(Adnkronos) - Un minuto di silenzio e una sfida aperta alla Uefa. È successo durante Ucraina-Romania, partita valida per le qualificazioni agli Europei 2026 di futsal e vinta per 3-1 dai 'padroni di casa', costretti a giocare le partite casalinghe in Germania, proprio come la Nazionale di calcio. Non è del risultato del match però che si sta parlando, ma del gesto, condiviso dalle due squadre, andato in scena a pochi secondi dal fischio d'inizio. Le due Nazionali hanno deciso infatti di osservare un minuto di silenzio per le vittime del conflitto tra Ucraina e Russia. Tutto normale, se non fosse che la Uefa non aveva dato l'ok, proibendo quindi questo tipo di gesti 'politici'. Pochi secondi dopo il fischio d'inizio e con un solo tocco al pallone, le squadre si sono fermate per un minuto, violando così difatto le indicazioni del massimo organismo che regola il calcio europeo.
(Adnkronos) - Non più un business alla portata di tutti. Dopo anni di espansione, il mercato degli affitti brevi entra finalmente nella fase di maturità, premiando chi sa operare in modo professionale e sostenibile. Lo racconta Francesco Zorgno, presidente di CleanBnB, più grande gestore italiano specializzato negli affitti brevi: "Abbiamo superato l’era della corsa verso un numero sempre maggiore di case online. Oggi il valore sta nella vera capacità di gestire tanti soggiorni e massimizzare l’utilizzo di ogni singola proprietà, nella sostenibilità economica e sociale del modello e nella capacità di offrire un servizio professionale. E' una selezione naturale che premia gli operatori professionali che lavorano con serietà e visione". Un’analisi che si intreccia perfettamente con i trend registrati in occasione di Pasqua 2025, periodo che sta segnando una svolta profonda nel settore. Il turismo continua a crescere ma cambia ritmo e direzione. Dalle prime rilevazioni emerge, infatti, una chiara preferenza per lo slow travel: soggiorni rilassati, immersi nella natura, nei borghi o in località fuori dalle grandi rotte turistiche. Le città d’arte tradizionalmente in cima alle classifiche delle prenotazioni sembrano per la prima volta avere raggiunto il livello più sostenibile di visitatori, lasciando spazio anche a destinazioni meno affollate, ma ricche di autenticità. "Stiamo assistendo - spiega - a un cambio di paradigma. I viaggiatori hanno dimostrato negli anni come la chiave dello sviluppo turistico in Italia stia nei piccoli borghi, nelle destinazioni minori, quei luoghi rimasti ai margini del turismo di massa. Questo non solo favorisce un’esperienza più profonda e autentica, ma permette anche di distribuire i benefici economici del turismo su un territorio più ampio". In parallelo, i dati del primo trimestre dell’anno parlano chiaro: il numero di soggiorni cresce, ma in modo selettivo. Solo chi offre una gestione professionale e strutturata riesce a intercettare questa nuova domanda. CleanBnB è un chiaro esempio: ha gestito oltre 22.300 soggiorni nel primo trimestre 2025 (+13% sul 2024), con un gross booking che ha superato i 7,44 milioni di euro (+10%). "I nostri risultati 2024 - sottolinea Zorgno - dimostrano ancora una volta come il modello CleanBnB di gestione professionale e sostenibile sia la chiave giusta per valorizzare gli interessi dei proprietari e delle amministrazioni delle oltre 100 località italiane raggiunte dal nostro servizio. Una missione cruciale per la nostra società, che ha fatto della sostenibilità la chiave di volta del proprio business fin dalla quotazione in Borsa oltre cinque anni fa". L’idea romantica del'“viaggio all’avventura' oggi lascia il posto alla richiesta di standard sempre più elevati. "Il turista moderno - continua Zorgno - non cerca solo un tetto sopra la testa. Anche chi sceglie un soggiorno in appartamento si aspetta un’accoglienza curata in ogni dettaglio: dalla prenotazione al check-out. Pretende chiarezza, velocità, pulizia, assistenza. E tutto questo non può più essere garantito da un approccio amatoriale". Il settore degli affitti brevi ha davanti a sé una sfida fondamentale: quella della credibilità. E proprio il consolidamento attuale può essere l’occasione per costruire un ecosistema più maturo e strutturato. "Oggi - sottolinea - quello che conta è costruire un business sostenibile, solido e coerente. Un modello che sappia soprattutto generare valore sociale: ripopolamento dei centri storici, sia nelle grandi città sia nei centri minori; sviluppo dell’indotto e dell’offerta turistica locale; massima attenzione al valore sociale di ospiti che portano nuova vita in contesti altrimenti destinati allo spopolamento. Non dimentichiamo che il vero motore degli affitti brevi sta proprio nella capacità di rivolgersi essenzialmente a immobili che altrimenti resterebbero vuoti, improduttivi e destinati al degrado". Nel frattempo, anche il rapporto con i territori sta cambiando. Dopo anni di incomprensioni e pregiudizi, molti comuni hanno iniziato a riconoscere il valore di una collaborazione intelligente con gli operatori del settore. Un approccio che sta portando risultati concreti in termini di attrattività, sviluppo locale e rigenerazione urbana. "Troppo spesso - ammette - si è parlato degli affitti brevi solo in termini di problemi. Ma i problemi nascono dove manca il controllo, non dove c’è trasparenza e professionalità. Le amministrazioni che hanno scelto il dialogo stanno raccogliendo i frutti: più turismo, più economia, più attenzione al patrimonio immobiliare. Questo è il risultato virtuoso della collaborazione attiva tra operatori professionali e amministrazioni lungimiranti, nell’ottica di una sana regolamentazione del settore. Nulla a che vedere con le ipotesi di restrizioni verticali, che avrebbero (come dimostrano chiaramente le esperienze estere) solo l’effetto di far dilagare il sommerso. Si tratta di una missione importante per gli operatori del settore, e di una responsabilità cruciale per le amministrazioni locali". Se prima l’affitto breve era legato quasi esclusivamente all’alta stagione o ai grandi eventi, oggi si va verso una domanda distribuita lungo tutto l’anno. "Siamo in un’era in cui le persone viaggiano più spesso, per motivi diversi, e si aspettano soluzioni flessibili. Chi gestisce immobili deve saper interpretare queste esigenze in tempo reale, con un’offerta dinamica ma sempre affidabile". Il turismo italiano si sta riscrivendo. E' meno prevedibile, più distribuito, più autentico. E per questo, più prezioso. Gli affitti brevi possono essere un alleato formidabile in questo percorso, ma solo se affrontati con consapevolezza, visione e responsabilità. "Il tempo della rendita facile - conclude Francesco Zorgno - è finito. Oggi vince chi costruisce valore. Per i viaggiatori, per i proprietari, per i territori. E questa è una buona notizia per tutti".
(Adnkronos) - Nel corso dei suoi 25 anni di storia in Italia Axpo ha registrato una crescita continua, che l’ha portata ad occupare un posto di rilievo tra le imprese italiane per fatturato e a contribuire in maniera significativa al Pil Italiano - nel 2023 per lo 0,43% - distribuendo al territorio risorse per quasi 9 miliardi di euro. Axpo si piazza così al 34° posto tra le prime 100 aziende in Italia per fatturato; al 5° posto tra i gruppi societari per vendite totali di energia elettrica al mercato finale; al 9° posto tra le imprese per fatturato tra le utility; al 2° posto tra le imprese liguri (la sede principale di Axpo Italia è a Genova); al 10° posto nel mercato finale del gas. Sono alcuni dei dati evidenziati dalla ricerca realizzata per conto di Axpo Italia dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa - presentata oggi presso il Salone degli Arazzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy - che fotografa l’impatto economico di Axpo Italia su Stato, famiglie e fornitori. “I risultati di Axpo Italia - ha dichiarato Salvatore Pinto, presidente di Axpo Italia - sono il frutto di un percorso di crescita costante, costruito nel corso degli ultimi 25 anni. In questo periodo, abbiamo affrontato sfide complesse, rafforzando le nostre competenze e sviluppando una relazione solida con le istituzioni. Crediamo fermamente nell’importanza della collaborazione tra il settore pubblico e privato per garantire sicurezza e stabilità energetica al Paese. Le nostre centrali e la produzione energetica rappresentano un asset strategico per l’approvvigionamento energetico nazionale, contribuendo in modo significativo alla sicurezza energetica di una parte rilevante dell’Italia. La crescita evidenziata dai dati del rapporto che presentiamo oggi, è il risultato del lavoro sinergico di tutte le società che fanno capo ad Axpo Italia, una squadra che ogni giorno contribuisce al nostro successo. Continueremo ad impegnarci per supportare il sistema energetico del Paese con una visione strategica orientata alla crescita sostenibile, all’innovazione tecnologica e alla centralità del cliente”. Lo studio è stato commissionato da Axpo per celebrare i 25 anni dell’azienda in Italia. La presentazione dei dati è stata preceduta da un messaggio di saluto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Il ministro ha espresso le sue congratulazioni per i 25 anni di presenza in Italia: un importante traguardo che - sottolinea il ministro - rappresenta non solo un successo aziendale, ma anche un segno di dedizione, impegno e innovazione nel panorama industriale italiano. Anche il Capo di Gabinetto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Federico Eichberg, ha sottolineato il valore di Axpo quale punto di riferimento per le imprese e i consumatori italiani e ha espresso il proprio apprezzamento per il contributo fornito da Axpo in questi 25 anni allo sviluppo del comparto energetico nazionale. L'andamento del contributo allo Stato da parte di Axpo Italia tra il 2020 e il 2023 evidenzia una crescita esponenziale tra il 2020 e il 2022, seguita da una riduzione nel 2023. Nel 2020, il contributo è pari a circa 1,15 milioni di euro, valore che riflette le condizioni di mercato pre-pandemia e una minore incidenza di fattori straordinari sul settore energetico. Nel 2021 si registra un aumento drastico, con un contributo che supera i 90,4 milioni di euro, segnando un incremento straordinario rispetto all'anno precedente, probabilmente determinato dalla ripresa post-Covid, dall'aumento dei prezzi dell'energia e dall'inasprimento delle politiche fiscali o contributive nel settore. L'apice viene raggiunto nel 2022, con un contributo che supera i 439,8 milioni di euro, un valore quasi cinque volte superiore rispetto al 2021. Questa crescita è probabilmente legata alla crisi energetica innescata dal conflitto in Ucraina. Nel 2023, invece, si osserva una contrazione del contributo, che scende a circa 188,3 milioni di euro, riduzione che riflette un parziale riequilibrio dei mercati energetici, un calo dei prezzi rispetto ai picchi del 2022. Il rapporto dell’Istituto Sant’Anna ha analizzato inoltre la redistribuzione del valore di Axpo Italia sul territorio italiano in relazione all’impatto economico sulle famiglie, vale a dire l’effetto complessivo di salari, stipendi e oneri legati alla retribuzione delle risorse umane rispetto al Pil ai prezzi di mercato. Dopo 25 anni di presenza sul territorio italiano, Axpo ha generato un contributo economico pari a oltre 8,76 miliardi di euro, di cui 64 milioni in salari, stipendi e contributi alle famiglie, 188 milioni in tasse versate agli organi di governo e circa 8,56 miliardi di euro destinati alle imprese della catena del valore, rappresentando complessivamente lo 0,43% del Pil italiano. Nel periodo 2020-2023, Axpo ha versato alle famiglie 184,8 milioni di euro, 723,6 milioni allo Stato e oltre 28,2 miliardi alla catena del valore, contando su una media di circa 2.000 fornitori l'anno. L’azienda conta 254 dipendenti, con un aumento del 4,15% dal 2020, di cui il 95% con contratto a tempo indeterminato e il 93% full time. Si registrano picchi di tassazione fino a 441 milioni di euro e il contributo delle altre imprese è cresciuto di oltre il 50%, rappresentando il 29% del totale, contribuendo anch’esse allo 0,43% del Pil italiano. Il rapporto evidenzia anche l'efficienza operativa di Axpo Italia e la capacità di generare valore all'interno delle aziende del settore energetico. Nel periodo analizzato, i risultati mostrano una tendenza positiva, con un valore per dipendente che, pur con alcune oscillazioni, si attesta generalmente su livelli superiori rispetto ai competitor del settore. Nel periodo 2019-2023 i dati evidenziano il ruolo centrale di Axpo Italia nel panorama energetico nazionale. Axpo Italia si posiziona come un player altamente competitivo, con un impatto economico significativo e una redistribuzione del valore sostenuta rispetto alle altre imprese del settore. Axpo Italia ha acquistato beni e servizi da una media annua di circa 2.000 imprese di varie dimensioni (dalle microimprese alle grandi imprese), distribuite su tutto il territorio nazionale. Nel 2020, il totale di acquisto di beni e servizi, dai propri fornitori, si attestava a circa 3,14 miliardi di euro, con una suddivisione equilibrata tra beni (2,22 miliardi) e servizi (920 milioni). Nel 2021, si è registrato un incremento significativo, con il valore complessivo che è salito a 4,35 miliardi di euro, aumento trainato principalmente dalla crescita nel settore dei beni (il valore dei servizi è rimasto pressoché stabile). Il 2022 ha segnato un vero e proprio boom, con il totale che ha raggiunto 12,25 miliardi di euro. Il balzo in avanti è stato determinato da una forte crescita nel comparto beni, che supera gli 11,6 miliardi nel 2022, mentre i servizi hanno registrato una flessione. Questo andamento dipende dall’aumento dei prezzi, registrato in quell’anno. Complessivamente, nel quadriennio 2020-2023, Axpo Italia ha registrato un totale di acquisto di beni e servizi, dai propri fornitori, di 28,29 miliardi di euro, con una netta prevalenza del settore beni (24,95 miliardi) rispetto ai servizi (3,34 miliardi). Nel corso dei suoi 25 anni di storia Axpo Italia ha rafforzato il proprio contributo alla transizione energetica, con un focus particolare sull'incremento della quota di energia rinnovabile nel proprio portafoglio. Cresce, poi, in misura significativa il numero di punti prelievo clienti Axpo che tra il 2019 e il 2023 passa da 468.584 a 609.962. Si registra una crescita importante anche della propria quota di mercato nel settore residenziale che passa da 29.188 punti di prelievo nel 2020 a 86.979 nel 2023. Nel 2020, Axpo Italia ha scambiato energia pari allo 0,18% del totale dell'energia domestica scambiata a livello nazionale; percentuale aumentata significativamente nel 2021, raggiungendo lo 0,44%, grazie all’espansione delle proprie attività nel segmento domestico. La crescita è continuata nel 2022, dove la percentuale ha toccato 0,47%, mentre nel 2023 si è registrato un lieve calo al 0,33%. I dati relativi al 2022/2023 testimoniano una crescita significativa dell’occupazione, un rafforzamento dell’inclusività di genere e un impegno costante nella sostenibilità. Tra il 2015 e il 2019, l’azienda ha offerto 52 tirocini, dei quali il 30,7% ha portato a un’assunzione diretta e il 23% a contratti in somministrazione. Nel 2023/2024, il supporto economico ha raggiunto il suo massimo livello, con un investimento di 74.900 euro a favore di progetti che promuovono la cultura, la salute pubblica e il coinvolgimento giovanile. Il questionario somministrato ai clienti di Axpo in occasione del 25° anniversario dell’azienda ha coinvolto 62 organizzazioni distribuite su tutto il territorio italiano. Il livello di soddisfazione espresso dagli intervistati appare complessivamente positivo, con un apprezzamento che riguarda sia l’esperienza generale con Axpo sia il rapporto diretto con l’azienda. L’interesse a mantenere la collaborazione in futuro si conferma diffuso. “I risultati dell’indagine - ha dichiarato Simone Demarchi, amministratore delegato di Axpo Italia - confermano che Axpo gode di una ottima reputazione per qualità e affidabilità e confermano il nostro ruolo chiave in Italia non solo come fornitore di energia, ma come partner attivo nei percorsi di trasformazione ecologica e digitale delle imprese italiane. Nel corso dei suoi 25 anni di storia in Italia Axpo non solo è riuscita ad occupare un posto rilevante come fornitore di energia, ma ha assunto il ruolo di un interlocutore credibile, innovativo e orientato al bene comune, capace di coniugare business, sostenibilità e responsabilità sociale. Una reputazione che rappresenta un capitale relazionale prezioso, da coltivare e far crescere attraverso azioni sempre più visibili, concrete e partecipative”.