(Adnkronos) - Annalucia Cecere è stata rinviata a giudizio. Dopo un'udienza durata dieci ore, la terza sezione penale della Corte d'Appello del tribunale di Genova ha deciso di accogliere il ricorso della pm Gabriella Dotto contro il non luogo a procedere della gip Angela Maria Nutini per il delitto di Nada Cella, la donna uccisa a Chiavari, nello studio del commercialista Marco Soracco, dove lavorava come segretaria, il 6 maggio 1996. Cecere, assistita dagli avvocati Gianni Roffo e Susanna Martini, è l'unica indagata per il delitto, un cold case riaperto nel 2021 grazie all'intuito della criminologa pugliese Antonella Pesce Delfino che aveva studiato a lungo il caso. La criminologa aveva scoperto che un bottone uguale a quelli insanguinati, trovati sulla scena del crimine, era stato trovato nell'abitazione di Annalucia Cecere. I bottoni in realtà furono trovati dai carabinieri nei giorni immediatamente successivi al delitto, ma i militari non lo riferirono ai poliziotti che indagavano sull'omicidio. Secondo la pm titolare delle indagini Gabriella Dotto, il delitto sarebbe stato compiuto da Annalucia Cecere per gelosia nei confronti della donna che la vedeva come una rivale nei confronti di Soracco. A processo anche Marco Soracco e la madre Marisa Bacchioni, difesi dall'avvocato Andrea Vernazza, accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni ai pm. Silvana Smaniotto, la madre di Nada Cella, assistita dall'avvocato Sabrina Franzone, questa mattina, a differenza delle altre volte non si è recata in tribunale. "Il decreto che dispone il giudizio non va motivato, quindi non sapremo mai che cosa ha fatto cambiare idea ai giudici" ha detto Gianni Roffo, legale di Annalucia Cecere. "Nessuno ci ha condannato, ci hanno rinviato a giudizio. Processo indiziario? Non penso che sia cambiato qualcosa rispetto al materiale che era stato portato all'attenzione del gip". "Non condivido la sentenza, si andrà in Corte d'Assise, un'ottima Corte d'Assise, quindi lì si vedrà" ha detto l'avvocato Andrea Vernazza, difensore di Marco Soracco e della madre Marisa Bacchioni appena uscito dall'aula della terza sezione della corte d'appello di Genova. "La mia sorpresa per Soracco è superiore perché secondo me il reato era comunque prescritto, ci sono sentenze molto chiare sul fatto che non poteva essere risentito se non con la mia assistenza, cosa che non è stata fatta, però la corte non deve neanche motivare perché è un provvedimento emesso in camera di consiglio. Vedremo, ci sarà l'elenco delle prove". "Ci sono degli elementi indiziari, ma sono veramente tanti e portano tutti in un'unica direzione, ovviamente dal nostro punto di vista" ha detto l'avvocato Sabrina Franzone, che assiste la madre di Nada Cella, Silvana Smaniotto. "Sono contenta per la famiglia e per il lavoro di procura e polizia che aveva messo un impegno fuori misura e percepivo l'ingiustizia di questa sentenza anche per questo, perché siamo tutti consapevoli della difficoltà di affrontare un processo in Corte d'Assise con indizi, con la distanza del tempo, con, se vogliamo, l'anzianità di molti testimoni, però il lavoro era stato fatto in maniera molto accurata lasciando fuori tutto quello che poteva essere un sospetto o un'illazione". Sulla difficoltà del processo che partirà a febbraio, l'avvocato commenta: "È più accettabile, qualunque sarà la decisione, l'idea di non andare al processo e mandare al macero tutti questi elementi, lo studio, l'approfondimento davvero era profondamente ingiusto. Nemmeno arrivare al processo suonava come un'ingiustizia quasi peggiore perché se non puoi neanche più credere nel lavoro del lavoro degli altri, nell'impegno e nella giustizia, sarebbe stato davvero insuperabile e ne ho avuto paura".
(Adnkronos) - Dopo il primo incontro di febbraio, torna “FutureS”, l’evento organizzato da Sisal per confrontarsi con istituzioni, aziende e opinion maker e discutere delle sfide e delle opportunità legate all'innovazione digitale. Al centro di questo secondo appuntamento, organizzato nella cornice della Galleria Doria Pamphilj a Roma, il tema delle infrastrutture digitali come motore di sviluppo per il sistema produttivo italiano. Moderato dalla giornalista Rai Barbara Carfagna, l'evento si è aperto con un intervento di Aurelio Regina, presidente di Sisal, ed è proseguito con un’analisi di Antonio Deruda, docente e analista di geopolitica digitale, che ha evidenziato come le infrastrutture digitali rappresentino oggi il cuore pulsante delle economie moderne e come le grandi multinazionali tecnologiche e alcuni governi stanno assumendo un ruolo sempre più influente nella gestione delle reti e dei dati. A seguire un panel di confronto in cui Roberta Cocco, Senior Advisor e Board Member, Francesco Durante, amministratore delegato di Sisal, Maximo Ibarra, amministratore delegato di Engineering, hanno dialogato sul ruolo cruciale della trasformazione digitale nell'economia italiana. “Con FutureS vogliamo promuovere un dialogo costruttivo sui temi che guidano la competitività del Paese e delle imprese”, ha dichiarato Francesco Durante. “È essenziale accelerare gli investimenti in competenze e infrastrutture digitali da mettere a disposizione del Paese e crediamo che il confronto tra i diversi attori possa essere la leva per costruire un futuro più digitale e favorire una crescita sostenibile”, ha aggiunto. Il tema scelto per questa edizione riflette le traiettorie del Decennio Digitale 2030 dell’Unione Europea, evidenziando come la trasformazione digitale stia ridisegnando le dinamiche competitive nei settori produttivi. Tuttavia, il contesto italiano mostra ancora una forte disomogeneità negli investimenti digitali, con le pmi che affrontano ritardi significativi rispetto alle grandi imprese. FutureS pone dunque l’accento sulla necessità di costruire un ecosistema digitale che favorisca la collaborazione tra istituzioni e imprese. Un dialogo aperto e concreto, unito a strategie condivise, è la chiave per superare le criticità e capitalizzare sulle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.
(Adnkronos) - "L’impatto del settore agricolo sull’ambiente sta migliorando secondo i dati del settore. Abbiamo analizzato l’evoluzione delle vendite degli agrofarmaci che segna una diminuzione dei volumi dei prodotti venduti ma raddoppiano i principi attivi negli ultimi dieci anni dei prodotti di tipo biologico". A dirlo dichiara Enrica Gentile, ceo & founder Areté srl, società indipendente di ricerca responsabile scientifica del report sugli agrofarmaci presentato oggi dall’Osservatorio Agrofarma a Roma presso Palazzo Ripetta. "In realtà - ha spiegato - all’interno del mercato degli agrofarmaci che è in contrazione, in risposta alla domanda di sostenibilità, abbiamo un aumento dei principi attivi biologici che salgono. Bisogna sottolineare la contrazione delle grandi colture italiane, spicca tantissimo quella del mais, con un -32%, penalizzato dagli andamenti produttivi degli ultimi anni che ha lasciato spazio alla soia e ad altre colture sostitutive. Inoltre va segnalato per le colture frutticole l’espansione del nocciolo come superficie coltivata dovuta agi investimenti di aziende capo filiera". "Un dato da segnalare - ha sottolineato - è un caso di rese proprio del nocciolo perché molte delle superfici nuove non sono ancora in piena produzione. Dal punto di vista meteorologico abbiamo osservato l’incremento delle temperature, l’aumento dei giorni molto caldi nell’arco degli ultimi dieci anni, costantemente sopra la media nell’ultimo trentennio. E anche la forte variabilità per quanto riguarda le piogge tra annate molto siccitose e annate molto piovose che impatta sulle tecniche agronomiche e di difesa delle colture”.