(Adnkronos) - La procura di Rovigo ha indagato per omicidio preterintenzionale Massimo Sette, 46 anni, uno dei tre figli di Bruno Sette, il 76enne pensionato trovato morto ieri mattina a Porto Viro nel cortile di casa con alcune lesioni alla testa. Secondo la procura, il decesso dell'uomo sarebbe avvenuto durante una colluttazione col figlio convivente che ne avrebbe provocato la caduta sul vialetto dell'abitazione. Oltre alla casa, sequestrati anche gli indumenti, gli effetti personali e l'auto di Massimo Sette per svolgere gli accertamenti tecnici per arrivare a dinamica esatta e causa del decesso.
(Adnkronos) - Due italiani su tre si sentono ceto medio, ma più della metà teme che i propri figli staranno peggio. Più di otto su dieci non vedono riconosciuto il valore delle proprie competenze nel reddito. E oltre il 70% chiede meno tasse sui redditi lordi. E' il ritratto del ceto medio italiano che emerge dal 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare', commissionato da Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità, e presentato oggi durante un convegno tenutosi alla Camera dei Deputati, aperto con i saluti istituzionali del Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Paolo Barelli e gli interventi del vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani e del viceministro dell'Economia e delle finanze, Maurizio Leo. Hanno portato i loro contributi Gabriele Fava, presidente Inps, Renato Loiero, consigliere del Presidente del Consiglio, e i deputati Elena Bonetti, Luigi Marattin, Annarita Patriarca e Walter Rizzetto. “Il Rapporto fotografa una frattura profonda: il ceto medio è il Punto di Tenuta del Paese, ma oggi vive un paradosso insostenibile. È troppo ricco per ricevere aiuti, troppo povero per costruire futuro. Colpito dal fisco, escluso dal welfare, ignorato nei riconoscimenti. Eppure, resiste: investe nei figli, tiene in piedi famiglie e territori con una generosità silenziosa. Ma quanto può sopportare ancora? E soprattutto, possiamo permetterci di non ascoltarlo? Se non si restituisce dignità economica a chi ogni giorno regge l’Italia, il rischio è uno solo: spezzare definitivamente il patto sociale su cui si fonda la nostra democrazia”. E' il grido d’allarme e insieme la richiesta di una scelta politica netta che arriva da Stefano Cuzzilla, riconfermato oggi alla guida di Cida dall’assemblea nazionale, che ha eletto anche i vicepresidenti Marco Ballarè, Antonello Giannelli e Guido Quici. Un capitale culturale forte, ma senza ritorno economico. Questa la contraddizione centrale che emerge dal nuovo rapporto Cida-Censis: il ceto medio italiano non si definisce attraverso il reddito, ma attraverso l’identità culturale. Il 66% degli italiani si riconosce nel ceto medio, e per oltre il 90% ciò che conta davvero è il sapere, il livello di istruzione, le competenze acquisite. Ma questi valori – pur costituendo il fondamento identitario – non trovano più riscontro nella realtà economica. L’82% degli italiani che si autodefinisce di ceto medio denuncia che il merito non viene riconosciuto, che il capitale culturale non si traduce in una giusta retribuzione. E' qui che si apre una frattura decisiva: tra capitale umano e capitale economico. E quando il riconoscimento non arriva, il motore si spegne: ciò che era spinta verso l’alto diventa semplice sopravvivenza. Negli ultimi anni, oltre la metà degli italiani che rappresentano l’ossatura sociale del Paese ha visto il proprio reddito fermo, mentre più di uno su quattro lo ha visto calare. Solo il 20% dichiara un miglioramento. Ma più che arretrare, il ceto medio oggi galleggia senza prospettiva. Anche i consumi riflettono questo stato: il 45% li ha già ridotti, e la maggioranza teme ulteriori tagli nel prossimo futuro. Non è solo una condizione economica, è un malessere sociale diffuso che svuota di speranza il futuro. Un futuro che, sempre più spesso, il ceto medio non riesce più a immaginare dentro i confini del Paese. Il 50% dei genitori appartenenti al cuore produttivo del Paese ritiene che i figli staranno economicamente peggio, e il 51% auspica che cerchino opportunità all’estero, segnando il sorpasso definitivo del 'mito dell’altrove' sul sogno di mobilità sociale interna. Nonostante ciò, il ceto medio continua a investire: il 67% delle famiglie di ceto medio con figli conviventi sostiene spese straordinarie per garantire un futuro ai figli, mentre oltre il 41% aiuta economicamente figli e nipoti, confermandosi come primo ammortizzatore sociale del Paese. Tra i pensionati della fascia di riferimento del rapporto Cida-Censis, il 47% aiuta regolarmente figli o nipoti, e il 66% ha finanziato o finanzierà almeno una spesa straordinaria. Questa 'generosità silenziosa' è sempre più sotto pressione. Solo il 52% si sente protetto da reti di welfare; gli altri oscillano tra ansia, incertezza e vera e propria insicurezza. E il risparmio, da sempre uno dei tratti distintivi del ceto medio, si erode: il 46% ha ridotto la capacità di accantonare risorse, e il 44% prevede un peggioramento nei prossimi tre anni. Quando la fiducia nel futuro si incrina, cresce il bisogno di protezione: ma è proprio qui che il sistema mostra le sue crepe più profonde. Solo il 18% giudica sufficiente il welfare pubblico. Di fronte a questa percezione di inadeguatezza, cresce la corsa al welfare integrativo: il 45% possiede una polizza sanitaria o un fondo pensione e circa il 36% vorrebbe che il contratto collettivo del settore in cui lavora prevedesse la sanità integrativa. Il rischio è una nuova disuguaglianza: tra chi può permettersi una protezione privata e chi resta scoperto.
(Adnkronos) - Promosso dall’Associazione For Human Community, parte di Comunicazione Italiana, il Premio si conferma punto di riferimento nazionale per la valorizzazione dei progetti di innovazione sostenibile nei campi ambientale, sociale, economico e della Blue Economy. UN PREMIO, UN PERCORSO, UN’OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE La call per candidarsi gratuitamente al Blue Green Economy Award è aperta fino al 30 giugno 2025. Il premio si rivolge a imprese di ogni dimensione, che abbiano sviluppato progetti innovativi in quattro categorie: ● Sostenibilità Ambientale ● Sostenibilità Sociale ● Sostenibilità Economica I progetti candidati saranno valutati da una giuria indipendente composta da esperti, stakeholder, rappresentanti istituzionali e del mondo culturale presieduta da Gian Luca Spitella di ARERA. Oltre al Premio, le aziende selezionate avranno accesso a visibilità gratuita, speech nei forum tematici, interviste editoriali e una cerimonia ufficiale di premiazione. BLUE GREEN WEEK 2025: TRE GIORNI, TRE CITTÀ, UN’UNICA VISIONE 16 settembre | ROMA – Forum Mobility & Smart City Presso il Palazzo dell’Informazione Adnkronos, il forum sarà dedicato alla Co-Intelligenza Urbana, con focus su mobilità, smart city e governance pubblica. 17 settembre | NAPOLI – Cerimonia del Premio Al Salone Margherita, storytelling dei progetti vincitori, ospiti istituzionali, stakeholder e una cena riservata ai protagonisti dell’edizione 2025. 18 settembre | NAPOLI – Forum Cultura & Sostenibilità Al Palazzo Partanna, sede di Unindustria, una giornata sul ruolo della Cultura nella transizione sostenibile, con talk, sessioni tematiche e presentazione pubblica dei 9 progetti premiati. CASTLE CUP: SOSTENIBILITÀ E VELA NEL GOLFO DI NAPOLI Dal 19 al 21 settembre, la Blue Green Week si concluderà con la Sailing Castle Cup, che vedrà la vela protagonista del mare partenopeo con aziende e appassionati di vela, in attesa della prestigiosa America’s Cup. LA CULTURA COME LEVA DI IMPATTO: NASCE “SOPHIA – THE EXHIBIT” In continuità con la Blue Green Week, il 20 settembre a Napoli si inaugura anche “Sophia – The Exhibit”, mostra immersiva dedicata a Sophia Loren, ospitata a Villa Pignatelli fino a gennaio 2026. Il progetto culturale rappresenta la visione di Comunicazione Italiana e For Human Community: fare della cultura una leva strategica per la sostenibilità e la rigenerazione urbana. CANDIDATURE E CONTATTI Scadenza candidature premio: 30 giugno 2025 Per info associazione & premio consultare la pagina: www.comunicazioneitaliana.org oppure scrivere a: bluegreen@comunicazioneitaliana.org Per approfondire la Green Week 2025 visitare il sito: www.comunicazioneitaliana.it/eventi