(Adnkronos) - "Nel bene e nel male, l’America cambia ancora una volta le coordinate fondamentali della politica italiana. Successe durante l’ultima guerra e poi l’’indomani con il vincolo del patto Atlantico e l’elargizione del piano Marshall. Successe ancora sul finire della prima repubblica, quando si cominciò a sentire il morso della diffidenza d’oltreoceano verso quel che rimaneva del nostro sistema di partiti. E sta succedendo ora, sull’onda di una presidenza imperiale e unilaterale, che non sembra concedere grandi prospettiva all’atlantismo di una volta. Trump non fa mistero di guardarci tutti, noi europei, dall’alto in basso e con una buona dose di spregiudicata sufficienza. Può affiorare, di tanto in tanto, qua e là, una nota di simpatia personale. Ma la chiave della sua visione di noi e del mondo sta cominciando a diventare fin troppo chiara. Gli Stati Uniti ormai hanno altre priorità e altri disegni". "E la loro visione geopolitica non concede più di tanto al vecchio sistema di alleanze scaturito dalle macerie del secolo scorso. Così, la palla della responsabilità geopolitica torna a noi. E ci costringe a scegliere ponendoci dinanzi a un bivio. O l’Europa coglie questa occasione per ridefinire se stessa, oppure il suo destino sarà inevitabilmente quello di un mesto ripiego sui sentieri del nazionalismo. Tertium non datur. Illudersi che il mondo risolva per noi il problema che ci pone rischia di farci trovare a malpartito più prima che poi". "Il punto è che a ridosso di quel bivio si biforcano tutte le nostre politiche domestiche. Poiché non vi è uno straccio di idea comune tra maggioranza e opposizione. E ancora, poiché vi sono molte tracce di disunione all’interno di ognuno dei due schieramenti di cui sopra. Ci fossimo trovati in questa condizione all’indomani della seconda guerra mondiale non avremmo aderito né alla Nato né alla Cee. Oggi che ci si para davanti uno scenario ancora più inquietante il rischio della marginalità si fa a sua volta ancora meno improbabile. Certo, si può sempre sperare che dalla difficoltà sortisca un’occasione. E che magari proprio il bailamme in cui il mondo -il 'nostro' mondo- s’è venuto a trovare ci aiuti a scoprire nuove possibilità. Ma è, per dirla all’americana, un 'wishful thinking'. Un desiderio più che una previsione. Ed è fin troppo risaputo che i desideri, anche i più nobili, non sono la materia prima della geopolitica. La realtà è che ci sta cambiando il mondo sotto i nostri occhi. E il nuovo mondo che si profila non sembra foriero di grandi riguardi nei nostri confronti. Tant’è che nella pochezza delle nostre risorse abbiamo ripreso a guardare di là del Tevere sperando che sia il Papa a farci trovare una via d’uscita non solo spirituale". "Speranza tutt’altro che vana, s’intende. Anche se si fa una certa fatica a immaginare Putin a San Pietro che negozia una pace che non ha mai smesso di sabotare con tutti gli strumenti possibili e immaginabili. Leone XIV, certo, lenisce la nostra solitudine e conforta le nostre speranze. Ma resta il fatto che l’Italia si troverà di qui in avanti a dover reinventare la sua politica estera. A decidere come fronteggiare una nuova America, ormai così poco amichevole. A decidere quanto investire sulla sovranità europea. E anche a decidere se tutte queste decisioni saranno il pretesto per approfondire il solco tra le forze politiche oppure -quasi miracolosamente- ci offriranno il destro per trovare nuove idee e nuove combinazioni. Le diverse virtù della Meloni e dei suoi oppositori si misureranno su questo terreno. Laddove il rischio di perdersi non è così facile da schivare". (di Marco Follini)
(Adnkronos) - Amazon e Amazon web services hanno ospitato presso il centro logistico di Amazon a Passo Corese (RI) il primo pilota dell’Amazon Innovation Accelerator al di fuori del Regno Unito, segnando l’avvio del programma nell’Europa per supportare la crescita delle piccole e medie imprese, promuovere la cultura dell’innovazione e contribuire allo sviluppo dei territori. L’Amazon innovation accelerator nasce al fine di supportare le pmi con percorsi di formazione, networking e sviluppo strategico basati sull’esperienza e sui principi di leadership di Amazon. Nel Regno Unito, dove il programma ha avuto origine, è stato recentemente esteso su scala nazionale, a dimostrazione dell’interesse e dell’impatto generati. “Nel Regno Unito e in Irlanda, abbiamo visto un entusiasmo straordinario da parte delle imprese partecipanti e risultati tangibili, con il 94% dei partecipanti che ha dichiarato che consiglierebbe il programma ad altre imprese, il che ci ha spinto a scalare il programma a livello nazionale. Portarlo ora in Italia, primo Paese dell’Unione Europea a ospitarlo, è un passo naturale per condividere questo modello in un contesto imprenditoriale altrettanto vitale”, ha dichiarato Rupool Mazumder, senior program manager di Amazon innovation accelerator. L’evento ha riunito imprenditrici e imprenditori, rappresentanti istituzionali e membri del team Amazon per una giornata immersiva di confronto nel centro logistico di Passo Corese. Il focus è stato su temi chiave per la competitività delle imprese locali: digitalizzazione, leadership, trasformazione dei processi e sostenibilità. Attraverso il metodo 'Working backwards', sviluppato da Amazon per innovare a partire dalle esigenze del cliente, i partecipanti hanno lavorato alla costruzione di una strategia personalizzata per la crescita della propria attività. Un approccio che unisce semplificazione, sperimentazione e visione di lungo periodo, adattabile anche alle realtà imprenditoriali più piccole. I partecipanti hanno inoltre avuto la possibilità di visitare lo stabilimento di Amazon e vedere da vicino il modo in cui l’azienda opera per garantire un servizio efficiente ai clienti e ai suoi partner di vendita. “Con il programma Amazon innovation accelerator vogliamo mettere a disposizione delle piccole e medie imprese italiane strumenti concreti per innovare, crescere e rafforzare la loro competitività, partendo dalle competenze e dall’esperienza che Amazon ha sviluppato a livello globale”, ha dichiarato Ilaria Zanelotti, director seller services di Amazon Italia. “Siamo orgogliosi di contribuire allo sviluppo economico del nostro Paese, lavorando a stretto contatto con le imprese locali per costruire insieme un futuro più dinamico, sostenibile e aperto all’innovazione”. “L’innovazione non è più riservata solo alle grandi aziende, ma una necessità per tutte le imprese che vogliono crescere in un mercato sempre più competitivo. Con l’innovation accelerator, mettiamo a disposizione delle pmi italiane non solo le tecnologie cloud di Aws, ma anche gli approcci culturali, metodologie di lavoro e best practice che hanno permesso ad Amazon stessa di innovare costantemente. Il cloud democratizza l’accesso a strumenti avanzati come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati, permettendo anche alle imprese più piccole di competere su scala globale”, afferma Giulia Gasparini, country leader di Aws Italia. Gli effetti positivi della presenza di Amazon sul territorio sono dimostrati anche da una nuova ricerca realizzata da Ipsos su incarico di Amazon, che fotografa l’impatto economico e sociale del negozio online nel territorio della Sabina e in particolare nella regione di Rieti, a pochi anni dall’apertura del centro logistico di Passo Corese (2017). Il 78% degli intervistati, infatti, considera la presenza del centro logistico Amazon un elemento di valore per lo sviluppo economico della zona; l’89% riconosce il ruolo chiave di Amazon nella creazione di occupazione e il 67% lo identifica come uno dei principali motori di crescita economica della regione. Il centro logistico viene apprezzato anche per il contributo alla modernizzazione infrastrutturale e all’efficienza del sistema logistico locale. Il 64% degli intervistati ritiene che Amazon possa contribuire concretamente al miglioramento del futuro della regione e il 75% prevede un ulteriore incremento dell’offerta di lavoro. L'impegno di Amazon nei territori in cui opera e nell'economia del Paese è testimoniato anche dalle cifre degli investimenti dal 2010 ad oggi: oltre 20 miliardi di euro investiti, di cui 4 miliardi solo nel 2023, e 19.000 posti di lavoro a tempo indeterminato creati in Italia. Ad oggi, oltre 21.000 piccole e medie imprese italiane si sono inoltre affidate ad Amazon per vendere online. Per loro, Amazon si impegna ogni giorno a creare nuovi strumenti e servizi per aiutarle a cogliere tutti i vantaggi del canale digitale. Tra questi c'è anche Accelera con Amazon, il programma gratuito di formazione lanciato nel 2020 in collaborazione con partner istituzionali e aziende, pensato per fornire gli strumenti e le competenze necessarie per avviare una nuova attività online, o per potenziarne una già esistente. Insieme alla vetrina made in Italy di Amazon, questi strumenti contribuiscono a supportare le pmi italiane a sviluppare il proprio business anche all’estero. Nel 2024, le imprese italiane che vendono sul negozio online di Amazon hanno realizzato 3,8 miliardi di euro di vendite all’estero.
(Adnkronos) - “Il Piemonte, con tutti i suoi 1180 comuni, grandi, piccoli, piccolissimi, ha un tema che è quello di innovarsi ma soprattutto, di protendere verso un futuro che sia sostenibile e soprattutto sinergico; sinergico con le imprese che ci sono sul territorio, sinergico con gli enti locali che lo rappresentano, per far sì che entrambe le due figure, i due stakeholder principali, imprese e città, siano davvero il tessuto vivo”. E’ il commento del vicepresidente Anci Piemonte, Steven Palmieri, intervenuto a Biella alla presentazione del settimo bilancio di sostenibilità ambientale di A2A che ribadisce come sia fondamentale l’impegno delle politiche a livello regionale: “Non possiamo andare avanti con dei territori che diventano sempre più poveri senza imprese e non possiamo pensare di avere dei comuni che siano senza imprese e senza la spinta giusta per allocarle e farle crescere”.