(Adnkronos) - Oggi, sabato 5 luglio, è la data scelta per l'inizio dei saldi estivi 2025 in Italia, con l'eccezione delle province di Trento e Bolzano, dove sono previste date diverse. Gli sconti, emerge dallo studio dell'Unione nazionale consumatori, sono più alti questa estate: i saldi dovrebbero allinearsi a quelli dello scorso gennaio ma superare quelli dell'estate 2024. Per Abbigliamento e calzature nel loro insieme, lo sconto è del 19%, sostanzialmente invariato rispetto a quest'inverno (era 19,1), in rialzo di 0,9 punti percentuali su luglio 2024 (era 18,1%). Il solo Abbigliamento (Indumenti + Accessori) registra un abbassamento medio dei prezzi del 19,2%, come a gennaio 2025 e in crescita di 0,6 punti su quelli di un anno prima (18,6%). In particolare, il record della convenienza spetta agli Indumenti, che rappresentano la voce con la riduzione maggiore, 20,8%, come negli ultimi saldi invernali e in aumento di 0,8 punti su un'estate fa (20%). Il calo minore del prezzo, come sempre, spetta agli Accessori (guanti, cravatte, cinture...), con una diminuzione dei listini dell'8,3%, in netta contrazione rispetto ai saldi di inizio anno, -1,5 punti (era 9,8), ma meglio di 1,4 punti rispetto allo scorso anno (era 6,9). Le Calzature segneranno una flessione dei listini del 17,6%, 0,8 punti in meno di quest'inverno (18,4), anche se meglio del 16,2% di un anno fa (+1,4 punti). Dagli scontrini ai pagamenti, è bene fare attenzione per evitare brutte sorprese in questi giorni. Ecco perché dagli esperti dell'Unione Nazionale dei Consumatori arrivano i consigli contro le fregature 1) Confrontare i prezzi. Non fermarsi mai al primo negozio, ma confrontare i prezzi di più esercizi, per evitare fregature. A volte basta un giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. 2) Avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: in questo modo si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali c'era alcun bisogno e che non verranno mai usati. Valutare la bontà della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone). 3) Darsi un budget. Stabilire una cifra massima da spendere e obbligarsi a rispettarla per evitare sensi di colpa e ripensamenti a posteriori. 4) Negozi e vetrine. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile: non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il prezzo precedente, la percentuale dello sconto e il prezzo nuovo. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla 'nuova'. Da quando è entrato in vigore il decreto legislativo numero 26 del 7 marzo 2023, che attua la direttiva Ue 2019/2161 cosiddetta Omnibus, le tutele dei consumatori sugli sconti farlocchi sono state rafforzate. Il venditore è dunque tenuto a indicare anche il 'prezzo precedente', ossia quello più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti i saldi; chi non lo fa rischia una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098,74 euro. Questa nuova regola, però, rende solo più complicato e rischioso fare sconti farlocchi, ma certo non li impedisce. 5) Diffidare degli sconti superiori al 50% che spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiat. Inoltre l'Unione dei Consumatori suggerisce di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare, non facendosi incantare da ribassi troppo elevati. 6) No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? Stare lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati. E’ improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni articolo, di tutte le taglie e colori. 7) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Ma il consiglio è di diffidare di quei negozianti che non vogliono far provare i capi di abbigliamento o che per farli provare chiedono un anticipo. 8) Cambio merce. Anche durante i saldi vige la normale regola: è il negoziante a stabilire se permette al consumatore che ha cambiato idea di effettuare il cambio. Nei negozi fisici il cambio infatti non è obbligatorio per legge (a differenza di quanto accade online o, naturalmente, in caso di capo difettoso) 9) Prodotti difettosi: non valgono più i due mesi. Conservate sempre lo scontrino (anche se non è obbligatorio averlo per esercitare la garanzia, basta la prova dell’acquisto). Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare in caso di difetto: il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Dal 1° gennaio 2022, grazie all’entrata in vigore del D. Lgs. 170/2021, in attuazione della Direttiva UE 2019/771, non è più necessario denunciare il difetto al venditore entro due mesi dalla sua scoperta (erano 2 mesi, non 7 o 8 giorni), anche se prima li su fa meglio è. L’azione per far valere i propri diritti, comunque, si prescrive in 26 mesi dalla consegna del bene. In caso di difetto di conformità del bene, l'acquirente ha diritto alla sua riparazione o alla sostituzione del bene. La scelta è del consumatore, salvo che la sostituzione sia impossibile o con costi sproporzionati rispetto all’altro rimedio, tenuto conto del valore che il bene avrebbe in assenza del difetto e dell’entità del difetto (non potete prendere la sostituzione delle scarpe solo perché è rotto un laccio, in tal caso dovete accettare la riparazione). Se riparazione e sostituzione non sono state fatte o sono state rifiutate dal venditore per i costi sproporzionati, o sono impossibili, (ad esempio perché manca la vostra taglia), se si rimanifesta il difetto nonostante il tentativo del venditore di ripristinare la conformità, se il venditore ha dichiarato (o risulta chiaramente dalle circostanze) che non procederà al ripristino entro un periodo ragionevole o senza notevoli inconvenienti per il consumatore, oppure se il difetto è talmente grave da giustificarlo, allora l'acquirente ha diritto a una riduzione proporzionale del prezzo o alla restituzione dei soldi. 10) Pagamenti con Pos. Tutti i commercianti sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, per qualsiasi importo. Se non lo fanno il cliente può chiamare i vigili, la guardia di finanza o comunque le forze dell’ordine per far applicare la sanzione prevista: 30 euro + il 4% del valore della transazione rifiutata. Se invece il commerciante ha il Pos fuori uso per un guasto tecnico o se il terminale non ha linea, non è passibile di sanzione. Ovviamente il guasto deve essere oggettivo, e quindi va dimostrato dall’esercente.
(Adnkronos) - “Per noi l'ingegneria è una parte strategica per lo sviluppo del Paese. Le competenze sono importanti e fondamentali per lo sviluppo. Dobbiamo essere più presenti nel dibattito pubblico a supporto della collettività. È importante, poi, il confronto con gli altri professionisti: a questo scopo l'Ordine di Milano è in prima linea nella promozione della Consulta delle Professioni tecniche della Camera di Commercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza, le cui attività mirano a favorire un dialogo costante con tutti gli attori del territorio, a servizio di quel cambiamento e quello sviluppo che auspichiamo per il nostro Paese”. Lo afferma Carlotta Penati, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, all’assemblea ordinaria degli iscritti 2025, svoltasi nella sede di Palazzo Montedoria a Milano, in occasione della quale sono stati condivisi il bilancio consuntivo dell’esercizio 2024 ed il conto economico preventivo 2025. L’assemblea è stata un prezioso momento di ascolto e confronto sui temi centrali del cammino che la comunità professionale sta affrontando: dalla formazione al dialogo con le istituzioni fino alla condivisione e alla collegialità. “E' importante sottolineare che questa è l’assemblea degli iscritti perché vogliamo sempre di più promuovere la condivisione, la trasparenza, il confronto e la visione. Oggi abbiamo illustrato quanto realizzato dal Consiglio nel 2024. Prima il confronto, poi la visione di quello che vogliamo fare nel 2025 a favore dei nostri iscritti. Ricordo sempre che l’Ordine è un ente pubblico a favore della collettività attraverso la promozione della formazione e dei professionisti” conclude.
(Adnkronos) - Obiettivo Net Zero al 2040 grazie anche al confronto e al dialogo costante con i fornitori. E un’azione di responsabilità sociale che traduce i brand purpose in attività concrete sul territorio e per le comunità. Fater, azienda fondata da Angelini Industries nel 1958 e dal 1992 in joint venture con Procter&Gamble, attiva nel settore della cura della persona e della casa, racconta le sue attività Esg nel Rapporto di Sostenibilità 2023-2024, dal titolo ‘Every Day Matters’. Ad approfondire i capisaldi del Rapporto, con l’Adnkronos, è Daniele Eccher dall’Eco, Corporate Sustainability Senior Manager di Fater. ( VIDEO ) Il capitolo ‘Every Day Together’, in particolare, è dedicato agli stakeholder. Al centro il tema dell’ascolto sviluppato attraverso l'analisi di doppia materialità. “Già tre anni fa noi abbiamo condotto un'analisi molto approfondita con l'ingaggio di quasi 400 stakeholder tra dipendenti, fornitori, clienti, associazioni, mondo dell'accademia, proprio per ascoltare quali fossero dal loro punto di vista i temi più rilevanti che Fater dovesse attenzionare nello sviluppo di una strategia integrata di sostenibilità - spiega Eccher dall’Eco - Questo primo approccio ci ha permesso di andare a definire la nostra strategia di sostenibilità e anche dei target misurabili che, in un'ottica di trasparenza, andiamo a pubblicare annualmente con il nostro report di sostenibilità, una iniziativa volontaria non essendo Fater un'azienda quotata”. Nella sezione ‘Every Day Climate Protection’, il report si concentra su risultati e obiettivi in tema ambientale. “Uno dei target che Fater si è dato in ambito di Esg è quello di contrastare il cambiamento climatico attraverso una riduzione del proprio impatto carbonico: abbiamo aderito al Science Based Targets initiative - Sbti nel 2021 e abbiamo comunicato e poi validato i nostri target di decarbonizzazione sia in una prospettiva di medio termine, al 2030, sia in una prospettiva di lungo termine, con l'obiettivo molto sfidante di Net Zero entro il 2040 - racconta - Sappiamo che per raggiungere questi obiettivi è fondamentale più che mai lavorare ingaggiando tutti gli attori che sono a monte e a valle di Fater in maniera più intenzionale e specifica dal momento che oltre la metà dell'impatto carbonico dell’azienda deriva da emissioni che sono al di fuori del proprio ambito di azione e sono relative alle materie prime che acquistiamo dai nostri fornitori, quindi di Scope 3”. Così “abbiamo ingaggiato progressivamente i fornitori da cui acquistiamo queste materie prime per ragionare con loro su come poter avviare un processo di decarbonizzazione attraverso una serie di incontri top to top che vengono fatti dal management Fater insieme al management del fornitore”. All’interno di questo percorso si inserisce anche l’implementazione della piattaforma Ecovadis per rinforzare l’integrazione di criteri Esg nella selezione dei fornitori. Il capitolo del rapporto ‘Every Day a better society’ racconta gli impegni sul fronte dei propri dipendenti e dei consumatori. “Noi stimiamo che i nostri prodotti siano presenti in tre famiglie su quattro in Italia quindi abbiamo l'onore ma anche l'onere di avere una grandissima capillarità. Così, per ciascuno dei nostri brand più importanti, abbiamo ragionato su quello che potesse essere un social purpose, cioè uno scopo sociale”, racconta. Lines, ad esempio, collabora con la Ong WeWorld, impegnata nel garantire i diritti di donne, bambine e bambini in oltre 25 Paesi nel mondo. In particolare, Lines ha contribuito all’apertura degli ‘Spazi Donna’ (Bologna nel 2021 e Pescara nel 2022) che hanno accolto e sostenuto, dalla loro apertura ad oggi, oltre 700 donne in difficoltà. Contro gli stereotipi e le discriminazioni di genere, il brand ha anche sviluppato l’iniziativa Domande Scomode @School Lines coinvolgendo in programmi educativi sul rispetto fra i generi complessivamente 250mila studenti di 442 scuole medie e superiori, per un totale di 3.039 classi. Circa 100mila studenti nel solo anno fiscale 2023/24. Nel caso del brand Ace “il social purpose è quello di contribuire in prima persona alla cura della nostra casa che è il mondo”. Da qui l’azione al fianco di Retake per sensibilizzare sull'importanza del recupero degli spazi urbani, attraverso il progetto ‘Scendiamo in piazza’. “Abbiamo accoppiato a questa iniziativa anche lo sviluppo di una formula specifica di Ace, la formula anti-odio”, racconta Eccher dall’Eco spiegando che si tratta di una specifica formulazione del prodotto, non commercializzata, utilizzata per rimuovere dai muri messaggi di odio. “Con Pampers abbiamo sviluppato una piattaforma digitale, il Pampers Village - avviato nel 2021 in partnership con Heart4Children - nell'app Coccole Pampers, che è stato e diventerà sempre di più anche un luogo fisico e non solo virtuale in cui c'è la possibilità per i neogenitori di scambiarsi i pareri, di poter seguire podcast su tutti i temi che riguardano, appunto, la genitorialità”, spiega il Corporate Sustainability Senior Manager di Fater. Infine, in collaborazione con Fondazione Onda, Lines Specialist ha sviluppato la campagna ‘-Pausa +Te’ e creato un portale che offre supporto, consigli pratici e consulenze gratuite per aiutare le donne a vivere la menopausa in modo positivo. Nel quadro di queste azioni in ambito Esg, portate avanti negli anni, risulta importante per l’azienda misurare e rendicontare i progressi ottenuti. “Lo facciamo perché noi pensiamo che si ottenga solo ciò che si misura”, sottolinea Eccher dall’Eco rimarcando l’impegno per la “trasparenza verso i tanti stakeholder che abbiamo ingaggiato nello sviluppo dell'analisi di doppia materialità”. Inoltre, “è un modo per spingere noi stessi ed essere ancora più impegnati nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati ogni anno: la rendicontazione per noi è un modo per tirare una linea, guardarci internamente, dare una risposta esternamente e soprattutto anche ascoltare quelli che possono essere gli stimoli che arrivano”. In questo senso “stiamo portando avanti un bellissimo progetto con Microsoft che ci ha anche utilizzato come un case history globale per andare a sviluppare una piattaforma, anche customizzata per alcuni aspetti per Fater, che ci possa appunto supportare nella raccolta di questa marea di dati”.