(Adnkronos) - Incontro lampo tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky a San Pietro, documentato da una foto storica, scattata all'interno della Basilica. Il presidente degli Stati Uniti e quello ucraino hanno avuto un rapido faccia a faccia prima dei funerali di Papa Francesco oggi 26 aprile. Più tardi il messaggio su Truth di Trump con una riflessione. "Putin forse non vuole fermare la guerra. Mi sta prendendo in giro?" si chiede. Il confronto tra i due leader arriva in un momento cruciale dei negoziati per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. "Buon incontro. Abbiamo discusso a lungo a tu per tu. Speriamo in risultati concreti su tutto ciò che abbiamo trattato", ha scritto Zelensky su X dopo la cerimonia. "Proteggere la vita del nostro popolo. Un cessate il fuoco completo e incondizionato. Una pace affidabile e duratura che impedisca lo scoppio di un'altra guerra", i risultati che vorrebbe vedere Zelensky, dopo "un incontro molto simbolico che ha il potenziale per diventare storico, se raggiungeremo risultati congiunti. Grazie presidente". La presidenza ucraina ha diffuso alcune foto dell'incontro. Due scatti mostrano i due presidenti seduti l'uno davanti all'altro, mentre un'altra foto riprende Trump e Zelensky in piedi con il presidente francese Emmanuel Macron con una mano sulla spalla del presidente ucraino e con il premier britannico Keir Starmer mentre parlano fra loro. Il presidente ucraino Zelensky ha visto, poi, oggi nel pomeriggio a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Nel corso del colloquio la presidente Meloni, si legge in una nota di Palazzo Chigi, "ha salutato positivamente la piena disponibilità dell'Ucraina per un immediato cessate il fuoco". Ora "ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace", si legge ancora nel comunicato. Meloni "ha espresso, anche a nome del governo, le proprie condoglianze per le vittime dei recenti attacchi russi", rinnovando "la ferma condanna di tali atti e sottolineando l'urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, nonché della necessità di un impegno concreto da parte di Mosca per l'avvio di un processo di pace". "Vedere Trump e Zelensky che parlano sulla pace al funerale del 'Papa della pace' ha un significato enorme" ha commentato, poi, la premier parlando dell'incontro tra i due leader a quanto riporta il sito online di Repubblica. Trump preme per un'intesa tra Mosca e Kiev: per l'accordo, secondo la linea Usa, l'Ucraina deve accettare sacrifici territoriali e in particolare rinunciare definitivamente alla Crimea, annessa da Vladimir Putin nel 2014. Zelensky continua a ribadire che la Crimea fa parte dell'Ucraina. Per Trump, la posizione del presidente ucraino è un ostacolo sulla strada del dialogo. La leadership ucraina avrebbe messo a punto una controproposta al piano americano, Zelensky potrebbe averne parlato con Trump nel breve incontro. Lo rivela il New York Times, secondo cui nella controproposta di Kiev non sarebbe prevista alcuna restrizione alle dimensioni delle Forze armate ucraine, sarebbe previsto "un contingente di sicurezza europeo" sostenuto dagli Stati Uniti da dispiegare in territorio ucraino per garantire la sicurezza, mentre gli asset congelati russi dovrebbero essere usati come riparazioni di guerra. Secondo il giornale americano, queste tre disposizioni potrebbero non essere un punto di partenza per il Cremlino, ma alcune parti del piano ucraino suggeriscono la ricerca di un terreno comune. Non si fa cenno, ad esempio, al pieno recupero da parte dell'Ucraina di tutto il territorio conquistato dalla Russia o all'insistenza sull'adesione dell'Ucraina alla Nato, due questioni che Zelensky ha da tempo dichiarato non essere oggetto di negoziati. Il presidente degli Stati Uniti rende omaggio al feretro di Papa Francesco all'interno della Basilica di San Pietro prima dei funerali. Trump, con la moglie Melania, si ferma in raccoglimento verso le 9.40, a circa 20 minuti dall'inizio della cerimonia. Dopo di lui, davanti al feretro si ferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che poi rapidamente prende posto in piazza. Uno dopo l'altro, entrano i vari leader: dal principe William a Re Felipe, dal premier britannico Keir Starmer al presidente argentino Javier Milei. Trump, invece, si attarda. Il presidente degli Stati Uniti arriva in piazza San Pietro alle 10, durante il minuto di raccoglimento, seguito a pochi metri dal presidente francese Emmanuel Macron. Pochi secondi dopo, l'ingresso di Volodymyr Zelensky: il presidente ucraino viene accolto dagli applausi. Tutto lascia pensare a un rapido incontro tra i leader prima della cerimonia. Poco dopo, la conferma: "L'incontro c'è stato ed è già terminato", dice il portavoce di Zelensky, Serguii Nykyforov. A stretto giro, la posizione della Casa Bianca: "L'incontro è stato molto produttivo". "Costruttivo" è l'aggettivo scelto da Andryi Yermak, capo dell'ufficio presidenziale ucraino, secondo cui la conversazione è durata "15 minuti". Il bis prima del decollo dei rispettivi aerei viene ipotizzato da Serguii Nykyforov, portavoce di Zelensky: i due presidenti "hanno convenuto di continuare le loro discussioni oggi, i loro team lavorano all'organizzazione del seguito della riunione". In realtà, il secondo incontro non avviene. Trump decolla da Fiumicino, Zelensky rimane a Roma ancora qualche ora. "Non c'era motivo per Putin di lanciare missili su aree civili, città e villaggi negli ultimi giorni. Mi fa pensare che forse non vuole fermare la guerra, mi sta solo prendendo in giro, e che debba essere trattato diversamente, con sanzioni bancarie o secondarie? Troppe persone stanno morendo!!!" ha scritto su Truth il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, poco dopo aver lasciato Roma. Il presidente russo Putin ha informato l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, che ha incontrato ieri al Cremlino, che la Russia è pronta a impegnarsi in negoziati di pace con l'Ucraina "senza precondizioni", ha reso noto il portavoce, Dmitry Peskov. "Nel colloquio di ieri con l'inviato di Donald Trump Witkoff, Putin ha ribadito che la Russia è pronta a riprendere i negoziati con l'Ucraina senza precondizioni", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, sottolineando tuttavia che questa disponibilità era già stata espressa dal presidente russo in diverse occasioni nel passato. "Caro Zelensky, l'Europa sosterrà sempre l'Ucraina nella ricerca della pace" scrive in un post su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dopo aver incontrato a Roma il presidente ucraino. "Potete contare sul nostro sostegno al tavolo delle trattative per raggiungere una pace giusta e duratura" ha detto, rivelando che oggi si è discusso anche "dei passi che l'Ucraina sta compiendo per guadagnarsi un posto nella nostra famiglia di nazioni".
(Adnkronos) - "E' un ricordo molto bello per me. Era il 9 marzo 2018 e i ragazzi della parrocchia di Quarto, vicino Napoli, furono invitati a una messa di Papa Francesco. Tra loro c'erano tanti ragazzi a rischio, tra cui anche alcuni che frequentavano il corso di formazione per pizzaiolo tenuto da me. E quindi in quell'occasione mi chiesero di fare la pizza al Papa, che hanno portato loro direttamente e che è stata accettata molto volentieri dal Santo Padre. Com'era questa pizza? La pizza riportava semplicemente il volto del Papa, quindi era proprio una pizza 'artistica', più che da mangiare, che ho fatto io personalmente. Ci misi quasi cinque ore per farla, perché comunque ritagliarla, riportare tutto il vero volto del Papa non è stato un gioco da ragazzi, però alla fine ce l'ho fatta e i ragazzi gliela hanno consegnata". E' emozionato Errico Porzio, pizzaiolo napoletano, star dei social e impegnato nel sociale con corsi di formazione in carcere e case famiglia, nel ricordare con Adnkronos/Labitalia, uno degli episodi più importanti della sua attività lavorativa: realizzare una pizza per Papa Francesco. E Porzio, nipote d'arte, di pizze ne ha preparate tantissime da quando ragazzino si è avvicinato a questo mondo, fino ad arrivare ai numeri di oggi. "Oggi -racconta- abbiamo 16 pizzerie a gestione diretta, con circa 500 collaboratori sotto la nostra società. Inoltre abbiamo altri 25 punti vendita in franchising, c'è il format di pizza a taglio, con un bell'indotto di lavoro. In più facciamo scuola di formazione, collaboriamo con le carceri, con le case famiglia. Abbiamo diversi ragazzi con 'diversità' fisiche e mentali a lavorare nel nostro gruppo", sottolinea. Per Porzio la pizza è inclusione, quella che Papa Francesco ha sempre cercato nel suo pontificato. "Io opero molto nel sociale, ma lo faccio grazie al mio lavoro, attraverso il quale cerchiamo di recuperare tanti giovani. Il Papa è uno di quelli che ha sempre puntato sulla gioventù, sul recupero soprattutto, dei ragazzi che hanno problematiche non solo sociali, ma anche fisiche. Quindi attraverso la pizza cerchiamo un'inclusione veramente di altissimo livello. E quando si è presentata questa opportunità della pizza per il Santo Padre ovviamente l'abbiamo fatto veramente con grande piacere", ribadisce. Per Porzio infatti è centrale ridare al prossimo quanto si è ricevuto. "Io che mi ritengo un fortunato -spiega- ho dato al mio lavoro anche uno scopo sociale, e molti di questi ragazzi che lavorano con noi sono ragazzi che magari senza questo tipo di lavoro avrebbero fatto altre scelte. E questa per me è la mia soddisfazione più grande, il fatto che loro stessi lo riconoscono, che magari non senza Errico Porzio, ma senza l'arte del pizzaiolo avrebbero preso strade che magari avrebbero portato ad altro", sottolinea. E Porzio conclude ricordando che "Papa Francesco mi ha trasmesso sempre messaggi di pace, di tranquillità e di serenità. Il resto del mondo fa quello che fa, però lui è stato molto, molto impegnato da questo punto di vista, e il suo messaggio per me resta", conclude. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Le storie delle persone e delle comunità impegnate nel salvare le barriere coralline, un ecosistema vitale ma sempre più minacciato: è ora disponibile in streaming su Prime Video il documentario Reef Builders. Presentato da Sheba, il documentario esplora il programma Sheba Hope Grows, uno dei più grandi progetti di ripristino delle barriere coralline al mondo, guidato da Mars Sustainable Solutions (Mss). Attraverso spettacolari immagini fotografiche, sia terrestri che subacquee, il film racconta le sfide quotidiane, le soluzioni innovative e la speranza di chi lavora per proteggere uno degli ecosistemi più importanti per la biodiversità marina. (Video) Il film inizia con la storia di successo più conosciuta del programma, il ripristino della Hope Reef in Indonesia. Hope Reef è stata costruita grazie a un’invenzione semplice ma rivoluzionaria: una struttura in acciaio chiamata Reef Star, che ha trasformato un fondale distrutto e ricoperto di macerie coralline in una barriera corallina rigogliosa. Attraverso le testimonianze dirette dei volontari locali impegnati nella salvaguardia delle loro barriere coralline, gli spettatori scopriranno come il team di Mss, guidato da David Smith, stia collaborando con le comunità costiere e le Ong per ampliare il progetto su scala globale e ottenere un impatto ancora maggiore. Il documentario restituisce un quadro realistico delle sfide e delle difficoltà affrontate, così come dei successi e dei traguardi raggiunti, mettendo in luce la speranza, l’impegno costante e il potenziale trasformativo di uno dei più grandi e ambiziosi programmi di formazione per il restauro mai realizzati (Mss Impact Report, 2024). “Reef Builders racconta non solo un progetto di ripristino ambientale, ma una visione concreta del futuro che Mars intende contribuire a costruire. Attraverso la visibilità e il seguito dei nostri brand, disponiamo di una piattaforma di grande impatto, e sentiamo la responsabilità di metterla al servizio di un cambiamento positivo - ha affermato Aldo Mastellone, Corporate Affairs Senior Manager di Mars Italia - Il lancio del documentario Reef Builders rappresenta un momento significativo nella missione del programma Sheba Hope Grows. Con questo progetto vogliamo ispirare ed educare un numero sempre maggiore di persone sull’importanza di sostenere il ripristino delle barriere coralline”. Le barriere coralline, spesso chiamate le 'foreste pluviali del mare', sono oggi in grave pericolo. Gli scienziati stimano che, senza interventi concreti, entro il 2043 il 90% delle barriere coralline tropicali del pianeta potrebbe scomparire (Icri), con gravi conseguenze per il 25% della vita marina (Epa) e per circa un miliardo di persone che dipendono direttamente o indirettamente dai servizi ecosistemici che esse offrono, come la protezione delle coste e la sostenibilità delle risorse ittiche (Noaa). Diretto e prodotto da Stephen Shearman, con i produttori esecutivi Victoria Noble e Ben Padfield, e l’attrice e attivista ambientale Auli’i Cravalho in veste di produttrice associata, Reef Builders accompagna gli spettatori in un viaggio che tocca Bontosua (Indonesia), Lamu (Kenya), la Moore Reef (Australia) e l’isola natale di Auli’i, O’ahu (Hawai’i), offrendo uno sguardo senza precedenti sulla lotta per salvare le barriere coralline del pianeta.