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(Adnkronos) - "Sempre più cittadini rinunciano alle cure: nel 2023 sono stati 4 milioni e mezzo, un trend confermato anche dalla nostra indagine sulle cure odontoiatriche. Servono investimenti aggiuntivi, più medici e infermieri: intervenire è ormai un'urgenza, lo dicono i numeri e lo testimoniano le persone". Così Federico Cavallo, responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo, commenta i dati di un'inchiesta condotta dall'Organizzazione tra maggio e luglio 2024 su un campione di oltre mille cittadini. La survey rivela che un numero crescente di italiani rinuncia o rimanda le cure dentali per ragioni economiche. Nell'ultimo biennio - si legge nel report - un quinto degli intervistati ha cancellato o posticipato le visite odontoiatriche, e 3 su 10 non effettuano controlli regolari, nella maggior parte dei casi per motivi economici. "La nostra ultima inchiesta conferma quanto già evidenziato dal rapporto Gimbe - sottolinea Cavallo - la sanità pubblica italiana è in difficoltà per carenza di personale e mancanza di investimenti. In Italia, la spesa sanitaria pubblica è al 6,2% del Pil, sotto la media europea del 6,8%, e quella pro capite è di 3.574 dollari, ben al di sotto dei 4.470 dollari dei paesi Ocse. I fondi previsti coprono ormai solo costi insostenibili e finanziano assunzioni e aumenti per il personale sanitario, ma non bastano a dare ossigeno al sistema". Le cure dentistiche sono costose e completamente a carico dei cittadini, visto che il Ssn non è in grado di coprirle e le sostiene solo in parte per le fasce più deboli della popolazione - riporta una nota - Dall'inchiesta emerge che anche chi ha un'assicurazione che copre le cure dentistiche (fondo sanitario integrativo o polizza assicurativa privata), il 15% degli intervistati, non va più spesso dal dentista. Forse perché la copertura è insoddisfacente, visto che 3 italiani su 10 non sono soddisfatti dei rimborsi che ricevono sia per l'importo sia per il tempo necessario a ottenerli, così come della gestione amministrativa e più in generale del contratto di assicurazione. La fotografia scattata da Altroconsumo non solo mostra che l'assicurazione copre poco, sia in termini di prestazioni odontoiatriche sia in entità dei rimborsi, ma spesso impone di andare da un dentista convenzionato e gli italiani, come è comprensibile, preferiscono affidarsi a un professionista di fiducia e, quindi, restano scoperti oppure sono costretti a pagare una franchigia più alta. Infatti, il 46% degli intervistati sceglie il dentista con cui ha già avuto un'esperienza precedente e solo il 4% perché convenzionato con l’assicurazione. Dall'inchiesta emerge un disagio degli assicurati che troppo spesso non riescono ad accedere alle cure odontoiatriche previste dall'assicurazione sanitaria. Un disagio - riferisce la nota - riscontrato dalle numerose segnalazioni che Altroconsumo riceve su Reclama Facile, la piattaforma per i reclami aperta a tutti i cittadini. Segnalazioni su mancati rimborsi, procedure burocratiche complesse, lente e poco trasparenti per l'accesso alle prestazioni, impossibilità di accesso al servizio informazioni, contestazione delle diagnosi medico sanitarie che l'organizzazione ha portato all'attenzione dell'Antitrust che, nel maggio scorso, ha sanzionato due società, Intesa Sanpaolo Rbm Salute S.p.A. e Previmedical Servizi per la Sanità Integrativa S.p.A., con multe rispettivamente di 2,5 milioni e 1 milione di euro per pratiche commerciali scorrette che hanno ostacolato i consumatori nella fruizione dei servizi. Oltre alla difficoltà economica, una parte degli italiani (35%) non considera necessario sottoporsi a controlli dentali regolari, evidenziando una bassa consapevolezza sull'importanza della prevenzione orale. In assenza di controlli frequenti, piccoli problemi dentali possono diventare interventi costosi e complessi, come avvenuto per il 24% di chi ha rimandato o cancellato la visita dal dentista. Anche le abitudini di igiene orale sono carenti - evidenzia lì'indagine - Oltre la metà degli italiani non utilizza strumenti come filo interdentale o scovolino, e il 20% non usa dentifricio al fluoro, un ingrediente essenziale per prevenire la carie.
(Adnkronos) - È un mercato in forte espansione a livello globale quello dei prodotti legati al “vivere bene”, che abbraccia diverse categorie, dall’alimentazione al fitness, passando dai prodotti per la cura della persona e che oggi rappresenta tra il 5 e il 10% del PIL mondiale. Non fa eccezione l’Italia, dove negli ultimi anni i consumi hanno mostrato un'evoluzione significativa, segnata da un crescente stile di vita sano. Per esempio, il nostro Paese è leader del settore biologico e vanta oltre due milioni di ettari di superficie bio (pari al 19% della totale) ed è primo in Europa per estensione e produzione. Secondo le recenti stime gli italiani prestano una maggiore attenzione all’acquisto di prodotti certificati bio, considerati più sicuri per la salute (il 27%), rispettosi dell’ambiente (23%), del benessere animale (10%) e del lavoro dei piccoli produttori (10%). In questo contesto Artigiano in Fiera, il più importante evento al mondo dedicato all'artigianato e alle micro e piccole imprese in programma dal 30 novembre all’8 dicembre a Fieramilano Rho, fornisce un contributo unico. In fiera le produzioni artigianali di prodotti biologici, vegani, di montagna e senza glutine portano la loro autenticità e qualità, rappresentando in maniera significativa un settore tipicamente dominato dall’industria. La manifestazione propone la dimensione del “vivere bene” diffusa negli 8 padiglioni grazie alla presenza di ben 456 aziende (di cui 157 nuovi espositori) provenienti dall’Italia (che ne conta più di 300) e dall’estero, certificate a vario titolo: dal biologico al vegano, dai prodotti di montagna al senza glutine. Delle 214 imprese con prodotti biologici presenti quest’anno (di cui 101 al loro debutto in fiera), 113 sono italiane, 11 europee e 90 dal resto del mondo. Le imprese con prodotti vegani, di montagna e senza glutine sono invece 242 (compresi 56 nuovi espositori), di cui 188 italiane, 23 europee e 31 da resto del mondo. Inoltre, 14 delle 456 imprese sono raccolte in un’area dedicata e ben visibile all’interno del padiglione 4, con prodotti e referenze esclusivamente certificati. L’ingresso ad Artigiano in Fiera è gratuito: ogni visitatore può ottenere il proprio pass sul sito artigianoinfiera.it in pochi e semplici click. I visitatori delle precedenti edizioni e i clienti della piattaforma online hanno già ricevuto il pass gratuito sul proprio indirizzo e-mail. Ulteriori dettagli e aggiornamenti sono disponibili sul sito ufficiale artigianoinfiera.it.
(Adnkronos) - Negli ultimi 6 anni risparmiati 329 milioni di litri di acqua attraverso una gestione responsabile e sostenibile dei processi industriali; fronte packaging, nel 2023, sono state utilizzate 12.950 tonnellate di R-Pet, il 79% in più rispetto al 2022 mentre, per la logistica sostenibile, in Italia il 71% dei prodotti viene trasportato su mezzi a ridotto impatto ambientale. Sanpellegrino, azienda del settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, adotta un modello di business che mette la sostenibilità al centro delle proprie attività: il Gruppo - si legge in una nota - si prende cura dell’acqua attraverso la tutela dei territori e della biodiversità, per contribuire allo sviluppo delle comunità in cui opera, e ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. “La sostenibilità è da sempre parte integrante della nostra cultura aziendale perché abbiamo la responsabilità di preservare una risorsa preziosa come l’acqua, e portarla sulle tavole dei nostri consumatori. Il nostro modello di business si basa, quindi, su una crescita sostenibile nel rispetto dell’ambiente e delle risorse per promuovere un futuro di qualità per le persone, le comunità e il Pianeta. Proprio per questo ci impegniamo a sviluppare progetti capaci di amplificare l’impatto positivo delle nostre attività e di ridurre allo stesso tempo la nostra impronta ecologica - ha dichiarato Michel Beneventi, amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino - Per genere un reale e crescente impatto positivo coinvolgiamo anche tutti i nostri stakeholder in un percorso di sostenibilità condiviso. Questo approccio ci ha consentito di confermare, se non addirittura di migliorare, anno dopo anno, le performance dei principali indicatori della gestione responsabile della nostra azienda, in particolare il nostro impatto ambientale, la catena di fornitura, la logistica e il packaging”. Il Gruppo Sanpellegrino, in particolare, si impegna a gestire la risorsa idrica in modo responsabile e sostenibile per preservarla e renderla disponibile per le generazioni presenti e future. Un impegno che si concretizza anche nella volontà di certificare entro la fine del 2025 tutti i suoi stabilimenti secondo lo standard internazionale Aws (Alliance for Water Stewardship). La certificazione riconosce e premia, infatti, il modo in cui le imprese si prendono cura dell’acqua attraverso il rispetto del bilancio idrico, la partecipazione attiva nella gestione efficace e sostenibile delle risorse idriche locali e l’identificazione e lo sviluppo di progetti fondamentali per la loro salvaguardia. A oggi sono stati certificati i siti produttivi di Ruspino e Scarperia in cui vengono imbottigliati i due brand internazionali di acqua minerale, S.Pellegrino e Acqua Panna. Lo stabilimento di Cepina otterrà la certificazione nei prossimi mesi e San Giorgio in Bosco entro la fine del 2025. Sanpellegrino sviluppa interventi di tutela dell’acqua che si estendono anche ai bacini idrici dei territori in cui sono presenti i suoi siti produttivi. Sono stati quindi identificati una serie di progetti da sviluppare con università, consorzi e stakeholder locali, i cui risultati vengono misurati attraverso la metodologia del Volumetric Water Benefit Accounting (Vwba) del World Resources Institute. A Cepina Valdisotto (SO), dove è presente lo stabilimento di Levissima, nel 2023 il Gruppo Sanpellegrino ha avviato le operazioni per rigenerare i pendii boschivi colpiti dalla tempesta Vaia che nel 2018 ha devastato un'area di circa 140 ettari di foresta. Nel Comune di Barberino del Mugello, territorio di origine di Acqua Panna, il Gruppo Sanpellegrino è intervenuto nell’ambito del Progetto Fonte Voltone per il potenziamento dell'acquedotto integrando nel servizio pubblico la sorgente 'Voltone', che attualmente non utilizza e far fronte - fa sapere l'azienda - alla storica difficoltà di garantire l’approvvigionamento idrico alle frazioni montane di Santa Lucia e Monte di Fò. Sanpellegrino ha realizzato anche la condotta di collegamento e si impegnerà a garantire la manutenzione periodica anche in futuro. Mentre nel padovano, dove è presente il sito produttivo di San Giorgio in Bosco, il Gruppo Sanpellegrino, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica del Brenta ed Etifor, ha realizzato uno studio per individuare soluzioni per fronteggiare l’impoverimento delle acque sotterranee del bacino idrico del fiume Brenta dovuto al cambiamento climatico. Sanpellegrino è anche impegnata nella tutela delle risorse naturali dei territori in cui è presente. Un esempio è il progetto 'La fonte della biodiversità di Acqua Panna', sviluppato in collaborazione con Federparchi e la Scuola Sant’Anna di Pisa all’interno della tenuta di Acqua Panna a Scarperia e San Piero, con l’obiettivo di salvaguardarne l’ecosistema e concorrere alla riduzione delle emissioni di CO2. Tra le iniziative sviluppate in quest’area c’è il progetto 'Good Bee' che ha portato alla realizzazione di un Bee Hotel, una struttura in materiali naturali per dare rifugio e creare un contesto favorevole alla riproduzione degli insetti impollinatori. La tutela della biodiversità si integra anche con strategie 'nature based' per la cattura della CO2 che hanno portato all’implementazione di innovative pratiche di agroforestazione all’interno della tenuta, con l’inserimento di alberature e siepi nei campi e lo sviluppo di corridoi ecologici a tutela della biodiversità. Ancora: grazie a progetti per la riduzione, il riutilizzo e il riciclo di acqua nei processi industriali, negli ultimi 6 anni il Gruppo ha risparmiato 329 milioni di litri. Con interventi sulle macchine riempitrici e sui meccanismi di regolazione, l’azienda è arrivata a consumare 0,05 litri di acqua di processo per ogni litro di acqua minerale imbottigliato, in diminuzione rispetto agli 0,07 litri di acqua utilizzati nel 2022. Per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, fin dal 2011 tutti i siti produttivi del gruppo utilizzano il 100% di energia elettrica acquistata proveniente da fonti rinnovabili e si dedicano quotidianamente alla riduzione del loro impatto ambientale, focalizzandosi sull'efficienza in tutte le fasi dei processi di produzione e di imbottigliamento. Tale impegno è volto al raggiungimento degli obiettivi di 'zero rifiuti in discarica' e 'zero emissioni inquinanti'. Sul fronte del packaging, nel 2023 il Gruppo ha utilizzato 12.950 tonnellate di R-Pet, il 79% in più rispetto alle 7.246 tonnellate del 2022, riducendo ulteriormente il quantitativo di Pet vergine. Inoltre, dal 2023 tutto il portafoglio Levissima è composto da almeno il 25% di R-Pet, una scelta attuata con due anni di anticipo rispetto all’obbligo di legge previsto dall’Unione Europea. Mentre per Acqua Panna e S.Pellegrino si è raggiunto il 30% di R-Pet su tutta la gamma dei prodotti. Per quanto riguarda i prodotti commercializzati all’estero, l’88% è venduto in paesi dove il Gruppo collabora a iniziative per il riciclo e per la riduzione dei rifiuti dispersi nell’ambiente. Infine, Sanpellegrino si impegna nello sviluppo di una logistica ottimizzata, integrata e innovativa, che utilizzi tutti gli strumenti a disposizione per la riduzione dell’impronta ecologica. Oggi, grazie ai progetti implementati negli anni, il 71% dei prodotti del Gruppo in Italia viene trasportato su mezzi a basso impatto ambientale: il 20% viaggia in treno, il 17% via mare, mentre il 55% dei prodotti trasportati su strada viaggia su mezzi alimentati a Gnl e Bio-Gnl. Nel contesto dell'utilizzo di questi carburanti, anche nel 2023, Sanpellegrino ha collaborato con il Gruppo Maganetti e con Air Liquide per il navettaggio da San Pellegrino Terme all’hub di Madone e con Logistica 1 per la tratta Cepina Valdisotto-Genova, risparmiando complessivamente l’equivalente di oltre 14.100 tonnellate di CO2. Ad aprile 2023, poi, l'inaugurazione del primo camion 100% elettrico a zero emissioni dedicato a Levissima.