(Adnkronos) - "L’uso del BioGnl” con il quale sono alimentate le due automotrici ALn668 dopo la riconversione “ha una peculiarità: permette una riduzione della Co2 dell’80% e, in alcuni casi, a seconda di come il gas è stato generato nell’impianto, potremmo andare addirittura a carbon negative. L’uso del BioGnl ha permesso a questo treno di viaggiare essenzialmente a zero emissioni. Questo, per l’ambiente, per le regioni, per i territori e per i cittadini, penso che sia fondamentale. Il ruolo di Greenture in tutto questo è la promozione dell’impiego di carburante e di infrastrutture che favoriscano la transizione energetica verso un net zero che tutti ci auspichiamo”. A dirlo Emanuele Gesù, director project delivery commercial and operations di Greenture di Snam, in occasione della presentazione, svoltasi a Fabriano, del completamento degli interventi di rigenerazione di una coppia di automotrici ALn668, la cui alimentazione è stata trasformata da gasolio a BioGNL, nell’ambito di un progetto finalizzato alla valorizzazione in chiave green del materiale rotabile del Gruppo FS Italiane da destinare al turismo ferroviario. Il progetto di riconversione - spiega - è stato reso possibile grazie alla capacità di “cogliere tutte le opportunità che ci sono nella flotta non elettrificata di Ferrovie dello Stato, come queste due littorine". “Il mondo del trasporto stradale pesante e marittimo si sono mossi sul gas naturale liquido da ormai parecchi anni, questo perché esso riduce le emissioni di Nox e Sox, riduce completamente il particolato e ha una riduzione della CO2 del 20%, quindi porta degli enormi contributi. L’idea, che nacque qualche anno fa” di riconvertire le automotrici ALn668 “partì da una domanda - conclude - se il gas naturale liquido permette questa riduzione di emissioni nel mondo stradale e nel mondo marino, perché non impiegarlo anche nel mondo ferroviario?”.
(Adnkronos) - Non più un business alla portata di tutti. Dopo anni di espansione, il mercato degli affitti brevi entra finalmente nella fase di maturità, premiando chi sa operare in modo professionale e sostenibile. Lo racconta Francesco Zorgno, presidente di CleanBnB, più grande gestore italiano specializzato negli affitti brevi: "Abbiamo superato l’era della corsa verso un numero sempre maggiore di case online. Oggi il valore sta nella vera capacità di gestire tanti soggiorni e massimizzare l’utilizzo di ogni singola proprietà, nella sostenibilità economica e sociale del modello e nella capacità di offrire un servizio professionale. E' una selezione naturale che premia gli operatori professionali che lavorano con serietà e visione". Un’analisi che si intreccia perfettamente con i trend registrati in occasione di Pasqua 2025, periodo che sta segnando una svolta profonda nel settore. Il turismo continua a crescere ma cambia ritmo e direzione. Dalle prime rilevazioni emerge, infatti, una chiara preferenza per lo slow travel: soggiorni rilassati, immersi nella natura, nei borghi o in località fuori dalle grandi rotte turistiche. Le città d’arte tradizionalmente in cima alle classifiche delle prenotazioni sembrano per la prima volta avere raggiunto il livello più sostenibile di visitatori, lasciando spazio anche a destinazioni meno affollate, ma ricche di autenticità. "Stiamo assistendo - spiega - a un cambio di paradigma. I viaggiatori hanno dimostrato negli anni come la chiave dello sviluppo turistico in Italia stia nei piccoli borghi, nelle destinazioni minori, quei luoghi rimasti ai margini del turismo di massa. Questo non solo favorisce un’esperienza più profonda e autentica, ma permette anche di distribuire i benefici economici del turismo su un territorio più ampio". In parallelo, i dati del primo trimestre dell’anno parlano chiaro: il numero di soggiorni cresce, ma in modo selettivo. Solo chi offre una gestione professionale e strutturata riesce a intercettare questa nuova domanda. CleanBnB è un chiaro esempio: ha gestito oltre 22.300 soggiorni nel primo trimestre 2025 (+13% sul 2024), con un gross booking che ha superato i 7,44 milioni di euro (+10%). "I nostri risultati 2024 - sottolinea Zorgno - dimostrano ancora una volta come il modello CleanBnB di gestione professionale e sostenibile sia la chiave giusta per valorizzare gli interessi dei proprietari e delle amministrazioni delle oltre 100 località italiane raggiunte dal nostro servizio. Una missione cruciale per la nostra società, che ha fatto della sostenibilità la chiave di volta del proprio business fin dalla quotazione in Borsa oltre cinque anni fa". L’idea romantica del'“viaggio all’avventura' oggi lascia il posto alla richiesta di standard sempre più elevati. "Il turista moderno - continua Zorgno - non cerca solo un tetto sopra la testa. Anche chi sceglie un soggiorno in appartamento si aspetta un’accoglienza curata in ogni dettaglio: dalla prenotazione al check-out. Pretende chiarezza, velocità, pulizia, assistenza. E tutto questo non può più essere garantito da un approccio amatoriale". Il settore degli affitti brevi ha davanti a sé una sfida fondamentale: quella della credibilità. E proprio il consolidamento attuale può essere l’occasione per costruire un ecosistema più maturo e strutturato. "Oggi - sottolinea - quello che conta è costruire un business sostenibile, solido e coerente. Un modello che sappia soprattutto generare valore sociale: ripopolamento dei centri storici, sia nelle grandi città sia nei centri minori; sviluppo dell’indotto e dell’offerta turistica locale; massima attenzione al valore sociale di ospiti che portano nuova vita in contesti altrimenti destinati allo spopolamento. Non dimentichiamo che il vero motore degli affitti brevi sta proprio nella capacità di rivolgersi essenzialmente a immobili che altrimenti resterebbero vuoti, improduttivi e destinati al degrado". Nel frattempo, anche il rapporto con i territori sta cambiando. Dopo anni di incomprensioni e pregiudizi, molti comuni hanno iniziato a riconoscere il valore di una collaborazione intelligente con gli operatori del settore. Un approccio che sta portando risultati concreti in termini di attrattività, sviluppo locale e rigenerazione urbana. "Troppo spesso - ammette - si è parlato degli affitti brevi solo in termini di problemi. Ma i problemi nascono dove manca il controllo, non dove c’è trasparenza e professionalità. Le amministrazioni che hanno scelto il dialogo stanno raccogliendo i frutti: più turismo, più economia, più attenzione al patrimonio immobiliare. Questo è il risultato virtuoso della collaborazione attiva tra operatori professionali e amministrazioni lungimiranti, nell’ottica di una sana regolamentazione del settore. Nulla a che vedere con le ipotesi di restrizioni verticali, che avrebbero (come dimostrano chiaramente le esperienze estere) solo l’effetto di far dilagare il sommerso. Si tratta di una missione importante per gli operatori del settore, e di una responsabilità cruciale per le amministrazioni locali". Se prima l’affitto breve era legato quasi esclusivamente all’alta stagione o ai grandi eventi, oggi si va verso una domanda distribuita lungo tutto l’anno. "Siamo in un’era in cui le persone viaggiano più spesso, per motivi diversi, e si aspettano soluzioni flessibili. Chi gestisce immobili deve saper interpretare queste esigenze in tempo reale, con un’offerta dinamica ma sempre affidabile". Il turismo italiano si sta riscrivendo. E' meno prevedibile, più distribuito, più autentico. E per questo, più prezioso. Gli affitti brevi possono essere un alleato formidabile in questo percorso, ma solo se affrontati con consapevolezza, visione e responsabilità. "Il tempo della rendita facile - conclude Francesco Zorgno - è finito. Oggi vince chi costruisce valore. Per i viaggiatori, per i proprietari, per i territori. E questa è una buona notizia per tutti".
(Adnkronos) - Un'ondata di colore, solidarietà e partecipazione sta attraversando la scuola primaria Leonardo Da Vinci di Milano grazie a 'Il bosco invisibile', un progetto promosso dall'associazione dei genitori 'Amici della Leonardo' e realizzato in collaborazione con l'associazione 'We Are Urban! Milano', che lo ha già portato a termine in quattordici scuole. L'obiettivo è semplice, ma potentissimo: migliorare la qualità dell’aria e degli ambienti scolastici ridipingendo tutte le 36 classi in uso nell’istituto con Airlite, una speciale pittura che purifica l’aria, elimina in modo permanente muffe e batterie migliora la vivibilità quotidiana. L’impresa sta coinvolgendo oltre 200 genitori e volontari, decisi a regalare, nei primi due weekend di aprile, tempo, energie, braccia e buona volontà per dipingere la scuola di oltre 700 bambini, che è anche un punto di riferimento per tutta la zona Città Studi con i suoi oltre 90 anni di storia. Il risultato atteso? Classi più sane, pulite e accoglienti per alunni e insegnanti: "Il bosco invisibile è un progetto che trasforma la scuola, ma anche la comunità che la abita -spiega il preside della scuola Leonardo Da Vinci, Antonio Re-. Non solo muri ridipinti, ma relazioni che si rafforzano, alleanze educative che crescono e un esempio concreto di cittadinanza attiva". "Vogliamo che sia prima di tutto un momento di aggregazione -spiega l'associazione genitori Amici della Leonardo, che ha coordinato il progetto e lo ha finanziato per la maggior parte-. Abbiamo messo a frutto le competenze di ognuno nell’organizzazione e abbiamo scommesso sulla volontà di reinventarsi pittori per qualche ora per la realizzazione. Abbiamo scoperto un forte senso di comunità che aspettava il progetto giusto per emergere". L’iniziativa viene realizzata con il supporto di Wau! Milano, associazione che promuove la cura del bene comune, comprendendo anche la risorsa 'aria', attraverso la partecipazione diretta dei cittadini. "Siamo felici di aver incontrato tutti gli studenti della scuola per un momento didattico che promuove la cultura del bene comune a partire dall’importanza di un elemento vitale che non vediamo e che non dovremmo sentire -commenta Andrea Amato, presidente di Wau! Milano-. Un progetto che deve essere spiegato per meglio comprendere il valore un gesto di volontariato che presenta molteplici aspetti positivi". Tra i sostenitori del progetto, anche YesMilano, l’agenzia di promozione del Comune, che ha abbracciato Il Bosco Invisibile come esempio virtuoso di integrazione e attivazione territoriale: "Abbiamo coinvolto la nostra rete di studenti internazionali, oltre 11.000 a Milano, per mostrare come i progetti di comunità siano uno straordinario ponte di integrazione -afferma la direttrice generale di YesMilano, Fiorenza Lipparini-. Il bosco invisibile è un modello da raccontare e replicare". Innamorata del progetto anche l’associazione Officine Rousseau (realtà educativa storicamente riconosciuta fra Milano e provincia come ex cooperativa Centri Rousseau dal 1968) che ha deciso di dare supporto al progetto Bosco invisibile degli Amici della Leonardo regalando due ore di attività nel parco della scuola per i figli dei volontari. Fondamentale anche il contributo degli sponsor e dei partner locali. Vittoria Pirovano di Leonardo Frontero-Frontero Case, ha scelto di sostenere con un contributo economico l’iniziativa: "Abbiamo creduto da subito nella forza di questo progetto. E' raro vedere così tanto entusiasmo, concretezza e impatto positivo in un’unica iniziativa. Era naturale volerla supportare". Anche i fornai di zona, da Viale Romagna a Piazza Piola, hanno voluto partecipare, donando teglie di pizza e focaccia per le giornate di pittura, mentre il Carrefour di via Spinoza ha offerto le bevande e gli snack per chi ha esigenze alimentari particolari, dimostrando la sua consolidata affinità elettiva con gli studenti di tutte le età che popolano Città Studi. Il progetto, realizzato nei primi due weekend di aprile,trasforma la scuola Leonardo Da Vinci in un esempio concreto di collaborazione tra famiglie, istituzioni, associazioni e attività del territorio. Un bosco invisibile che ha reso visibile la forza di una comunità unita.