(Adnkronos) - Donald Trump alza il tiro nella guerra dei dazi. Gli Stati Uniti hanno minacciato di colpire le esportazioni agricole dell'Unione europea con tariffe del 17% se le aziende americane non otterranno ampie esenzioni dai regolamenti europei e non ridurranno il surplus della bilancia commerciale. Lo rivela il Financial Times, citando tre fonti al corrente delle discussioni, secondo cui l'avvertimento - quando mancano pochi giorni alla scadenza del 9 luglio per concludere un accordo commerciale - è stato consegnato al commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic durante un incontro a Washington e oggi è stato trasmesso agli ambasciatori dei 27 Stati membri a Bruxelles. In assenza di un accordo - alcuni dei Paesi europei, tra cui l'Italia, sarebbero pronti ad accettare dazi del 10% - gli Stati Uniti imporranno tariffe del 20% su tutti i prodotti in arrivo dall'Ue. ''Non posso dire cosa accadrà'' sul nodo dei dazi tra Ue e Usa. ''Da parte italiana abbiamo lavorato per fare in modo che il rapporto tra le due sponde fosse franco, costante e teso a cercare di risolvere i problemi. Dobbiamo essere soddisfatti per essere riusciti a ricostruire un dialogo'' con gli States. ''Stiamo facendo tutti quanti la nostra parte di lavoro ma non posso entrare nel merito degli accordi", dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in video collegamento con 'Forum in masseria 2024'. "Dopo aver discusso lo stato dei lavori con i nostri Stati membri, la Commissione ora riprenderà il confronto con gli Usa sui contenuti durante il fine settimana. Allo stesso tempo, ci stiamo preparando per la possibilità che non si raggiunga un accordo soddisfacente", dice all'Adnkronos il portavoce della Commissione europea per le questioni commerciali, Olof Gil, parlando del negoziato tra Washington e Bruxelles sui dazi. "La posizione dell'Ue è stata chiara fin dall'inizio: siamo a favore di una soluzione negoziata con gli Stati Uniti, e questa rimane la nostra priorità", aggiunge Gill, spiegando che "sono stati compiuti progressi verso un accordo di principio durante l'ultimo round di negoziati che si è svolto questa settimana". Il contesto è il termine del 9 luglio indicato dal presidente Usa Donald Trump, dopo il quale Washington intende imporre pesanti dazi sui Paesi che non hanno stretto un accordo commerciale dall'annuncio del "Liberation Day". Nelle ultime ore, Trump aveva annunciato che la sua Amministrazione avrebbe iniziato a inviare documenti agli altri Paesi, circa dieci al giorno, per informarli sui dazi. "Propendo per l'invio di una lettera, per dire quali dazi dovranno pagare, è molto più semplice", aveva detto il presidente. "Abbiamo più di 170 Paesi e quanti accordi si possono fare? - aveva affermato - Si possono fare buone intese, ma sono molto più complicate. Preferirei inviare una lettera in cui si dice quanto si pagherà per fare affari negli Usa. Penso sarà ben accolta".
(Adnkronos) - È stato pubblicato dalle Edizioni Frate Indovino il nuovo volume della collana Familiando, 'Rivoluzione Famiglia – Un ecosistema per il futuro', di Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. Si tratta di un’opera corale che affronta con profondità e visione il ruolo della famiglia nella società contemporanea, tra sfide educative, crisi relazionali e nuove prospettive di speranza. 'Rivoluzione Famiglia – Un ecosistema per il futuro' non è solo un libro, ma un manifesto culturale e sociale che invita a ripensare la famiglia come organismo vivente, soggetto sociale attivo e motore di speranza per la società. Attraverso un linguaggio accessibile, uno stile coinvolgente e profondo e una narrazione ricca di metafore naturali – dal suolo all’acqua, dal clima alla luce – Bordignon ci guida in un viaggio che intreccia scienza, spiritualità, educazione e politica. Affronta temi cruciali come la natalità, la scuola, il lavoro, la spiritualità domestica, le politiche familiari e il ruolo dell’associazionismo, offrendo proposte concrete per un cambiamento culturale e politico che metta davvero la famiglia al centro. Il testo propone una visione sistemica della famiglia, paragonandola a un ecosistema complesso, fatto di relazioni, valori, risorse e fragilità, che ha bisogno di essere nutrito, protetto e valorizzato. La famiglia è presentata come luogo generativo, capace di produrre capitale sociale, educare alla reciprocità, affrontare le crisi e contribuire al bene comune. In un tempo segnato da solitudini diffuse, crisi educative e relazioni sempre più fragili, la famiglia torna al centro del dibattito culturale e sociale grazie a queste pagine che sono insieme riflessione, proposta e visione. Per Bordignon: "attraverso la metafora dell’ecosistema ho voluto rappresentare la famiglia come un organismo vivo interconnesso ed essenziale alla vita del Paese, una realtà in continuo movimento che deve essere protetta, tutelata. Solo ripartendo dalla famiglia, recuperando speranza e fiducia nei concreti, resistenti e resilienti nuclei familiari, possiamo costruire davvero un futuro più umano, giusto e sostenibile". Il volume è disponibile sul sito ufficiale www.frateindovino.eu e in libreria.
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”