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Caso Epstein, Trump attacca: "Era un democratico, chiedete a Bill Clinton non a me"

(Adnkronos) - "I democratici stanno facendo tutto il possibile per promuovere nuovamente la bufala Epstein - nonostante il Dipartimento di Giustizia abbia pubblicato 50.000 pagine di documenti - al fine di distogliere l'attenzione dalle loro politiche inadeguate e ...

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AssoESCo, Giacomo Cantarella confermato presidente

(Adnkronos) - Giacomo Cantarella è stato confermato all’unanimità presidente di AssoESCo, l’Associazione italiana di riferimento per le ESCo e le imprese operanti nel settore della transizione energetica e della sostenibilità. Cantarella guiderà l’associazione per i prossimi due anni.  ...

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Cresco Award, premiati i Comuni che fanno crescere la sostenibilità

(Adnkronos) - Dai piccoli borghi alle grandi città: premiati Comuni, Città Metropolitane e Province, Unioni o Raggruppamenti di Comuni, Comunità Montane che hanno realizzato progetti innovativi e concreti per migliorare la qualità della vita delle proprie comunità. Si è ...

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Caso Epstein, Trump attacca: "Era un democratico, chiedete a Bill Clinton non a me"

(Adnkronos) - "I democratici stanno facendo tutto il possibile per promuovere nuovamente la bufala Epstein - nonostante il Dipartimento di Giustizia abbia pubblicato 50.000 pagine di documenti - al fine di distogliere l'attenzione dalle loro politiche inadeguate e dalle loro sconfitte, in particolare dall'imbarazzante shutdown, che ha causato il caos totale nel loro partito". Lo ha scritto il presidente americano Donald Trump in un post su Truth Social. "Alcuni repubblicani deboli sono caduti nelle loro grinfie perché ingenui e poco risoluti. Epstein era un democratico ed è un problema dei democratici, non dei repubblicani! - ha proseguito - Chiedete di Epstein a Bill Clinton, Reid Hoffman e Larry Summers, loro sanno tutto di lui, non perdete tempo con Trump. Ho un Paese da governare!". "Chiederò alla procuratrice generale Pam Bondi, al Dipartimento di Giustizia e ai grandi patrioti dell'Fbi di indagare sul coinvolgimento e i rapporti di Epstein con loro, con J.P. Morgan, Chase e molte altre persone e istituzioni, per determinare quello che accadeva tra di loro", ha annunciato Trump. "Tutte le frecce puntano ai democratici - ha aggiunto - i file indicano che questi signori, come molti altri, hanno passato gran parte della loro vita con Epstein e sulla sua 'isola'". Trump ha intanto avviato una campagna di pressioni sui deputati repubblicani che appaiono intenzionati a votare la prossima settimana con i democratici, permettendo quindi l'approvazione della mozione che chiede la pubblicazione di tutti i file del dipartimento di Giustizia relativi a Jeffrey Epstein. I contatti con questi repubblicani si sono intensificati da quando Mike Johnson ha dovuto fissare per la prossima settimana la votazione della mozione, che lui per diversi mesi ha cercato in tutti i modi non portare in aula. Il cambio di strategia dello Speaker repubblicano è stato determinato nella giornata cruciale di mercoledì scorso, segnata da una parte dalla diffusione delle mail in cui il finanziere pedofilo, morto impiccato in cella nell'agosto del 2019, affermava che Trump "sapeva delle ragazze", e dall'altra della presentazione della petizione, con 218 firme di deputati, tra i quali un gruppetto di repubblicani, che avrebbe costretto lo Speaker a portare in aula per il voto la mozione che aveva cercato a tutti i costi di bloccare. A questo punto, il leader repubblicano ha deciso di anticipare i tempi - con il percorso della petizione si sarebbe arrivati al voto all'inizio di dicembre - perché "se dobbiamo farlo, meglio farlo velocemente", spiega alla Cnn una fonte repubblicana. Un cambio di strategia concordata con Trump che comprende che "questa è una realtà inevitabile", affermano fonti della Casa Bianca alla Cnn, e quindi ha scelto di esercitare la massima pressione da parte di Trump per convincere a non votare per la mozione quelli che oggi su Truth Social definisce "alcuni repubblicani deboli caduti nelle reti" dei democratici che continuano ad usare il "falso di Epstein per distrarre dalle loro cattive politiche e sconfitte, in particolare l'imbarazzo dello shutdown". Con quattro repubblicani che hanno firmato la petizione, compreso Thomas Massie che è anche cofirmatario della mozione, tre deputati che hanno già annunciato che voteranno per la pubblicazione, i media americani prevedono che decine di altri repubblicani potrebbero votare, per evitare di tradire le promesse elettorali fatte sul caso Epstein, come ha in fondo fatto Trump bloccando la pubblicazione dei file. Secondo la Cnn, la Casa Bianca si è concentrata su due delle deputate che, insieme all'orma ex fedelissima di Trump, Marijorue Taylor Greene, che hanno firmato la mozione. Una è Lauren Boebert, anche lei considerata una grande alleata di Trump, che nei giorni scorsi ha sia incontrato alla Casa Bianca la ministra della Giustizia Pam Bondi e il capo dell'Fbi Kash Patel e poi ha anche ricevuto una telefonata del presidente, senza però che la repubblicana ritirasse la firma. Come non l'ha ritirata Nancy Mace, anche lei contattata da Trump e Casa Bianca, che ha spiegato in una lettera al presidente come da vittima di abusi sessuali considera la questione dei file di Epstein "profondamente personale"-. Un eventuale passaggio alla Camera della misura avrebbe un forte impatto politico, ma il successivo passaggio al Senato non è scontato. Massie, il deputato repubblicano diventato una sorta di nemesi per Trump che ha già dato il sostegno ad uno suo sfidante nelle primarie repubblicane, confida nel fatto che la mozione possa raggiungere una maggioranza a prova di veto, almeno 290 voti, in modo da "mettere tanta pressione sul Senato, e nel caso di approvazione del Senato allora sarebbe un grave passo per il presidente" l'eventuale veto. Intanto, per aumentare la pressione sui membri del Congresso, Massie e gli altri firmataria della mozione stanno organizzando a Capitol Hill conferenze stampa con le vittime della rete di traffico sessuale di minori di Epstein. Jeffrey Epstein avrebbe svolto il ruolo di consigliere informale di Steve Bannon, durante la campagna mediatica del 2018 finalizzata a promuovere e difendere il programma del presidente Donald Trump. È quanto emerge - secondo il Guardian - da alcuni dei file diffusi dalla commissione di vigilanza della Camera statunitense: uno scambio di sei giorni, dal 17 al 23 agosto, in cui Epstein fornisce a Bannon suggerimenti e indicazioni per le sue comparsate televisive e la sua strategia politica in generale. La presenza dell'ex stratega di Trump all'interno dei file era stata anticipata nei mesi scorsi da Elon Musk, a cui Bannon aveva risposto chiedendo l'intervento di un investigatore speciale per analizzare "tutti i documenti". Dallo scambio emergono anche indicazioni di merito sulle politiche economiche dell’amministrazione Trump: Epstein suggerisce a Bannon argomentazioni per rispondere alle critiche sui tagli fiscali, sostenendo che le accuse di favoritismi ai più ricchi siano "fuorvianti" e insistendo sulla percezione pubblica degli sgravi alle corporation. I due commentano inoltre in tempo reale gli sviluppi del 'Russiagate' e le conseguenze per l'ex avvocato di Trump Michael Cohen, riconoscendo l’importanza dell’immunità concessa al publisher del National Enquirer, David Pecker, e prevedendo ulteriori rivelazioni sui pagamenti a donne legati al presidente. I messaggi mostrano infine l’attenzione di entrambi alla riservatezza dei loro contatti. Bannon manifesta timori per la costante sorveglianza attorno a Epstein, mentre quest’ultimo si offre di organizzare un incontro a New York "sotto la protezione dell'oscurità", con accessi secondari e massima discrezione, proponendo il proprio appartamento sulla East 66th Street e garantendo che qualcuno avrebbe potuto accompagnare Bannon all’interno senza essere visto. Bannon accetta, chiedendo solo di fissare un orario.

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AssoESCo, Giacomo Cantarella confermato presidente

(Adnkronos) - Giacomo Cantarella è stato confermato all’unanimità presidente di AssoESCo, l’Associazione italiana di riferimento per le ESCo e le imprese operanti nel settore della transizione energetica e della sostenibilità. Cantarella guiderà l’associazione per i prossimi due anni. Cantarella, head of regulatory affairs and institutional relations di Gruppo Dolomiti Energia, commenta così la sua nomina: “Sono grato agli associati per questa riconferma che riconosce il percorso fatto nell’ultimo biennio. AssoESCo è il principale riferimento per le energy service company e per quelle aziende che si occupano di servizi connessi alla transizione energetica. In questo biennio abbiamo registrato un significativo incremento degli associati: ad oggi rappresentiamo oltre cento aziende. Nei prossimi due anni lavoreremo per consolidare ulteriormente il percorso avviato". Tra le sfide che attendono il nuovo consiglio direttivo, secondo il presidente Cantarella la principale sarà “quella di proseguire nel dialogo con le istituzioni per rappresentare come le ESCo possano essere un facilitatore e acceleratore del processo di decarbonizzazione del Paese. Le ESCo integrano ingegneria, finanza e gestione dei processi legati alla transizione energetica. Con le nostre competenze contribuiamo e continueremo a contribuire in modo significativo per la messa a terra dei progetti di efficienza energetica, di generazione distribuita e di gestione ottimizzata dell’energia. Abbiamo però bisogno che le Istituzioni ci supportino con una normativa chiara e stabile, condizione senza la quale la nostra attività rischia di diventare una corsa a ostacoli". Il riferimento è al recente stop anticipato alla misura Transizione 5.0 che Cantarella commenta così: “L’Associazione si è adoperata in un’ottica di costante collaborazione con le istituzioni, per favorire il corretto impiego dei fondi stanziati, che avrebbero dato un significativo contributo alla modernizzazione integrata del tessuto produttivo nazionale. Pertanto, il Decreto direttoriale Mimit del 6 novembre rappresenta un intervento che, oltre a generare un ingente danno economico, rischia di introdurre un grave elemento di discontinuità, minando il rapporto fiduciario tra un’intera filiera e le istituzioni. Ho scritto ieri una lettera al ministro Urso, l’Associazione è a disposizione perché si possa trovare rapidamente una soluzione". In occasione dell’assemblea sono stati eletti anche i primi sei membri del consiglio direttivo, organo di governance che si riunisce su iniziativa del presidente: Vittorio Bellicini, responsabile area ottimizzazione consumi – Fedabo; Antonio Beneduce, head of ESCo - Tecno esg; Giuseppe Caruso, ceo – Solgen; Alessandra Chiari, ceo – Gmt; Francesco Ricciardi, Head of institutional affairs and incentives – Renovit; Alessandro Totaro, responsabile market regulation - Edison Next. Il consiglio direttivo sarà completato nelle prossime settimane con ulteriori nomine e l’individuazione dei vicepresidenti.

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Cresco Award, premiati i Comuni che fanno crescere la sostenibilità

(Adnkronos) - Dai piccoli borghi alle grandi città: premiati Comuni, Città Metropolitane e Province, Unioni o Raggruppamenti di Comuni, Comunità Montane che hanno realizzato progetti innovativi e concreti per migliorare la qualità della vita delle proprie comunità. Si è svolta oggi a Bologna la cerimonia di premiazione della decima edizione di Cresco Award - Città Sostenibili, l’iniziativa promossa da Fondazione Sodalitas in collaborazione con Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che valorizza l’impegno degli enti locali italiani per uno sviluppo sostenibile dei territori, in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Cinque riconoscimenti sono stati attribuiti direttamente da Fondazione Sodalitas, su selezione di una Giuria multistakeholder indipendente presieduta dalla rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, ai Comuni di Bergolo (CN), Fossacesia (CH), Vimodrone (MI), Portici (NA) e Milano. Ventisei i premi conferiti dalle imprese associate a Fondazione Sodalitas impegnate a promuovere una cultura d’impresa orientata alla sostenibilità e alla collaborazione con i territori. Quest’anno sono 21 le aziende partner dell’iniziativa: Alstom, Bureau Veritas Italia, Cellnex, Certiquality, Confida, Consulnet, FedEx, Industree Hub, Intesa Sanpaolo, Italgas, Kpmg, Let’s Donation, Lexmark, Mapei, Pirelli, Poste Italiane, Sias, STMicroelectronics, Ubs, Up2You, Wise Engineering. Infine, in occasione della decima edizione del contest, sono stati assegnati anche premi speciali ai Comuni di Milano e Vione (BS), nonché alle aziende Mapei e Pirelli. L’edizione 2025 ha registrato la partecipazione di 99 enti locali, con 124 progetti candidati, a conferma del crescente interesse verso la sostenibilità territoriale. Nel corso di questi dieci anni, Cresco Award ha raccolto quasi 1.200 progetti, diventando un punto di riferimento per le amministrazioni pubbliche italiane e un osservatorio privilegiato sulle buone pratiche di sostenibilità locale. Tutti i progetti sono consultabili nella Biblioteca Cresco, una banca dati online che rappresenta un patrimonio di conoscenze e testimonia il ruolo chiave dei Comuni nel guidare lo sviluppo dei territori verso un futuro più equo e sostenibile. "Promuovere uno sviluppo dei territori che sappia integrare crescita economica, rigenerazione ambientale e inclusione sociale è una sfida che vede i Comuni italiani tra i principali attori protagonisti - ha dichiarato Alberto Pirelli, presidente di Fondazione Sodalitas - Nel corso delle dieci edizioni di Cresco Award, Fondazione Sodalitas ha raccolto quasi 1.200 progetti presentati da circa 900 Enti locali, raccontando un’Italia che innova, sperimenta e crea valore, capace di trasformare la sostenibilità in una leva strategica. Oggi, di fronte a sfide decisive come la transizione ambientale e digitale, l’aumento delle disuguaglianze, l'impatto del cambiamento demografico sulle persone e sul lavoro, diventa ancora più importante unire competenze, risorse e visioni di Enti pubblici e imprese private, per generare soluzioni concrete e durature capaci di generare crescita e benessere diffuso”.

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