(Adnkronos) - Hamas pronto alla tregua con Israele a Gaza. "L'annuncio del cessate il fuoco in Libano è una vittoria e un successo importante per la resistenza" e "Hamas è pronto per un accordo" per la fine delle ostilità nell'enclave palestinese e "un'intesa seria per lo scambio di prigionieri" , ha detto all'agenzia Afp un componente dell'ufficio politico del gruppo. "Abbiamo informato i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia", ha affermato. Anche gli Houthi dello Yemen, che da anni l'Iran è accusato di sostenere, parlano di "vittoria di Hezbollah" dopo la tregua. In un messaggio su X Mohammed Abdul Salam, un portavoce degli Houthi, plaude "alla grande fermezza di Hezbollah e del caro popolo libanese di fronte all'aggressione brutale di Israele" e aggiunge che "grazie a questo" il "Libano è stato in grado di ottenere una nuova vittoria". Dopo l'entrata in vigore della tregua, le forze israeliane (Idf) confermano di aver aperto il fuoco contro un veicolo "con diversi sospetti a bordo" in viaggio "in una zona in cui gli spostamenti sono vietati nel territorio libanese". "Su direttiva a livello politico, l'accordo di cessate il fuoco in Libano è entrato in vigore alle 4 di oggi e le Idf operano di conseguenza", con le "truppe dispiegate nelle loro posizioni nel sud del Libano", fanno sapere via X. Con la precisazione che "nell'ultima ora le Idf hanno identificato un mezzo con diversi sospetti a bordo in una zona in territorio libanese dove gli spostamenti sono vietati" e le forze "hanno aperto il fuoco per impedire loro di avanzare". "I sospetti hanno lasciato l'area", affermano, aggiungendo che "interverranno contro chiunque tenti di violare l'accordo per il cessate il fuoco e continueranno a proteggere i cittadini di Israele", mentre l'Aeronautica "resta pronta a intervenire in tutto il territorio libanese". Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di aver ordinato all'esercito di intraprendere "azioni di forza" per fermare quelli che ha descritto come miliziani Hezbollah che entrano nei centri abitati dove i militari israeliani potrebbero ancora essere operativi. "A causa dell'ingresso di membri di Hezbollah a Kfar Kila", Katz ha ordinato di "agire con forza e senza compromessi contro sviluppi di questo tipo", ha dichiarato il suo ufficio in un comunicato. Secondo quanto annunciato, il titolare della Difesa ha disposto che si impedisca a membri di Hezbollah di raggiungere le aree del sud del Libano dove l'IDF sta ancora vietando gli spostamenti, "e laddove mettano in pericolo le truppe IDF, che siano colpiti". A riferirne è il Times of Israel. La tregua tra Israele e gli Hezbollah libanesi è entrata in vigore questa notte. Le forze israeliane hanno confermato che manterranno il dispiegamento militare nel sud del Paese, in linea con l'accordo, e rimarcato il divieto agli abitanti delle aree sgomberate di tornare nelle proprie case fino a nuovo avviso. Su X il portavoce delle Idf, Avichay Adraee, ha scritto che i soldati "restano dispiegati nelle loro posizioni nel sud del Libano" con un riferimento alle "clausole" dell'accordo entrato in vigore alle 4 ora locale. "E' vietato dirigersi verso le aree per le quali le Idf hanno chiesto lo sgombero o verso le forze Idf nella zona - ha affermato - Per la vostra sicurezza e quella delle persone a voi care, astenetevi dagli spostamenti in questa zona". Poi ha assicurato che le autorità israeliane "informeranno quando il ritorno sarà sicuro". Anche le Forze Armate libanesi confermano che si preparano a "completare il dispiegamento" nel sud del Libano, in linea con l'accordo. E chiedono agli sfollati delle aree di confine di non tornare nelle proprie case fino al "ritiro" delle forze israeliane. "Con l'entrata in vigore del cessate il fuoco, l'Esercito si sta adoperando per adottare le misure necessarie per completare il dispiegamento nel sud - si legge in una nota diffusa via X - Il Comando dell'Esercito invita i cittadini ad attendere prima di tornare nei villaggi e nelle località" vicini al confine con Israele, "dove sono penetrate le forze nemiche, in attesa del loro ritiro". Parole che arrivano in contemporanea con immagini che sui social mostrano code di auto di sfollati diretti verso le zone meridionali e orientali del Libano. "Non vedo l'ora di tornare a casa", ha detto alla Dpa un padre di cinque figli da un centro di accoglienza per sfollati a Beirut. Incredula una donna, sfollata anche lei, che afferma di "non riuscire a credere che questa guerra orribile possa finire presto". La tregua è stata preceduta da forti esplosioni nella zona di Beirut. Potenti deflagrazioni, fino all'entrata in vigore della tregua, sono state avvertite anche da un giornalista dell'agenzia Dpa nella capitale libanese. Nella notte nel mirino dei militari israeliani sono finite zone nei pressi dell'aeroporto internazionale e nel sud del Paese dei Cedri. Sono state segnalate operazioni anche nei sobborghi meridionali di Beirut, senza che fossero stati diffusi ordini di sgombero. Hezbollah ha rivendicato il lancio di razzi contro il nord di Israele, contro l'area di Even Menachem, poco prima dell'entrata in vigore della tregua, affermando di continuare a sostenere i palestinesi della Striscia di Gaza. E' di otto persone uccise il bilancio dell'attacco israeliano alla scuola al-Tabin di Gaza City. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti mediche locali. L'edificio, che fungeva da rifugio per gli sfollati, era stato precedentemente bombardato da caccia israeliani. Nel frattempo, sempre Wafa riporta che l'Idf ha bombardato un'abitazione nel quartiere Shujaya della città di Gaza, ferendo almeno quattro persone. L'Iran "accoglie con favore" la "notizia della fine dell'aggressione" israeliana "contro il Libano" e conferma il suo "sostegno incrollabile" al governo di Beirut, ai libanesi e alla "resistenza", ovvero agli Hezbollah libanesi, dopo l'entrata in vigore della tregua tra il gruppo e Israele. La reazione di Teheran, riportata dall'agenzia iraniana Mehr, è arrivata tramite il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica, Esmaeil Baqaei, che ha rivendicato come l'Iran "negli ultimi 14 mesi si sia impegnato in importanti sforzi diplomatici per" la "fine immediata della guerra a Gaza e in Libano". Il portavoce è poi tornato ad accusare Israele di "crimini" e alla comunità internazionale ha chiesto un "pressing efficace" su Israele affinché ponga fine alla "guerra" nell'enclave palestinese. La tregua in Libano tra Hezbollah e Israele potrebbe "contribuire all'inizio di una fase di de-escalation" in Medio Oriente. E' quanto afferma l'Egitto con l'auspicio che sia il "preludio" alla "fine dell'aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza", dove servono un "cessate il fuoco immediato" e "accesso totale di aiuti umanitari, senza ostacoli". Il ministero degli Esteri del Cairo insiste sulla "piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza Onu", con il dispiegamento dell'Esercito libanese nel sud del Libano e il suo controllo su "tutto il territorio libanese". L'Egitto insiste "sull'importanza di rispettare la sovranità del Libano", sulla "non interferenza negli affari interni" e sulla necessità di "completare tutte le istituzioni dello Stato, compresa l'elezione di un presidente, senza diktat esterni", si legge in una nota su X. Il Cairo chiede infine di "fermare le violazioni intollerabili in Cisgiordania", ripetendo che "non ci sono soluzioni militari alle crisi nella regione" e insistendo su "negoziati e dialogo" e su un "processo politico serio, con un arco temporale definito" che culmini nella creazione di uno stato palestinese e la "fine dell'occupazione". La Siria denuncia l'uccisione di sei persone in raid attribuiti a Israele che, prima dell'entrata in vigore della tregua tra gli Hezbollah libanesi e Israele, hanno colpito aree al confine tra Libano e Siria. "Il nemico israeliano ha lanciato un'aggressione dalla direzione del territorio libanese, colpendo i valichi alla frontiera tra Siria e Libano", scrive l'agenzia ufficiale siriana Sana che cita una fonte militare. Il bilancio fornito da Damasco parla sei persone uccise, tra le quali due soldati e un volontario della Mezzaluna Rossa araba siriana, e di 12 feriti, compresi "donne, bambini e operatori della Mezzaluna Rossa araba siriana". La Sana riferisce di "danni significativi", accusando Israele di aver colpito i valichi di Arida e Dabousiya.
(Adnkronos) - L'economia circolare a misura di climatizzatore. E' il caso della strategia aziendale messa in atto da Olimpia Splendid, azienda italiana che, da quasi 70 anni, progetta, produce e commercializza tecnologie per climatizzare, riscaldare e trattare l’aria di casa. "L'economia - dice all'Adnkronos/Labitalia Francesco Saccone, r&d manager e consigliere con delega alle Esg di Olimpia Splendid - diventa circolare quando iniziamo a pensare all'intero ciclo di vita del prodotto. Sebbene i life cycle assessment abbiano evidenziato come l'impatto ambientale di un climatizzatore dipenda in gran parte dal consumo energetico, e quindi dalla fase di utilizzo, lavorare sull'efficienza tecnologica dei prodotti non può essere l'unico driver di sviluppo per noi produttori". "La progettazione per la riparabilità e la disassemblabilità - spiega -allungano la vita utile del prodotto e semplificano la trasformazione del rifiuto in una risorsa, attraverso il recupero e la rigenerazione. Un tema che in Olimpia Splendid abbiamo a cuore da quasi 20 anni, ovvero da quando abbiamo contribuito alla fondazione dei consorzi Ecoped e Ridomus". "La nostra gamma di climatizzatori Unico - dice - si è ulteriormente innovata introducendo per alcuni suoi componenti, estetici e non, la plastica 100% riciclata post-consumo. Da tempo - fa notare - eravamo alla ricerca di polimeri termoplastici provenienti dalla filiera del riciclo, da inserire nelle nostre linee di produzione. Individuare una materia prima secondaria con caratteristiche simili a quelle della plastica vergine, dal punto di vista sia tecnico sia estetico, sembrava però impossibile. Grazie alla collaborazione con Safe e all’incontro con Stena recycling siamo però riusciti a trovare un polimero post-consumo di elevata qualità, frutto di tecnologie di separazione avanzate. L'abbiamo quindi utilizzato per la produzione di alcune componenti interne sul prodotto e abbiamo iniziato ad introdurlo anche su piccole porzioni estetiche, dove il tema è ancora più complesso perché tocca la sfera estetica del prodotto". "La plastica - afferma - è una materia prima importante per il mondo della climatizzazione: i prodotti si distinguono anche per finitura estetica e la plastica è riconosciuta come materiale ideale per il mondo del design. In questo scenario è quindi fondamentale per noi adottare e valorizzare tutti quei comportamenti virtuosi che permettono di ridurne l’impatto ambientale e di alimentare un’economia circolare. Essere tra le prime aziende del nostro settore a introdurre plastica riciclata post-consumo è sicuramente motivo di orgoglio". "La sostenibilità - rimarca Francesco Saccone - è uno dei nostri 3 drivers di sviluppo industriale, insieme all'innovazione e alla presenza internazionale. Elettrificare, efficientare e decarbonizzare sono le parole chiave del piano europeo per il Green Deal, ma anche del nostro piano di crescita. Nell'ultimo anno abbiamo dato vita a collaborazioni strategiche che ci permetteranno di essere ancora più incisivi rispetto agli obiettivi dell'Agenda Onu 2030". "E - ricorda - abbiamo raggiunto importanti risultati anche per noi stessi: il nostro polo produttivo è stato interamente convertito a energia elettrica rinnovabile, attraverso l'auto-produzione e l'acquisto da enti certificati e abbiamo ridotto del 17% le emissioni di gas a effetto serra rispetto al 2019 (nostra base di partenza). Obiettivo: raggiungere la completa neutralità climatica entro il 2040".
(Adnkronos) - Premiati i vincitori della nona edizione di Cresco Award - Città Sostenibili, il contest promosso da Fondazione Sodalitas con il patrocinio e la collaborazione di Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che riconosce l’impegno dei Comuni italiani per lo sviluppo sostenibile dei territori in linea con gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Onu. Gli award sono stati consegnati oggi ai sindaci e assessori dei Comuni vincitori nel corso di una cerimonia tenutasi presso il Centro Congressi Lingotto di Torino, in concomitanza con la 41esima Assemblea Annuale dell’Anci. Cinque i riconoscimenti di Fondazione Sodalitas, selezionati da una giuria multistakeholder indipendente presieduta dalla rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, assegnati ai Comuni di San Possidonio (MO), Fermignano (PS), Gualdo Tadino (PG), La Spezia e Milano. Sono 25, poi, i progetti di Enti locali premiati da parte di un gruppo di imprese associate a Fondazione Sodalitas, particolarmente impegnate sul fronte della sostenibilità, partner dell’iniziativa: Ad Store, Bureau Veritas, Cellnex, Certiquality, Confida, Consulnet, FedEx, Feralpi Group, Industree Communication Hub, Infocert, Intesa Sanpaolo, Kpmg, Lexmark, Mapei, Nexumstp, Ntt Data, Pirelli, Poste Italiane, Sias, STMicroelectronics, Ubs, Wise Engineering. All’edizione di quest’anno sono stati candidati 126 progetti da 105 Enti (Comuni, Città Metropolitane, Comunità Montane o Unioni di Comuni di tutta Italia). Sono oltre mille i progetti raccolti in questi anni da Cresco Award. Tutte queste iniziative sono consultabili nella Biblioteca Cresco, una banca dati online che testimonia l’impegno fondamentale dei Comuni italiani per guidare lo sviluppo dei territori verso un futuro sostenibile. “I Comuni italiani sono a pieno titolo tra gli attori protagonisti della sfida per assicurare uno sviluppo del territorio pienamente sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale - ha dichiarato Alberto Pirelli, presidente Fondazione Sodalitas - Lo dimostrano i numeri di Cresco Award che in questi anni ha raccolto oltre mille progetti presentati da 802 Comuni ed Enti Locali, un patrimonio che ci ha permesso di far conoscere le esperienze eccellenti realizzate in tutta Italia per ispirare un’emulazione virtuosa. Guardando al futuro, le ragioni che hanno ispirato questo premio sono quanto mai attuali e ci motivano a proseguirlo sia perché è necessario che questo impegno diventi pervasivo e coinvolga tutti gli Enti locali italiani, sia perché abbiamo davanti a noi sfide grandi e dall’esito incerto legate alla transizione ambientale, all’impatto dei trend demografici su lavoro e welfare, ai cambiamenti generati dalla rivoluzione digitale, nonché all’ampliarsi delle disuguaglianze. Sfide che sollecitano l’impegno diffuso dei Comuni e l’incremento di partnership con le imprese private per le quali lo sviluppo del territorio è un fattore fondamentale di crescita competitiva”.