanno raggiunto anche un punto per stare in piedi da sole senza incentivi da parte dello Stato. Questo è il grande goal che dobbiamo valorizzare e naturalmente far crescere e modernizzare. Quindi la tecnologia, la modernizzazione, l'innovazione sono il contributo che viene dato, in questo caso, all'energia, che è un veicolo di sfida per il Paese”. Per Pichetto Fratin il tema della sicurezza è molto importante ma anche molto vasto: non solo sicurezza fisica del lavoratore ma anche sicurezza nel prezzo. “Certo, noi siamo un Paese ancora abbastanza vulnerabile ma abbiamo fatto passi avanti”.
(Adnkronos) - “Noi viviamo secondo natura, allevando i nostri animali al pascolo”. Luca Quirini, classe ’94, fondatore dell’Azienda Agricola Quira, ha ricevuto il Good Farmer Award per il suo modello di allevamento incentrato sul benessere animale e sulla tutela del territorio ligure. “Siamo pastori da marzo a dicembre: transumiamo dalla Valle Sturla alle vette della Val d'Aveto fino a 1500 metri, portando al pascolo i nostri bovini di razza cabannina, autoctona della Liguria”, ha raccontato. Gli animali si nutrono solo di erba e, d’inverno, di fieno biologico acquistato in zona: “È un vivere secondo natura, con la linea vacca-vitello”. Sul dibattito sulla zootecnia, Quirini afferma: “Oggi non è più possibile non farla in maniera sostenibile: i costi di produzione dell’allevamento intensivo non rendono più. La nostra è una scelta etica, ma è anche un modello che dà benessere al territorio e agli animali, e permette una continuità economica al mestiere”.