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(Adnkronos) - Oggi davanti alla corte d'Assise di Bergamo ha ribadito di essere innocente e di essere solo un testimone dell'omicidio Moussa Sangare, il 31enne a processo per aver accoltellato a morte Sharon Verzeni a Terno d'Isola, nella Bergamasca, la notte tra il 29 e il 30 luglio 2024. Fermato un mese dopo, Sangare confessò prima ai carabinieri, poi al pm Emanuele Marchisio e infine dal carcere alla gip Raffaella Mascarino, di aver colpito e ucciso Sharon "senza motivo", perché sentiva il "feeling di fare del male". Sette mesi dopo, lo scorso marzo, il 31enne a sorpresa ha ritrattato tutto, rendendo dichiarazioni spontanee al termine della seconda udienza davanti alla corte d'Assise di Bergamo, convocata per il conferimento dell'incarico per la perizia psichiatrica. Perizia, firmata dalla dottoressa Giuseppina Paulillo e discussa nell'udienza dello scorso 22 settembre, che lo ha riconosciuto capace di intendere e di volere. Oggi nell'udienza durata tre ore, "ha ribadito la sua posizione e la sua innocenza per più di un'ora. Dice di essere stato testimone del fatto, ma non di averlo compiuto", racconta il legale di Sangare, Giacomo Maj. La ricostruzione di Sangare "non è bizzarra o fantasiosa, ma semplicemente inattendibile, non sta in piedi, però lui si rende conto di quello che sta dicendo", commenta l'avvocato, Luigi Scudieri, legale di madre, padre, fratello, sorella e fidanzato della vittima, Sergio Ruocco. All'udienza di oggi, in cui tutti e cinque hanno testimoniato di fronte alla corte d'Assise, "è emerso chiaro che Moussa Sangare, quando ha ucciso Sharon, era talmente lucido da preoccuparsi di nascondere l’arma, gettare i propri vestiti nel fiume Adda e cambiare le parti di bicicletta usata la sera dell’omicidio. Quando ha confessato era talmente lucido da fare ritrovare l’arma, far recuperare nel fiume i vestiti e indicare agli inquirenti la bicicletta sulla quale è stata ritrovata dai Ris la traccia mista di Dna di Sangare e Sharon", osserva il legale di parte civile, sottolineando che "ignorare la caustica verità emersa dalla confessione sarebbe grottesco e surreale e non fa altro che distogliere l’attenzione sulla responsabilità dell’imputato, verso la famiglia di Sharon e la società, per avere spezzato la vita di una giovane donna". Si torna in aula il prossimo 16 dicembre per la discussione delle parti. La sentenza è attesa per il 12 gennaio.
(Adnkronos) - "Fino a qualche settimana fa i dati sull’Irpef che abbiamo presentato hanno fatto scalpore. Oggi, invece, a far notizia è una manovra che sembra andare in favore proprio di chi l’Irpef la paga". Lo afferma Stefano Cuzzilla, presidente di Cida. Il riferimento è ai dati, elaborati da Cida e Itinerari previdenziali, che hanno evidenziato come il 27% dei contribuenti versi quasi l’80% dell’Irpef, mentre il 43% della popolazione non versi un solo euro di imposta diretta. Numeri che avevano acceso il dibattito sul peso sproporzionato che grava su una platea ristretta di cittadini e lavoratori, quelli che reggono il sistema”. In questo scenario, la scelta della manovra 2026 di alleggerire leggermente l'Irpef per questa stessa fascia di contribuenti rappresenta un segnale importante: chi contribuisce di più viene finalmente riconosciuto e non penalizzato. Cuzzilla precisa: "E' curioso che la critica più forte, come ricordato anche dall’Istat, sia che il taglio dell’Irpef favorisca chi paga l’Irpef. Una polemica che si commenta da sola. Ma qui non stiamo parlando di privilegi: si tratta semplicemente di ristabilire un principio di equità". Per capirlo basta un confronto semplice:un dirigente con 105mila euro di reddito paga in Irpef e addizionali 13,5 volte più di un lavoratore che guadagna 30mila euro, pur avendo un reddito solo 3,5 volte più alto. E' evidente chi sostiene davvero il sistema. Restano tuttavia ombre sulle rottamazioni e sulle nuove ipotesi di sanatoria fiscale: "Cida - ricorda - ha già espresso la propria contrarietà alle rottamazioni. La Corte dei Conti, nelle audizioni parlamentari, ha sollevato obiezioni puntuali: abbattere sanzioni e allungare i tempi di pagamento significa far perdere allo Stato gettito certo e favorire chi non ha rispettato le regole. In fondo, è un premio a chi ha eluso, un ulteriore peso su chi ha sempre pagato". Chiude Cuzzilla: "La manovra mostra un primo segnale di giustizia per il ceto medio e i contribuenti fedeli, ma se continueremo con il meccanismo delle rottamazioni, rischiamo di svuotare quel patto fiscale che dovrebbe unire e responsabilizzare. La vera equità si costruisce premiando chi fa la sua parte, non garantendo scappatoie a chi si sottrae".
(Adnkronos) - Innovazione e sostenibilità si incontrano nel cuore del distretto pratese. In occasione di Ecomondo, Lorenzo Perra, presidente di Plures, multiutility toscana attiva nei settori ambiente, energia e acqua, ha annunciato che dal 1° dicembre inizierà la posa delle linee impiantistiche del Textile Hub di Prato, il primo impianto in Italia a utilizzare intelligenza artificiale e tecnologia a infrarossi per la selezione e il riciclo dei materiali tessili. "Con il Textile Hub di Prato apriamo una nuova stagione per la Toscana e per l’Italia - ha dichiarato Perra intervenendo al convegno di Utilitalia dedicato all’economia circolare - E’ un impianto che unisce innovazione e sostenibilità, trasformando gli scarti in nuova materia prima e restituendo valore a un settore simbolo del saper fare italiano. È un passo concreto verso un’economia circolare reale, non solo dichiarata". Finanziato con risorse del Pnrr e con investimenti diretti di Plures Alia per un valore complessivo di 29,5 milioni di euro, il Textile Hub sorgerà su un’area di 24mila metri quadrati e potrà trattare fino a 33mila tonnellate di materiali all’anno, tra flussi di pre e post consumo, coprendo l’intero fabbisogno regionale. Circa la metà dei materiali proverrà direttamente dal distretto tessile pratese. Sul piano tecnologico, l’impianto rappresenterà un salto di qualità senza precedenti: i sistemi di visione ottica e gli algoritmi di riconoscimento delle fibre permetteranno una selezione automatica dei materiali con altissima precisione, aumentando le percentuali di recupero e riducendo drasticamente gli scarti non valorizzabili. La conclusione dei lavori e il collaudo finale sono previsti per giugno 2026.