(Adnkronos) - L'Italia accende i riflettori sulle misure di sicurezza in vista del Giubileo, dopo l'attentato a Magdeburgo. "Mi sento di lanciare il messaggio per pellegrini e turisti di venire a Roma e in Italia con tutta tranquillità - dice il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in un'intervista al Tg2 - perché non c'è nessuna analisi compiuta che debba indurre ad avere paura rispetto a fenomeni che in qualche modo si possano preannunciare". "L'episodio di Magdeburgo", che venerdì scorso ha provocato 5 morti e oltre 200 feriti in Germania, "ha sicuramente richiamato l'attenzione sulla necessità di fare ogni sforzo di immaginazione di quelli che possono essere gli scenari di rischio meno intuibili - ha aggiunto Piantedosi -. L'appuntamento del Giubileo lo abbiamo preparato in maniera capillare con un impegno fondamentalmente che va in due direzioni: da una parte avere un dispiegamento di mezzi e uomini in una logica di pronto intervento e il secondo momento importante quello dell'attività di intelligence, che come prevenzione, mi permetto di dire nel nostro paese è molto all'avanguardia". "L'attentato di Magdeburgo ci dice che possono esserci atti di emulazione e ha sicuramente richiamato attenzione sulla necessità di fare ogni sforzo di immaginazione di quelli che possono essere gli scenari di rischio", sottolineando che è necessario fare attenzione a possibili 'cani sciolti' che potrebbero agire anche con "mezzi anche molto limitati". "Non c'è allarmismo ma teniamo alta l'attenzione" ha detto Piantedosi al Tg1 sul rischio terrorismo. "Non si sono segnali di preoccupazione, ma bisogna tenere alta un'attenzione, legata anche a quella dell'esperienza che ci induce a essere molto attenti, a vigilare su temi come quello delle azioni di eventuali 'lupi solitari', di azioni emulative". "Ci sono 700, 800, a seconda dei periodi, uomini in più sulla città di Roma. Ci sono delle misure che assicureranno la vicinanza alle persone per ogni evenienza - ha aggiunto Piantedosi -. Attenzione anche a quelli che possono essere i canali informativi". "Dopo Magdeburgo e in vista del grande appuntamento del Giubileo, abbiamo alzato in maniera importante la soglia del livello di attenzione soprattutto nelle grandi città, ma anche nel resto del Paese: c'è una situazione di allerta, ma non di allarme né di allarmismo" ha detto Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, intervenendo ai microfoni di TgCom24. "Confidiamo sulla capacità della nostra intelligence e dei servizi di prevenzione, sulla professionalità delle nostre Forze dell’Ordine. È stato immediatamente riunito il Comitato di analisi strategica antiterrorismo e diramata una circolare alle Prefetture, alle Questure, proprio per articolare in maniera puntuale il controllo del territorio, soprattutto nei luoghi particolarmente critici e delicati, dove c’è maggiore aggregazione come le stazioni, le metropolitane, gli aeroporti", ha aggiunto. "La nostra intelligence non ha mai sottovalutato alcun segnale, solo quest’anno sono stati 80 i soggetti pericolosi legati al fondamentalismo islamico allontanati dal Paese. Poniamo grande attenzione ai cosiddetti “lupi solitari”, al rischio di atti emulativi, consapevoli però che il sistema di intelligence e di coordinamento tra le nostre Forze di Polizia funziona. C'è grande competenza e una consolidata capacità di saper intercettare i fenomeni di allarme, anche fondamentalista, che deve continuare ad essere sviluppata”, ha concluso Molteni. Sabato, il giorno dopo l'attentato in Germania, una circolare di polizia ai prefetti e ai questori in Italia ha innalzato le misure di sicurezza. Ne è emersa l'importanza di focalizzare bene l'attenzione sul rischio di possibili gesti di emulazione da parte di singoli che potrebbero agire come lupi solitari. Massima attenzione, poi, a tutti i livelli e sull'intero territorio nazionale sulla necessità di rafforzare le attività di presidio e di prevenzione in occasione di iniziative di piazza, in particolare quelle a sfondo religioso.
(Adnkronos) - Pubblicato il bando che darà avvio al concorso per l’assunzione di 1.435 nuovi funzionari di elevata qualificazione, ex Dsga. "Siamo soddisfatti" dice Alberico Sorrentino, responsabile del Dipartimento Condir Anief, a proposito della pubblicazione, da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito, del decreto n. 3122, del bando relativo, su base regionale, al concorso per l’accesso all’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione - ex Dsga - per l’assegnazione di 1.435 posti calcolati per il 50% dei 2.870 posti autorizzati con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 5 luglio scorso. Le domande di partecipazione potranno essere presentate fino al 15 gennaio 2025: il concorso si articolerà in una prova scritta con domande a risposta multipla, che dovrebbe essere svolta il 21 febbraio prossimo, ed in una orale. Saranno valutati anche i titoli. Tra i requisiti d’accesso, oltre la laurea, è richiesta la certificazione di alfabetizzazione digitale. Nessuna riserva è prevista per i Facenti Funzione laureati il cui servizio sarà, comunque, valutato. Il 29 maggio è la data prevista per la pubblicazione della presunta graduatoria. “All’incontro del 4 dicembre scorso - ha spiegato Sorrentino - avevamo chiesto, e oggi lo ribadiamo, che la procedura concorsuale si completasse in tempo utile all’immissione dei nuovi funzionari all’inizio del prossimo anno scolastico e che sin dal primo settembre inizi un tutoraggio e un affiancamento dei nuovi funzionari. Abbiamo evidenziato, inoltre, che molti dei vincitori dell’ultimo concorso hanno deciso di lasciare, generalmente per passare ad altra pubblica amministrazione. Bisogna invertire questa tendenza e conservare le professionalità acquisite. Di qui la richiesta di un impegno della parte pubblica di una vera valorizzazione della figura che dovrà essere realizzata già nella prossima tornata contrattuale”.
(Adnkronos) - “Si prospetta un 2025 ricco di iniziative a partire dalla Biennale della sostenibilità con un programma di eventi, attività, conferenze e mostre molto articolato che va a discutere con interlocutori internazionali quelle che sono le tematiche che la Fondazione tratta nel campo della sostenibilità e dello sviluppo territoriale a partire da quella che è codificata come resilienza climatica. Si tratta della capacità da parte di un territorio di trovare delle soluzioni di adattamento agli effetti dei mutamenti del clima. Nel caso di Venezia, in particolare, il tema dell'innalzamento del mare". Così Alessandro Costa, direttore generale della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/ Venice Sustainability Foundation - Vsf, in occasione dell’incontro con i media per fare il punto sulle attività svolte da Vsf nel 2024 e sulle progettualità future. “Noi cerchiamo innanzitutto di avere un approccio integrato al tema della sostenibilità e della resilienza - prosegue Costa - Cerchiamo di vedere come lo sviluppo sostenibile si applichi contestualmente all'economia, alla società, all'ambiente e come innovazione nostra anche alla sostenibilità culturale che è incentrata su Venezia. Abbiamo uno spettro ampio di tematiche che monitoriamo che vanno dallo sviluppo dell'economia all'idrogeno, alla tutela dell'ambiente e all'efficienza energetica, allo sviluppo delle fonti rinnovabili. Dall'innovazione come una delle chiavi di diversificazione della base economica del nostro territorio, al tema della residenzialità, dell'inclusione sociale, al tema della legalità e a quello del grande progetto di Venezia città campus, cioè della crescita e dello sviluppo di un cluster della conoscenza all'interno del nostro spazio territoriale”.