(Adnkronos) - Sono deluso da Vladimir Putin ma non ho chiuso con lui. A dichiararlo il presidente Usa Donald Trump in una telefonata esclusiva con la Bbc. Interrogato sulla fiducia che ripone nel leader russo, ha risposto: “Non mi fido quasi di nessuno”. Trump ha parlato poche ore dopo aver annunciato l'intenzione di inviare armi all'Ucraina e aver avvertito di avere intenzione di imporre tariffe severe alla Russia se non ci sarà un accordo per il cessate il fuoco entro 50 giorni. Dopo aver ribadito di aver provato per quattro volte a raggiungere un accordo che mettesse fine alla guerra in Ucraina, il presidente Usa ha detto che ''stiamo lavorando'' per mettere fine allo spargimento di sangue in Ucraina. "Faremo una bella conversazione. Gli dirò: 'Bene, penso che siamo vicini a farcela', e poi lui abbatterà un palazzo a Kiev", ha aggiunto Trump. Intanto il Washington Post rivela che Trump potrebbe inviare a Kiev i missili Tomahwak. Secondo David Ignatius,il presidente Usa ha valutato e discusso questa possibilità fino a venerdì scorso. L'accordo con la Nato per inviare all'Ucraina armi difensive e offensive, potrebbe quindi includere l'invio di questi missili, gli stessi usati per colpire gli obiettivi in Iran il mese scorso, con i quali Kiev potrebbe colpire Mosca e San Pietroburgo. Al momento, ha aggiunto la fonte, i Tomahwk sono rimasti fuori dalle lista delle armi da inviare a Kiev, ma potrebbero essere inseriti in un momento successivo se il presidente volesse esercitare maggiore pressione su Mosca. Il pacchetto di nuovi aiuti militari a Kiev da 10 miliardi di dollari, costruito in modo che gli Usa venderanno le armi a Paesi Nato che poi le passeranno all'Ucraina, prevede con alta probabilità l'autorizzazione da parte di Washington dell'utilizzo dei missili a lunga gittata Atacms già presenti in Ucraina al loro pieno raggio, che raggiunge i 300 chilometri. Questo non permetterebbe di mettere nel mirino degli ucraini Mosca o San Pietroburgo, ma darebbe a Kiev una maggiore capacità di colpire basi militari, piste di decollo di aerei militari e depositi di rifornimento ben all'interno del territorio russo. Il pacchetto potrebbe prevedere anche l'invio di altri missili Atacms. Finora ogni volta che veniva autorizzato un raggio maggiore per i missili, i russi hanno spostato più all'interno aerei ed equipaggiamenti. Secondo le fonti del Post, Trump è arrivato a questa determinazione per tre ragioni: la prima per reagire a quella che percepisce come una mancanza di rispetto da parte di Vladimir Putin che sta platealmente ignorando la sua richiesta di un cessate il fuoco. La seconda, perché ha visto l'efficacia della potenza americana con i raid in Iran. E la terza perché si è convinto che Putin negozierà solo se minacciato, e per questo ha deciso per "l'escalation per ottenere la de-escalation". ''Spero che oggi'' si raggiunga un accordo su nuove sanzioni Ue alla Russia, ''ma c'è ancora del lavoro da fare'', ha fatto invece sapere dal canto suo l'Alta rappresentante della politica estera dell'Unione europea Kaja Kallas. ''E' un buon segno che gli Stati Uniti abbiamo capito che la Russia non vuole la pace - ha proseguito Kallas - Speriamo che anche gli Stati Uniti adottino nuove sanzioni contro la Russia''. L'Unione europea, secondo Kallas, è ''molto vicina'' a raggiungere 'l'accordo sul 18esimo pacchetto di sanzioni alla Russia''. "Trump ha lanciato un ultimatum teatrale al Cremlino'', ma ''alla Russia non interessano'' le sue dichiarazioni, ha commentato il vice presidente del Consiglio nazionale di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, su 'X'. Pechino contro le sanzioni Usa alla Russia. "La Cina si oppone fermamente a tutte le sanzioni unilaterali illegali e alla giurisdizione a lungo termine. Non ci sono vincitori in una guerra tariffaria e la coercizione e la pressione non risolveranno i problemi". Così il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian. ''Gli ucraini erano qui, gli ucraini sono qui, gli ucraini resteranno qui. E su questa terra, la vita trionfa sempre, i nostri valori prevalgono, così come il nostro spirito. Felice Festa della Repubblica, concittadini! Felice Giorno del Battesimo della Rus'-Ucraina! Gloria all'Ucraina!''. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su 'X'. Il presidente cinese Xi Jinping ha ricevuto nel frattempo a Pechino il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Mosca spiegando che Lavrov si trova nella capitale cinese "nell'ambito della sua partecipazione alla riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco)". Nella nota si legge che "sono state discusse diverse questioni relative ai contatti politici bilaterali ai massimi livelli", tra cui i preparativi per la visita del leader russo Vladimir Putin in Cina per partecipare al vertice della Sco e le celebrazioni per l'anniversario della Seconda guerra mondiale. L'agenzia di stampa russa Tass ha riferito che Xi ha incontrato Lavrov dopo che il presidente cinese ha tenuto una "riunione generale" con i ministri degli esteri della Sco. Lavrov ha incontrato domenica il suo omologo cinese Wang Yi per discutere dell'Ucraina e delle relazioni con gli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri russo è arrivato in Cina dopo una visita in Corea del Nord, dove ha ricevuto assicurazioni di sostegno nel conflitto con l'Ucraina.
(Adnkronos) - Il settore della somministrazione, rende noto Assolavoro, guarda da sempre all’inclusione dei lavoratori stranieri nel mercato del lavoro italiano. Gli stranieri rappresentano infatti quasi il 32% del totale degli occupati in somministrazione con circa 163mila lavoratori (media mensile 2024). Attraverso le agenzie per il lavoro i lavoratori stranieri trovano impiego in diversi settori anche a medio-alta specializzazione come l’industria (in particolare metalli, alimentare, gomma e meccanica), l’informatica e i servizi alle imprese, il commercio e i trasporti. Nel 2022 Assolavoro e i sindacati di categoria hanno firmato un accordo per finanziare una serie di azioni volte ad agevolare l’accoglienza, l’inclusione e l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale, protezione temporanea e protezione speciale, con fondi per 45 milioni di euro. Per i beneficiari si prevede un’attività mirata di bilancio delle competenze, una formazione base per l’apprendimento della lingua italiana o un percorso di formazione professionale, a seconda delle competenze rilevate. I corsi di formazione previsti, sia quelli di base che quelli professionali, sono erogati gratuitamente e prevedono un’indennità di frequenza, il rimborso delle spese sostenute per vitto, alloggio e trasporto, e un’indennità una tantum di 1.000 euro a conclusione del corso. Grazie all’accordo, inoltre, sono state estese ai rifugiati che frequentano uno dei percorsi formativi anche alcune prestazioni di welfare erogate da Ebitemp normalmente rivolte ai lavoratori in missione, quali: il rimborso per l’assistenza psicologica, il rimborso per l’acquisto dei beni di prima necessità per i neonati e un contributo per l’asilo nido e per il sostegno all’istruzione. Viene poi riconosciuta ai lavoratori somministrati che prestano ospitalità per almeno tre mesi ai rifugiati, sempre tramite Ebitemp, una indennità una tantum pari a 1.000 euro, elevata a 1.500 euro nel caso in cui si dia ospitalità a minori di 18 anni o donne in gravidanza.
(Adnkronos) - Nuovo record per gli energy manager, l'esperto in gestione dell'energia, nel 2024: sono 2571 le nomine totali (+19% tra il 2014-2020 e +4% 2020-2024) di cui 1752 da soggetti obbligati (+17% 2014-2020 e +3% 2020-2024). Questi i dati del Rapporto ufficiale sugli energy manager nominati in Italia, predisposto da Fire e presentato in occasione del webinar 'Presentazione del Rapporto Gli Energy Manager in Italia 2025'. "C'è stato un trend tendenzialmente crescente che si è interrotto solo fra il 2021 e il 2022 a causa della pandemia e della forte riduzione dei consumi registrata in quel periodo - spiega Dario Di Santo, direttore Fire - Appena c'è stata una ripresa, le statistiche sono tornate a salire raggiungendo nuovi record". "Complessivamente abbiamo 1869 energy manager che sono meno delle nomine perché per le realtà medio-piccole spesso un consulente opera per più soggetti, quindi ovviamente non c'è un'equivalenza fra nomine ed energy manager", osserva. Da segnalare "una continua crescita della parte femminile che è arrivata al 12%, era al 10% l'anno scorso, al 7% 3-4 anni fa" e che "un terzo delle nomine viene da soggetti non obbligati che quindi ritengono un energy manager comunque fondamentale per le loro attività". Dal punto di vista dell'inquadramento, "se parliamo dei soggetti che scelgono di nominare un proprio dipendente, vediamo che per il 28% sono dirigenti, per il 34% quadri, per il 38% hanno altre posizioni all'interno dell'azienda. Dopodiché un 33% circa delle nomine riguarda consulenti esterni. L'energia gestita è pari a 95 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio". Di Santo sottolinea nel suo intervento che "usare meglio l'energia conviene non solo in termini di bolletta: c'è la riduzione delle emissioni, sia climalteranti sia nocive, c'è il tema del miglioramento della sostenibilità, che ovviamente è importante per imprese che magari sono sottoposte agli obblighi di reportistica, e c'è il tema del miglioramento dell'uso delle risorse economiche perché chiaramente se uso meglio l'energia riduco i rischi sugli approvvigionamenti, riduco i costi, libero risorse per poter fare altro. D'altra parte in termini sistemici usare meglio l'energia mi consente di ridurre gli investimenti in nuova potenza di generazione, riduce la domanda e la dipendenza dall'estero per gli approvvigionamenti energetici e riduce anche la necessità di intervenire sulle reti di trasporto e distribuzione". Il tutto con una serie di ricadute in termini di "valore degli asset, sicurezza, continuità produttiva, produttività, conformità legislativa o ambiente". Durante il webinar è stata presentata, tra le altre, un'indagine realizzata da Fire sull'uso dell’Ia per l’energy management. Il campione contattato da Fire coinvolge fornitori di tecnologie, esperti del settore e aziende utilizzatrici di media-grande dimensione. "Il 38% delle aziende di taglia medio-grande ha implementato l'Ia nel proprio lavoro. Invece, il 56% sta valutando come può implementarla nei prossimi anni", spiega Yasaman Meschenchi di Fire. Quanto alle aree di applicazione, l'Ia viene impiegata per lo più "per monitoraggio, ottimizzazione dei consumi, manutenzione predittiva, automazione dei processi e gestione delle rete". Tra i benefici indicati, "riduzione dei costi, aumento dell'efficienza energetica, riduzione degli sprechi, riduzione del tempo necessario per fare analisi". Non mancano le sfide come la "mancanza di risorse umane con formazione adeguata e macchinari adatti, e a volte ci sono scetticismo e diffidenza verso l'Ia". In conclusione "i risultati della nostra indagine confermano che l'intelligenza artificiale è una leva strategica per migliorare l'efficienza energetica, per ridurre i costi, accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile. Se usiamo bene l'intelligenza artificiale, possiamo sfruttare molto bene l'Ia nel nostro lavoro", conclude Meschenchi.