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Caso Garlasco, battaglia di consulenze Stasi-Sempio sul Dna: cosa dicono i genetisti

(Adnkronos) - Il nuovo round nel processo sul caso Garlasco, in cui è imputato Andrea Sempio per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, vede al centro la battaglia tra i consulenti dell'ex fidanzato di Chiara - condannato all'ergastolo in via definitiva per il ...

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Terzo Settore, Lombardi (Min. Lavoro): "Co-programmare è ascolto reale e decisioni condivise"

(Adnkronos) - “Co-programmare non è un termine astratto: significa ascolto reale dei giovani e traduzione delle loro esigenze in decisioni concrete”.   Lo ha affermato Alessandro Lombardi, capo dipartimento politiche sociali del ministero del Lavoro, ...

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Sostenibilità, report Federbeton: nel 2024 oltre 110 mln per sicurezza ed ambiente

(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. ...

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Caso Garlasco, battaglia di consulenze Stasi-Sempio sul Dna: cosa dicono i genetisti

(Adnkronos) - Il nuovo round nel processo sul caso Garlasco, in cui è imputato Andrea Sempio per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, vede al centro la battaglia tra i consulenti dell'ex fidanzato di Chiara - condannato all'ergastolo in via definitiva per il delitto - e quello Andrea Sempio sui risultati della nuova perizia condotta da Denise Albani sul Dna presente sulle unghie di Chiara Poggi. "Dai risultati ottenuti, il professor De Stefano (il genetista che firmò la perizia nel 2014 sul Dna estratto dalle unghie della vittima, ndr) avrebbe dovuto far emergere quello che, già allora, nel 2014, era evidente: che i profili genetici rinvenuti sui margini ungueali di Chiara Poggi mostravano la non concordanza con il profilo genetico di Alberto Stasi, che dunque doveva essere escluso quale contributore di quelle tracce e ciò a prescindere dal metodo biostatistico, utilizzato oggi su quelle stesse tracce". E' uno dei passaggi della consulenza di Ugo Ricci, genetista che affianca la difesa di Stasi. Nel documento di 12 pagine, l'esperto sostiene che "i reperti delle unghie di Chiara Poggi non erano degradati e dunque ciò aumenta la genuinità dei profili genetici determinati", inoltre "la mancata esecuzione della quantificazione" da parte di De Stefano sugli estratti dai margini ungueali "analizzati ed oggetto della rivalutazione nella perizia di Denise Albani, "impedisce di appurare quanto Dna ci fosse su questi reperti. (...) Conoscere l’esatto contenuto del materiale genetico estratto avrebbe consentito di utilizzare certamente la corretta strategia analitica per generare profili genetici migliori da tutti gli estratti ungueali". Per Ricci che elogia la biostatistica utilizzata nella recente perizia, i risultati sulla compatibilità del materiale genetico trovato sulle unghie della vittima con quello di Andrea Sempio restituiscono "valutazioni conservative" che considerando alcuni marcatori avrebbero anche potuto portare a una compatibilità più 'forte'. Insiste invece sull'irrilevanza della traccia genetica la consulenza di parte di Andrea Sempio: un profilo Y parziale, misto, degradato e privo di replica quindi non scientifico sul quale non si può fondare un calcolo statistico. Sono le conclusioni dei consulenti di Sempio, Marina Baldi e Armando Palmegiani. Nella relazione di 40 pagine - che nasce anche dalla lettura delle vecchie consulenze del Ris, del perito Francesco De Stefano, dei consulenti di parte Carlo Previderè, Ugo Ricci e Rower, della coppia Linarello-Fabbri e di Marzio Capra, oltre che della recente perizia della genetista Denise Albani - si evidenzia che la traccia maschile trovata sulle unghie della vittima non è un elemento che indica un'aggressione. Sotto le unghie della vittima, analizzate immediatamente dal Ris di Parma dopo il delitto del 13 agosto 2007 a Garlasco, "la superficie concava non conteneva tracce fresche, non mostrava alcun residuo recente riconducibile a un eventuale aggressore. Questo non significa soltanto che non è stato rilevato Dna maschile, ma che proprio la sede in cui il Dna di un graffio dovrebbe trovarsi era completamente priva di segnali compatibili con un contatto violento nell’immediatezza dei fatti". Per i consulenti il risultato genetico ottenuto da Albani - la compatibilità del profilo genetico maschile con Andrea Sempio - è caratterizzato da tre elementi che rendono "impossibile, oltre che scientificamente scorretto, qualunque forma di calcolo statistico: un profilo estremamente degradato, un profilo misto, senza chiara distinzione tra contributi, che impedisce qualunque attribuzione affidabile e l’assenza assoluta di un profilo consenso, poiché il risultato non è stato confermato da replicazioni indipendenti". Questi aspetti non sono semplici limiti tecnici, ma per i consulenti di Sempio rappresentano - diversamente da quanto sostiene la perita Albani - l'impossibilità di affidarsi alla biostatistica. "Non avendo un profilo consenso, non esiste alcun dato sul quale fondare un calcolo statistico", quindi se il profilo di partenza "non è certo, replicato e chiaro, il Lr (rapporto di verosimiglianza, ndr.) perde completamente del significato". "Adesso più di prima. Adesso si diventa cattivi. Noi stiamo i piedi per la cattiveria, la rabbia. È una vigliaccheria che si ripresenta di nuovo e che va avanti" dice Giuseppe Sempio, padre di Andrea, in un'intervista a 'Quarto grado'. "Noi non avevamo niente da nascondere. Qui non c'è niente da nascondere. Mio figlio non c'entra niente. A casa mia i ragionamenti non si fanno più. Deve farli la giustizia. Noi sappiamo che la verità è la nostra, è solo la nostra. E ci sentiamo chiusi in un barattolo". Il padre di Sempio ai microfoni della popolare trasmissione televisiva risponde all'accusa di aver corrotto l'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per ottenere l'archiviazione del figlio, già indagato anni fa per il delitto di Garlasco. "Con Venditti? Non c'entro nulla, non ho niente a che vedere. Non lo conosco neanche. L'ho visto una sola volta, quando ci ha interrogati" dice Giuseppe Sempio che ribadisce che i soldi in nero servivano per pagare il precedente pool di avvocati. E su quel biglietto scritto a mano sequestrato a casa Sempio con le parole 'Venditti gip archivia', il papà di Andrea Sempio ribadisce: "Io non sapevo che sarebbe successa questa maledizione. Anche se lo avessi saputo non lo avrei buttato. È mio, l'ho scritto io. Certo che lo rivendico. Ma stiamo scherzando? È una cosa che ho scritto io! Per me è un promemoria. Poi la gente può dire quello che vuole".

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Terzo Settore, Lombardi (Min. Lavoro): "Co-programmare è ascolto reale e decisioni condivise"

(Adnkronos) - “Co-programmare non è un termine astratto: significa ascolto reale dei giovani e traduzione delle loro esigenze in decisioni concrete”. Lo ha affermato Alessandro Lombardi, capo dipartimento politiche sociali del ministero del Lavoro, nel corso del meeting nazionale ‘Co-programmare con i giovani’, in corso fino al 20 dicembre al Grand Hotel Salerno e organizzato da Moby Dick Ets come ente capofila. “Si è partiti lo scorso anno con la legge 104 del 2024 e la 'Giornata dell’Ascolto del Minore', celebrata su tutto il territorio nazionale", ha sottolineato Lombardi. "Quest’anno, per la prima volta, abbiamo avuto un momento di condivisione con la fascia dei giovanissimi nell’ambito del Meeting nazionale ‘Co-programmare con i giovani’, per evidenziare il diritto all’ascolto del minore, componente fondamentale nelle relazioni sia genitoriali sia con le agenzie educative e la pubblica amministrazione”, ha continuato Secondo Lombardi, esperienze come questa rappresentano un modello concreto di partecipazione: “Questa esperienza di confronto ha trovato un’ulteriore occasione di manifestazione attraverso il programma nazionale 'DesTEENazione', con oltre 90 centri di aggregazione giovanile su tutto il territorio nazionale, dove i ragazzi possono esprimere le loro potenzialità, aspirazioni e attività di miglioramento. Ma c’è un valore ulteriore: consolidare una cultura della partecipazione e ampliare la capacità relazionale dei giovani, contrastando le solitudini che caratterizzano questo tempo. Progetti come questo dimostrano che giovani, Terzo Settore e istituzioni possono lavorare insieme, progettando politiche efficaci e condivise – ha spiegato Lombardi –. La co-programmazione rafforza la pubblica amministrazione e aumenta l’impatto sociale degli interventi”. Nel corso del Meeting, Lombardi è intervenuto nel panel 'Co-programmare, strumento collaborativo tra p.a. e terzo settore', insieme a rappresentanti accademici, istituzionali e associativi, per discutere opportunità e criticità del modello di co-programmazione. “Il Terzo settore funge da ponte tra i territori e le istituzioni – ha concluso Lombardi – permette di raccogliere bisogni concreti e trasformarli in azioni misurabili. La vera sfida oggi è fare in modo che esperienze come questa diventino prassi stabile, replicabile e non episodica, costruendo un dialogo duraturo con i giovani e creando comunità più inclusive, partecipative e vicine ai bisogni reali dei cittadini”.

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Sostenibilità, report Federbeton: nel 2024 oltre 110 mln per sicurezza ed ambiente

(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. (Video) Il comparto continua a investire risorse e competenze per migliorare le proprie performance ambientali e accelerare il percorso verso la neutralità climatica al 2050. Lo scorso 24 settembre, presso la Camera dei Deputati, Federbeton ha presentato la propria Strategia di decarbonizzazione, che traccia un percorso chiaro di riduzione progressiva delle emissioni tramite leve strategiche. Nella definizione della strategia sono stati individuati interventi di breve e medio periodo che sfruttano tecnologie già mature come l’impiego di combustibili alternativi e l’utilizzo di materiali sostitutivi del clinker, il semilavorato componente prevalente del cemento - spiega la Federazione del settore - La leva chiave per la decarbonizzazione del settore, con uno sviluppo a lungo termine, è la cattura della CO2, una tecnologia che richiede ingenti investimenti e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e stoccaggio. La cattura è fondamentale perché nella produzione di cemento il 60-65% delle emissioni dirette di CO2 deriva dalle stesse reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile. “Cemento e calcestruzzo sono materiali straordinari e insostituibili, che garantiscono la sicurezza e la durabilità delle nostre case, scuole, ospedali. Sono fondamentali per le nostre infrastrutture e città, alimentano la crescita economica e sociale del Paese e contribuiscono concretamente alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e durevoli - ha sottolineato Paolo Zelano, vicepresidente di Federbeton Confindustria - La nostra sfida è mantenere alta la competitività dell’industria italiana continuando a progredire sul fronte della sostenibilità, in particolare quella ambientale. Questo è possibile solo attraverso un impegno collettivo, rafforzando il legame tra industria, ambiente e società”. Il Rapporto di Sostenibilità di Federbeton, come ogni anno, mostra l’impegno, i risultati e gli ambiti di miglioramento della filiera. Emerge, fra l’altro, che il settore conferma la propria circolarità: l’industria del cemento utilizza da anni scarti di altri processi produttivi in sostituzione dell’8% delle materie prime necessarie; i produttori di calcestruzzo preconfezionato e manufatti riutilizzano in media il 29% delle acque di processo ed il 62% degli scarti di produzione, rispettivamente; inoltre, è in aumento la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta dalle aziende stesse. Il Rapporto richiama l’attenzione anche su alcune criticità che non permettono all’industria di esprimere pienamente le proprie potenzialità: “Il tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili con combustibili alternativi nel settore del cemento resta fermo al 26%, lontano dalla media europea del 56%, principalmente a causa di iter amministrativi complessi e disomogenei sul territorio nazionale. I combustibili alternativi sono una soluzione già disponibile, ma al di là dello sforzo dell’industria, è necessario un intervento delle istituzioni al fine di ottenere un’applicazione omogenea sul territorio nazionale del processo di autorizzazione”. Un’altra criticità che emerge dal Rapporto è quella relativa “all’impiego di aggregati recuperati nella produzione di calcestruzzo. Nonostante le potenzialità del settore, questa pratica resta limitata per l’assenza di un mercato nazionale per prodotti conformi agli standard dei calcestruzzi strutturali. Anche in questo caso è necessaria un’azione di sistema che coinvolga produttori, utilizzatori e istituzioni”.

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