(Adnkronos) - Alexander Zverev torna a vincere. Il tennista tedesco ha trionfato nell'Atp 500 di Monaco di Baviera oggi, domenica 20 aprile, battendo in due set l'americano Ben Shelton con il punteggio di 6-2, 6-4. Per Sascha, che ha vissuto un difficile inizio di stagione e che è scivolato al terzo posto nel ranking Atp, sorpassato da Carlos Alcaraz, si tratta del titolo numero 24 della carriera, arrivato, tra l'altro, nel giorno del suo 28esimo compleanno. Zverev ha dominato la finale del torneo 'di casa' dall'inizio alla fine. Shelton non è mai riuscito a entrare veramente in partita e il suo letale servizio, colpo forte condiviso proprio con il rivale di giornata, è stato facilmente disinnescato dal tedesco, che nel primo set è riuscito a piazzare per due volte il break e a chiudere 6-2. Sascha ha continuato a spingere nel secondo parziale, controllando l'avversario e chiudendo i giochi 6-4. Per Zverev Monaco di Baviera rappresenta la fine di un momento di crisi iniziato dopo la finale persa agli Australian Open, quando fu battuto da Jannik Sinner, e che ha attraversato delusioni cocenti ed eliminazioni sorprendenti. E chissà che la rivincita con il tennista azzurro non possa arrivare proprio ai prossimi Internazionali d'Italia, al via a Roma il 7 maggio, torneo a cui Zverev arriva da campione in carica. La vittoria di Zverev è molto pesante anche in ottica ranking. Grazie al successo contro Shelton infatti, Zverev si è ripreso il secondo posto della classifica Atp salendo a 8085 punti, a distanza comunque siderale (1845) dal primo posto di Sinner, e a +35 da Carlos Alcaraz. Proprio lo spagnolo, dopo il sorpasso piazzato in seguito al trionfo di Montecarlo, è scivolato al terzo posto a quota 8050 punti, a causa della sconfitta rimediata finale dell'Atp 500 di Barcellona contro Holger Rune.
(Adnkronos) - "Abbiamo condotto un sondaggio su circa 300 pmi italiane per capire quali sono le priorità dei prossimi 12 mesi nel gestire e affrontare il clima di grande incertezza che stiamo vivendo. Negli ultimi mesi c’è stato un fattore moltiplicatore dell’incertezza dovuto in primis al tema dei dazi, ma anche alle previsioni sull’andamento del pil. Dal sondaggio emergono tre elementi: il primo è quello del contenimento della base costi per frenare la spinta inflazionistica, il secondo è quello di consolidare i ricavi cercando nuovi mercati, il terzo quello di adattarsi a questo clima di enormi incertezze". Queste le parole di Pierpaolo Mamone, consumer products sector leader Deloitte, intervenendo, questa mattina a Bologna, al seminario organizzato da Ibc, l’Associazione industrie beni di consumo, 'Industria dei beni di consumo ed evoluzione del contesto competitivo. Strumenti e soluzioni per la trasformazione digitale'. L’incontro, organizzato in collaborazione con GS1 Italy e con la stessa Deloitte, si inserisce nel piano di iniziative messe a terra da Ibc per promuovere l’innovazione delle imprese associate, in particolare piccole e medie, e rafforzare la collaborazione tra i comparti produttivo e distributivo. “La digitalizzazione - prosegue Mamone - è una delle leve principali per implementare l’innovazione, ma un’azienda su due dice che non ha avviato e non intende avviare nei prossimi mesi la trasformazione digitale. Tra i motivi ci sono gli ingenti investimenti economici e la mancanza di competenze tecnologiche interne. Si tratta di miti da sfatare perché esistono soluzioni per limitare i costi e le competenze possono essere acquisite dall’esterno”. Le piccole e medie imprese italiane dovranno poi punteranno poi “sull’organizzazione dei processi. Questo significa che l’organizzazione dovrà essere rivista per avere strutture più reattive in grado di prendere decisioni più veloci anche inserendo delle figure nuove che vanno a coprire ruoli che spesso nelle piccole aziende sono scoperti”, conclude.
(Adnkronos) - “Venezia è una capitale del mondo dentro una laguna, un caso unico, in un ambiente transeunte e mutevole. È l’opera dell’intelligenza di una comunità di pescatori e commercianti che hanno prodotto resilienza, cultura e potere proiettando questa città nel mondo. Oggi Venezia è anche la città costiera più sicura rispetto al fenomeno globale dell’innalzamento del medio mare, grazie al Mose, opera eccezionale frutto dell’intelligenza e dei saperi emersi da questo territorio che ora si pone come esempio per tutto il mondo”. Così Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità - Venice Sustainability Foundation (Vsf) intervenendo oggi a Ca’ Giustinian, sede veneziana della Biennale, nel corso della presentazione del progetto speciale 'Intelligent Venice: la più antica città del futuro' per la Biennale Architettura 2025. “Nella Biennale di Architettura quest’anno raccontiamo la storia di Venezia e dunque della più grande opera architettonica del mondo con un progetto espositivo costituito da ore e ore di filmati, centinaia di cartografie, simulazioni e prodotti interattivi. Tutto ospitato all’interno di cinque absidi nella Tesa dell’Isolotto sulla Darsena Grande dell’Arsenale e visitabile a partire dal prossimo 10 maggio”, spiega.