INFORMAZIONILabor spa Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Gestore Risorse Umane Area: Human Resource Management Ilaria Benzo |
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(Adnkronos) - E ora? Ora che l'uscita di Carlos Tavares è stata frettolosamente anticipata cosa ne sarà di Stellantis? E cosa ne sarà dell'impegno di John Elkann e di Exor? L'auto, il settore intero, sta vivendo una crisi strutturale, fatta di un salto tecnologico 'avventato' e non digerito dal mercato e anche di un utilizzo del mezzo auto che l'evoluzione della società sta velocemente modificando. Ma la crisi del gruppo che è in parte erede della Fiat ne sta vivendo una più profonda, fatta di una serie di errori stratificati nel tempo e di scelte che hanno perso di vista il core business, il risultato industriale. E' una crisi, per molti versi, peggiore delle tante crisi attraversate nella storia della Fiat. L'eredità che lascia Tavares è fatta di numeri impietosi e uno più di tutti la rappresenta: si è sempre detto che l'obiettivo al 2030 sarebbe stato produrre un milione di auto in Italia, mentre il 2024 si avvia a segnare il peggiore risultato da 65 anni a oggi, intorno a 500mila auto prodotte. Come ci si è arrivati? Con una lunga lista di buone intenzioni che non hanno prodotto fatti conseguenti. L'accostamento dei marchi di Fiat a quelli di Psa (sono 14: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall) avrebbe dovuto consentire di sfruttare tutti i benefici di un aumento dimensionale, a partire dalle sinergie. L'allora Ad di Fca, Mike Manley, al momento della fusione, affermava: "il 40% delle sinergie verrà generato dalla condivisione di piattaforme e sistemi di propulsione, dall'ottimizzazione degli investimenti in R&S e dal miglioramento dei processi di produzione, il 35% da risparmi negli acquisti mentre il 7% arriverà da risparmi sul fronte delle spese amministrative e generali". Quei numeri, oggi, pure se in parte realizzati, suonano come una 'beffa' ulteriore: il problema non è il salto dimensionale, non è la fusione messa in piedi da John Elkann che di fatto ha seguito il solco tracciato da Sergio Marchionne con la conquista di Chrysler, ma il vuoto industriale che li ha accompagnati. I fatti dicono che il numero delle auto invendute è spaventoso, soprattutto sul mercato americano che doveva essere il valore aggiunto portato da Fca a Stellantis. E dicono soprattutto che sono state evidentemente sbagliate le leve commerciali utilizzate: dalla politica dei prezzi e alle scelte nella dislocazione delle produzioni. Scelte industriali sbagliate che costano il posto, come da manuale, a chi le firma, il Ceo. Il tema ora si sposta sulle decisioni strategiche degli azionisti e, in particolare, su quelle che potrebbe fare John Elkann, presidente del gruppo nonché primo azionista e ora a capo del comitato che guiderà ad interim l’azienda. Il primo sostanziale bivio riguarda la scelta di fondo: disimpegno o rilancio? Una nuova scommessa sull'auto o la fine di un'esperienza storica privilegiando le potenzialità finanziarie di Exor? Difficile, se non impossibile, rispondere ora. Ma già le prossime settimane potranno dare qualche indizio in più. (Di Fabio Insenga)
(Adnkronos) - "Jordan Belfort, il vero lupo di Wall Street immortalato da Martin Scorsese nell’omonima pellicola da Oscar, tornerà nuovamente in Italia e Questa volta lo farà online, con un webinar gratuito e accessibile a tutti in cui aiuteremo gli imprenditori italiani a strutturare il loro 2022, un anno cruciale per l'economia del nostro Paese, e ad affrontare le sfide del futuro". A dirlo all’Adnkronos/Labitalia Giuliano De Danieli, esperto di digital marketing e vendite e fondatore di Prima posizione, agenzia specializzata nella creazione di servizi a 360 gradi per aziende che vogliono acquisire contatti, posizionarsi e vendere online e offline. Jordan Belfort, interpretato nel film da Oscar da Leonardo DiCaprio, veste oggi i panni del consulente e conferenziere per multinazionali come IBM e Virgin e sarà in live streaming con Giuliano De Danieli il 2 dicembre alle ore 19. “Nell'evento gratuito - spiega l’organizzatore Giuliano De Danieli - tratteremo in dettaglio tutte le tematiche più stringenti che gli imprenditori italiani si troveranno ad affrontare già oggi e soprattutto nel prossimo anno e in particolar modo quelle in cui il nostro Paese è ancora indietro rispetto agli standard europei e internazionali. Porremo infatti particolare attenzione alle più moderne tecniche di vendita, alle modalità efficaci per fare business, come sfruttare al meglio la digitalizzazione imperante accelerata dall'esperienza pandemica e altre tematiche legate al mondo del marketing. Jordan Belfort metterà a disposizione dei partecipanti tutte quelle conoscenze che l'hanno reso un punto di riferimento mondiale in queste discipline specifiche". Il fondatore di Prima posizione, che ha un passato come consulente per Ikea, Pittarello, Intesa San Paolo e Banca Imi, conclude dichiarando che “in una congiuntura economica che torna a preoccupare, organizzare un evento gratuito con un personaggio così esperto e importante ci è sembrato un ottimo modo per assistere concretamente tutti quegli imprenditori che stanno vivendo periodi di difficoltà”.
(Adnkronos) - “Assieme a Conai abbiamo svolto un lavoro all’insegna dell’economia circolare, che ha visto la pubblicazione di 41 tesi di laurea, che fungono da portfolio per le aziende che lavorano in ambito della sostenibilità". Lo ha detto Claudia Brunori, direttrice del Dipartimento Enea per la sostenibilità, nel corso della presentazione del rapporto integrato di sostenibilità Conai 2024, che si è tenuto oggi a Roma. “Assieme a Conai - sottolinea Brunori - e in collaborazione con professori universitari, abbiamo svolto analisi su prodotti, sistemi di riciclo e il ciclo di vita dei rifiuti, tutti argomenti che riguardano la sostenibilità. Le tesi non riguardano solo l’innovazione tecnologica, ma anche il campo giuridico e sociale perché la sostenibilità ha bisogno anche di regolamentazione e informazione”. E conclude: “Il fatto che le università e gli studenti si siano interfacciati col mondo pubblico e privato in abito di sostenibilità è un traguardo importante. Proseguiremo con quella che è stata una cooperazione sinergica fra Conai, Enea e studenti, perché oltre a sensibilizzare può offrire la possibilità di ricoprire in futuro nuove professioni per i giovani che si approcciano a questo mondo”.