(Adnkronos) - Alessandro Basciano è stato scarcerato. È “venuto meno il requisito della gravità” nei comportamenti di Basciano nei confronti della ex Sophie Codegoni, che lo accusa di stalking. Per questo la gip Anna Magelli ha disposto l’immediata scarcerazione dell’influencer e dj 35enne, dopo l’interrogatorio di questa mattina nel carcere milanese di San Vittore. La “gravità del quadro indiziario”, sottolinea la gip nelle due pagine di ordinanza, di cui l’Adnkronos è venuta in possesso, “è presupposto indefettibile ai fini dell'applicazione di una qualsivoglia misura cautelare”. “Sto benissimo, non avendo fatto niente sto alla grande”. Queste le prime parole all’uscita dal carcere di San Vittore di Basciano. “Tra le mille colpe che ho c’è quella di averle regalato una borsa Chanel da 10mila euro. Pensi dove sono finito”, si sfoga Basciano, accolto all’uscita del carcere da un gruppo di amici (VIDEO). La prima cosa che farà all’uscita dal carcere “è dire la verità su tutto un anno intero”. “L’ordinanza è su una querela vecchia che la ragazza ha ritirato in quanto un paparazzo lo scorso anno la seguiva e pensavano fossi stato io a dare l’incarico dell’inseguimento della ragazza. Nel momento in cui la ragazza ha ritirato questa querela e sono successe dinamiche che in sede opportuna racconterò, purtroppo una cosa del genere va avanti d’ufficio”, spiega l’influencer ai cronisti. Dopo la querela sporta e ritirata da Codegoni a dicembre 2023, “lei è venuta a convivere con me e ci sono state tante circostanze quest’estate in cui cercava di ritornare insieme”, afferma Basciano, aggiungendo: “Nelle sedi opportune dirò tutta la verità di un anno a questa parte, di tutti gli abusi e di tutto quello che ho passato fino a 5 giorni fa, quando lei ha ricevuto una borsa da 10mila euro con tanto di lettera”. Per l’influencer se la gip Anna Magelli, dopo l’interrogatorio in carcere di questa mattina, “all’istante mi ha mandato a casa è perché non sussiste alcun tipo di reato”. “L’ho sempre protetta in quanto mamma della mia bambina. Ho perdonato tutto, sono stato zitto fino ad adesso e mi sono fatto pure il carcere a gratis, ma mi sono rotto”, dice ai cronisti. Ora, dopo quasi 48 ore in carcere, in cui “sono stato bene, perché mi hanno voluto tutti bene”, “non avrò pietà di niente” e “smentirò tutto dalla A alla Z, tutte le accuse, tutti i titoli che andrò a leggere. Farò vedere chi sono io e chi sono le persone che sono dall’altra parte che hanno fatto questa cosa. Se una persona non sa cosa vuole nella vita, non può far passare i guai a un ragazzo come me, che si è fatto il mazzo dalla mattina alla sera per lei, per me e per la famiglia. Io sono un papà e mi sono sempre comportato bene”, dice l’influencer. Il rapporto con la ex conosciuta al Grande Fratello Vip “non era burrascoso”, afferma Basciano, invitando i giornalisti a “controllare se c’è mai stata un’aggressione, un accesso al pronto soccorso o qualcosa di grave”. “Adesso riabilitiamo questo ragazzo”, le prime parole dell’avvocato Leonardo D’Erasmo, legale di Basciano, dopo la scarcerazione dell'influencer. “Stamattina - spiega poi l'avvocato all’Adnkronos - ci siamo difesi e abbiamo offerto elementi nuovi che la giudice ha giustamente valutato. In primis è che la querela, presentata nel dicembre del 2023, è stata rimessa e questo fa cadere il reato, procedibile d’ufficio”. Inoltre, “si parla nell’ordinanza di lei che ‘si è trovata a vivere in un costante stato di ansia e nella perdurante paura’ ma questo non è corretto. L’11 novembre, pochi giorni prima di querelarlo di nuovo, aveva accettato - dice l’avvocato - un dono da lui a cui ha risposto ‘con commozione’”. Stamattina il legale parlando con i cronisti aveva anche affermato che "questo ragazzo è stato ucciso dalla stampa, è stato già fatto un processo mediatico, come accade in questi casi". Tra Alessandro Basciano e Sophie Codegoni la questione è tutt’altro che risolta. Se la gip di Milano ha infatti ritenuto di scarcerare il deejay e influencer, nel provvedimento si sottolinea come “nel corso della relazione tra i due vi siano state delle condotte da parte di Basciano connotate da scompostezza verbale e da espressioni irriguardose”, ma non si può non tener conto della remissione della querela. Un elemento che, insieme agli altri presentati dalla difesa di Basciano, “impongono approfondimenti investigativi”, al fine di “riscontrare la versione difensiva oggi fornita dallo stesso Basciano”.
(Adnkronos) - Dopo il primo incontro di febbraio, torna “FutureS”, l’evento organizzato da Sisal per confrontarsi con istituzioni, aziende e opinion maker e discutere delle sfide e delle opportunità legate all'innovazione digitale. Al centro di questo secondo appuntamento, organizzato nella cornice della Galleria Doria Pamphilj a Roma, il tema delle infrastrutture digitali come motore di sviluppo per il sistema produttivo italiano. Moderato dalla giornalista Rai Barbara Carfagna, l'evento si è aperto con un intervento di Aurelio Regina, presidente di Sisal, ed è proseguito con un’analisi di Antonio Deruda, docente e analista di geopolitica digitale, che ha evidenziato come le infrastrutture digitali rappresentino oggi il cuore pulsante delle economie moderne e come le grandi multinazionali tecnologiche e alcuni governi stanno assumendo un ruolo sempre più influente nella gestione delle reti e dei dati. A seguire un panel di confronto in cui Roberta Cocco, Senior Advisor e Board Member, Francesco Durante, amministratore delegato di Sisal, Maximo Ibarra, amministratore delegato di Engineering, hanno dialogato sul ruolo cruciale della trasformazione digitale nell'economia italiana. “Con FutureS vogliamo promuovere un dialogo costruttivo sui temi che guidano la competitività del Paese e delle imprese”, ha dichiarato Francesco Durante. “È essenziale accelerare gli investimenti in competenze e infrastrutture digitali da mettere a disposizione del Paese e crediamo che il confronto tra i diversi attori possa essere la leva per costruire un futuro più digitale e favorire una crescita sostenibile”, ha aggiunto. Il tema scelto per questa edizione riflette le traiettorie del Decennio Digitale 2030 dell’Unione Europea, evidenziando come la trasformazione digitale stia ridisegnando le dinamiche competitive nei settori produttivi. Tuttavia, il contesto italiano mostra ancora una forte disomogeneità negli investimenti digitali, con le pmi che affrontano ritardi significativi rispetto alle grandi imprese. FutureS pone dunque l’accento sulla necessità di costruire un ecosistema digitale che favorisca la collaborazione tra istituzioni e imprese. Un dialogo aperto e concreto, unito a strategie condivise, è la chiave per superare le criticità e capitalizzare sulle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.
(Adnkronos) - "La Fondazione continua a consolidare il proprio ruolo internazionale sui temi della sostenibilità ambientale e, in particolare, sulla protezione dei centri urbani dall’innalzamento del livello del mare". Ad affermarlo è Alessandro Costa, Direttore Generale della Venice Sustainability Foundation (Vsf), di ritorno da Baku, dove ha partecipato ai lavori della 29ª Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Cop29 Azerbaigian). In questa occasione, Vsf ha organizzato al Padiglione Italia una conferenza dal titolo "Il paradigma di Venezia: strategie per l’adattamento all’innalzamento del livello del mare e la riduzione del rischio di catastrofi", in cui è stato illustrato il "modello Venezia" come esempio concreto e replicabile di resilienza e sostenibilità. Vsf ha inoltre preso parte alla tavola rotonda organizzata al Padiglione Cinese dal titolo “Actively Guard against Climate Risks and Build Low-carbon and Resilient Cities”, contribuendo al dialogo internazionale sul tema delle città resilienti e a basse emissioni di carbonio. Sempre in occasione della Cop29, Alessandro Costa ha incontrato Johan Moberg, Ceo di Green Hydrogen Organisation, avviando i preparativi per la seconda edizione del Venice Hydrogen Forum, prevista per la fine del 2025. "Abbiamo illustrato – ha spiegato Costa – il cambio di paradigma che ha interessato Venezia: grazie al sistema di opere complesse Mose, la città è passata da luogo di evidente sofferenza a modello internazionale di protezione e adattamento agli effetti dell’innalzamento del mare". Questo posizionamento è stato rafforzato dalla recente nomina di Venezia a resilience hub da parte dell’Undrr (United Nations Office for Disaster Risk Reduction), avvenuta a fine 2023, nel corso della Biennale della Sostenibilità dedicata al sistema Mose. “Significativo – aggiunge Costa – l’intervento al nostro evento di Alessandro Guerri, DG affari europei, internazionali e finanza del Mase, che ha sottolineato come Venezia rappresenti un’eccellenza italiana nell’adattamento ai cambiamenti climatici, con soluzioni replicabili per altre aree del mondo afflitte da problematiche simili”. La conferenza organizzata da Vsf si è articolata in tre sessioni tematiche. La prima, dedicata al ruolo dell’azione climatica locale, ha esplorato come le politiche locali possano essere strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi globali di resilienza e sostenibilità, con gli interventi di Alessandro Costa (Direttore generale di Vsf), Animesh Kumar (United Nations Office for Disaster Risk Reduction - Undrr) e Alessandra Antonini (Comitato europeo delle regioni - CoR). Un secondo approfondimento è stato dedicato al modello veneziano di adattamento climatico, dimostrando che la città non solo si è protetta dall'innalzamento del mare ma ha anche avviato un'intensa attività di restauro del patrimonio culturale secondo un modello replicabile a livello globale. Sono intervenuti Pierpaolo Campostrini (Vsf e Corila), Francesco Musco (Iuav) e Andrew Potts (Europa Nostra). Infine, un tavolo moderato da Vittore Negretto (Iuav) e dedicato al tema “Dal locale al globale”, che ha analizzato le modalità con cui Venezia può fattivamente condividere il proprio approccio con la comunità internazionale, attraverso la partecipazione attiva alle reti globali e al dialogo tra città. Queste iniziative confermano come Venezia possa essere non solo simbolo della lotta contro l’innalzamento del livello del mare, ma anche laboratorio internazionale di resilienza, sostenibilità e innovazione nel contrasto ai cambiamenti climatici.