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Perché il 2026 sarà l’anno di Italia e Germania

(Adnkronos) - Passato lo choc (anche un po’ esagerato) della Strategia di sicurezza nazionale trumpiana, è utile concentrarsi sulle carte che l'Europa può ancora giocarsi. Una di queste, inimmaginabile fino a poco tempo fa, è l’alleanza italo-tedesca, destinata a ridefinire gli equilibri ...

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Turismo, con Croatia Airlines collegamento Dubrovnik-Roma operativo tutto l’anno

(Adnkronos) - La compagnia aerea Croatia Airlines, l’Ente per il Turismo della città di Dubrovnik, l’Ente Nazionale Croato per il Turismo e l’Ente per il Turismo della Regione di Dubrovnik-Neretva hanno presentato a Roma la nuova linea Dubrovnik-Roma, attiva ...

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Trento, Bolzano, Udine: ecco dove si vive meglio. Sud bocciato, Napoli 'in crisi'

(Adnkronos) - La provincia di Trento torna in testa, medaglia d’oro per la qualità della vita, seguita sul podio da Bolzano e Udine. È il bilancio annuale dell’indagine del Sole 24 Ore che fotografa il benessere nei territori. Nella top 10, tra le 107 province ...

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Perché il 2026 sarà l’anno di Italia e Germania

(Adnkronos) - Passato lo choc (anche un po’ esagerato) della Strategia di sicurezza nazionale trumpiana, è utile concentrarsi sulle carte che l'Europa può ancora giocarsi. Una di queste, inimmaginabile fino a poco tempo fa, è l’alleanza italo-tedesca, destinata a ridefinire gli equilibri europei in un contesto di instabilità interna francese e nuove geometrie politiche globali. Tra i due Paesi il legame non è stato mai così forte dai tempi di Adenauer e De Gasperi. Il presidente del Consiglio italiano accolse a Roma il cancelliere tedesco in una storica visita nel giugno 1951, a poche settimane dalla firma del trattato che istituì la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, e che mise fine all’isolamento tedesco vincolando l'industria bellica dei sei Paesi fondatori a un progetto di pace comune. Da quella ripresa delle relazioni diplomatiche - di cui nel 2026 si celebreranno i 75 anni - i due governi collaborarono strettamente per creare la Comunità europea di difesa (Ced), ma nel 1954 la bocciatura francese e la diffidenza degli altri Stati membri (la ferita della guerra era ancora aperta) bloccarono un processo che è ripartito sul serio solo dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Meloni-Merz: stabilità politica e convergenza ideologica A parte le ricorrenze diplomatiche, il 2026 sarà l’anno di Italia e Germania per ragioni ben più sostanziali. Roma e Berlino hanno in comune due governi a guida conservatrice, una certa stabilità e la ragionevole aspettativa di non dover affrontare elezioni nazionali da qui a un anno e mezzo. Inoltre, Giorgia Meloni e Friedrich Merz non rientrano negli schemi che hanno dominato i rispettivi Paesi per due decenni: l'era Merkel e quella della schizofrenia governativa italiana. Tra i leader si è instaurata una "chimica" fondata sul pragmatismo e sull’aver navigato da esterni la fase precedente: lei all’opposizione sin dalla nascita di Fratelli d’Italia nel 2012; lui fuori dalla politica e nel mondo degli affari durante la guida merkeliana della Cdu. Gli anni in cui l’Italia era il membro fiscalmente indisciplinato dell’Unione, delle risate con Sarkozy al Consiglio europeo che anticipavano la caduta di Berlusconi nel 2011, della contrapposizione tra il rigido ministro delle Finanze Schaeuble e i cosiddetti Piigs. Oggi l'Italia ha uno spread sotto i 70 punti base, conti pubblici in ordine e potrebbe uscire in anticipo dalla procedura d’infrazione, mentre la Germania, in crisi d’identità, deve ridefinire il proprio ruolo nel mondo anche attraverso la sua potenza industriale e di motore dell’export europeo. La convergenza ci è sempre stata, le filiere sono da decenni integrate, ma ora si vede chiaramente un disegno strategico per spingere l’Unione in una direzione diversa. Il forum Mimit-Bmwe Quali sono i segnali, concreti, di questa special relationship? Partiamo da oggi, 10 dicembre: al Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è tenuto il secondo Forum ministeriale italo-tedesco, presieduto dal ministro Adolfo Urso e dalla ministra federale dell'Economia e dell'Energia Katherina Reiche, che ha prodotto un documento congiunto di politica industriale su auto e siderurgia. Al centro, la revisione della transizione ecologica europea e in particolare dello stop ai motori endotermici previsto per il 2035. Urso, in sintonia con la collega tedesca, rivendica una "revisione radicale ed efficace" che preveda neutralità tecnologica, riconoscimento strutturale del ruolo di biofuel, e-fuel e tecnologia ibrida, estendendo il nuovo approccio anche ai veicoli commerciali e pesanti. Merz ha formalmente richiesto alla Commissione europea di permettere ai "motori a combustione altamente efficienti" di continuare oltre il 2035, posizione condivisa da altri sei Stati membri dell'Ue. La battaglia comune mira a tutelare le industrie energivore europee e "rimediare ai danni di una transizione ideologica", proteggendo settori automotive vitali per Germania e Italia. I segnali diplomatici della nuova alleanza L'agenda bilaterale dei prossimi mesi conferma la vivacità di questo rapporto. La settimana prossima, durante la XVIII edizione della Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo (che Adnkronos seguirà con tre dirette speciali), ci sarà un solo ministro degli Esteri, in una sessione speciale insieme ad Antonio Tajani, e sarà il tedesco Johann Wadephul. Il 23 gennaio 2026 si terranno a Roma le consultazioni per il Piano d'Azione italo-tedesco, con Merz ricevuto da Meloni per il nuovo vertice intergovernativo tra i due paesi. Il Piano d'Azione, firmato nel novembre 2023, prevede cooperazione rafforzata su politica industriale, spazio, tecnologie digitali e green, sicurezza e difesa, migrazione e cultura. Difesa e industria degli armamenti La difesa rappresenta uno dei settori più dinamici della cooperazione. Il 15 ottobre 2024, Leonardo e Rheinmetall hanno costituito la joint venture paritetica Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (Lrmv), con sede legale a Roma e operativa a La Spezia, dove si svolgerà circa il 60% delle attività industriali. Pochi giorni fa, Lrmv ha firmato il primo contratto per la fornitura di 21 veicoli cingolati A2CS Combat per l'Esercito italiano, con il primo mezzo consegnato entro la fine del 2025. L'amministratore delegato Laurent Sissmann ha definito l'accordo come "la nascita di una sinergia industriale concreta" destinata a sviluppare non solo veicoli, ma una capacità industriale condivisa per i futuri carri armati principali europei. Il Piano d'Azione prevede una cooperazione rafforzata su numerosi programmi, dal Sistema principale di combattimento terrestre (Mgcs) al Sistema di combattimento corazzato di fanteria (Ajcs), dal Rotore di nuova generazione (Ngrc) al progetto di difesa anti-missili ipersonici Hydis. Oltre ai progetti già esistenti come Eurofighter, Eurodrone, elicottero NH-90 e missile Vulcano, le due nazioni mirano a "ridurre la frammentazione, promuovere l'intercambiabilità e rafforzare l'industria europea della difesa". Spazio e innovazione Lo spazio costituisce un pilastro fondamentale della partnership strategica italo-tedesca. Al centro della collaborazione figura il programma Iris², la costellazione satellitare europea per comunicazioni sicure e sovrane, con primo lancio previsto nel 2029. Durante il primo Forum ministeriale a Berlino nel novembre 2024, i ministri Urso e Habeck hanno posto lo spazio al centro della cooperazione bilaterale, identificandolo come "catalizzatore per le tecnologie emergenti" e strumento per garantire competitività e autonomia all'Europa. Il Piano d'Azione prevede gruppi di lavoro dedicati all'economia spaziale, promuovendo collaborazioni industriali e poli di innovazione. Dopo la partecipazione italiana alla Fiera di Hannover 2025, a ottobre il German-Italian Aerospace Forum a Roma ha ulteriormente consolidato questa collaborazione, supportata dal Consiglio dei Ministri Esa 2025. Regolamentazione e sovranità tecnologica Nella partita europea sull’“Omnibus digitale” la Germania si sta ritagliando il ruolo di capofila dei paesi che chiedono una vera cesura con la stagione della iper regolazione, e la linea illustrata da Karsten Wildberger, ministro per la digitalizzazione, al Consiglio Ue Telecomunicazioni del 9 dicembre, conferma questa ambizione: Berlino saluta il pacchetto della Commissione come un passo nella direzione giusta ma lo giudica insufficiente, chiede di estendere l’ambito della riforma, rendere le norme nativamente “machine readable” per permettere una compliance automatizzata e tagliare in modo drastico il ricorso ad atti delegati ed esecutivi che scaricano incertezza giuridica su imprese e amministrazioni nazionali. Parlando con chi ha partecipato al forum berlinese sulla sovranità digitale di fine novembre, la sovranità non viene più declinata come autarchia tecnologica ma come capacità europea di governare infrastrutture critiche – dai cavi sottomarini allo spazio, già definiti da vari ministri “nuovi territori sovrani” – e di costruire un quadro normativo sufficientemente semplice per non trasformare il fattore regolatorio in un vantaggio competitivo per gli attori extra Ue. È in questo spazio che si inserisce, quasi in modo complementare, la posizione italiana espressa dal viceministro Valentino Valentini al Consiglio Telco: meno complessità normativa, più chiarezza e coerenza tra i grandi regolamenti orizzontali (Dsa, Dma, Data Act, Cyber Resilience, Nis2), razionalizzazione degli obblighi per evitare sovrapposizioni, e soprattutto uso “intelligente” del digitale – piattaforme comuni, interoperabilità tra autorità, modelli e procedure standardizzate – per ridurre oneri invece di crearne di nuovi. L'allineamento tra Ppe e Ecr La convergenza Roma-Berlino trova riscontro anche nelle dinamiche del Parlamento europeo, dove il Partito Popolare Europeo (Ppe) di Merz e i Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) di Meloni collaborano sempre più frequentemente. L’Ecr, quarto gruppo parlamentare con 80 eurodeputati provenienti da 19 Stati membri (e che in questi giorni si riunisce a Roma per i suoi ‘study days’), si posiziona come possibile "cardine" di coalizioni variabili, capace di collaborare sia con il Ppe che con i Patrioti su dossier specifici, facendo ovviamente irritare il resto della maggioranza che ha sostenuto il secondo mandato di Ursula von der Leyen, ovvero Socialisti e Liberali. Questa dinamica, definita anche "maggioranza venezuelana" dopo il voto congiunto sul riconoscimento di Edmundo González come presidente del Venezuela, si è manifestata ripetutamente su temi industriali e di politica estera. Il presidente del Ppe Manfred Weber ha dimostrato più volte disponibilità a proteggere il governo Meloni, come nel blocco della missione parlamentare europea sullo stato di diritto in Italia, che si sarebbe dovuta tenere in questi giorni. (di Giorgio Rutelli)

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Turismo, con Croatia Airlines collegamento Dubrovnik-Roma operativo tutto l’anno

(Adnkronos) - La compagnia aerea Croatia Airlines, l’Ente per il Turismo della città di Dubrovnik, l’Ente Nazionale Croato per il Turismo e l’Ente per il Turismo della Regione di Dubrovnik-Neretva hanno presentato a Roma la nuova linea Dubrovnik-Roma, attiva tutto l’anno. La linea era già operativa durante l’alta stagione, ma, grazie al crescente interesse dei passeggeri e alla rilevanza strategica di collegare la perla turistica croata con la capitale italiana, è stata trasformata in un collegamento operativo tutto l’anno, con due voli settimanali: il giovedì e la domenica nel periodo invernale, e il sabato e la domenica in estate. I passeggeri possono acquistare i biglietti di andata e ritorno sulla tratta Dubrovnik-Roma a partire da 140 euro sul sito web: www.croatiaairlines.com. Come ha dichiarato Marija Pavić, responsabile vendite di Croatia Airlines, i voli stagionali sulla rotta Dubrovnik-Roma sono stati operati durante la stagione turistica, ma da ora saranno disponibili anche nel periodo invernale: “Quest’inverno Croatia Airlines - ha annunciato - opererà 27 rotte internazionali, collegando sei aeroporti nazionali (Zagabria, Osijek, Spalato, Dubrovnik, Zara e Fiume) con 17 destinazioni all’estero: Amsterdam, Barcellona, Vienna, Berlino, Bruxelles, Istanbul, Copenaghen, Francoforte, Londra (Heathrow), Mostar, Monaco, Parigi, Roma (via Spalato/Dubrovnik), Sarajevo, Skopje, Stoccolma e Zurigo. Il prolungamento della rotta Dubrovnik-Roma consolida ulteriormente il collegamento tra Croazia e Italia, facilitando i viaggi sia per i passeggeri business sia per quelli turistici, e rafforzando al tempo stesso il legame della Croazia con le principali destinazioni europee”. Anamarija Jurinjak, responsabile marketing di Croatia Airlines, ha sottolineato come quest’inverno Croatia Airlines migliorerà ulteriormente il proprio traffico aereo prolungando l’attività di alcune rotte stagionali e aumentando il numero di voli e di posti disponibili rispetto allo scorso inverno. Oltre a Roma, da Dubrovnik si potrà volare anche a Francoforte; da Zagabria verranno prolungati i collegamenti per Stoccolma, Berlino e Barcellona; mentre da Spalato sarà estesa la rotta per Istanbul. “Grazie al prolungamento della rotta Dubrovnik-Roma - ha detto - anche nell’orario invernale, rispondiamo alle aspettative dei passeggeri e al tempo stesso rafforziamo strategicamente la rete di voli di Croatia Airlines. Con l’introduzione del collegamento annuale, la compagnia contribuisce ulteriormente allo sviluppo del turismo a Dubrovnik e a un migliore collegamento della Croazia con l’Europa e il resto del mondo. Inoltre, grazie al più grande rinnovo di flotta nella storia dell’azienda, miglioriamo la rete infrastrutturale dei trasporti croati, puntando al comfort e alla qualità del servizio offerto ai passeggeri”. Inoltre, l’agenzia di viaggi Obzor putovanja ha creato pacchetti speciali per viaggiare a Dubrovnik, stringendo una collaborazione Fly&Drive per il mercato italiano. Il direttore dell’Ente per il Turismo della città di Dubrovnik, Miroslav Drašković, e il direttore dell’Ente per il Turismo della Regione Dubrovnik-Neretva, Julijo Srgota, hanno sottolineato che l’introduzione della rotta annuale Dubrovnik-Roma rappresenta un passo decisivo verso il raggiungimento dell’obiettivo strategico di posizionare Dubrovnik e l’intera regione come destinazione fruibile tutto l’anno. “L’Italia è uno dei dieci mercati di riferimento più importanti per la nostra città, e il collegamento diretto con Roma rafforza ulteriormente tale legame. Siamo convinti che la nuova rotta incentiverà gli arrivi nei mesi invernali e permetterà a un numero sempre maggiore di visitatori di scoprire Dubrovnik e i dintorni anche al di fuori dell’alta stagione”, hanno sottolineato. Questa linea, come ha affermato Viviana Vukelić, direttrice dell’Ente Nazionale Croato per il Turismo in Italia, rafforza ulteriormente la posizione di Dubrovnik come destinazione di punta nel Mediterraneo e apre nuove opportunità per i viaggi d’affari e turistici. “La tratta aerea tra Dubrovnik e Roma, attiva tutto l’anno, rappresenta un importante passo avanti nel consolidamento dell’accessibilità internazionale della città di Dubrovnik, ma anche nel prolungamento della stagione turistica e nel garantire uno sviluppo più uniforme del turismo durante tutto l’anno. Il trasporto aereo svolge un ruolo importante nello sviluppo del turismo croato, soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando collegamenti efficienti con i principali mercati europei sono determinanti per ottenere buoni risultati turistici”, ha dichiarato. Tale presentazione ha ulteriormente sottolineato l’importanza di questo collegamento aereo per lo sviluppo del turismo e dell’economia, e Croatia Airlines conferma ancora una volta il proprio ruolo di promotore della Croazia sul mercato internazionale.

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Trento, Bolzano, Udine: ecco dove si vive meglio. Sud bocciato, Napoli 'in crisi'

(Adnkronos) - La provincia di Trento torna in testa, medaglia d’oro per la qualità della vita, seguita sul podio da Bolzano e Udine. È il bilancio annuale dell’indagine del Sole 24 Ore che fotografa il benessere nei territori. Nella top 10, tra le 107 province analizzate, trionfa il Nord con Milano all’ottavo posto. Roma continua la sua scalata in classifica, balzando di 13 posizioni e guidando la rimonta delle grandi città metropolitane. Il Sud rimane invece fanalino di coda, con Reggio Calabria che si conferma ultima. Trento si configura quindi come la testa di serie dell’arco alpino, scalzando la vincitrice del 2023, cioè Udine (ora terza) e la pluripremiata Bolzano. Il territorio altoatesino viene spinto in seconda posizione dalle performance in “Affari e lavoro” e dai primati in alcuni importanti indicatori tra cui il quoziente di natalità (i nuovi nati ogni 1000 abitanti sono 8,4 contro i 6 della media nazionale). Udine, invece, è nella top 10 della classifica che misura la qualità di “Ambiente e servizi”, terza per densità di impianti fotovoltaici. Le prime 10 province sono dunque tutte settentrionali premiando le piccole: Bergamo (vincitrice nel 2024, ora al 5° posto), Treviso, Padova (che ritorna tra le teste di serie dopo 30 anni di assenza: era nona nel 1994) e Parma. All’apice della classifica generale tornano anche le grandi aree metropolitane come Bologna e Milano, rispettivamente al 4° e all’8° posto, in testa per “Demografia, società e salute”, la prima e per “Ricchezza e consumi” e “Affari e lavoro” la seconda. Nel complesso, le città metropolitane registrano un miglioramento rispetto all’edizione 2024: Roma guida la risalita e si piazza 46esima, mentre Genova sale di 11 gradini arrivando al 43esimo posto. In miglioramento anche Bologna che sale di 5 posizioni sul 2024, e Milano che cresce di 4 (Torino sale di una posizione e diventa 57esima). Bene anche Cagliari, prima area metropolitana del Mezzogiorno che sale di cinque posizioni e si piazza 39esima, seguita da Bari (67esima, ma in calo di due posizioni), Messina (91esima), Catania (96esima, in calo però di 13 posizioni), Palermo (97esima), Napoli (104esima) e Reggio Calabria, ultima per il secondo anno di fila.

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