(Adnkronos) - "Credo sia irrispettoso venire qui nello Studio Ovale e cercare di creare una discussione davanti ai media americani. Dovrebbe ringraziare il presidente". Nell'incontro rovente alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, ad accendere la miccia è l'accusa di JD Vance: per il vicepresidente degli Stati Uniti, il presidente ucraino non ha ringraziato Trump per il sostegno degli Usa a Kiev. "Ha mai detto grazie in questo incontro?", la domanda ripetuta di Vance. "Ho ringraziato questo gabinetto e non solo questo gabinetto", le parole di Zelensky mentre i toni si alzano e Trump entra a gamba tesa: "Non ha le carte in mano". "Ho detto grazie tante volte al popolo americano", ribadisce Zelensky. "Deve essere grato", incalza Trump. L'argomento specifico finisce sotto i riflettori dei media americani e in particolare della Cnn, che passa in rassegna una serie di dichiarazioni pubbliche di Zelensky tra interviste e incontri istituzionali, anche con l'ex presidente americano Joe Biden. Il quadro complessivo evidenzia che Zelensky ha ringraziato pubblicamente gli Stati Uniti almeno 33 volte. A queste dichiarazioni, vanno aggiunti tutti i riferimenti al sostegno Usa nei comunicati in ucraino diffusi da Kiev sin dall'inizio della guerra. Vance nel suo intervento fa riferimento alla mancanza di ringraziamenti di Zelensky nell'incontro del 28 febbraio. In realtà, Zelensky - invitato da Trump a "dire qualche parola" dopo l'intervento iniziale del presidente americano - esordisce con "grazie mille signor presidente, grazie per l'invito".
(Adnkronos) - “L’annuncio dell’amministrazione Trump sull’imposizione di dazi del 25% sulle esportazioni europee può segnare un cambiamento drastico nelle relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Parliamo di una misura che rischia di avere ripercussioni rilevanti non solo sulle dinamiche commerciali, ma anche sull’occupazione e sulla competitività delle imprese italiane. Le conseguenze, infatti, non si limiterebbero alla sola contrazione del commercio estero, ma si rifletterebbero direttamente sull’occupazione e sugli investimenti delle imprese italiane. Una diminuzione delle esportazioni potrebbe ridurre i margini di molte aziende con una forte vocazione internazionale, mettendo a rischio posti di lavoro e strategie di sviluppo". Così, con Adnkronos/Labitalia, Pietro Abate, segretario generale Camera di Commercio di Roma, dopo l'annuncio di Trump sui dazi al 25% sui prodotti europei. Per questo, secondo Abate, "occorre una risposta tempestiva e coordinata a livello europeo per difendere il tessuto economico e produttivo del Paese. Al contempo, è fondamentale un’azione incisiva delle istituzioni italiane per sostenere le imprese esportatrici, mitigare gli effetti negativi e garantire la tutela dei lavoratori". "Non a caso, soltanto pochi giorni fa, come Camera di Commercio di Roma abbiamo elaborato una stima potenziale dell’impatto immediato di dazi tra il 10% e il 15% su settori strategici dell’economia del Lazio. Erano previsioni troppo ottimistiche. È chiaro che con un incremento al 25%, l’impatto potrebbe essere ancora più grave, colpendo in particolare i settori chiave dell’economia italiana. Il tempo stringe”, conclude.
(Adnkronos) - “Dal 15 al 17 novembre 2025 esportiamo a Dubai il format Myplant. A tutte le aziende espositrici diamo la possibilità di presentarsi in un territorio che sta investendo tantissimo sul settore green nelle costruzioni e negli investimenti urbanistici. È incredibile come la città di Dubai si stia trasformando da deserto a grande metropoli verde, le possibilità sono davvero tantissime". Così Valeria Randazzo, exhibition manager di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, ospitato nei padiglioni di Fiera Milano Rho dal 19 al 21 febbraio. Un evento che il prossimo novembre, per la prima volta, arriverà negli Emirati Arabi per un’importante edizione nel Medio Oriente. “In questo momento gli investimenti a Dubai nel settore della floricoltura sono molto alti e il prodotto italiano è al tredicesimo posto delle importazioni e può scalare questa classifica. Vengono richiesti prodotti di qualità e il nostro prodotto rispecchia questi standard”. "Ho aspettative altissime per questa nuova edizione di Myplant & Garden, che mi fanno piacere e mi spaventano nello stesso tempo, perché ci auguriamo che questa IX edizione possa raggiungere anche i numeri di visite che ci aspettiamo. I numeri degli espositori sono diventati molto importanti. Abbiamo più di 800 marchi presenti, quasi 60mila metri quadri di esposizione e tutti i settori del florovivaismo, del paesaggio, della manutenzione, del fiore, della decorazione, è presente tutta la filiera a 360 gradi ed è una manifestazione fortemente di riferimento per tutto il settore". L’exhibition manager di Myplant & Garden racconta, poi, le novità di questa IX edizione: "C'è un incremento di tutti i settori: del cuore, che è quello del florovivaismo, che è 'esploso', oltre che dei macchinari che servono per la manutenzione e realizzazione del verde, degli elementi materiali ed edilizia per il giardino, oltre che il mondo della decorazione che è cresciuto -spiega- abbiamo la presenza del fiore italiano e del fiore olandese, che è storico, ma quest'anno abbiamo anche delle rappresentanze del Kenya e dell'Ecuador, che sono una delle novità presenti. Si consolida e si conferma, oltre che crescere, il verde sportivo, con tutto il coinvolgimento delle federazioni nazionali legate allo sport, perché sappiamo quanto il verde, il prato e le realizzazioni verdi siano fondamentali per i campi da calcio, per i campi da golf e per tutto lo sport in generale, sia privato che pubblico". "E’ importante anche la presenza delle istituzioni e degli importanti comuni che vengono sia per fare acquisti che per proporsi nel mostrare le proprie realizzazioni verdi che si sono svolte durante l'anno. E' un parterre che cresce e questa forse è la maggiore novità. Inoltre, c’è anche la sezione Myplant Tech, che vuole dare un'attenzione particolare a tutte le aziende che hanno le nuove tecnologie nella produzione per il verde", conclude.