(Adnkronos) - "Sono molto onorata di essere la presidente del congresso numero 100 della Società italiana di ginecologia e ostetricia e lo sono ancora di più perché si svolge in Puglia, una regione che ha l'opportunità di celebrare un traguardo così significativo. Cento anni di storia che raccontano l'evoluzione della ginecologia e dell'ostetricia tra nuove strade percorse, importanti innovazioni scientifiche e un progressivo rafforzamento del ruolo del territorio. Il congresso rappresenta un momento di sintesi e collaborazione tra i tre grandi ambiti della ginecologia italiana: quello territoriale, quello ospedaliero e quello universitario. Io rappresento la ginecologia territoriale, mentre gli altri presidenti rappresentano l'ambito ospedaliero e quello accademico. Questa integrazione è un valore fondamentale". Così Bianca Maria Di Maio, segretaria regionale dei ginecologi territoriali e presidente del 100esimo Congresso della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), che fino al 17 dicembre riunisce a Bari Aogoi, Agiu e Agite. "Nel XXI secolo - sottolinea - la ginecologia territoriale assume un ruolo centrale come punto di collegamento tra il sistema sanitario e la società civile. E' il vero 'trait d'union' con i cittadini e deve costruire ponti di dialogo e fiducia con le persone, camminando insieme agli utenti. Essere presenti sul territorio significa essere un'istituzione di prossimità, capace di intercettare i bisogni reali della popolazione. Per questo una parte importante dell'impegno dei ginecologi territoriali è rivolta alla prevenzione, alla cura e soprattutto alla formazione dei più giovani. Parliamo agli adolescenti perché sono le future donne di domani. Il tema del 'tempo delle donne' è oggi più che mai attuale e riguarda il benessere lungo tutto l'arco della vita". "L'obiettivo - evidenzia Di Maio - è raggiungere i ragazzi nei loro luoghi di aggregazione, in particolare nelle scuole, per promuovere consapevolezza, salute e prevenzione. In questa direzione, il congresso si distingue per un approccio innovativo: oggi si è svolto un talk show che ha coinvolto oltre 200 studenti, insieme ad associazioni di volontariato e istituzioni. E' stato un momento di confronto molto significativo che segna l'inizio di un percorso condiviso. Vogliamo parlare di futuro, costruire progetti innovativi e intraprendere un cammino lungo e partecipato insieme alla società".
(Adnkronos) - Il Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione, ha autorizzato il Presidente del Consiglio alla firma dell'Intesa tra la Repubblica Italiana e l'Unione Buddhista Italiana (UBI) siglata il 20 novembre 2025 dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e dal Presidente dell'Unione Buddhista Italiana, modificativa dell'Intesa approvata con la legge 31 dicembre 2012, n. 245. Il 13 maggio 2024, la confessione religiosa ha richiesto la stipula di una nuova intesa modificativa. La trattativa è stata condotta dalla Commissione per le intese con le confessioni religiose e per la libertà religiosa, istituita con decreto del Presidente del Consiglio 10 agosto 2023 e successivamente modificata. Le modifiche proposte riguardano: il riconoscimento di taluni titoli di studio accademici rilasciati da Istituti accademici aventi personalità giuridica, operanti sul territorio italiano e riconosciuti dall'UBI; la disciplina della celebrazione del matrimonio con effetti civili; la destinazione delle somme derivanti dall'8 per mille.
(Adnkronos) - Il finanziamento da 40 milioni di euro accordato dalla Banca europea per gli investimenti alla Commercianti indipendenti associati (Cia), una delle cooperative socie del Consorzio nazionale Conad, "punta a efficientare le attività dei nostri punti vendita" e si inserisce nel piano complessivo da 80 milioni promosso da Cia. Lo sottolinea all'Adnkronos Luca Panzavolta, amministratore delegato di Cia-Conad, spiegando che uno dei principali interventi sarà quello di moltiplicare gli impianti fotovoltaici presenti nel punti vendite. "Già oggi abbiamo già un'ottantina di negozi dotati di impianti fotovoltaici ma vorremmo superare quota 100, quindi vicini al 50% della nostra rete associata" continua. Ma si vuole - aggiunge - anche "intervenire sul raffreddamento dei negozi, dal gas non inquinante all'efficientamento dei sistemi, che non solo consentono un risparmio energetico importante ma migliorano anche il microclima dentro il punto vendita". Panzavolta ricorda come Cia-Conad "produce un bilancio di sostenibilità già da 2 anni, lo facciamo per l'impegno che abbiamo assunto nei confronti dei nostri soci e dei nostri stakeholder. Con il bilancio 2025, che presenteremo nel prossimo maggio, illustreremo gli impegni che ci siamo assunti e presenteremo una rendicontrazione di quanto fatto nei nostri impianti". "D'altronde - ricorda - per una azienda la sostenibilità non è più una scelta ma un obbligo. E noi lo sentiamo come tale anche dal punto di vista sociale, del territorio, delle nostre comunità e dei nostri soci". Grazie agli interventi attuati e a quelli in corso, aggiunge, " per l'impatto sull'ambiente di un nostro punto vendita crediamo di essere vicini a -30% rispetto a dieci anni fa. Senza dimenticare che questo lavoro rende più sostenibile il business dei singoli punti vendita: certo gli interventi di efficientamento costano, ma è un investimento da cui i nostri associati rientrano nel corso degli anni". "Il nostro modello - sottolinea - è la dimostrazione che si possono ottenere ottimi risultati quando si è inseriti in una rete efficiente : noi forniamo aiuti ai nostri soci con finanziamenti per gli impianti fotovoltaici e convenzioni con le aziende installatrici, e questo consente ai soci di massimizzare i risparmi possibili, senza contare altri vantaggi come l'economia di scala, gli acquisti collettivi e le attività di marketing comuni". Il manager riconosce come "c'è poi un ritorno di immagine verso i clienti perché oggi l'attenzione a queste cose da parte dei consumatori, soprattutto quelli più giovani, è molto forte". " Panzavolta evidenzia poi i risultati ottenuti sulla riduzione degli imballaggi inutili grazie alla forte presenza di prodotti a marchio Conad: "La nostra cooperativa è fra quelle con la quota più alta in Italia di prodotti con il nostro marchio, quest'anno abbiamo superato il 41% di fatturato". Questo offre un duplice beneficio "da una parte perché il prodotto a marchio costa meno mediamente di quello 'industriale' e poi perché in questi anni abbiamo fatto molto per rendere riciclabili o recuperabili gli imballaggi o comunque limitarli. Credo che sia vicino il traguardo del 75% di imballaggi biodegradabili o riciclabili, che era il nostro obiettivo". "Certo, non puo' essere solo un impegno della distribuzione ma deve essere anche delle industrie: credo però - conclude- di poter dire che su questo in generale la sensibilità è molto aumentata "